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Autore: roby_lia    07/04/2013    4 recensioni
Seguito di “PERDERSI POI RITROVARSI”
Loki sbattè gli occhi, guardandolo perplesso “Cos’hai detto?”
Il biondo tirò un altro respiro profondo, per poi ripetere quelle fatidiche parole con più calma.
“Aspetti un bambino”
“Chi?”
“Tu”
“Io cosa?”
“Loki! Madre ha detto che aspetti un bambino. Sei… incinto”

“… Vado da Tony”
“Cosa? Perché? Credo che questo sia qualcosa di cui dobbiamo parlarne noi, solo noi. Cosa centra Tony?” protestò l’altro dio.
“Ho bisogno di bere. Ergo vado da Tony” ribattè.
Devo davvero scrivere MPREG in maiuscolo?
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semplici storie di un amore complesso'
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Discussioni e altre amenità
 
La notte lasciò spazio al giorno. Thor era già sveglio da un pezzo, quando sentì che anche l’altro si stava svegliando. Col tempo aveva imparato a riconoscere i segnali, il modo in cui si stringeva con più forza a lui, per poi rilassarsi con un respiro appena più rumoroso.
“Buongiorno anche a te” lo salutò, accarezzandogli i capelli
Loki, in risposta, mugugnò qualcosa d’insensato, agitandosi un poco, per poi strofinare il naso contro il suo collo.
“Dovrei andare a Vanaheim” bofonchiò senza grande voglia, continuando a tenere gli occhi chiusi.
Thor sbuffò “Per dare a Freyja una buona scusa per saltarti addosso? Lei ha sempre avuto un debole per te…”
“Freyja in pratica ha un debole per qualsiasi cosa si muova, Thor. È la dea dell’amore, se non fosse così ci sarebbero dei seri problemi in giro per l’universo. Hai presente? Destabilizzazione dell’equilibrio cosmico…” il resto della risposta si perse in uno sbadiglio.
“Non centra questo. Tu le sei sempre piaciuto”
“Bhe, non puoi dire che non abbia buon gusto…” rispose sorridendo mefistofelico, incrociando le braccia sopra il petto di Thor, in modo da usarle come appoggio per il mento e riuscire a fissarlo negli occhi indisturbato.
Thor s’immusonì, per poi iniziare ad accarezzare la schiena nuda di Loki con un’aria più rilassata “Se hai tutta questa fretta, perché non parti?” lo incalzò, rendendo i movimenti delle sue mani più provocanti.
“Mm… magari dopo colazione” ribattè, mordendogli il labbro.
 
Invece di partire come avrebbe dovuto fare, Loki si era fermato su uno dei tanti balconi della reggia, appoggiando il mento sul palmo di una mano e facendo vagare lo sguardo da un orizzonte all’altro di tutta Asgard.
“Ancora qui Loki?” lo risvegliò dai suoi pensieri la voce di Frigga.
Il moro annuì, poi, scuotendo la testa, si raddrizzò e si girò verso la madre adottiva.
“Già… non ho voglia di partire”
“Nessuno ti obbliga e poi… non è lì che troverai le risposte che cerchi”
“E dove altro potrei cercarle? Dagli elfi della luce?” domandò arricciando il naso. I Liósálfar non gli erano mai piaciuti, se la tiravano in un modo che persino Tony avrebbe trovato insopportabile.
“Forse dovresti chiederti se vuoi davvero quelle risposte- insinuò lei- o se stai facendo tutto questo per non pensare concretamente al fatto che aspetti un bambino da Thor” scandì lentamente le ultime parole, senza distogliere lo sguardo dal volto del figlio adottivo.
“Fin lì ci sono arrivato, grazie”
“Davvero? Sei riuscito davvero a capire cosa vuol dire per te quel bambino o continui a vederlo come una catena che ti lega a Thor?”
“Io… io non ho mai detto questo” protestò il dio, abbassando fugacemente lo sguardo.
“Ma l’hai pensato. Forse Thor non ha capito che è questo il motivo per cui sei così intrattabile, ma Thor è Thor. Con me questo inganno non funziona”
“Non è vero!” protestò offeso.
