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Autore: H cinque    09/04/2013    2 recensioni
Un incontro con i Volturi è una delle più eccitanti sfide che Garrett, intrepido nomade americano, abbia mai accettato. Ma durante la sua avventura incontrerà Kate, una vampira che lo elettrizzerà (letteralmente) e gli mostrerà che la vera sfida è un' altra. Garrett troverà molto di più di ciò che cercava...
"Non immaginavo minimamente che la richiesta di aiuto di Carlisle mi avrebbe cambiato per sempre l'esistenza".
Garrett x Kate. La loro storia ambientata durante e dopo Breaking Dawn.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garrett, Kate
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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                                                                                            Capitolo 8                                                                                    

                                                                                  La ricerca di una risposta 


Dopo la conversazione con Edward, avvenuta qualche giorno prima, non riuscivo a fare a meno di ripetermi le sue parole:
“Sai, non credevo che sarebbe successo anche a uno come te!”
Cercai di analizzare le sue parole:
A uno come te… a uno come te… no, anzi, ha detto ANCHE a uno come te… quindi dev’ essere qualcosa che è già successa a qualcun altro! Ma non riesco proprio a capire cosa…Che cosa mi è successo di così eclatante da indurre Edward a giocare agli indovinelli?”
In certi casi odiavo il potere del giovane Cullen. Gli permetteva di torturare psicologicamente gli altri.
“Perché non me l’ ha voluto dire subito? Lo scoprirai. Spero il più presto possibile. Ma che significa? Se mi fosse accaduto qualcosa di davvero importante, credo che me ne sarei accorto subito, caro il mio Ed!”
Io ero sempre stato sicuro di conoscermi bene, di conoscere ogni angolo di me. Ma Edward stava cominciando a farmi perdere quella certezza.
“Con il suo dono, probabilmente, vede ciò che nemmeno io vedo. Vorrei solo sapere di cosa si tratta… d’ altronde è la mia mente, ho il diritto di saperlo!”
Pensando e ripensando, avevo vagato per tutta la casa ed ero giunto nel giardino dove alcuni vampiri si stavano rilassando e godendosi l’ aria aperta.
Vidi Edward appoggiato al tronco di un albero; lo guardai da lontano negli occhi e dissi dentro di me:
“Edward, io ancora non ho scoperto niente… può sembrare facile quando uno sa leggere nella mente, ma non è il mio caso; quindi, ti prego. Dimmi: cos’ ho nei meandri della mia mente, talmente nascosto che non ho percepito nemmeno la sua esistenza?”
Edward avanzò verso di me e si fermò accanto alla mia spalla destra, con il busto rivolto nella direzione opposta alla mia; poi mi sussurrò piano pano, in modo che gli altri non sentissero:
- Non riguarda solo la tua mente ma tutto il corpo e il tuo animo. Ogni parte di te ormai è avvolta…E poi, sei davvero sicuro di non averci fatto caso? Qui, alcune persone l’ hanno notato. Non è nascosto come pensi…
E se ne rientrò in casa.
Io ero rimasto immobile.
“Questa cosa mi ha preso davvero per intero? Gli altri l’hanno notato e io no. Sembra quasi una malattia.”
- Garrett!
La voce di Kate mi destò da quei pensieri.
- Ehi, donna! - le risposi girandomi.
A quell’ appellativo alzò gli occhi al cielo.
- Ti stavo cercando: ti va di fare una partita a carte, così per distrarci?
- Si, certo! Andiamo!
Non m’ importava cosa facessimo: bastava che Kate mi fosse vicino per stare bene.
Ci sedemmo attorno al tavolo della sala da pranzo.
- Sai giocare a scala 40?
