Ciao a tutti!!! Finalmente sono
tornata! Perdonatemi per tutto il tempo che ci ho messo! Ringrazio tutti quelli
che hanno recensito! Grazie di cuore!
Capitolo IV
Harlock era lì davanti a lei, e
sorrideva maliziosamente, Ayaka abbassò lo sguardo e si umettò le labbra,
cercando di inventarsi qualcosa di buono da dire.
-Ciao Ayaka! Come stai?-Domandò lui poggiando un gomito
sulla porta fissando la ragazza.
-Ecco io… io… mi sono ripresa!
Sto bene! … e scusami per ieri sera… io, io non ero in me!-Mentì lei.
-Ma smettila di mentire, tu non
eri ubriaca al cento per cento, l’hai detto tu no?... ma comunque mettiamoci
una bella pietra sopra!-Disse lui seriamente, ed ancora una volta Ayaka si
ritrovò a bocca aperta stupita dal fatto che Harlock era riuscito a capire che
mentiva.
-Harlock!-Esclamò Mayu andando
verso la porta.
-Lo sapevo che tu eri qui…
ah!-Disse lui ridacchiando e carezzando la testa della bambina scompigliandole
i capelli, e lei ridendo li riordinò.
-Perché non andiamo a fare una
passeggiata!?-Domandò Mayu guardando Harlock con gli occhi scintillanti dalla
speranza di un si.
-Eh per va bene! Andiamo!-Disse
lui.
-Ayaka vieni anche tu?-Chiese
Mayu sorridente.
-Ah… io non so…-Borbottò lei.
-Dai! Ti prego! Ti prego!
Vieni!-La bambina unì le mani in preghiera.
-Se al nostro Capitano non
dispiace…-Harlock alzò le spalle indifferente dal fatto che la ragazza andasse
con loro. O forse lo aveva desiderato. I tre si avviarono e percorsero un lungo
sentiero di montagna, finche Mayu attirata da una sfavillante farfalla cominciò
a seguirla velocizzando il passo.
-Mayu, segui sempre il
sentiero! E aspettaci alle panchine! Non andare oltre perché la strada termina
lì!-Disse Ayaka affiancata da Harlock che camminava lento insieme alla ragazza.
-Va bene Ayaka! Io vado avanti!
- La piccola corse avanti seguendo la farfalla che le girava attorno.
-Dimmi una cosa Ayaka, era da
molto che non venivi qui?-Chiese lui come per mettere un argomento in mezzo.
-Infatti, questo posto è molto
particolare, guarda lì, oltre quegli alberi di pino, c’è una cascata
meravigliosa con un piccolo laghetto, e quando ero piccola mio padre mi portava
sempre lì a fare il bagno e d’inverno il
lago si ghiacciava e ci si poteva pattinare e a farlo me lo ha insegnato mia
madre… questo posto è l’unico luogo incontaminato dalla mano umana, qui p tutto
naturale e nessuno conosce bene questa zona perché è nascosta dalla catena
montuosa che fa da barriera…-
-Un nascondiglio perfetto, è
come stare in una conca, questo posto è protetto da montagne davanti e montagne
dietro in parole semplici!-
-Già!-Rispose lei abbozzando un
sorriso. Calò il silenzio per quasi un minuto poi lui prese la parola. Doveva
sapere, doveva togliersi quel dubbio dalla mente.
-Perché mi hai mentito?-Domandò
lui.
-Cosa!?-
-Perchè mi hai mentito quando
ti ho chiesto se conoscevi le mazzoniane?-
-Ma io non le conosco affatto!
N0n so nemmeno chi sono queste donne!-Esclamò lei, un brivido le percorse la
schiena, deglutì tremolante i denti stretti, aveva voglia di gridare e mettersi
a piange, ma no!
-E allora come fai a sapere che
sono donne?... tu le conosci Ayaka, so che hai qualcosa a che fare con loro…-
-Ti sbagli! Io non so di cosa tu
stia parlando!-Ringhiò lei fermandosi e mettendosi di fronte a lui con i pugni
stretti dalla rabbia.