“Ne sei sicuro? Perché adesso per te sarebbe facile ingannare Thor, dirgli che quello che c’è tra voi non è niente, che l’hai solo usato per divertiti. Tu potresti dirglielo e lui ti crederebbe. Ma tra qualche mese, quando quel bambino nascerà, sarà più difficile rendere la bugia credibile”
“Io non… non sto ingannando Thor” mormorò con voce incerta.
“Adesso no, ma se ti tornerebbe utile per qualche scopo, saresti in grado di rovinare la vostra relazione in un battito di ciglia. Sai, se non me lo avesse detto lui, non avrei mai creduto che tu gli avresti detto di amarlo. Pensavo che ti saresti trincerato dietro al silenzio, lasciando che lui lo interpretasse come preferiva”
“Thor ti ha detto cosa?! Ah! Quell’idiota!!”
“Loki- lo richiamò la regina- forse io non sarò stata una madre perfetta, lo riconosco. Ti ho nascosto la verità, non sono migliore di Odino. Ma proprio per tutto ciò che hai passato non dovresti permettere che vostro figlio soffra. Perciò smettila di cercare risposte, il fatto di aspettare un bambino fa parte della tua natura e a tempo debito succederà tutto quello che serve. Inizia a porti le domande giuste. Hai paura di avere il bambino per legarti concretamente alla persona che ami? Hai paura che amandolo troppo un giorno non saresti più in grado di lasciarlo?”
“Basta!” ordinò livido il moro, stringendo i pugni “Non sono cose che ti riguardano. Non riguardano nessuno all’infuori di me!”
La dea ricambiò con lo sguardo di ghiaccio “Resti sempre mio figlio, che tu lo accetti o meno. E smettila di nascondere sempre tutto ciò che provi. Non bisognerebbe mai vergognarsi di amare qualcuno, sempre se è un sentimento vero” disse gelida, prima di lasciare il figlio adottivo da solo sul balcone.
 

Thor entrò nella stanza di Loki senza bussare, dopotutto non ce n’era mai stato bisogno.
Il moro era seduto su un divanetto, incassato tra il muro e una delle grandi finestre della sua stanza, con la schiena appoggiata contro la parete e le gambe allungate. Rialzò lo sguardo dai fogli che teneva appoggiati sulle cosce, fissando incuriosito l’altro.
“è successo qualcosa?”
Thor scosse la testa, mentre un leggero sorriso gli dipingeva il volto. Gli sembrava quasi di essere tornato a prima, quando i sentimenti che provava per suo fratello erano solo uno scomodo problema senza nessuna possibile soluzione. Non si sarebbe mai immaginato che le cose si sarebbero modificate in quel modo. Non aveva mai avuto il coraggio di sperarlo.
Eppure adesso era lì, con Loki come sempre intento a leggere, nel suo solito posto, con lo stesso sguardo incuriosito ma al contempo seccato per quell’incursione non annunciata. L’unica differenza erano le mani, non impegnate a giocherellare con una penna o a scribacchiava qualcosa. Loki teneva le braccia mollemente incrociate e appoggiate sull’addome, in un gesto che a Thor sembrava sia protettivo che rilassato. Ma Thor era solo un povero sentimentale, dopotutto.
“Madre mi ha detto che avete discusso. Devi averla fatta arrabbiare di brutto” ritrovò la parola il biondo, attraversando la stanza per sedersi sul pavimento davanti a Loki, utilizzando il divano come appoggio per la schiena.
Loki tentennò, dondolando la testa a destra e a sinistra “Diciamo che abbiamo due visioni differenti dell’argomento”
“E posso sapere di che argomento si tratta?”
“No” rispose secco, tornando a concentrarsi sui fogli.
“E ti pareva…” sospirò il biondo che dopo qualche secondo, incuriosito, riprese la parola “Cosa stai leggendo?”
