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Autore: Sprjng    08/04/2013    11 recensioni
"Vuoi sapere qual'è il mio problema?" mi chiese Harry.
"Tu vuoi conoscermi. Nessuno ha mai voluto conoscermi."
-
"Credevo che.. fossimo amici."
"Amici." disse solamente.
"Sei seria?" mi chiese poi.
"Faith, non voglio una cazzo di amica del cuore, capiscilo."
"Sei troppo ottuso per accettare il fatto che qualcuno ti voglia bene."
-
"Dobbiamo parlare."
"Tu mi piaci, io ti piaccio. Ci piacciamo." disse Louis divertito.
-
"Credo di essermi innamorato di te."
-
Una storia tormentata, romantica e perchè no, anche comica.
La storia di Faith.
Genere: Comico, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VI PREGO DI RECENSIRE SE LEGGETE, NON VI COSTA NULLA.  

Mettetevi comode che è lungo ♥


«Tomlinson, Cooper! In presidency.»




L'idea che i ragazzi mi stessero aspettando in camera con la pizza mi tranquillizzò parecchio.

Mentre sognavo la mozzarella filante, le porte dell'ascensore si aprirono e io entrai appoggiandomi poi con la schiena alla parete d'acciaio.

Stava per chiudersi quando una converse bianca si mise nel mezzo.

Le porte automaticamente si riaprirono, alzai gli occhi dalla scarpa e incrociai il suo sguardo gelido.

Aveva finito di bere il caffè a quanto pare.

Sentii di nuovo il cuore sussultare, quel ragazzo mi inquietava parecchio e l'idea di dover stare chiusa con lui nell'ascensore, ancora di più.

Sopratutto dopo che Tyler mi aveva detto che mi avrebbe portato solo guai.

Entrò e si mise nella mia stessa posizione, solo nella parete di fianco.

Le porte si chiusero ed entrambi allungammo la mano per schiacciare il pulsante che ci avrebbe portati al secondo piano.

Di solito, in queste situazioni, si ride imbarazzati per la coincidenza, no? no, entrambi ritirammo la mano e io non osai allungarla di nuovo, perciò lo fece lui e l'ascensore cominciò a salire, così come la mia tensione.

Era una situazione imbarazzante.

E non so perchè, non era la prima volta che mi ritrovavo in ascensore con uno sconosciuto.

Quando vidi le porte aprirsi sgusciai fuori come un fulmine e mi incamminai lungo il corridoio verso la mia stanza, lui mi camminava dietro.

Mi fermai alla mia porta e lui mi sorpassò creando uno spostamento d'aria che mi mosse i capelli.

Aveva le gambe lunghe e in pochi secondi era già parecchio lontano da me che lo guardavo andare via.

Si voltò, non so per quale motivo e mi trovò che lo fissavo, per la seconda volta.

Mi affrettai ad aprire la porta ma mi caddero le chiavi.

Cazzoculo.

Mi abbassai a prenderle e con la coda dell'occhio notai che lui era già sparito.

Tirai un sospiro di sollievo.

La porta avanti a me si aprì, e io, che ero ancora chinata a terra, alzai lo sguardo.

"Che diamine stai facendo?" mi chiese Liam fissandomi stranito.

Afferrai le chiavi e mi alzai sventolandogliele in faccia.

"Erano cadute." lo sorpassai entrando.

Lui fece spallucce e poi chiuse la porta.




"Siete dei figli di.. buona donna." dissi guardandoli male, malissimo.

Poi spostai lo sguardo sulle scatole di cartone di pizza VUOTE.

L'avevano mangiata tutta, egoisti.

"E io che mangio ora?"

"Scusa, avevamo fame e tu non arrivavi più!" disse Louis.

Sbuffai.

"Emma, Amber e Rayan?"

"Allora -iniziò Liam- Amber, Tom, Nate, Zayn e Niall sono a mangiare al ristorante del college. Mentre Emma e Rayan hanno fatto una fuga d'amore.. non so dove."

