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Autore: ShiningCrow    07/04/2013    7 recensioni
...Ovvero come quattro rispettabili scavezzacollo si ritrovarono a dover fuggire da una furia in gonnella...
dal testo:
"I quattro impavidi cavalieri senza macchia e senza paura si ritrovarono a correre a rotta di collo per i corridoi di Hogwarts, mentre le loro menti galoppavano se possibile ancora più velocemente, alla disperata ricerca di un luogo in cui nascondersi."
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ciao a tutti!! :D

Questa è la mia prima fanfiction!

Inizialmente voleva essere una storia vera e propria, ma poi ho deciso di farla diventare una raccolta :)

Ho volutamente esagerato i personaggi, che sono leggermente demenziali... mi piacerebbe che mi diceste se secondo voi lo sono troppo e rischiano di essere OOC!

Per favore recensite per farmi sapere cosa ne pensate!!

baciotti e buona lettura!

 

 

UN'ALLEGRA SCAMPAGNATA

 

 

Tutto taceva.

La flebile luce della luna si diffondeva sul secolare pavimento in pietra.

Uno spiffero gelido entrò con un sibilo dalla finestra ad arco, facendo cigolare un'armatura mal oliata.

Un rumore di passi affrettati turbò il silenzio del corridoio deserto.

Un'imprecazione e l'armatura si schiantò a terra con un gran fracasso, apparentemente senza che nessuno la toccasse.

 

Ahia!”

Zitto idiota! Vuoi farci scoprire?!”

È stato il tuo stupido piede a farmi inciampare!!”

Ahia! Mi hai dato una gomitata in un occhio! La vuoi smettere di scompigliarti i capelli?! Finirai per sfigurare i miei magnifici lineamenti!”

Non è colpa mia! Ho una reputazione da difendere! Non vorrai che io deluda le mie fans adoranti!”

Ma se non c'è nessuno a guardarti!”

Sei solo geloso della mia chioma fluente! In fondo è grazie a quella che frotte di esemplari femmina mi cadono ai piedi...”

Per lo shock! Magari in realtà stanno cercando di sottrarsi alla pioggia di forfora che fai cadere...”

Oh cielo...” un'altra voce esasperata nella notte. “Ma perché io mi ritrovo sempre incastrato tra questi due palloni gonfiati con problemi mentali?”

Veramente ci sarei anche io...” uno squittio esitante cercò di infilarsi nel discorso degli altri tre.

Ma ormai i primi due si erano lanciati in un'accesa discussione su chi dei due contasse il numero maggiore di fans e non volevano essere assolutamente interrotti mentre parlavano di cose di così vitale importanza.

La finite di bisticciare?!” riprese la voce esasperata di poco prima “Lo sapete chi fa la ronda stasera?!”

Ovvio che lo so! Secondo te perchè mi sono scomodato a quest'ora della notte?”

Perchè avevi fame...?” ricordò titubante la voce più stridula delle quattro.

Una risata simile ad un latrato riecheggiò tra le pareti di pietra, per venir poi soffocata senza troppa convinzione.

Piantatela!! Se lei ci trova...siamo morti.”

Due persone deglutirono sonoramente.

Una terza pigolò terrorizzata: “Non voglio morire!!”

Ma di cosa vi preoccupate, femminucce?” cercò di spezzare quell'aura di terrore che era scesa sui quattro incauti malandrini, ma la voce gli tremava leggermente, “abbiamo la mappa, no?”

Il cane ha ragione! Tiratela fuori, ragazzi!”

Un fruscio di pergamena spiegazzata.

 

 

Oh porca Morgana...”

 

 

JAMES POTTER!! SIRIUS BLACK!! LO SO CHE SIETE LÌÌÌÌ!! VENITE FUORI!!

 

Da sotto il mantello dell'invisibilità si levò un gemito collettivo.

CORRETE!!!”

I quattro impavidi cavalieri senza macchia e senza paura si ritrovarono a correre a rotta di collo per i corridoi di Hogwarts, mentre le loro menti galoppavano se possibile ancora più velocemente, alla disperata ricerca di un luogo in cui nascondersi.