Loki fece un sorrisetto “Avevo pensato di riordinare la camera, per passare il tempo, ma…” fece un gesto vago a cui Thor annuì comprensivo. Anche da ragazzo, ogni volta che Loki decideva di rimettere a posto la sua camera (di solito sotto qualche minaccia di Madre) la sua opera si fermava sempre a un quarto. Quando andava bene. Un sedicesimo, nei giorni peggiori.
Questo perché si perdeva sempre a riguardare vecchi appunti o a giocare con qualche balocco dato per disperso da tempo.
E quella volta non era andata diversamente: l’unica differenza era che aveva radunato tutte le penne d’oca e le matite che di solito erano sparse per i libri e per terra.
Thor scosse la testa, senza nascondere il sorriso divertito “Cos’hai ritrovato questa volta?”
“Il piano di fuga che avevamo progettato quella volta che padre ci rinchiuse nella nostre stanze per un mese intero dopo qual piccolo incidente con i cavalli nella scuderia” rivelò Loki, gli occhi brillanti per il divertimento.
“Non ci credo! La catapulta per superare le mura?”
“Proprio quella” rispose, facendogli vedere uno schizzo tracciato a mano di quella che sarebbe dovuta essere la loro salvezza da un mese di reclusione. Mese che avevano passato creando fortini con le lenzuola e le sedie nelle loro camere, soffocando le risate notturne per evitare che Odino scoprisse che la punizione non era poi così tremenda.
“Me lo ricordo! Avevamo anche deciso di costruirne una più grande per lanciarci su Jotunheim e andare a…” le parole gli morirono in gola, quando si rese conto dell’errore compiuto.
“A sterminare i giganti di ghiaccio. Me lo ricordo anch'io” affermò il minore, annuendo lentamente e tenendo lo sguardo fisso sui fogli.
Thor si morse il labbro, fissandolo dispiaciuto “Scusa, io-“ il moro lo fermò immediatamente, scuotendo la testa.
“Non è colpa tua, di Odino casomai. E poi…- un sorriso amaro gli comparve sulle labbra, mentre continuava a tenere lo sguardo basso, rifiutandosi d’incontrare gli occhi di cielo dell’altro- …alla fine io ho davvero sterminato metà della loro razza”
“Loki…”
“Che c’è? È la verità” rispose facendo spallucce. Thor gli prese il mento con una mano, costringendolo a guardarlo negli occhi.
“Quello che è successo è anche colpa mia”
Era l’unica cosa che Thor rimpiangeva della loro gioventù: averlo amato troppo poco per paura di amarlo troppo. E così l’aveva perso, perso per un periodo di tempo che per un altro dio sarebbe considerato breve, ma non per Thor: si era sentito morire ognuno di quei giorni, passati pensando di non poter mai più rivedere Loki.
Il moro inclinò il volto, andando incontro alla mano dell’altro che dal mento si era sposta ad accarezzargli una guancia “Sono passati anni Thor. Anni
“Poco più di due” rispose il biondo, abbassando gli occhi e allontanando la mano dal viso di Loki.
“Per i mortali non è poi così poco”
“Ma per noi sì”
Loki lo fissò in silenzio per qualche momento. Sapeva che Thor si sentiva ancora in colpa per quello che era successo e a volte il dio del caos pensava che il dolore che provava se lo fosse meritato, per tutte le volte che lo aveva dimenticato, per tutte le volte che lo aveva lasciato indietro. Ma era anche vero che odiava vederlo così triste. Non era da Thor.
Thor era quello che portava sempre l’allegria nella sua vita, il suo raggio di sole privato.
Sorrise malandrino “Tranquillo Thor, hai il resto dell’eternità per farti perdonare”
Il biondo si voltò verso di lui, espirando pensatemene e accennando un sorriso “”E come posso iniziare?”
“Prova a indovinare” gli rispose l’altro, avvicinando i loro volti fino a che non si trovarono naso contro naso.
“Mm, credo di aver afferrato il messaggio”
“Davvero? Non ti facevo così sveglio” lo rimbeccò, baciandolo.