"E voi perchè non siete andati?"

"Non ne avevamo voglia, abbiamo preferito una serata tranquilla in camera." disse Louis.

"Vado a fare la doccia."

Liam si alzò e andò in bagno.

"Film?" mi guardò Louis.

"Scelgo io però."

"Mh." alzò le sopracciglia.

"Scegli tu?" dissi scocciata.

Sorrise, neanche un bambino di quattro anni con un giocattolo nuovo.

"Possiamo vederne uno di.. " iniziò Louis, ma io non lo feci finire.

"Paura, paura, paura!" continuai io.

"Sei sicura di essere una femmina?" mi chiese Louis, e io lo guardai male.

"No, guarda che dico sul serio." continuò poi.

"Prima giochi a calcio, poi vuoi vedere un film di paura." scosse la testa confuso.

"Da piccola mi piaceva vedere i film di paura e poi correre nel letto di mamma o di Nate, lui mi abbracciava forte e io mi sentivo al sicuro, alla faccia di quei mostri del cazzo."

Rise.

"Ma qui non c'è Nate e neanche la tua mammina." rise divertito.

Feci spallucce.

"Ok, vada per il film di paura."




Louis infilò la chiavetta USB, contenente tutti i film, nel computer e iniziò a cercare.

Nel frattempo uscì Liam dal bagno.

Fu come una visione.

La porta si spalancò e tutto il vapore uscì fuori mentre la figura di Liam a petto nudo con indosso solo un asciugamano stretto sul bacino si faceva più nitida.

Si passò una mano tra i capelli bagnati.

"Che fate?" disse in fine.

Tornai sul piante terra e gli risposi che stavamo per guardare un film.

Si avviò al suo cassetto preferito, quello dei boxer.

La mia vendetta stava per compiersi.

"Faith?"

"Mh?" mi voltai a guardarlo.

"Dove hai messo i miei boxer?" disse esausto di questa guerra che era nata tra noi.

Ormai nel cassetto c'era solo il mio di intimo ed era felicemente sparso e per niente sgualcito.

"Ti avevo avvertito."




*flashback*

 

"Come.hai.osato.spostare.i.miei.vestiti." dissi in preda ad un istinto omicida.

"Non c'era abbastanza spazio per i miei.." lo zittii.

"Liam, lo vuoi capire che dei tuoi fottuti boxer non me ne importa un fico secco?" lo guardai seria.

"Lo so, però.."

"Però nulla -lo bloccai di nuovo- se non vuoi ritrovare i tuoi amati boxer nel cesso, vedi di farli sparire." mi guardò offeso.

 

*fine flashback*


 


Sgranò gli occhi e corse in bagno, sentii il rumore della tavoletta aprirsi.

No, tranquille, non ero così subdola.

"Faith, dove li hai messi?"

"Sai, quando sono salita in camera faceva un pò caldo e allora.." lasciai la frase a mezz'aria perchè Liam era già corso ad aprire la finestra.

Quel pomeriggio mi ero accorda di avere ancora un pò di tempo a disposizione prima di dover andare al bar e così decisi di prendere il filo per stendere i panni e legare, uno ad uno, i boxer di Liam.

La mossa finale fu appendere il filo fuori dalla finestra del secondo piano della nostra stanza.

"FAITH!" urlò cercando di sciogliere il nodo, anzi, il doppio nodo.

"Lo hai davvero fatto?" mi guardò Louis.

Annuii soddisfatta.

Tirò su la mano, feci scioccare il mio palmo contro il suo e ci demmo il cinque.

"Lo ripeto, ti sottovalutavo."

Risi.

Mi voltai e vidi Liam, a sedere sul suo letto, che ad uno ad uno, scioglieva i nodi dei boxer che li tenevano al filo.

"Sei diabolica." bisbigliò.

Risi.

"Trovato!" urlò entusiasta Louis.

Guardai il nome del file su cui aveva appena cliccato, "DARKNESS: il buio non ha mai fatto così paura".

Mi cagai in mano solo per il titolo.