- Carina, guarda che io so fare tutti i giochi! - dissi fingendo di mostrare superiorità.
Kate per tutta risposta si avvicinò e con un mignolo mi diede una leggera scossa sulla mano.
- Ahi!
- Così impari! - e sghignazzò.
Poi prese le carte, le mischiò e le distribuì.
Io le raccolsi e le disposi a ventaglio; ne pescai un’ altra ma non avevo ancora 40 punti. Kate, invece, pescò e già calò alcune carte a terra: aveva un tris di assi e un tris di sei.
- Fortuna del principiante!
- Ma quale principiante!? Lo sai che sono nata prima di te? - mi rispose.
- Questo non vuol dire che tu sia più brava! - esclamai.
Lei mi sorrise. Mi piaceva il modo in cui scherzavamo.
- Senti, Kate… posso farti una domanda?
- Certamente! Spara, avanti.
Per un attimo abbassai la testa; poi le chiesi:
- Per caso hai notato qualcosa di strano in me?
- Più strano del solito, dici? - e rise.
- No dai, dico sul serio. Sono diverso?
- In che senso? - disse guardandomi perplessa.
- Ecco, Edward mi ha detto che… - e le raccontai tutto il nostro dialogo.
Quando ebbi finito lei si alzò e venne dietro di me appoggiandomi le mani sulle spalle. Poi mi sussurrò all’ orecchio:
- Ha ragione mio cugino. Devi scoprirlo da solo. Ma non capisco come faccia a non rendertene conto! - sentii il suo respiro sul collo.
Mi fece l’ occhiolino e raggiunse gli altri componenti della sua famiglia nell’ altra stanza.
Io mi alzai in piedi dicendo ad alta voce:
- Ti piace stuzzicarmi, vero? Se sai qualcosa devi dirmelo. Nessuno si prende gioco di me! Capito, donna? Nessuno!
Udii le risate sommesse degli altri Denali.
“Forse ha ragione Edward. Come mai gli altri se ne sono accorti e io no? Che cosa mi sta succedendo? Diamine, voglio saperlo a tutti i costi!”
Dovevo scavare dentro di me e pensare in cosa ero cambiato durante quei giorni. Be’, avevo provato la dieta vegetariana ma non penso che Edward si riferisse a quello. E allora cosa poteva essere? Se mi avvolgeva da tutte le parti, si trattava di qualcosa di potente. Per spingermi a pensare in quel modo doveva essere qualcosa di intenso. E per non riuscire a trovare una risposta, era qualcosa di misterioso.
“Potente, intenso, misterioso.”
Nella mia vita non avevo mai trovato qualcosa del genere che riuscisse a cambiare le persone.
Bene, qualcosa di sconosciuto per me mi stava assalendo. Una delle cose più brutte al mondo è il non sapere.
Ma se gli altri l’ avevano capito, vuol dire che loro, invece, avevano incontrato questo… non sapevo nemmeno come definire ciò che secondo Edward mi aveva preso anima e corpo.
Ma forse era questo il punto. Edward aveva anche detto che non era poi così nascosto, perciò mi dovevo concentrare sulle cose più evidenti.
Però nemmeno lì mi sembrava che ci fosse qualcosa fuori dall’ ordinario in me.
 
Le teorie erano troppe. Già, mi rendevo conto che dovevo sgomberare la mente e non pensare a niente. Le cose vengono da sé, quando meno te le aspetti. Il tempo avrebbe fatto il suo corso.
E per l’ appunto, io ignoravo completamente che a distanza di poco avrei scoperto ciò che mi aveva portato in quello stato d’animo. Sarebbe stata un’ incredibile novità per me. 









Buonasera!! Allora, parto col dire che non sapevo veramente che scrivere xD Non volendo accelerare troppo con l' azione, ho pensato di trattare i pensieri di Garrett e la sua curiosità per quella conversazione avuta con Edward, perciò definirei questo capitolo "di passaggio".  Non mi chiedete delle carte perché non so come mi sia venuto in mente! Be', se Edward e Bella giocano a scacchi, Garrett e Kate giocano a scala 40 xD 
Fatemi sapere se vi è piaciuto lo stesso con una recensione <3 



H.
   
 
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