 

“Ma buongiorno anche a voi!” li accolse il giorno dopo Tony, con un sorriso sulle labbra e un bicchiere di whisky in mano (miracolosamente scampato dalla grande depurazione di Steven Rogers, che aveva causato l’inizio del contrabbando di Anthony Stark)
“Come mai siete già ritornati? Vi mancavo, ammettetelo”
Loki lo fissò con sufficienza, alzando un sopracciglio “Davvero mi sono fatto dare del “megalomane” da uno come te?”
“Il termine esatto che ho usato è stato “diva” ci tengo a precisare” lo corresse per poi finire la bevanda in un sorso. Prima che Loki avesse il tempo per saltargli alla gola, comparve Steve.
“Tony si può sapere perché puzzi d’alcool?! E… oh ciao” li salutò poi, strappando dalle mani di Tony il bicchiere, impedendo all’uomo di mettersi a ripulire la superfice del contenitore con il dito, per racimolare le ultime goccioline di whisky.
“Allora ci sono novità su…?” iniziò a domandare Steve, mentre andavano a sedersi nella cucina, dove gli accolse anche Bruce.
Inizialmente Loki rispose con un grugnito che spiegava ben poco, poi raccontò brevemente ciò che aveva scoperto con suo viaggio a Jotunheim.
“Questo spiega anche l’assenza di nausee e tutti gli altri fastidiosi sintomi: se uno Jotun incinto starebbe così male, difficilmente sopravvivrebbe lui e ancora meno il bambino… un’evoluzione molto affascinante e intelligente, bisogna riconoscerlo” disse alla fine Bruce, pulendosi gli occhiali con aria meditabonda.
“Ma bisogna anche riconoscere che Loki è un gigante formato tascabile e-“
“Parla l’ometto liofilizzato” lo rimbeccò il dio, battendogli una mano sulla testa per indicare la differenza di altezza.
“Ehi! Questa me la lego al dito, sappilo!”
“Oh, che paura”
“La volete piantare?” lo rimproverò Steve, fissandoli male continuando a restare seduto.
“La volete piantare?” gli fece il verso Tony “Comunque, prima che il gigante non proprio gigante qui presente m’interrompesse stavo dicendo…a sì, magari per te le cose sono diverse. E poi non potevi semplicemente chiedergli specificatamente come stavano le cose? Così adesso non ci dovremmo preoccupare si problemi del tipo “è maschio, è incinto, come diavolo fa a partorire?!” !?” Bruce si nascose il volto tra le mani, mentre Steve lanciava una plateale occhiata al cielo.
Loki rispose con tono freddo e distaccato “Già ho avuto fortuna se Helblindi non mi ha attaccato, visto che potrei essere una minaccia per il suo trono. Se avesse scoperto che aspetto un bambino che un giorno potrebbe pretendere il trono, avrebbe cercato in tutti i modi di uccidermi”
Il silenzio calò sulla stanza, mentre gli Avengers digerivano le nuove informazioni.
“E adesso che si fa?” si decise a prendere la parola Steve, spostando lo sguardo tra i due dei.
Loki rispose stringendosi le spalle, non sapendo neanche lui la risposta.
“Bhe, prima di tutto vi faccio vedere una cosa” decise per tutti Bruce, alzandosi dal tavolo e facendo segno agli altri di seguirlo nell’ascensore.
“Ho come l’impressione che non mi piacerà troppo” borbottò acido il dio del Caos, obbedendo di malavoglia.
Il dottore premette il pulsante del piano “Diciamo che abbiamo avuto il tempo necessario per adeguarci alla situazione- ribattè l’uomo mentre le porte si aprivano nuovamente- e ci siamo attrezzati”
Il piano era stato rapidamente ristrutturato, mettendoci dentro tutto ciò che poteva servire in quelle… condizioni.
“Dai, distenditi e alzati la maglia” ordinò l’uomo indicandogli il letto
Loki fece una faccia contrariata “Ditemi che sta parlando a Thor”
“Poche storie Bambi!” deluse le sue speranze Tony, battendogli le mani sulle spalle, per convincerlo a sedersi.
Con un sospiro rassegnato il dio obbedì agli ordini, sperando che quel supplizio finisse presto.
