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Autore: Masayume Pachirisu    08/04/2013    2 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre percorreva quella piccola distanza, si chiedeva se gli altri avessero capito qualcosa o se ancora si facevano domande inutili. 
Poco gli importava sinceramente, visto che tutti sapevano da che parte del lago stesse - come gli piaceva ribadire più volte. 
Già, perché a Bang Yong Guk le donne non erano mai piaciute e dirlo apertamente non gli era mai pesato. Forse perché i suoi genitori lo avevano sempre amato incondizionatamente, sarà stato perché la sua faccia metteva paura nonostante fosse notevolmente bello. Oppure per il modo in cui si poneva, per i vestiti, per la chitarra. 
Qualsiasi fosse il motivo, non si era mai preoccupato di dire "sì, sono gay, problemi?". E nessuno di problemi se li era mai fatti, sopratutto i suoi amici di band - in cui trovarne uno sano era davvero un miracolo! 
Non era certo quello che avrebbe messo in crisi la loro amicizia. 
Forse però, il fatto che alle tre di notte lui e Sungjong se la spassassero allegramente senza preoccuparsi degli altri, che dormivano a pochi metri di distanza, ecco quello forse avrebbe messo in crisi la loro amicizia e perché no, anche la loro stessa vita!
Eppure né Jonghyun né Taemin gli avevano mai chiesto nulla di quello strano rapporto che avesse con Sungjong. 
Strano perché alla fine non si comportavano come due fidanzatini innamorati. 
Strano perché la notte facevano sesso per ore e poi al mattino si comportavano come se non fosse accaduto assolutamente nulla. 
Strano perché tutte le volte prima di un live, si nascondevano in bagno per fare quello che gli altri non avrebbero mai voluto sentire alle tre di notte.
Già. Lui e Sungjong non stavano insieme ma era come se lo fossero perché nessuno poteva toccare il suo maknae all'infuori di lui. 
Nessuno doveva permettersi di avvicinarsi a Sungjong senza prima aver superato Yong Guk e la sua Secret. 
Certo, il maknae poteva difendersi anche da solo. Se la metà delle botte che dava alla batteria le avesse date a qualsiasi ragazzo lo avrebbe di sicuro steso. Lo stesso Bang ne aveva paura a volte quando gli rifilava pizzicotti e i pugni. 
Alla fin fine era un uomo nonostante le apparenze.

-Ahh....-

Un gemito riportò il chitarrista in quel piccolo bagno nel quale era ormai diventato un gesto scaramantico farci sesso nelle posizioni più improbabili. 
Il gemito del suo maknae gli fece scattare mille allarmi, compreso quello animalesco. Perché sì, Yong Guk sembrava cattivo, in realtà era un tenerone, ma quando sentiva Sungjong gemere in quel modo il suo essere animale fuori usciva e tanti saluti al dolce chitarrista dal sorriso gengivale. 
In pochi potevano dire di averlo visto in quelle condizioni, visto che in pochi avevano avuto la fortuna di stare sotto di lui. 
Sungjong si sentiva privilegiato in quel senso. 
Bang non era mai stato uno che si lasciava ammaliare facilmente, eppure lui ci era riuscito, anche se non sapeva ancora bene come.

-Yong Guk...- biascicò il minore alla ricerca delle sue braccia da stringere.

Il biondo si era attaccato al suo collo, iniziando così la sua tortura di morsi e leccate lascive che piano piano avevano messo KO il piccolo Sungjong, lasciandolo in preda all'eccitazione più profonda. 
Nei bassi fondi il suo amico iniziava a fargli male e lo stesso valeva per Yong Guk. In fin dei conti quella sera avevano deciso di evitare, per far riposare al meglio gli altri, e ora ne sentivano un irrefrenabile bisogno. 
Ecco qual era il loro problema. 
Avevano bisogno l'uno del corpo dell'altro e non potevano farne a meno. 
Ma tutto questo poteva dirsi vero amore, allora? 

-Aaah!- gridò il minore.

E forse gli altri dovevano aver capito qualcosa visto che sentirono della musica provenire dal locale. 
Yong Guk sorrise spingendo più in profondità le sue dita, bagnate in precedenza dalla sua saliva. Il corpo dell'altro tremava e si plasmava lasciandogli libero il passaggio. Un pò bruciava si, e Yong Guk lo sapeva, ma tutto questo durava poco. 
Toccò il suo punto più sensibile vedendo gli occhi dell'altro diventare più liquidi mentre tirava indietro il collo e gli mostrava il suo pomo d'adamo. 
Lo baciò succhiandogli la pelle ormai bollente mentre con le mani spingeva sempre più a fondo e l'altro urlava più del solito. 
Doveva essere particolarmente sensibile per contorcersi dal piacere in quel modo. 