Mi alzai lentamente, cercando di non far rumore e chiusi la finestra, mi voltai verso i letti.

Era totalmente buoi e c'era un silenzio spettrale.

All'improvviso la luce di un iPhone si accese al mio fianco illuminandomi la figura di Louis in piedi vicino a me.

Se non mi avesse tappato la bocca in tempo, avrei urlato.

E non poco.

Che diamine, io pensavo che stesse dormendo e all'improvviso me lo ritrovai accanto.

Un mini-infarto.

"Mini" per modo di dire.

"Sei impazzito?"

"Hai paura, eh?" disse divertito.

"Si, una paura fottuta e tu non aiuti con le tue apparizioni."

"Scusa, ma se sei una fifona non è colpa mia."

"Che cavolo vuoi? Che ci fai sveglio?"

"Mi è venuta un'idea, vieni con me."

Mi afferrò il polso e si avviò alla porta trascinandomi con se.

"No, fermo! È tardissimo."

"Lo so." disse fregandosene.

Aprì lentamente la porta e la chiuse alle nostre spalle.

In corridoio la luce era accesa.

Non dissi niente e lasciai che Louis, una volta che mi ebbe presa per mano, mi trascinasse giù per le scale.

Arrivammo alla sala in cui c'era il bar e davanti all'enorme vetrata si fermò.

Lasciò la mia mano e da dietro la tenda tiro fuori una chiave, probabilmente c'era un contenitore o.. un buco.

"Ma come..?" iniziai io.

"Dolcezza ho passato tutta l'estate qui." mi fece l'occhiolino.

Aprì la porta e uscimmo.

"Bene e adesso?"

Dissi strofinandomi il braccio per scaldarmi.

Il giorno si stava bene perché c'era il sole, ma di sera era piuttosto fresco e in quel momento erano circa le tre di notte.

"Beh, ma è ovvio. Leggiamo un libro."

disse ironico per poi scoppiare a ridere.

"Sono seria. È notte fonda e fa freddo."

Louis, che si era seduto sul muretto della piscina, si alzò e togliendosi la felpa verde pastello con i laccetti bianchi, la posò sulle mie spalle.

"Grazie." sembrai più sorpresa che grata.

Lui sembrò accorgersene.

"Guarda Coop che anche tu mi sottovaluti. Io non ti odio e non mi stai neanche antipatica."

"Ah, da quando si rovina la vita alle persone che non si odiano?"

Rise.

"Come sei melodrammatica! Ti ho fatto solo qualche scherzo, non esagerare!"

Lo guardai male.

"Qualche?" alzai un sopracciglio.

"Ok, forse erano un pò più di qualche." rise.

"Però ti conosco da una vita e sono affezionato a te, non pensare che ti trovo antipatica, non è vero."

"Ah no?" chiesi confusa.

"No Coop."

Sorrisi.

Infondo potevano ricominciare da capo, no? con il piede giusto sta volta.

"Ok. Ciao, io mi chiamo Faith Allyson Cooper e frequento il primo anno di questo college." sorrisi porgendogli la mia mano.

Mi guardo confuso, poi capì quello che stavo facendo e ridendo, come sempre, stette al gioco.

"Ciao Faith, io sono Louis William Tomlinson. Sai, forse siamo in camera insieme. Non è che mi hai notato in questi due giorni?"

Feci finta di pensare.

"Ehm, no. Non credo."

"Certo che sei parecchio sbadata ragazza! Ho dormito al tuo fianco, nel letto vicino al tuo!"

"No, mi dispiace. Non mi ricordo.."

Ridemmo.

Forse troppo forte e fummo costretti a smettere quando la luce della torcia  del sorvegliante notturno ci illuminò i volti.

"Che diamine ci fate qui alle tre di notte?" chiese infuriato.

"Leggiamo un libro." disse sorridente Louis facendomi ridere.

"Ti sembro scemo? Forza, di che stanza siete?"

"B16." dissi senza pensare, beccandomi poi una gomitata da Louis.

"Non dovevi dirgli la verità!"

"Sta zitto Louis!" quel coglione aggravava ancora di più la nostra situazione.

"Adesso voglio sapere i nomi -ci guardò arrabbiato- quelli veri." puntualizzò.

"..Faith Allyson Cooper." mi rassegnai.

Il sorvegliante guardò Louis che non intendeva collaborare quindi posò di nuovo gli occhi su di me.

"Quest'idiota vicino a me è Louis William Tomlinson."

Alzò gli occhi al cielo.

"Andate a dormire, domani mattina alle 9.30 vi voglio nell'ufficio della preside. Vi conviene presentarvi, so dove venirvi a cercare."

"..per quello può ringraziare Faith." disse Louis sottovoce.

Sbuffai.

"Filate adesso."




Entrammo in ascensore.

"Louis è inutile che te la prendi con me, è stata tua l'idea."

"Lo so, ma potevi evitare dire il numero della stanza."

"Me lo ha chiesto!"

"Dovevi mentire Faith, m-e-n-t-i-r-e."

"Scusami se sono una persona onesta." dissi aprendo la porta di camera e buttandomi subito nel letto.


"Ehi Coop alzati, altrimenti quello ci fa il culo." disse Louis scuotendomi.

Lentamente aprii gli occhi.

Mi alzai con il busto dal letto.

"Liam dov'è?" dissi notando che il suo letto era già rifatto e non c'erano sue tracce nella stanza.

"E con gli altri, sono andati in piscina anche stamani, è dalle otto che sono fuori."

"Che ore sono ora?"

"Le 9.15, vestiti, la preside ci aspetta."

Sbuffai e mi avviai in bagno.

"Faith?"

Mi voltai.

"Mi dispiace di averti messo nei casini, hai fatto bene ad essere sincera con Steve, il sorvegliante, e dirò alla preside che tu non c'entri."

Gli sorrisi.

"Grazie." entrai in bagno.




Misi un paio di pantaloncini in jeans, una t-shirt, dei sandali e dopo essermi messa il telefono in tasca uscii in corridoio dove mi aspettava Louis.

"Che tipo è?" gli chiesi, sapendo che avrebbe capito a chi mi riferivo.

"Ma chi?"

No, scherzavo, lo sopravvalutavo.

"La preside."

"E' vecchia, acida -per colpa della menopausa- abbastanza spietata e odia chi non rispetta il coprifuoco."

Lo guardai sorridente.

"Stai scherzando, vero?"

"Per la prima volta in vita mia.. no."

Oh cazzo.




"Bussa tu." dissi nervosa.

Rise divertito e bussò.

"Avanti." una voce malefica arrivò dall'interno della stanza.

Louis aprì la porta ed entrammo.

"Sedetevi."

Aveva i capelli tutti bianchi, ma freschi di parrucchiere.

Era grinzosa , la sua faccia sembrava la cera di una candela sciolta.

Era terrificante.

"Nomi." disse solamente.

Sta volta non ebbi il coraggio di prendere in mano la situazione, lasciai questo amabile compito a Louis.

"Cooper e Tomlinson." ridisse lei dopo Louis.

Prese in mano il foglio in cui stava scritta la nota che ci aveva fatto il sorvegliante la scorsa notte.

"Siete usciti dopo il coprifuoco, siete usciti dalla struttura interna della scuola e vi siete recati in piscina, violando la sicurezza dell'istituto, in più leggo che avete usato la chiave di scorta accessibile solo ai docenti e  agli autorizzati."

"Beh, se fosse stata nascosta un pò megl-" iniziò Louis prima che io riuscissi a bloccarlo con un calcio.

"Vi meritate una punizione, ed è già tanto che non vi sospenda. Incredibile, l'anno scolastico deve sempre iniziare e voi siete già stati richiamati."

"Scusi, vorrei chiederle di punire solo me. Faith non c'entra. Sono io che avuto l'idea e lo trascinata giù io."

Mi sentii in colpa, non volevo che venisse punito solo lui.

Io ho un cervello, potevo benissimo rifiutarmi di andare, ma non l'ho fatto.

"Che cavaliere, apprezziamo tutti il tuo gesto nobile nei confronti della signorina, ma la risposta è.. no. Potete andare. Vi farò sapere la punizione al più presto."




"Mi dispiace Faith, ci ho provato." disse Louis realmente dispiaciuto.

"Tranquillo, anche io c'ero ed è giusto che prenda la tua stessa punizione."

"Vado dai ragazzi in piscina, vieni?"

Ci pensai su.

"..no, vi raggiungo dopo."

Annuì e poi sparì in giardino.

Io invece mi recai alla porta a vetri e dopo averla sorpassata mi trovai al bar.

"Ehi Tyler!" lo salutai sorridente.

Si voltò in mia direzione.

Appena mi vide fece un enorme sorriso.

"Faith, la combina guai."

"Ah ah ah, spiritoso."

"Mi darest.." mi mise a tacere. "Un succo alla pesca?" continuò la mia frase.

"Possibilmente.." mi interruppe ancora, "A temperatura ambiente."

Sorrise compiaciuto e poi scoppiò a ridere vedendo al mia espressione sorpresa.

"Sono appena uscita dalla presidenza." dissi all'improvviso, così, tanto per conversare.

"Che hai combinato?" rise.

"Ieri notte, il mio compagno di stanza ed io, siamo sgattaiolati fuori dopo il coprifuoco e ci hanno beccato."

Rise divertito.

"Che pena dovete scontare?" chiese ironico.

"Ancora non ce l'ha detto."

"Auguri, la preside Morris è spietata."

"Così si chiama?"

"Già, Adelaide Morris."

Nome inquietante.

"Beh? Da quanto commetti fuge d'amore con Tomlinson?"

Chiese Amber che si era appena seduta alla mia sinistra, la guardai..

"Ehm. Più o meno, da ieri sera." dissi ironica.

"Che sia l'ultima volta." disse poi Emma sedendosi alla mia destra, la guardai.

"Si, mamma. Scusa.."

Ridemmo.

"Ah, ragazze. Lui è Tyler. Tyler, loro sono Emma e Amber, le mie migliori amiche e compagne di stanza."

Si sorrisero.

"Come vi siete conosciuti?" mi chiese Emma.

"Beh, la sera della festa di Niall, gli ho chiesto di farmi un succo alla pesca e.. un momento, dov'è il mio succo Tyler?" chiesi ricordandomi che gliene avevo chiesto uno.

"Oh, già. Lo avevo dimenticato." risse abbassandosi a prendere la bottiglietta di vetro verde.

"Che oltraggio. Insomma dicevo.. ah si, abbiamo scambiato un paio di parole e ieri lo ho anche "aiutato" con il bar."

"Si, aiutato si fa per dire. Ha inceppato la macchina dei frozen yogurt, ha frantumato 6 bicchieri della vetrina e non dimentichiamoci che è caduta in mezzo ai tavoli con il vassoio pieno di roba."

Emma ed Amber scoppiarono a ridere MOLTO rumorosamente, mentre io alzavo gli occhi offesa.

"Sono dettagli Tyler, dettagli."

"Ehi Faith." mi voltai e vidi Liam.

"Si?"

"Posso parlarti?"

"Si, certo."

Si guardò intorno e capii che intendeva in privato.

"Ok, abbiamo capito." disse Emma alzandosi e trascinando per un braccio la bionda in piscina.

"Ehi, è il mio bar!" disse Tyler quando spostai il mio sguardo su di lui, essendo l'ultimo di troppo.

Continuai a guardarlo dritto negli occhi

"Ok, ok. -alzò le mani in segno di difesa- sparisco." andò nella cucina sul retro.

Tornai a guardare Liam che adesso era seduto di fronte a me.

"Beh, volevo solo dirti che io non sono antipatico."

Lo guardai stranita, aveva fatto sgomberare mezzo bar solo per mentirmi? certo che era strano.