Bruce gli spalmò del gel sull’addome, facendolo rabbrividire “è freddo!” protestò imbronciandosi.
“E per fortuna che sei un gigante del gelo” Loki fulminò il miliardario con lo sguardo, prima di riportare la sua attenzione al dottore che aveva pericolosamente avvicinato uno strumento al suo addome.
“Che diavolo stai facendo?” sobbalzò, quando toccò la sua pelle.
“Ti faccio vedere tuo figlio” rispose l’altro tenendo gli occhi fissi sullo schermo mentre muoveva il sonar per trovare il suo obbiettivo.
Al moro gli si gelò il respiro per un istante, prima che cominciasse a dimenarsi “No! Non voglio…”
Le proteste gli morirono rapidamente in gola, quando Bruce stabilizzò l’immagine su quello che era senz’ombra di dubbio il profilo di una testa.
“è un po’ diverso vederlo dal vivo che come una semplice foto su un sito web, no?” domandò l’uomo.
Loki non proferiva parola. Con gli occhi sgranati e la bocca socchiusa non poteva far altro che imprimersi nella mente ogni minimo dettaglio di quell’immagine.
“Il naso, le palpebre e le orecchie. Le dita si sono già separate, forse si succhia già il pollice”
Se non fosse per i respiri lenti che si costringeva a fare, il dio si sarebbe benissimo potuto scambiare per un morto. Thor non era in condizioni tanto diverse, a parte uno sguardo più tendente all’adorazione pura, che alla paura negli occhi verdi dell’altro.
“Vediamo, si dovrebbe riuscire a vedere già di che sesso sarà…” mormorò l’uomo, muovendo lo strumento.
“No- ritrovò una parvenza di vita Thor-no, voglio che sia una sorpresa quando nascerà”
Loki non riuscì a far altro che continuare a fissare l’immagine, anche quando il biondo gli passò una braccio attorno alle spalle.
“Sarà perfetto” mormorò contro la sua tempia, scoccandogli un bacio.
Bruce spostò lo sguardo tra i due e Tony (per non dire di uno Steve con lo sguardo imbambolato ed estasiato) e quando il miliardario gli fece cenno, diede la mazzata finale.
Con un semplice gesto, un rumore veloce, persistente e forte si diffuse per la stanza.
Il dio del tuono rialzò lo sguardo dal compagno “è…”
“è il suo cuore che batte” rispose affermativo l’uomo, lasciando che il rumore risuonasse ancora e ancora.
Improvvisamente, con uno spasmo, Loki allontanò la mano di Bruce, per precipitarsi verso il lavandino in fono alla stanza dove vomitò l’anima.
“Si parlava di nausee…” borbottò Tony.
“Loki!” lo richiamò all’allarmato il biondo, avvicinandoglisi velocemente.
L’altro lo tenne lontano da se alzando una mano “No, non provare ad avvicinarti” lo avvertì, tenendo ancora il volto nel lavandino e aprendo l’acqua per sciacquarsi la bocca.
“Ma Loki-“ Loki si pulì velocemente la pancia dal gel, con movimenti frenetici e agitati, senza incontrare il suo sguardo.
“Vado ha fare un giro. Ho bisogno di aria” disse ignorando le sue proteste e facendo chiudere le porte dell’ascensore senza guardarsi indietro.
“Bhe… pensavo che sarebbe andata peggio” constatò Tony, passandosi una mano tra i capelli.
Bruce scrollò le spalle, recuperando le immagini registrate dalla macchina e facendo apparire sullo schermo la foto dell’erede di Asgard.
Thor scosse la testa, smettendo di fissare il punto dove l’altro era sparito e girandosi verso i suoi amici.
“Che cosa devo fare?” mormorò poi a mezza voce, sfiorando il profilo del naso dell’immagine di suo figlio.
“Per adesso? Concedergli tempo, vedrai che lo accetterà anche lui. Nel frattempo potresti evitare che i tuoi cari amici terrestri facciano una brutta fine” cercò di consolarlo Tony
“Di cosa stai parlando?” domandò corrugando le sopracciglia bionde.
“Bhe ecco diciamo che… abbiamo conosciuto tua madre” rivelò alla fine il genio.
“Cosa?!?!”
“è venuta a trovarci l’altro ieri, chiedendoci di preparare questo- spiegò sommariamente Tony, alzando le braccia per indicare la stanza- Ed è anche per questo che ho convinto doc a terminare in anticipo le sue vacanze e venire a darci una mano. Non ho problemi a procurarmi un ecografo, ma non avrei capito il dritto o il rovescio del marmocchio”
“Comunque, in cambio vuole vedere in anteprima il suo nipotino” concluse Bruce con un sorriso, allungandogli un foglio appena stampato in cui si vedeva chiaramente il profilo del bambino.
Thor accennò un sorriso, accarezzando leggermente l’immagine stampata “Ne sarebbe capace” riconobbe con un cenno del capo.
“Altroché! Ma è anche una donna davvero adorabile, non è che per caso vuole adottare anche me?”
“Tony!”
“Cos’ho detto adesso? Per caso mi vuoi adottare tu Cap?” il soldato si limitò a passarsi una mano sul volto, esasperato.
 
Loki tornò soltanto ore dopo, quando la notte era già calata.
“Sei nei guai, lo sai vero?” lo accolse Tony, versandosi da bere. Il dio annuì rassegnato.
“Dov’è?” sospirò.
“Solita camera. Ma ti avverto, è così arrabbiato che ha perfino saltato la cena” Loki scosse la testa, sospirando innervosito, prima di andare da Thor.
Il biondo era seduto sulla sponda del letto, rivolto verso la finestra in modo da dargli le spalle.
“… ciao anche a te” tentò di scherzare Loki, ma non bastò a far passare il malumore al dio del tuono.
“Sei stato via per delle ore”
“Già” rispose mogio l’altro, distendendosi stancamente sul letto. Thor si voltò, fissandogli il volto.
“Cos’hai fatto?”
“Camminato… e camminato… e camminato” disse tranquillo, incrociando le braccia sotto la testa.
“E?”
“E niente- aggiunse con un sospiro, mettendosi sul fianco per guardarlo negli occhi- avevo bisogno di elaborare il tutto”
“è da quando hai scoperto di aspettare un bambino, che stai “elaborando il tutto”!” protestò il biondo, rompendo il contatto visivo.
“Bhe, non puoi dire che sia una cosa facile da accettare. E poi stare con te mi deve aver rallentato le sinapsi”
“Le cosa?” domandò confuso, girandosi nuovamente verso di lui.
Loki ridacchiò, tirando il biondo per la maglia finchè non lo convinse a distendersi accanto a sé “La tua sentimentale stupidità è contagiosa Thor- gli spiegò divertito- sei la mia rovina” aggiunse a pochi millimetri da sua volto, facendo sparire il sorriso malinconico che fino a quel momento aveva tenuto sulle labbra.
Il dio sospirò, rilassandosi e passando un braccio attorno le spalle del minore, per azzerare la distanza tra i loro corpi “E anche la tua salvezza”
“Così si dice” mormorò in risposta Loki.
Thor restò in silenzio, guardandolo in viso mentre lui si rifiutava d’incontrare i suoi occhi.
“Devi smetterla” sentenzionò dopo qualche minuto.
Questo fece rialzare lo sguardo al minore “Di fare cosa?”
“Di scappare. Questo, tutto questo, riguarda noi, Loki. Non puoi sparire per delle ore ogni volta che c’è qualche problema”
“Ho bisogno dei miei spazi Thor. Per pensare, per capire. Non puoi pretendere di essere il centro della mia vita” obbiettò, allontandosi dalla sua stretta per poi iniziare a girare per la stanza.
“Ma è così che dovrebbe essere”
“Sei il solito presuntuoso”
“Tu per me lo sei!” Loki lo fissò seriamente, senza controbattere. Quelle parole lo avrebbero dovuto rassicurare, avrebbe dovuto essersene felice, e lo era. Ma in quella felicità era lui quello sbagliato.
