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Autore: Masayume Pachirisu    10/04/2013    1 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il locale era stra pieno, come ogni  giovedì sera da tre anni a quella parte. 
Ragazzine, donne, ragazzi, uomini, signori, gente comune e gente mai vista. 
Ogni volta era una sorpresa, ogni volta era come se fosse la prima. 
Per Jinki era sicuramente una cosa positiva, ma come al solito il barista non pensava a sé ma a quei quattro scemi che in quel momento se ne stavano sul palco a sistemare tutto l'occorrente. 
Se ripensava a tre anni prima, allo sguardo implorante di Kibum che gli chiedeva di fargli provare almeno una canzone, al sorriso felice di Yong Guk quando gli aveva dato l'ok, al continuo saltellare di Sungjong per la felicità di potersi esibire, all'abbraccio caldo di Taemin che non era riuscito a contenersi per la felicità, o alla calda stretta di mano di Jonghyun, ecco se ripensava a tutto quello, si sentiva al settimo cielo per loro, per essere arrivati fino a lì con così poco, con un solo live alla settimana, con sempre più gente disposta a perdere ore di sonno risanatorio per poterli sentire, per poterli acclamare, per poter applaudire al loro talento. 

La voce del vocalist lo fece voltare verso il palco, dove i ragazzi erano nelle loro posizioni. Yong Guk e Taemin con chitarra e basso a tracolla, gambe large e mani dietro la schiena. Sungjong teneva la destra in alto con la bacchetta che indicava il soffitto, mentre l'altra era posata sul tom. 
Jonghyun al centro con l'asta davanti ed entrambe le mani sul microfono, richiamò l'attenzione salutando il pubblico e presentando velocemente la band .

Sungjong diede inizio al live battendo a ritmo sulla batteria, facendo esplodere il pubblico in mille grida. 
Tutti sapevano di che canzone si trattasse e se qualcuno non ne fosse stato a conoscenza, in qualche modo si sarebbe comunque ritrovato a seguire il ritmo lento ma intenso. 
Non avevano un vero e proprio genere e cercavano di seguire il loro istinto, il loro piacere, quello che la musica gli trasmetteva cercando canzoni che avrebbero potuto modificare a loro piacere. 
Erano una cover band e non gli interessava creare canzoni vere e proprie perché sapevano che la loro forza stava nel cambiare a loro piacimento le canzoni che la gente già conosceva. Ripartire da capo, con una canzone mai sentita, mai conosciuta e mai provata li avrebbe di sicuro messi in crisi. 
E poi a dirla tutta, nessuno dei quattro aveva voglia di comporre musica in quel momento - nonostante Jonghyun ne fosse talmente ammaliato da studiarla all'università.

"Hurt" era una canzone di una band coreana famosa da almeno dieci anni e per loro era stato facile cambiare la melodia del piano con quella della chitarra acustica di Yong Guk e rendere più profonda la melodia con il basso di Taemin insieme al beat lento e pacato della batteria di Sungjong. La voce degli idol poi, era stata limitata a quella di Jonghyun, che da sola valeva per cento. 
Aiutato nel coro dalla voce leggera ma calda di Taemin e nei rap da quella profonda di Yong Guk, Jonghyun sentì che la serata era iniziata nel migliore dei modi. 
Ogni volta iniziavano con qualcosa di diverso, con qualcosa che magari la volta prima avevano tenuto per ultimo, come se in qualche modo tentassero di unirsi alla serata passata. 

-Tutto bene?- domandò Jinki all'orecchio di Kibum, facendolo saltare leggermente per lo spavento.

La musica era alta e loro erano abbastanza vicini al palco da non potersi sentire facilmente. 
Il minore voltò lo sguardo verso Jinki, il quale notò il leggero velo di malinconia nei suoi occhi. La voce di Jonghyun metteva in crisi tutti, ma nessuno avrebbe mai provato quello che sentiva Kibum ogni volta. 
Non capiva perché il minore si tenesse tutto dentro senza scoppiare. 
Ma poi evitava di fargli la paternale visto che anche lui se ne stava in silenzio e faceva finta di nulla quando in realtà il suo cuore esplodeva alla vista del sorriso di Taemin, della sua fronte leggermente sudata, delle mani che veloci si muovevano sulle cinque corde del basso. Lo guardava e non riusciva più a fare o dire nulla tanto che Kibum doveva spingerlo leggermente come in quel momento. 
C'era troppa gente e non era il caso di perdersi in viaggi mentali volgari.