Si stavano precipitando per i corridoi del settimo piano, quando, improvvisamente, uno dei quattro di fermò di botto.

Ma cosa...? Lunastorta, spostati, o quella ci raggiunge!!”

No Ramoso! Guarda dove siamo! É il nascondiglio perfetto!”

Il ragazzo si voltò di scatto e vedendo davanti a lui il familiare arazzo capì all'istante.

Barnaba il Babbeo! Ma certo!” e cominciò a percorrere a grandi passi il corridoio, con gli occhi chiusi per la concentrazione.

Gli altri tre lo seguirono sicuri, mentre una voce ben nota rimbombava minacciosa e sempre più vicina.

Le loro menti lavoravano febbrilmente.

 

Ti prego, ti prego, dacci un posto per nasconderci da una pazza psicotica...

 

Non voglio morire...salvaci...

 

Fa' apparire un rifugio, ti supplico! Se ci becca è la volta buona che ci tira il collo...

 

Ti scongiuro, aiutaci! Quella è capace di rasare a zero la mia affascinante chioma...

 

Una porta si delineò sulla parete; i quattro fuggiaschi ci si fiondarono dentro.

Chiusero la porta alle loro spalle con un sospiro di sollievo, rimanendo però in ascolto.

Dall'altra parte del muro giungevano imprecazioni e sbuffi irritati.

Come ho potuto lasciarmi sfuggire quei quattro di nuovo? Non possono essere lontani!! Devo trovarli assolutamente!” ruggì la loro persecutrice, perdendo definitivamente le staffe.

Dopo un paio di minuti di invettive sconnesse e di promesse di morti lente e dolorose si allontanò furente.

Certo che quella Evans è davvero una iena...” si lasciò sfuggire Sirius in un sussurro.

James aprì la bocca per ribattere, ma poi evidentemente cambiò idea e la richiuse sconsolato scuotendo la testa.

I Malandrini finalmente si guardarono attorno: si trovavano in una stanza spaziosa e quadrata, una specie di incrocio tra un'infermeria e l'ufficio di un Auror. Le pareti erano rivestite da scaffali, che rigurgitavano un vasto assortimento di oggetti: c'erano delle ampolle riempite con una grande varietà di pozioni medicamentose minuziosamente etichettate; dei libroni consunti che si rivelarono essere manuali per la difesa personale; svariati spioscopi, Detector Oscuri, Sensori Segreti e altri strani arnesi dalle forme bizzarre, che però i ragazzi non riconobbero. Lungo la parete opposta alla porta, vicino agli scaffali, c'erano quattro lettini da ospedale. La luce giallognola di un candelabro li illuminava in modo quasi sinistro. Su un piccolo comodino di legno posto di fianco ad essi c'era una montagna di cioccolato. Un ritaglio di pergamena che spuntava da tutto quel ben di Dio recitava: “...il cioccolato è un alimento molto utile per riprendersi dagli shock e ritornare in forze, viene spesso somministrato in seguito ad un incontro ravvicinato con creature oscure come i Dissennatori...”

Remus si avvicinò al tavolino con gli occhi che luccicavano adoranti e si gettò a capofitto sul cioccolato.

Intanto Sirius si avvicinò ai lettini con un ghigno “Non dubito che se ci avesse presi ne avremmo avuto bisogno... Una fanciulla così dolce, così amabile...”

Peter rabbrividì, dando mentalmente ragione a Felpato: quella ragazza era davvero una iena...

E, inspiegabilmente, era l'unica forma di vita di genere femminile (se si esclude Peter) dell'intera scuola che, alla vista di James, non si lasciasse sfuggire sguardi adoranti e imbarazzanti rivoletti di bava dalla bocca.

Ancora più inspiegabilmente però, James sembrava deciso a volerla conquistare a tutti i costi... Anche se non si poteva certo dire che sgattaiolare nei corridoi della scuola in piena notte, per poi concludere la piacevole gitarella con minacce di morte da parte della sua bella, fosse una grande idea per ingraziarsela...

Dite che dovremmo ritornare nella sala comune?” disse incerto Peter.

Ma no, sciocco! Sicuramente ora lei sarà lì, pronta a saltarci addosso appena tentiamo di entrare! Dobbiamo essere cauti...” concluse Sirius in un sussurro, guardandosi intorno come aspettandosi di vedersela spuntare alle spalle armata di accetta.

Io fe lo afefo deffo che non dofefamo ufire ftafera!” disse Remus aggrottando le sopracciglia nel tentativo di assumere un'espressione di rimprovero, cosa che non gli riuscì un gran che bene con tutta la faccia impiastricciata di cioccolato.

Non fare il guastafeste, Lunastorta! Il rischio è il pepe della vita, no?”

Giusto Ramoso! E poi, qualunque cosa per il cibo!” proclamò solennemente Sirius portandosi una mano al cuore.

Remus alzò gli occhi al cielo; evidentemente si era dimenticato che era lui quello che si stava riempiendo di cioccolato.

Quindi, alla luce della brillante deduzione di Felpato, propongo di restare qui a dormire!” esclamò James.

Remus e Sirius annuirono.

Ma...ma...se ci fossero dei ragni qui dentro?” disse Peter atterrito.

Ma certo che ce ne sono, Codaliscia!! Grandi, grossi ragni pelosi, pronti a zampettarti addosso appena ti addormenti!! Con un po' di fortuna anche delle tarantole...” ghignò Sirius

E non dimenticare gli enormi scarafaggi che vengono qui dalla Foresta! Si dice che si nutrano di sangue...” finì in bellezza James.

Ora Peter era decisamente sconvolto. Il suo viso, normalmente di un pallido malaticcio, assunse una delicata sfumatura di verde. Continuava a lanciare occhiate spaventate in giro per la stanza, sobbalzando ad ogni rumore.

Sirius e James intanto ridevano senza ritegno.

Remus evidentemente riteneva che dedicarsi a fagocitare la maggior quantità di cioccolato possibile alle dimensioni ridotte della sua bocca fosse di gran lunga più interessante.

Intanto Peter, dopo i rassicuranti discorsi dei suoi due amici e dopo una ragionevole sequela di piagnucolii, aveva tirato fuori tanta determinazione quanta effettivamente mostrava solo quando riteneva di doversi defilare da situazioni decisamente scomode e si era convinto a non passare la notte in quel posto.

Iniziò a cercare affannosamente in giro per la stanza, tastando gli scaffali in cerca di passaggi segreti, nella speranza di veder comparire una porta che li conducesse direttamente al dormitorio maschile di Grifondoro.

 

Non voglio essere morso a morte da spaventose bestie pelose... Fa' che appaia una porta…per favore, per favore...

 

Improvvisamente, come se la stanza avesse sentito i suoi pensieri, dal soffitto si levò uno scricchiolio (Peter saltò in aria) e una botola si materializzò lì dove prima c'era solo la fredda roccia.

Guardate! Una botola!” disse James, che non poteva sentire i pensieri di Peter ma aveva ben intuito cosa il suo amico avesse appena pensato.

Agitò la bacchetta verso quella, che si spalancò, mostrando un' apertura immersa nell'oscurità.

Peter, alzando la testa verso quel buio tutt'altro che confortante, iniziò a pensare che forse i lettini da infermeria della stanza non erano tanto male.

James invece esclamò entusiasta: “Un passaggio segreto!!” battendo le mani felice come un bambino il giorno di Natale.

Andiamo allora!” disse Sirius altrettanto eccitato.

Appena pronunciò queste parole dalla botola scese una nube di quella che sembrava polvere grigiastra, che divenne sempre più densa vorticando, fino ad assumere la forma e la consistenza di una scala di pietra, che si posizionò esattamente al centro della stanza.

Wow!!” Sirius e James erano estasiati.

Remus invece sembrava un po' meno contento all'idea di dover abbandonare il suo amato cioccolato.