“Dopo tutte le volte che ti ho perso, che ti lasciato andare… odio ogni volta che ti allontani da me”
“Ti stai comportando come un moccioso arrogante e possessivo. Cresci Thor” cercò di sminuire le parole dell’altro, con fare infastidito. C’era troppa verità nelle parole del dio dei fulmini e per uno che, come lui, era sempre stato allergico alla verità, quelle parole erano semplicemente troppo.
“Non sono io quello che ogni volta che ci sono dei problemi va a farsi un giro. Poi, quando cerco di parlarne, o ti arrabbi e finisce tutto in una litigata, o mi salti addosso per distrarmi. Credi che non me ne sia accorto?” si difese il biondo, alzandosi sui gomiti  mentre il silenzio calava tra di loro.
“Da ragazzi parlavamo per delle ore, ti ricordi Loki? Tutte quelle notti passate a immaginare come sarebbe stato il futuro, ad organizzare avventure e scherzi…”
Il moro si sedette dandogli le spalle “Quei tempi non ci sono più Thor, e non torneranno. Quando si rompe qualcosa, anche se si riesce ad aggiustarlo, a rimettere insieme i pezzi- la sua voce esitò –… non potrà mai tornare com’era prima”
Thor annuì, mettendosi a sedere e abbracciandolo da dietro “Lo so. Ma possiamo costruire qualcosa di nuovo. Dobbiamo, Loki. Soprattutto ora che…” appoggiò le mani sulla sua pancia. Non sentiva ancora niente.
“Com’è che ora tutto si riconduce al marmocchio?” domandò acido in risposta, allontanandosi malamente da lui.
“Perché non so a cos’altro fare appiglio- ammise il dio del tuono, senza esitazione- Sembra che di quello che c’è tra noi non t’importa nulla! Appena puoi te ne vai in giro per l’universo invece che restare a casa. Ogni cosa che faccio sembra che ti dia fastidio- il biondo si fissò le mani, stringendo con forza i pugni- Ti stai allontanando da me”
Loki non rispose, limitandosi a chinare il capo mentre continuava dargli le spalle.
“Ecco, adesso ti trinceri dietro il silenzio come tuo solito!”
“Cosa dovrei dirti? Hai ragione, contento adesso!” ribattè l’altro decidendosi ad affrontarlo.
Thor sobbalzò, come se fosse stato colpito “Io ti amo ancora” disse con poca voce.
“Lo so” mormorò, passandosi una mano tra i capelli.
“E tutto qui quello che hai da dire?”
“Cosa dovrei dire?”
“Quello che provi, dannazione! Smettila di nascondere tutto”
Gli occhi di Loki saettavano da una parte all’altra “Sai già quello che… provo per te”
“Oh certo, ma l’hai detto addirittura una volta!- rispose sarcastico- adesso non hai neanche il coraggio di pronunciarlo”
“Questo non ti ha impedito di andarlo a raccontare a madre”
“Allora è di questo che avete parlato…”
Loki evitò il suo sguardo e Thor sospirò.
“Senti… se non mi ami più va bene, non ti obbligherò a stare con me- riprese la parola, sbattendo gli occhi per cercare di scacciare le lacrime- ti chiedo solo di aspettare ancora un po’. Non voglio che tu faccia male al bambino solo perché-“
Il moro scosse la testa, avvicinandosi a lui e tappandogli la bocca con una mano “Smettila di dire cazzate- sibilò a pochi dal suo volto. Poi si rilassò, togliendo la mano dalla sua bocca e appoggiandogliela sul petto- quello che provo per te non è cambiato” affermò tenendo gli occhi bassi.
“Però non hai neanche il coraggio di dirmi che mi ami” lo interruppe amaro.
Loki rispose solo dopo qualche istante “Lo sapevi che le cose sarebbero state complicate”
“Sì ma sei tu che le stai complicando” gli rinfacciò “perché?”
“Perché io e le cose perfette non andiamo d’accordo. Perché prima o poi tutto questo finirà e…” la voce gli si spense, incontrando lo sguardo dell’altro.