-Due birre!- disse una ragazza ad un tratto. 

Entrambi i baristi alzarono lo sguardo verso quella voce troppo conosciuta per i loro gusti. Infatti, eccola li con il suo solito sorriso stampato sul viso e i lunghi capelli biondi. 
Kibum sorrise come un bambino ma cercò di frenare la sua voglia di saltare il bancone per abbracciarla. 

-Victoria!!- gridò esaltato notandola ridacchiare .
-Come stai?! Quando sei tornata?- chiese Jinki avvicinandosi alla macchinetta per preparargli le bevande.
-Stamattina, ma non volevo dar fastidio ai ragazzi quindi ho deciso di passare stasera!- rispose sorridendo prendendo poi i due bicchieri, spostandone uno alle sue spalle.

In quel momento Kibum notò un'altra persona dietro Victoria. 
Non la conosceva o per lo meno, sapeva di non averla mai vista in vita sua. 
Alta quanto la sua amica, ma completamente diversa esteticamente. 
Stentava a dire se fosse una donna o un uomo anche se, conoscendo Victoria, non poteva di certo trattarsi di un uomo. 
Capelli fin troppo corti e neri, fisico minuto ma non troppo, nella media pensava Kibum. 
Jeans neri, maglia scura che s'intravedeva dalla giacca di pelle nera. 
Gli occhi della sconosciuta incontrarono i suoi e per un istante, solo per un istante, ci vide una strana luce. 

-Ragazzi lei è Amber!- gridò Victoria per poi spostarsi verso l'amico e presentare i due che la guardavano senza capire.
-E' la mia ragazza!- gridò un'altra volta. 
 
A quel punto Jinki sorrise avvicinando la propria mano che venne subito stretta da Amber insieme ad un sorriso sincero. 
Anche Kibum fece lo stesso, ricordandosi solo ora di quella famosa ragazza che Victoria amava più della sua stessa vita. 
Le due si spostarono verso il palco per poter vedere meglio i quattro ragazzi che purtroppo non le avevano ancora notate. Ma forse era meglio così visto che sicuramente Taemin avrebbe abbandonato tutto per poter riabbracciare la sua amica. 
Jinki fissò per un attimo interminabile il volto di Victoria che sorridente guardava verso il suo Taemin. 
Gli tornò in mente quel giorno in cui aveva conosciuto il famoso bassista degli Humanoids, del quale ne aveva solo sentito parlare da Yong Guk e Kibum il più delle volte. 
Quando era entrato nel suo locale aveva temuto di morire in quell'istante. 
Diciassette anni e un viso da bambino con un fisico da paura. 
Questo era Taemin quando lo aveva visto per la prima volta. 
Un sorriso enorme, vero, allegro e la sua mano, quella mano che aveva stretto velocemente, forse con troppa forza, forse per troppo tempo. 
Taemin frequentava ancora le superiori mentre lui si era appena messo in proprio con quel locale. 
Taemin era piccolo e si notava, ma Jinki si era innamorato di lui in quello stesso istante e da quel momento aveva fatto di tutto per nasconderlo al mondo intero. A tutti tranne che lei, Victoria, la migliore amica di Taemin, non che cugina. 
La prima volta che l'aveva vista, aveva temuto che fosse la sua ragazza e per un po' di tempo il mondo gli era caduto completamente sulle spalle, rendendolo irrequieto, nervoso, quasi aggressivo. 
Ma poi, dopo una bellissima figuraccia da parte di Yong Guk - che giustamente gli aveva chiesto come fosse stare con uno più piccolo visto che lei aveva cinque anni in più di lui - proprio come Jinki - dopo aver scoperto la loro parentela, il peso che si era fissato su di lui in un secondo era scomparso facendolo tornare felice e sorridente come sempre. 
Victoria però lo aveva scoperto - ancora non sapeva come - e gliel'aveva chiesto più volte "Ti piace Taemin, vero?" come se fosse la cosa più normale del mondo domandare ad un ragazzo di ventidue anni se gli piacesse un'altro ragazzo di diciassette. 
"Certamente" avrebbe voluto risponderle ma poi se n'era uscito con un "Stai scherzando, vero?!" che pareva più finto che altro. 
Con lei aveva stretto una bellissima amicizia in quegli anni, come tutti i componenti della band e naturalmente anche Kibum, che la ragazza già conosceva in precedenza visto che lui e Taemin avevano passato tutta la loro vita scolastica nella stessa classe, come se fosse stato un segno per Jinki, che conosceva Kibum dalla nascita praticamente. 