Alla fine però, davanti allo sguardo impaziente dei suoi due amici, sembrò prendere una decisione, e, dopo essersi ficcato in tasca quanta più “Linfa Vitale” (come lui stesso la definiva) poteva, si schiodò dal tavolino, per poi avanzare borbottando verso la scala.

Peter appoggiò sospettoso la punta del piede sul primo gradino ma, prima che potesse decidere se fosse abbastanza sicuro o meno, Sirius ritenne necessario dargli un piccolo aiutino spintonandolo in avanti.

Lui si lasciò sfuggire uno strillo, poi però, vedendo le sopracciglia inarcate dei suoi compagni di sventura, si fece coraggio e avanzò a testa alta (beh, più o meno) verso l'ignoto.

Gli altri si affrettarono a seguirlo e presto si ritrovarono dall'altra parte della botola, in un pianerottolo immerso nel buio.

La scala incantata sotto di loro si ritrasformò in polvere e scomparve, mentre la botola si richiudeva sotto di loro.

Lumos!” dal buio emersero i visi dei ragazzi, illuminati dalle bacchette.

Secondo voi dove siamo?” chiese Remus interessato.

Non ne ho idea.”

Ehi, c'è una scala lì!”

James puntò la bacchetta davanti a sé, rivelando una scala a chiocciola proprio di fronte a loro.

I ragazzi la salirono con uno scalpiccio di piedi e presto si trovarono di fronte ad un'altra porta, piccola e di legno scuro.

La spinsero e con loro enorme sorpresa scoprirono di trovarsi nei dormitori maschili del sesto anno di Grifondoro.

Si guardarono meravigliati ed entrarono nella camerata accostando la porta al muro dietro di loro. Appena quella si fu chiusa cominciò a sbiadire sempre di più, fino a che non fu inghiottita completamente dalla parete.

Dopo i commenti ormai di rito di Sirius, in cui consigliò alla Evans un paio di posticini in cui poteva anche ficcarsi la bacchetta, uditi i quali James lo guardò sdegnato con un aria da raffinato lord inglese a cui fosse stato appena recapitato un pacco pieno di cacca di mucca, i quattro si misero il pigiama sbadigliando.

James si infilò sotto le coperte del suo letto a baldacchino, ripensando con un ultimo strascico di eccitazione alla loro avventura. Loro sotto il mantello dell'invisibilità, poi l'armatura che cadeva (per colpa del piede di Sirius che era sempre nei posti meno opportuni, ovviamente) e la Evans che la sentiva e si precipitava a inseguirli.

Già, la Evans.

Quella ragazza era davvero strana.

Come mai non cadeva ai suoi piedi come tutte le altre?

Ogni volta che lui e gli altri Malandrini si divertivano un po', quando tutte le altre ridacchiavano sbattendo le ciglia languidamente, lei li guardava sempre sprezzante, con un odio che diventava palese.

Come quella volta, l'anno prima, in cui lui per distrarre un po' Sirius aveva sospeso Mocciosus per aria. Cosa ci trovasse lei di tanto perfido nello svagarsi un po' in questo modo proprio non lo capiva. E poi stavamo parlando pur sempre di Mocciosus, pensò. Quello spregevole verme che appena Lily aveva tentato di difenderlo la aveva insultata nel peggiore dei modi. Quasi quasi era stata un'opera di bene far prendere un po' d'aria alle sue luride mutande, riflettè...

Ma lei evidentemente non aveva gradito molto.

La risposta sdegnosa che aveva ricevuto dopo averle chiesto di uscire bruciava ancora, ferendo il suo orgoglio Grifondoro.

La cosa curiosa era che ogni volta che lei lo rifiutava lui si sentiva ancora più attratto da lei. Era diversa, si ripeteva, non era un'ochetta ridacchiante come la gran parte delle sue coetanee.

E anche se con lui era sempre altera e sdegnosa, James sapeva che Lily sapeva essere allegra e talvolta anche dolce, come aveva potuto constatare sentendola parlare con le amiche.

Mentre questo guazzabuglio confuso di pensieri ed emozioni gli si agitavano in testa, il sonno prevalse e James si addormentò con un ultimo pensiero.

La conquisterò..”.

 

 

  
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