-Ti prego...- 

E quella era la parola magica che Yong Guk attendeva. 
Si abbassò i pantaloni dopo aver tolto definitivamente quelli di Sungjong. Lo tirò su per le gambe spingedolo con la schiena contro il muro del bagno, penetrandolo subito dopo - anche se con un po' di difficoltà. 
Ma ormai quel luogo non aveva più segreti per loro e in un modo o nell'altro riuscivano a fare quello che volevano. 

La prima spinta... 
La seconda... 
La terza...


Sungjong gridava e stringeva le mani contro le spalle del chitarrista che, apparentemente senza fatica, si inoltrava nel corpo del suo amante. 
Da mesi andava avanti tutto ciò e ancora come la prima volta si sentiva completamente fottuto da quel ragazzino che con un sorriso gli aveva rapito il cuore. 
Forse non lo avrebbero mai ammesso, ma alla fin fine sapevano di provare vero amore l'uno per l'altro.

-Aah... Yong... ahh!!!- 
-Non resisto più Sungjong!!!-

E venne in quel corpo caldo con le ultime spinte, andando a colpire il punto magico del maknae, che con un urlo volgare rilasciò il suo sperma nella sua stessa mano - che si era spostata all'occorrenza per darsi ulteriore piacere. 
Stravolti, distrutti, sudati. 
Ogni volta si maledicevano a vicenda per quello che avevano appena fatto e per il poco tempo che li divideva dal live. 
Ci sarebbe stata bene una doccia, ma Jinki non aveva attrezzato il bagno in quel modo! 
Si diedero una sciacquata veloce e cambiarono gli abiti, sistemando anche i capelli di Sungjong, tanto per far notare che, erano andati in bagno sopratutto per quello!

 
**


-Key, che fai di bello?- domandò Taemin sedendosi su uno degli sgabelli posti davanti al bancone.

Kibum era intento a lucidare qualche bicchiere, ossia non stava facendo assolutamente nulla di importante se non perdere tempo invece che andare a casa a ripassare qualcosa, magari la lezione del giorno prima alla quale oltretutto era arrivato in ritardo! 
Ma il barista pareva molto più interessato a far brillare quel dannato bicchiere, che la lavastoviglie faceva diventare inesorabilmente opaco.

-Niente... tu non dovresti sistemarti i capelli come Sungjong?- domandò distrattamente, ripensando poi alla frase detta.

Gli venne una voglia irrefrenabile di prendere il bicchiere e scaraventarlo contro il muro ma evitò di farlo, anche perché Jinki lo avrebbe poi preso a scarpate nel sedere, e ne avrebbe avuto tutte le ragioni! 

-Il bagno è occupato in questo momento...-rispose l'altro arricciandosi una ciocca dei lunghi capelli castani sull'indice destro. 

Kibum non aveva di certo bisogno di conferme o cartelloni per capire che tra Yong Guk e Sungjong c'era qualcosa oltre la semplice amicizia o fratellanza. 
Tra loro c'era quella cosa chiamata passione e lui non lo poteva sopportare. 
Yong Guk era sempre stato il suo hyung da quando aveva quindici anni e lo aveva protetto più volte dai suoi compagni di classe che, come spesso accadeva, si prendevano gioco di lui per la sua faccia troppo dolce, quasi effemminata. 
Con il passare del tempo questa moda di pestarlo si era placcata, anche perché su consiglio di Yong Guk stesso, si era iscritto a un corso di Taekwondo. 
Non lo praticò per moltissimo tempo, giusto un breve periodo che gli permise di farsi la fama di "picchiatore", anche se in realtà non aveva mai sfiorato nessuno - ma questo i suoi compagni non lo sapevano. 
Però da quando Sungjong era entrato a far parte degli Humanoids, tutto era cambiato. 
Yong Guk si prendeva cura del maknae come aveva fatto tempo a dietro con lui e questo non gli piaceva per niente. 
Allo stesso tempo però, si sentiva un vero egoista. 
Bang e Sungjong erano una coppia anche se nessuno ne aveva avuto una vera e propria conferma, ma ormai era veramente palese. In più Kibum stesso aveva perso la testa per il vocalist del gruppo, quindi essere geloso di Yong Guk era una vera e propria cretinata. Questo lo sapeva bene, solo che era geloso anche lui delle sue cose e Bang era stato uno dei suoi primi amici, quindi un po' di gelosia poteva anche essere accettata. 