-E allora dimmi se riconosci
questo… l’ho trovato nella camera di Mayu la sera in cui ci siamo
conosciuti…-Harlock mostrò alla giovane un braccialetto d’orato con un cuore al
centro, lei ebbe una reazione spropositata, sgranò gli occhi e fece un passo
indietro e si posò una mano sulle labbra il suore aveva preso a battere
fortissimo, lo sentiva in gola, di nuovo fu assalita da quel desiderio di
gridare e piangere.
-Ayaka… all’interno del
bracciale ci sono delle scritte nella lingua mazzoniana… io so che ti
appartiene!-Affermò con sicurezza, ormai Ayaka non poteva più mentire infondo
con Harlock non ci era mai riuscita. E dal canto suo Harlock si sentiva una
misteriosa forza premergli il cuore, era il desiderio sfrenato di sapere chi
era lei, che segreto nascondeva, che relazione aveva con le mazzoniane, che la
cercava, chi era Gin… lui lo voleva sapere, lo doveva sapere, desiderava
saperlo… lui desiderava lei! Arrossendo lievemente per l’imbarazzo Harlock la
guardò dritto negli occhi.
-Il bracciale… è mio… lo ho da
quando ero bambina, a sedici anni sono scappata dall’istituto in cui ero stata
rinchiusa dopo la morte dei miei genitori… due giorni dopo ero sola e
disperata, avevo fame, così ho rubato da un negozio, io ero già ricercata
perché ero scappata, e quando la polizia mi aveva quasi raggiunto incontrai una
donna, era strana, molto bella, si chiamava… Raflesia… lei mi ha salvato, e mi
ha portò con se, scoprì in seguito che quelle donne erano extra-terrestri,
erano Mazzoniane… donne guerriere, e che volevano invadere la terra, passai ben
tre anni al fianco di Raflesia, mi hanno insegnato la loro cultura, l’arte
della guerra, dell’inganno e così lavoravo come infiltrata sulla terra, rubando
oggetti che mi indicavano loro, spesso erano dei vasi e roba simile… ma una
sera… mentre andavo da Raflesia, la sentii parlare con un’altra mazzoniana,
l’argomento ero io, il comandante Ginger insisteva sullo sbarazzarsi di me
perché temeva che io le tradissi, ma Raflesia non voleva, io ero contenta per
questo, però Raflesia disse una frase: “ Non verrà mai a conoscenza del fatto
che siamo state noi Mazzoniane ad uccidere i suoi genitori! Perché dovrebbe
tradirci!” sentendo quelle parole, io ero sconvolta così presi un aliante e
scappai via…-Finito il racconto Ayaka abbassò lo sguardo tristemente e
concluse.
-Ecco è tutto… desideri
qualcos’altro?!-
-Si tre cose! Primo, sapere
cosa c’è scritto nel bracciale!-
-Ehei non sono affari tuoi!-
-Avanti rispondi o lo
accartoccio come un volgarissimo pezzo di carta!-Minacciò il pirata. Ayaka
spalancò la bocca sconvolta.
-Non osare! Nel bracciale ci
sono scritti quattro nomi, Gilda è quello di mia madre, Kyoshiro è quello di
mio padre, Raflesia… e … e quello di Gin!! Ora dammelo!-Disse lei
avvicinandosi.
-Aspetta! La seconda domanda…
chi è…-Harlock volva saperlo, doveva sapere chi era Gin! Ma perché gli
interessava così tanto! Poteva anche fare a meno di saperlo, e purtroppo “ è
una persona che amo molto!” rimbombava nella sua testa come un fulmine che si
ripeteva all’infinito cadendo sempre nello stesso punto, sul suo cuore… ed ora
lui lo sentiva.
-Dimmi chi è Gin!-Ordinò lui.
Ayaka sgranò di nuovo gli occhi innervosita.
-È una persona a me molto cara…
ma non mi va di parlarne…anche perché lui non c’è più… Ora dammi il mio
bracciale!-
-Vieni a prendertelo…-Provocò
lui.
-Ah si la metti
così…d’accordo!-Ayaka si avvicinò a lui. Molto vicino, lui sorrise come se
fosse quasi soddisfatto, ma non lo era del tutto, voleva di più.
-La terza cosa che desidero…
è…-Ayaka posò la mano su quella di Harlock con lo scopo di afferrare il
bracciale, che lui inaspettatamente gli infilò al braccio e tenne la sua mano
nella sua, lei sentiva la stoffa dei guanti rosso del capitano contro la sua
pelle e nonostante il tessuto, riusciva a percepire il calore e quella strano
sensazione che le dava quel contatto, i loro sguardi si erano incatenati e
senza accorgersene fu presa dal desiderio di avere di più di un contatto così
banale. Si avvicinarono e i loro corpi furono a stretto contatto, ed allora
perché aspettare, perché esitare, fu questo il pensiero che passò nelle menti
di entrambi e proprio come se l’uno fosse stato nella mente dell’altro potendo
percepire quel pensiero avvicinarono i volti e lasciarono che le labbra si
sfiorassero in un gioco d’attesa e trepidazione satira e struggente, finché non
spezzarono quella tensione colmando ciò che sembrava un innaturale desiderio e
chiusero gli occhi lasciandosi all’abbandono.
Lui baciava bene, era ardito,
esperto e sapeva come muoversi, il suo bacio era come l’esplosione di un fuoco
che si accendeva all’improvviso, una colata di lava dove lei poteva sciogliersi
e restare solo calore.
Anche lei ci sapeva fare, baciava
bene, impavida nel destreggiarsi assieme a lui, senza mostrare la minima
esitazione in quel bacio che gli ricordava le onde in tempesta che colpivano la
nave che lui era.
Il capitano prima di staccarsi
sfiorò di nuovo le sue labbra, e spostando il volto e riaprendo gli occhi
osservò lei cercare lui e quando si rese conto che non ci sarebbe stato un
altro bacio riapri gli occhi arrossendo.
Nel frattempo da dietro un
cespugli a pochissimi metri di distanza una bambina guardava estasiata Harlock
e Ayaka sorridendo felicemente, Harlock e Ayaka si erano dati un bacio! Pensò
sorridendo e diventando rossa allo stesso tempo.
Tra i due adulti era calato il
silenzio e nessuno parlava, così Mayu decise di fasi vedere e fingere che non
fosse successo nulla.
Quando i tre si furono riuniti
tornarono al cottage ed il pomeriggio seguente, Ayaka salì a bordo
dell’Alkadia, e fu accompagnata nella camera di Harlock perché lui le doveva
parlare. Senza nemmeno bussare Ayaka ebbe la presunzione di entrare.
-Mi hai mandato a chiamare
Capitano?-Disse lei chiudendo la porta.
-Ma non ti hanno insegnato a
bussare?-Disse lui incrociando le braccia al petto.
-Si, ma mi pesava
farlo!-Rispose lei presuntuosamente, Harlock osservò l’abbigliamento della
ragazza, portava dei sandali estivi, con un tacco a spillo assai alto, con una
mini gonna rosa a pieghe e un top dello stesso colore con disegnato al centro
una stella, i capelli erano legati in due treccine, la guardò negli occhi
chiedendosi come aveva deciso di affidare Mayu ad una donna così trasgressiva…
ma bella, troppo bella.
-Allora, perché mi ha fatto
venire fin qui?-
-Volevo parlarti… ho… come
dire… deciso… che se per te va ancora bene Mayu potrà restare con te… sempre
che l’offerta sia ancora valida…- Lei rise, e si guardò attorno, era una bella
stanza pensò, ma tutto sommato anche il proprietario era molto bello. Sorrise
maliziosamente, nessuno le riusciva a resistere, però stranamente nemmeno lei
riusciva a resistere a lui, quello sguardo sempre fiero e sicuro, e quell’ velo
di mistero che lo avvolgeva gli conferiva un fascino divino.
-Per me va bene, accetto
volentieri di prendermi cura di Mayu… ormai ci siamo affezionate l’una
all’altra… -Disse lei sorridendo. Ora capiva perché si questa mattina si era
fatta abbindolare come una sciocca, lui gli piaceva.
-Ne sono felice…-Rispose
Harlock alzandosi dalla sedia e prendendo due bicchieri per poi versarci del
alcool che offrì ad Ayaka che accettò.
-Bene, brindiamo a questo
accordo!-Esclamò lui sorridendo di lato ma in modo sincero.
-E l’accordo sarebbe solo
questo...?-Lui rise quasi come se se lo aspettasse e si avvicinò ad Ayaka posò
una mano sul tavolo e l’altra sul fianco, mentre lei sorrideva con
soddisfazione e guardava il capitano come una smorfiosa e posò una mano sul
forte petto dell’uomo.
-Non lo so a te la scelta…-Lui
per tutta risposta le si avvicino al collo e sussurrò qualcosa.
-Qualcosa… che andrà bene anche
a te…-E tornando a guardarla negli occhi avvicinò stavolta il viso a quello di
lei che fece lo stesso fino a posare le proprie labbra sulle sue ed Harlock
pensò al resto, separò le labbra ed infilò la lingua nelle labbra di lei che
subito si divisero per accettare e ricambiare il gesto mentre lasciava che il
proprio corpo aderisse a quello di Harlock che mise una mano dietro la schiena
di lei stringendola a se, il bacio fu lungo e subito dopo ne seguì un altro ed
Harlock fece qualche passo indietro costrinse anche lei a fare lo stesso, e
sbattendo contro il tavolino uno dei bicchieri cadde attera e si ruppe, i due
guardarono prima il bicchiere rotto ma Harlock dando poco peso al bicchiere,
tornò a baciare la ragazza infilando la mano sotto la maglia carezzandogli la lisci schiena, Ayaka sentendo ancora una
volta il contatto inebriante della stoffa dei guanti di lui contro la sua pelle
non ci vide più, era follemente attratta da Harlock e lo desiderava. Per
portare a vanti il gioca, lei si staccò in modo pignolo e camminò all’indietro
fissandolo maliziosa, in prossimità del letto, il capitano dell’Alkadia la
seguì intento a proseguire il lavoro iniziato. Ormai anche Harlock era certo
del fatto che desiderava ardentemente quella ragazza, la sua bellezza e la sua
sfacciataggine la rendevano unica, combatteva contro le mazzoniane giorno dopo
giorno per proteggere la terra e gli umani, adesso, infondo qualcosa se lo
meritava. Almeno per quella notte avrebbe dimenticato tutto ciò che si trovava
fuori da quella stanza. Ogni cosa.
Tornò a baciarla, si accese in
poco la scintilla che li portò ad osare. Harlock lasciò scendere la sua mano
sul fondo schiena della ragazza che prese l’altra mano dell’uomo e gli sfilò il
guanto, poi prese quella opposta e fece lo stesso e prendendolo per il collo
del mantello lo tirò a se ed indietreggiando si sede sul letto, lui la seguì e
si lasciò sfilare il mantello, i baci si facevano intensi, ormai si era capito
dove si voleva arrivare, e nessuno dei due si voleva negare.
Ardente, Harlock si spostò e
tolse la maglia e mentre lo faceva Ayaka lo fissava divertita, ma pronta a fare
altrettanto, lui tolse anche la cinta con la spada e la pistola lasciando che
cadessero a terra e guardò lei che tirava su la maglietta senza alcun timore.
-Allora? Cos’è hai cambiato
idea vuoi scappare?-Chiese provocandolo.
-Non ci penso nemmeno… -Disse
lui, guardando il petto perfetto della giovane, raggiungendola sul letto e
posando le mani sulle lui braccia la baciò spingendola in basso facendola
stendere, Ayaka si coricò e si strinse al capitano passandogli le mani sulla
schiena seguendo le linee del forte dorso lo fece rabbrividire, il pirata
cominciò a baciarla sul collo facendole alzare il capo e socchiudere gli occhi
però proprio in quel momento un rumore lì destò, il frastuono si riudì Harlock
guardò la porta e riuscì a connettere, stavano bussando alla porta, quasi arrabbiato,
ma di certo innervosito strinse i denti, e fu costretto ad alzarsi ed Ayaka
senza protestare lo lasciò andare ad aprire, e rendendosi conto di non essere
presentabile raccolse il mantello da terra e se lo mise addosso per coprirsi
anche se era in biancheria.
Invece Harlock aprì la porta
senza curarsi del fatto che fosse a petto scoperto, e si trovò davanti Meet e
Tadashi, l’aliena arrossì lievemente, ma notò subito il turbamento dell’uomo
mentre Tadashi prese subito la parola.
-Capitano scusaci se ti
disturbiamo, abbiamo appena terminato di riparare il motore! Quando volete
partire?-Chiese Tadashi entusiasta, ma la risposta da Harlock non arrivò
affatto e i due guardarono la faccia del loro capitano strabuzzarono gli occhi,
questo era assai scontento del disturbo.
-Andatevene subito! Si parte
domani mattina! E preparate una camera per Mayu! Smammate!!!!-Tadashi e Meet
guardarono dietro Harlock e intravidero la figura femminile di una giovane,
basto poco a fare due più due per capire che quella era Ayaka e il giovane
arrossì, mentre Meet rimase quasi a bocca aperta, sconvolta dal fatto, subito
pensò che non era da Harlock farsi abbindolare da una donna anche se bella.
-Sc-Scusi capitan Harlock!
Andiamo via subito! Ah la cena è pronta!-Disse il ragazzo indietreggiando, ma
per tutta risposta Harlock gli sbatté la porta in faccia.
-Credo sia meglio non
disturbarli Meet… andiamo!-Disse Tadashi rosso come un peperone.
Nel frattempo Ayaka si era
tolta i sandali e vedendo Harlock fermo a metà strada si alzò raggiungendolo
gli stampò un bacio sulle labbra, discendendo giù per il collo mentre le mani
del pirata la tenevano per i fianchi. Con un dito seguì il bordo superiore
della gonna arrivando al bottone sganciandolo ed essa cadde al suolo, lei portò
le mani alla vita dell’uomo tirandolo ed indietreggiò verso il letto con dei
passi leggeri, quasi come se seguisse una danza classica, una volta raggiunto
lasciò che i baci si facessero più spinti fino a che il pantalone del pirata
non cadde dal letto, il desiderio era al limite, non si poteva più aspettare,
le carezza si fecero più ardue i baci scendevano, e a poco a poco quel che
restava degli indumenti dei due si era riversato a sul pavimento come il resto
degli abiti, i respiri erano diventati pesanti e sempre più vicini, i loro
cuori ora erano tamburi che correvano come auto impazzite nella notte, il
pudore era letteralmente scomparso e mentre la notte andava un pirata spaziale
e una giovane dal passato turbolento, si regalavano l’uno all’altro, senza
timori ne dubbi.
Il sole batteva forte sul
telaio della potente astronave Alkadia, Harlock era seduto sulla sua imponente
sedia nella sala dove c’era il timone che fissava distrattamente. Erano appena
le otto di mattina e lui era lì già da mezz’ora in attesa di qualcuno. Solo un
quarto d’ora dopo, si sentirono voci e frastuoni e una campanella, che come lui
sapeva bene indicava la colazione, si alzò e andò nella sala dove come tutte le
mattine il suo equipaggio si riuniva per nutrirsi e come raramente faceva prese
posto alla tavola, dove c’erano soltanto Tadashi e Yukie, che diedero il buon
giorno al loro capitano che ricambiò. A seguire si aggiunsero Yattaran e altri
commensali e Mayu accompagnata da Meet.
-Buon Giorno piccola!-Disse lui
sorridendo alla bambina che si avvicinò a lui.
-Buon… gior-no!!-Disse lei
ancora assonnata.
-Stai ancora dormendo non è
vero!!?-Scherzò lui ridendo.
-Mayu siediti qui!-Disse
Tadashi facendo cenno all’intera tavolati di scalare un posto per far sedere
Mayu accanto ad Harlock.
-Ma Harlock come mai questa
notte ho dormito qui? Ayaka dov’è?-Chiese la bambina, Harlock non rispose
subito e metabolizzò una risposta adeguata e convincente.
-Ayaka sta… nella sua camera,
ieri sera abbiamo parlato fino a tardi e vi ho fatto restare qui… ma adesso bevi
il latte!-Disse Harlock per cambiare argomento, ma questo si capì subito.
-Ma Harlock… il latte non lo
hanno ancora portato…-Spiegò la bambina, l’intera tavolata guardò il capitano a
bocca aperta e lui li guardò sbigottito, stava entrando davvero nel pallone a
causa di quella ragazza.