Questa cosa lo faceva impazzire a volte. Come poteva lui, amico di sempre di Kibum non aver mai conosciuto Taemin in quegli anni? 
Se l'era sempre chiesto ma non lo aveva mai domandato al suo amico. 
Eppure era strano. A volte i due ricordavano i tempi passati, le giornate scolastiche alle elementari, le merende fatte a casa di uno o dell'altro, le ramanzine prese insieme per essere tornati a casa tardi. 
Jinki abitava a meno di un metro dal condominio di Kibum. 
I loro genitori si conoscevano da giovani e per i loro figli era stato inevitabile diventare amici, nonostante l'età. 
Jinki era grande e Kibum lo adorava per questo, lo vedeva come un eroe, una persona da imitare, un vero amico che c'era sempre nel momento del bisogno. 
Ma Taemin dov'era in tutto questo? 
Perché non c'era mai intorno a loro? 

-Ehi?! Posso avere una birra?!- gridò un ragazzino dai riccioli biondi, apparentemente troppo alto per la sua età.

Kibum si voltò verso quel tizio, notando anche la mente persa di Jinki. 
Si avvicinò al ragazzo e lo guardo per bene. 

-Dammi un documento...- gli chiese severamente, come per smarcherarlo.

Il ragazzino ghignò e gli diede le spalle parlando con qualcun altro. 
Kibum perse interesse per lui e riprese a sistemare i bicchieri puliti e controllare che tutti avessero ordinato, visto che Jinki non pareva intenzionato a tornare tra i vivi. 

-Due birre..- domandò un ennesimo ragazzo, proprio nel momento in cui Jinki aveva deciso di tornare in sé.

Prese i soldi e si avvicinò alla cassa come un automa per fargli lo scontrino. Poi tornò alla macchinetta e riempì due bicchieri medi in maniera impeccabile, sistemandoli poi sul bancone. 
In quel momento, il ragazzino di prima prese uno dei bicchieri, facendo l'occhiolino a Kibum che lo guardò con odio. Gliel'avevano fatta sotto il naso visto che colui che aveva ordinato era sicuramente maggiorenne o almeno più di quell'altro. 

-Hyung quel ragazzino non è maggiorenne!- gridò Kibum contro l'orecchio del maggiore.
-Non ha ordinato lui...- gli fece notare l'altro scrivendo qualcosa su un libretto.
-Se qualcuno viene a controllare però se la prenderanno con te...- rispose allora l'altro sempre più indignato.
-Che dovrei dire di Sungjong, Taemin e di te allora? E poi nessuno verrebbe mai a controllare qui... ho dei contatti lo sai..- 

Sì Kibum lo sapeva, ma allo stesso tempo non gli pareva giusto. 
Quel ragazzino intanto continuava a lanciargli occhiate, forse un po' troppe per i suoi gusti. Sembrava averlo capito che Kibum era incazzato e ogni tanto gli faceva l'occhiolino tanto per notare la sua fronte corrucciarsi e i pugni stringersi. 

-Lascialo stare... oh, la tua canzone preferita..- gli fece notare Jinki.

Ma Kibum l'aveva riconosciuta prima di lui, prima di chiunque altro. 
Quella era la sua canzone, la canzone che sicuramente era stata scritta per lui e per Jonghyun. Sì ne era sicuro: “Run with me” era la loro canzone. 


  
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