“E cosa?”
“E non voglio rischiare di soffrire di nuovo” Thor lo fissò capendo qual era il problema.
“… ecco, questo è uno di quei momenti in cui maledico il tuo cervello” Loki lo guardò male, ma si aggrappò con più forza alla sua maglia.
“Non è il momento di scherzare” Il biondo appoggiò le mani sulle sua braccia, per poi premere la fronte contro la sua.
“Sei tu che rendi tutto una tragedia” Il minore si dimenò, cercando di allontanarsi dal biondo.
“No, no, no” disse precipitoso il biondo, rafforzando la stretta sulle sue braccia. Poi arretrò, tirando Loki con se, finchè con incontro il bordo del letto sul quale si sedette, costringendo l’altro ad appoggiarsi contro di lui.
“Ascoltami bene Loki: io ti amo, ti ho sempre amato e continuerò a farlo anche dopo che sarò morto”
Il moro fece una smorfia “Smetti di essere così sentimentale”
Il dio s’accigliò “Allora cosa devo dirti? Voglio solo che tu sia felice. Certo, io forse non riesco ad immaginare qualcosa di più bello di quello che abbiamo ora- lo sguardo gli cadde sull’addome dell’altro, non riuscendo a trattenere un sorriso mentre rialzava gli occhi- ma io sono uno stupido sentimentale, giusto?”
Loki annuì, sorridendo leggermente “Vedo che l’hai capito alla fine”
Thor sospirò, scuotendo la testa “Cosa c’è Loki?” domandò seriamente, perdendosi nei suoi occhi verdi.
“Niente”
“Loki..”
“Niente, sul serio. Sto bene. Stiamo bene” lo disse come se sene fosse appena reso conto anche lui. Ed era la verità.
Thor lo fissò per un lungo momento, cercando di leggergli dentro, di assicurarsi che almeno quella volta fosse sincero. Il moro sorrise leggermente, avvicinando il suo volto e baciandolo.
Lo baciò con forza, premendo le labbra contro quello dell’altro quasi con rabbia e al contempo tirandolo verso se con violenza, come se volesse perdersi in lui, annullarsi uno nell’altro.
Il biondo lo ricambiò con altrettanta intensità, immergendo le mani sui suoi capelli scuri, cercando di cancellare dalla sua mente il terrore che lui potesse andarsene, che potesse non amarlo.
 

Tony non distolse lo sguardo dal nuovo giocattolo che stava preparando quando sentì la porta aprirsi alle sua spalle “Allora com’è andata a finire ieri sera?” domandò a Loki, mentre aggiungeva un po’ di colore rosso e oro al prototipo, giusto per passare inosservato.
“Non ci sono stati spargimenti di sangue” rispose il dio con una scrollata di spalle.
“O bene, mi sarebbe seccato dover cambiare la tappezzeria”
“Tony?” lo chiamò l’altro con un  tono di voce che fece voltare l’uomo allarmato.
“Sì?” poi vide il sorriso angelico e l’aura innocente che stava assumendo il dio degli scherzi.
“Io mi annoio”
Tony ghignò.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Ehm saaaalve.
Lo so, sono in ritardo pazzesco, ma almeno per il momento questi saranno i tempi di attesa. Se non più lunghi, come temo sarà per il prossimo aggiornamento visto che qst settimana è piena di verifiche di materie che tra un po’ non sapevo nemmeno di avere e quella dopo sono in gita scolastica a Roma per quattro e quindi Thor e Loki saranno continamente nei mie pensieri ma sarà un pò difficile buttare giù le idee...
Come se non bastasse il periodo pieno d’impegni, la mia ispirazione ha deciso di abbandonarmi miseramente e se ne andata a fare un giro, come credo abbiate capito leggendo lo schifo qua sopra  -__- '' sul serio, non ne è uscito niente di meglio in due settimane che ci lavoro.
Se avete qualche commento, consiglio o suggerimento fatevi pure sentire.
 
Ciao ciao
roby_lia
  
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