-Hmm… ma allora Masu-san!? Ci
sbrighiamo che dobbiamo partire!-Affermò il capitano, e con una rapidità
impressionante in meno di cinque minuti fu servita la colazione.
Intanto Ayaka cominciava
schiudere gli occhi e quando fu sveglia guardò fuori, e si rese conto che
all’incirca dovevano essere le otto e mezza, e come un fulmine gli passò nella
mente una frase che Harlock gli aveva detto prima di uscire: “la colazione è
alle otto e mezza”.
Scattò dal letto e cercò la
biancheria e la indossò velocemente e mise gli abiti, e per far prima allacciò
uno solo dei sandali mentre l’altro cercava di abbottonarlo con una mano e con
l’altra tentava di abbottonare la gonna che continuava a sganciarsi. Una cosa
impossibile quella che stava facendo, aprì la porta saltellando su una gamba
sola e per giunta su un tacco a spillo piuttosto alto, mentre usciva ed era
intenta a guardare il cinturino della scarpa sbatté in qualcosa e cadde
all’indietro rimanendo seduta, e guardando davanti a se vide una donna dai
lunghi capelli e gli occhi gialli.
-OH! Scusami è tutta colpa mia!
Perdonami!-Disse Ayaka cercando di alzarsi, Meet l’anticipò e la guardò
sconvolta dalla testa ai piedi, Ayaka si mise in piedi ma appena lo fece le
cascò la gonna, arrossendo per la vergogna si calò a raccoglierla cercando di
richiuderla, senza riuscirci. Insistendo nel tentativo il bottone si staccò e
cadde. Ayaka spalancò occhi e bocca sconvolta.
-Hmmm… sono cose… che possono
capitare a tutti ehehe…ehhe… ora ti saluto!-Disse lei scappando via, Meet
rimase a fissarla finché non la vide più e guardò la porta della camera di
Harlock, da dove era uscita lei…
Ayaka era riuscita legare il
sandalo slacciato, ma la gonna la doveva tenere unita con una mano. Arrivò
all’ingresso e guardò la sala che era piena di gente, non poteva entrare così,
arrossì, era tutta colpa di Harlock, lui gliel’aveva rotta! D’improvviso un
uomo che stava uscendo passò accanto a lei, ed allora Ayaka ne approfittò.
-Ehi tu! Fermo!-Il tipo si girò
a guardarla con volto interrogativo.
-Fa uscire con urgenza la
signora Masu-San! Muoviti!-L’uomo acconsenti e subito dopo apparve l’anziana
signora, Ayaka le chiese aiuto per riparare la gonna. Ci volle poco ed insieme
tornarono nella sala, lei prese posto vicino a Tadashi dove si era liberato
qualche posto, visto che molti erano andati via, la signora Masu-San le diede
una tazza di latte e qualche biscotto.
-Avevo detto che la colazione
era alle otto e mezza… sono le nove!-Disse Harlock con un tono di rimprovero.
-Ho avuto un piccolo
imprevisto!-Spiegò lei.
-Oh Taddy (letto con
-C-cosa? Taddy?-Chiese lui
rosso.
-Bel soprannome no? Io avevo il
peluche di una papera che si chiamava così quando ero bambina, solo che un
giorno lo feci cadere nel fiume qui vicino e non lo trovai più…allora me lo
passi sto zucchero!-Il ragazzo passò il recipiente con lo zucchero e poi il
caffé alla ragazza, passarono solo dieci minuti che la sala si svuotò. Harlock
scese a terra assieme a Mayu ed Ayaka, e quando i due furono soli cominciarono
a parlare.
-Promettimi che ti prenderai
cura di Mayu!-Disse lui fissando la ragazza negli occhi.
-Su questo puoi stare sicuro…-
-Bene, quella bambina è la
persona che amo di più, è come se fosse figlia mia!-Spiegò lei.
-Ti posso capire, mi ci sono
molto affezionata, ti prometto che la proteggerò… -Harlock annuì soddisfatto,
poi la voce di Mayu lo fece voltare sorridendo alla bambina che aveva colto dei
fiori.
-Guarda Harlock! Ti ho portato
dei fiori!-Disse la bambina, mostrando alcuni fiori al capitano.
