Eccomi qui con un'altra storia, anche questa partecipante ad un contest (di cui sotto trovate link e giudizio)^^
L'obiettivo era di scrivere qualcosa che riguardasse Hogwarts e le sue quattro Case, come si evince dal nome "Ad ogni Casa un Vincitore". Ci sono state quattro classifiche, una per ogni Casata e vi invito davvero ad andarvi a leggere ogni singola storia partecipante, perché io lo sto facendo ora e sono letteralmente sbalordita da quello che è saltato fuori!
Per la mia flashfic ho optato per Andromeda, sorella del mio personaggio preferito (Bellatrix), che era rimasta l'unica delle Black di cui non avevo scritto niente! Mi è sembrato interessante perché ho sempre pensato che fosse l'opposto di suo cugino Sirius: mentre lui ha avuto il coraggio di essere se stesso, lei è rimasta -nella mia modesta opinione- assoggettata al volere della famiglia fino dopo la scuola; quindi è una Serpeverde un po' particolare, più per forza che per scelta... Così nasce questa storia, che ripercorre il pensieri di una giovane Meda nel momento in cui le viene calato in testa il Cappello Parlante. Spero che vi piaccia, per me è stata una faticaccia scriverla, molto più di quanto avrei creduto! Dopo almeno tre bozze diverse scartate, è nata in dieci minuti, quasi allo scadere del contest, come se avesse voluto fare di testa sua! 
Piccola nota per la caratterizzazione della 'mia' Andromeda: non avendo molte notizie sulla sua infanzia, per lei mi sono ispirata molto al nome. Visto che le altre due sorelle hanno nomi che rispecchiano alla grande la loro personalità, per lavorare su Meda ho cercato le origini del suo. Andromeda nella mitologia è risultata essere una vergine sfortunata, incatenata per essere divorata da un mostro e placare così l'ira degli dei... La salva Perseo. Partendo da questa leggenda ho immaginato una Andromeda metaforicamente incatenata in un mondo che non sente suo, al quale non ha il coraggio di ribellarsi, almeno finché non arriva Ted/Perseo a portarla via e chiederla in sposa ^^ Non dico che sia la versione canon, è giusto per far capire come ci sono arrivata, partendo dal presupposto che la Rowling non avesse dato dei nomi a caso e interpretando l'origine dello stesso XD
 

Oggi è il gran giorno
(Today is The Day)

Tassorosso, sarò Tassorosso.

Piccola Meda, oggi è il gran giorno.

Oggi è il gran giorno e poco importa se il tuo baule è già pieno di divise con lo stemma di Serpeverde, oggi farai vedere chi sei, oggi urlerai in silenzio alla tua famiglia che non vuoi essere ambiziosa, che non vuoi decapitare elfi, che non ti importa di che colore è il tuo sangue.

Oggi è il gran giorno, la Sala Grande ti accoglie tra le sue storiche mura; in un attimo hai già il Cappello Parlante in testa.

Oggi è il gran giorno e domani, cascasse il mondo, saluterai quel ragazzino Nato Babbano che ti ha sorriso sul treno, perché sarai libera di parlarci, di ridere e anche di correre nel fango, come non hai mai potuto fare.

Piccola Meda, coraggio, la tua strada è luminosa di stelle, il tuo nome non è un caso, brillerai come la tua costellazione, anzi, come la tua galassia, e nessuno potrà più ferirti, oggi è il gran giorno.

“Sei leale, sincera e non hai paura di lavorare sodo per ottenere ciò che più desideri...” sussurra il Cappello e già sai cosa sta per rivelare a tutti, sapevi da sempre che l'avrebbe detto.

Proprio quando sembra fatta, proprio quando non manca che un passo, il cuore ti batte forte, cos'hai visto? Tua sorella ti sta osservando, lo sai, ma come svanirà tra qualche istante il suo sguardo orgoglioso? Quanta rabbia vedrai in Bellatrix? Ti odierà?

Degli altri non ti importa, Cissy capirà e i vostri genitori non avrebbero comunque capito, ma Bella? Lei ti ha amata più di tutti, piccola Meda, sei davvero pronta ad affrontare la sua assenza, la sua indifferenza? Ma, soprattutto, sei davvero disposta a spezzarle il cuore?

“Un animo dolce, ma non ribelle” continua intanto quella magica voce nella tua testa, come a svegliarti dall'ansia che ti opprime: “Penso proprio che ti metterò...”

Che farai, piccola Meda? Il tempo stringe, oggi è il gran giorno, ricordi?

“Serpeverde!” lo supplichi all'improvviso, disperata: “Serpeverde, ti prego!”

Ha ragione lui, non sei ribelle, piccola Meda, e non sei neppure la stella che vorresti: sei la vergine Andromeda, incatenata al suo destino, incatenata in eterno senza averne colpa.

“Come preferisci” si arrende allora il Cappello, unico confidente segreto delle tue pene, esclamando poi: “SERPEVERDE!”

Non saluterai il ragazzo del treno, non correrai nel fango, né oggi, né domani.

Serpeverde, sono Serpeverde.

Ti alzi, vai a sederti accanto a tua sorella e lei ti cinge le spalle con fierezza, ignara della battaglia che hai appena perso con te stessa; oggi è il gran giorno, il giorno in cui smetti di sperare.

Verrà mai Perseo a salvare anche te? Bellatrix, come Medusa, lo pietrificherà con un solo sguardo, o il tuo eroe riuscirà a raggiungerti e portarti via? Se mai avrai una figlia, lo giuri, lei potrà saltare, sporcarsi ed essere chi desidera... Ma non oggi, piccola Meda: oggi è il gran giorno e tu hai smesso di brillare.

(500 parole)
 

Giudizio:

Seconda Classificata

Kary218

Grammatica 5/5
Stile e lessico: 10/10
Caratterizzazione personaggio: 8/10
Originalità: 10/10
sintesi: 10/10
Gradimento personale: 10/10
Totale: 53/55

L'unico appunto che posso fare a questa Flash perfetta è che non credo che sotto il cappello parlante Andromeda chiedesse di essere un Tassorosso. Voleva solo essere se stessa, senza le paturnie della sua famiglia, questo te lo concedo.
Stile e lessico favolosi. