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Autore: timeoff98    08/04/2013    1 recensioni
La sua vittoria sarebbe stata una sorta di ribellione, solo per lei.
Lei avrebbe vinto, l’avrebbe fatto per tutti i morti.
Avrebbe vinto per far vedere agli assassini quanto valeva.
E a sua volta sarebbe diventata un’assassina, un’assassina di vite innocenti.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: E' una delle prime cose che scrivo, non siate troppo cattivi con me e.e E' stata scritta abbastanza di getto e ho cambiato il tempo dei verbi all'ultimo, per cui se trovate errori fatemeli notare :) Infine, consiglio di leggerlo con "My heart is a jungle" di Emma Louise come sottofondo.


La ragazza alzò lo sguardo. La bambina era ancora lì, che la guardava. Non si era mai mossa.
Si girò di nuovo, impugnò un coltello dalla fredda lama. I suoi occhi luminosi erano puntati sul bersaglio. Lanciò.
Centro. Di lì a poco avrebbe spezzato vite umane. A quale scopo? Per quegli idioti che avrebbero riso per qualunque morte, anche la sua, probabilmente. Perché?
Per divertimento. Puro e sadico divertimento.
Ne lanciò un altro, gli occhi persi nel vuoto ma allo stesso tempo concentrati sui manichini, a cui presto si sarebbero sostituiti ragazzi veri, senza che avessero nulla di diverso da lei. Era davvero questo quello che voleva fare? Uccidere?
Non ne era più sicura. Lei non era una macchina da guerra.
Lei poteva amare.
Lei amava.
Guardò gli altri tributi. Se lei fosse esistita ancora, dopo un paio di settimane, tutti loro non sarebbero esistiti. Ma se lei fosse morta, allora solo uno di loro sarebbe stato ancora vivo.
Era crudele.
Si sarebbero rubati la sua vita.
L’avrebbero uccisa.
Le avrebbero tolto la cosa più preziosa che possedeva, l’avrebbero tolta a tutti loro.
Vincitrice o no, tutti i suoi alleati, i suoi…amici, sarebbero morti. No, lei non voleva uccidere. Ma non aveva scelta.
 Uccidere o morire.
Morire era forse la scelta giusta? Non lo sapeva, non lo capiva. Prima le facevano incontrare alleati, che si possono definire quasi amici, gli unici amici di quelle settimane di morte, e poi glieli avrebbero fatti uccidere con le sue stesse mani. Forse nessuno dei suoi “amici” avrebbe più riaperto gli occhi. In quel momento lei voleva riportarli a casa, tutti. Gli assassini non erano loro, non erano loro i mostri. Gli assassini erano coloro che avrebbero riso nel momento in cui ognuno di loro avesse perso la vita. Morte, distruzione, assassinio, assenza di vita.
I suoi occhi ritornano a posarsi sui bersagli.
Volevano un vincitore solo?
Lo avrebbero avuto.
La sua vittoria sarebbe stata una sorta di ribellione, solo per lei.
Lei avrebbe vinto, l’avrebbe fatto per tutti i morti.
Avrebbe vinto per far vedere agli assassini quanto valeva.
E a sua volta sarebbe diventata un’assassina, un’assassina di vite innocenti.
Tutti loro sarebbero diventati assassini.
 
Vinci per il distretto due!
 
Lei avrebbe vinto per portare onore.
Lei non avrebbe voluto, ma avrebbe ucciso.
Lei avrebbe visto i tributi morire.
 
Vinci, Clove.

  
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