"Cioè, siamo partiti con il piede sbagliato. Mi diverto a prenderti in giro, ma non mi stai antipatica, ecco tutto."

Ma cos'erano? I giorni delle scuse e dei "non mi stai antipatica"?

Afferrai il bicchiere pieno di succo alla pesca e me lo portai alla bocca con Liam, che probabilmente si aspettava una risposta, mi guardava ansioso.

"Allora?" chiese lui titubante.

"Allora, pensavo no, secondo te in camera c'entrerebbe uno di quei cosi che ci infili i soldi, scegli la canzone e lui la riproduce?"

"Un.. jukebox?"

"Si bravo!"

"Beh, ma noi che ce na facciamo di.. FAITH SONO SERIO. Ascoltami. Non facciamoci più scherzi da oggi, battaglia chiusa."

"Hai paura di perdere?" dissi ridendo.

"Beh, dopo aver trovato i miei boxer spenzolanti dal secondo piano, credo di aver già perso." borbottò.

"Ok, tregua."

Gli tesi la mano destra che lui prontamente strinse.

"Tregua." dissi infine.




"COSA?" chiesi scocciata.

"Probabilmente la prossima volta ci penserete due volte ad uscire dopo il coprifuoco."

Ci liquidò.

Mi ritrovai sbattuta fuori dalla presidenza con in mano la lista dei "lavoretti", così li aveva definiti la Morris, che avrei dovuto fare.

Una settimana intera di compiti extra. E non sto parlando di "compiti" come ad esempio geometria o chimica. No, cose come tipo "Fare la raccatta palle alla partita di baket sabato sera", lessi uno dei punti della lista.

"Credimi, ci è andata bene."

Sbuffai e mi incamminai verso la solita porta a vetri, andai da Tyler.

"Mi dispiace doverti annunciare che i tuoi incubi sono diventati realtà."

Mi guardò non capendo.

Posai la lista sul bancone del bar e con l'indice gli indicai il secondo punto, "Lavorare al bar dalle ore 7.30 alle ore 8.30".

Scoppiò a ridere.

"Dai, ci divertiremo." disse cercando di buttarla sul positivo.

"I tuoi bicchieri sfracellati al suolo non la pensano come te."

Rise.

Io volevo solo piangere.




"Andiamo, ti vuoi muovere?" mi chiese Louis.

"Un attimo, Dio mio."

Dato che tra pochi giorni sarebbero iniziate le lezioni, le aule andavano ripulite.

E chi lo avrebbe fatto? Io e Louis, ovvio.

Sbattei la cimosa sulla lavagna e un polverone bianco si alzò sulle nostre teste.

"Sei un disastro Cooper!" corse lontano Louis.

"Esagerato, è solo.. polvere bianca." tossii.

"Polvere bianca, eh? Vedi un pò di non intossicarti."

Sbuffai e finii di pulire la lavagna.

"Ora?" avevamo finito con le lavagne, grazie a Dio.

"Beh, ora.." presi in mano la lista.

"Ora tocca alla piscina." disse infine.




"Non ci arrivo, cazzo."

Stavo cercando con tutta me stessa a prendere una stramaledetta foglia in mezzo all'acqua con il retino.

"Aspetta ti do una mano." Louis mi si avvicinò.

"Ora dovresti arrivarci." disse lui mentre mi spingeva.

Dopo essere caduta nell'acqua, annaspai per qualche secondo e poi tornai a galla.

"Sei un impostore Tomlinson, dovresti vergognarti."

Rise di gusto e poi si alzò la maglia sfilandola dalla testa, rimanendo in pantaloncini corti.

Poi prese la rincorsa e fece un tuffo a bomba.

Si avvicinò pericolosamente a me e io, vedendo la sua espressione divertita, cominciai a nuotare verso il bordo.

"Dove credi di andare?" disse afferrandomi per una caviglia attirandomi a se.

Il mio naso si scontrò con il suo.