-Jinki hyung, forse dovresti mandare a casa Key... ormai non fa altro che passare il tempo sulle nuvole...- disse Taemin al capo del locale che finalmente era uscito dal retro con un abbigliamento molto più consono alla serata.

Aveva eliminato la tuta bianca e la t-shirt nera che teneva sotto la felpa e si era messo un paio di jeans blu scuro con dei finti strappi che gli fasciavano le lunghe gambe toniche. Cintura nera e camicia di un rosa carne opaco con delle righe verticali grigie quasi invisibili. Era riuscito anche a sistemarsi il nido che aveva al posto dei capelli e ora parevano almeno passabili. 

-Gliel'ho detto ma non vuole ascoltarmi...- rispose l'altro sorridendo al più piccolo, che gli regalò di rimando uno dei suoi sorrisi migliori.

Jinki cercò di evitare quel sorriso spostando la sua attenzione su due figure che uscivano dai bagni con nuovi abiti e due facce decisamente allegre. 
Sungjong camminava davanti a Yong Guk, voltandosi verso l'altro con un sorrisino malizioso, mentre il chitarrista cercava di trattenere i suoi zigomi che volevano alzarsi e lasciar intravedere le sue gengive al mondo intero. 
Sì, quei due si erano dati alla pazza gioia e poteva leggerglielo sulle loro facce, nei loro occhi, nei loro sguardi fugaci, nelle loro mani che lente, invisibili, si cercavano impercettibilmente ogni volta che ne avevano l'opportunità.

Già, lui lo aveva capito prima di tutti che tra quei due cupido ci aveva messo del suo, ma si era fatto i fatti suoi come al solito perché non era il tipo che si metteva nel mezzo e cercava di far andare tutto per il meglio. 
Era stato abituato a non dare fastidio agli altri, ad accontentarsi di quello che si ha e non chiedere mai di più. 
Jinki era così, gentile, solare, sempre sorridente, un po’ distratto ma pronto ad aiutarti quando ne hai bisogno. 
Se non glielo chiederai, lui non ti riempirà di domande. 
Se non vuoi tornare a casa perché preferisci guardare il tuo cantate preferito, nonostante le solite otto ore di lavoro e le occhiaie per le nottate sui libri, di certo lui non ti obbligherà ad andartene a letto come farebbe chiunque. 
No. Lui continuerebbe a lasciarti sbagliare finchè non lo capirai da solo. 
Questo infatti era quello che stava cercando di fare con Kibum, ma con lui sembrava non esserci una fine, anzi. Quel ragazzino doveva avere una forza di volontà che andava oltre l'immaginabile o forse era solo infinitamente stupido. 

-Hyung... dopo il live posso avere il mio latte alla banana?- chiese timidamente il bassista degli Humanoids, mentre continuava ad arricciarsi il solito ciuffo intorno allo stesso indice destro.

Per poco non perse un battito nel guardare quel muso da cucciolo. 
Gliel'avrebbe dato anche subito se solo quello davanti ai suoi occhi non fosse stato un pazzo che avrebbe vissuto solo con quella robaccia. 
Ok, Jinki non era uno che ti fa le prediche e ti obbliga a fare ciò che non vuoi, ma con Taemin era diverso. Lui doveva proteggere quella creatura dalle unghie nere e lo sguardo profondo. Doveva evitare che gli venisse il mal di pancia per il troppo latte alla banana e quello era l'unico modo. 
"Ti darò il latte solo il giovedì dopo il live..." gli aveva detto qualche mese prima, quando per l'ennesima volta il ragazzino si era assentato dalle solite prove della domenica per il troppo mal di pancia. 
Non poteva pensare al suo Minnie dolorante. 
In realtà non avrebbe dovuto minimamente pensare a Taemin come suo. 
Da quando lo era? Da mai infatti!

-Si certo, ma ora vai a finire di mangiare, tra dieci minuti apro...- disse con dolcezza Jinki, trattenendo la sua mano dall'accarezzargli una guancia.

Sicuramente era di una morbidezza disarmante, proprio come il suo viso, proprio come il suo fisico minuto che si allontanava da lui e si avviava verso il tavolo.
Si diede dell'imbecille mentalmente! 
Lui, un ragazzo ormai prossimo ai venticinque anni, che perdeva la testa per un ragazzino di venti. 
Se qualcuno lo avesse scoperto sicuramente lo aprebbe preso a testate! 

-Vado ad aprire io... non sono l'unico con la testa tra le nuvole eh...- lo schermì Kibum avviandosi verso l'ingresso, dopo aver spinto leggermente il suo hyung che si riprese da quel coma chiamato Taemin.
  
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