-Adesso devo partire, Mayu ma
tu resterai con Ayaka… sei contenta?-La bambina fece il muso lungo, ma infine
sorrise con fare scaltro.
-Va bene! Mi dispiace che parti
di già, ma sono contenta di restare con Ayaka… questi fiori li regalo a te, e
adesso ne vado a cogliere altri per
metterli in casa! Torno subito!-Disse la piccola correndo via, furbamente si
nascose dietro un albero di pino, sicura che ne Harlock ne Ayaka la vedessero,
cominciò a spiare i due adulti che parlavano.
-Allo mi raccomando, prenditi
cura di Mayu…-Il pirata non riusciva a trovare altri argomenti da cacciar
fuori, fissava la ragazza in piedi davanti a lui, e si perdeva in un mare.
-Non ti fidi ancora di me?
Eppure ieri sera ti fidavi…-Disse lei provocando la scintilla che avrebbe fatto
traboccare il vaso.
-Che c’entra, non è che io non
mi fidi di te, ma si tratto di Mayu...-
-E io ti ho già rassicurato,
lei resterà con me finche tu non deciderai che fare, una bambina non può sempre
vivere così, come se fosse una nomade… e ha bisogno di affetto… a me spesso è
mancato dopo la morte dei miei cari, ma io ho trovato consolazione in Raflesia…
per adesso Mayu ha te… e me…-Harlock annuì ancora una volta.
-E riguardo a ieri sera… forse
io mi sono comportata un po’ da sciocca, di solito non mi do così facilmente al
primo che capita…-Disse lei arrossendo lievemente. Era stata un po’ frivola a
concedersi a lui senza riflettere se era la cosa giusta da fare.
-Non importa, quel che è stato
è stato, e se stai pensando che io ti consideri una facile stai tranquilla che
non è così… più o meno…-
-COSAAA!?-Disse lei
avvicinandosi a lui guardandolo negli per poi essere troppo vicini per non
capire quello che gli stava accadendo, le labbra tremarono, il cuore accelerò o
battiti, lo sguardo divenne insistente, ma nessuno dei due cedeva.
Nel frattempo Mayu osservava
entusiasta, ripetendo nella sua mente “Dai, baciatevi! Avanti! Che aspettano!
Baciatevi! Su Harlock bacia Ayaka!” ma d’improvviso una mano sulla sua spalla
la fece sobbalzare e voltare e vide Tadashi, Meet e Yukie.
-Mayu… che sta
succedendo?-Chiese il giovane sotto voce, la bambina si posò l’indice sulle
labbra.
-Shh… adesso si baciano!
Guardaa!-I tre rimasero sconvolti e guardarono il loro capitano, quasi
abbracciato ad Ayaka, finché non la tirò a se e le loro labbra si sfiorarono
per poi unirsi e mescolarsi appassionatamente, la pressione era al massimo lui
la teneva stretta tenendogli le braccia mentre lei teneva le mani posate sulle
spalle, le gambe incrociate, il baciò durò per svariati e lunghi secondi per
poi lasciar allontanare i due che si guardarono per un secondo e si
riattaccarono. Infine dopo aver terminato Harlock si voltò e disse con parole
semplici quello che meno Ayaka si aspettava.
-Ci rivedremo presto Ayaka… -La
ragazza stava per proferire parola ma lui la fermò ridacchiando.
-Stai tranquilla, lo so che me
la darai anche la prossima volta…-Disse lui ridendo sonoramente. Ayaka rimase a
bocca aperta. Non ci poteva credere era attratta in modo folle da quell’uomo, e
a quanto pareva anche lui era perfettamente sedotto. Infondo anche se non c’era
amore almeno c’era attrazione fisica, cosa che stranamente le andava più che
bene. Ed Harlock dal canto suo, benché non fosse mai stato da lui ragionare
così, aveva capito che non riusciva a resistere all’attrazione di quella
ragazza. Rapidamente raggiunse l’alkadia e una volta che tutti furono a bordo,
partirono.
Ayaka e Mayu osservarono la
nave svanire nel cielo, entrambe con la speranza di rivederla presto.
Fine IV Capitolo.
Anche questo capitolo si è
concluso! Mi raccomando continuate a seguirmi, perché presto ne vedrete delle
belle! Recensitee!
Kiss Serenity