Dopo quel tocco avrei voluto allontanarmi ma io non toccavo il fondo, mentre lui si, e d'istinto misi le mani sulle sue spalle per rimanere a galla.

L'aria si stava facendo imbarazzante, eravamo faccia a faccia, ci divideva solo un millimetro e c'era un silenzio di tomba.

Louis inclinò lentamente la testa.

Ebbi una fitta al cuore.

Stava forse per.. baciarmi?

"Tomlinson, Cooper! Vi piace proprio la piscina, eh? Uscite immediatamente, dovevate pulirla, non farvi un bagno! Cooper, sei di turno al bar. Muovere quei culi, su su." ci urlò Steve, il sorvegliante, a mo di dittatore.

Louis si allontanò subito da me e io mi affrettai a raggiungere il bordo.

Era imbarazzata e avevo paura di essere diventata rossa come un peperone.

Afferrai il primo asciugamano della pila che si trovava a bordo piscina e avvolgendomelo addosso entrai dalla  vetrata.

"Ehi, ma non dovevi solo pulirla la piscina?" rise Tyler quando mi vide molle.

"Piccolo incidente. Mi asciugo e arrivo subito." gli sorrisi.




"Sono stanca, sto per morire, sto crepando." dissi esausta.

"Faith, era solo il primo giorno." mi fece notare gentilmente Emma.

Piagnucolai qualcosa di incomprensibile come una preghiera in aramaico antico mescolato al cinese semplificato.

Io e le ragazze eravamo sedute al bar, il mio turno era finito e avevamo deciso di stare un pò insieme, cosa che non succedeva dal primo giorno che avevamo messo piede al college.

"Vi porto qualcosa dolcezze?" ci chiese Tyler.

"A me un.." iniziai.

"Un succo alla pesca, possibilmente a temperatura ambiente, per Faith. Voi?"

Lo guardai male.

"Veramente volevo un frozen yogurt."

Ci fu un attimo di silenzio ma poi scoppiammo a ridere.

"Per me nulla, grazie." disse la bionda a dieta.

"Io solo una coca cola." fu Emma a parlare.

"Bene, mi ci metti i cereali, il cocco, le palline di cioccolata, possibilmente bianca, gli smarties e quei cosi rossi." dissi tutto d'un fiato.

".. i lamponi?" chiese Tyler, riferendosi a quei cosi rossi di cui parlavo.

"Si, loro."

Si allontanò.

"Tyler, non dimenticare il succo!".

Si voltò e io gli feci l'occhiolino facendolo ridere.

"Tra due giorni si comincia, eh.." disse Emma.

"Già. I nostri primi veri giorni da ragazze che frequentano il college."

"Non vedo l'ora di imparare a suonare qualche nuovo strumento!" disse entusiasta la bionda.

"Amber, l'unica cosa che sei in grado di suonare è il triangolo." le feci notare sorridente.

Scoppiammo a ridere.

"Faith?"

"Si?" risposi ad Emma.

"Senti, ma.. conosci quel ragazzo? Sarà la quinta volta che si volta a guardarti."

Mi voltai e vidi il ragazzo dai ricci perfetti a due o tre tavoli più lontani da noi.

Come sempre ebbi un tuffo al cuore, sopratutto quando lui si voltò di nuovo e incontrò il mio sguardo.

Mi affrettai a guardare Emma.

"No."






SWAAG.

cerco di non dilungarmi troppo, promesso ahahaha :)

allora, spero che non via abbia annoiato questo capitolo è un pò lungo e spero che non sia stato palloso leggerlo.

qui abbiamo Louis e Faith che fanno una marachella e ne pagano le conseguenze, lol.

e poi si crea un contratto di “peace and love” tra Liam e Faith, chissà se riusciranno a mantenere la promessa di finirla con gli scherzi.

come sempre c’è una parte dedicata ad Harry, che ancora non sappiamo che ruolo ha nella storia, ma prossimamente verrà smasherato.. lol

GRAZIE a tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferire, seguite e nelle ricordate e grazie a chi recensisce ❤

un bacio,

Michi x



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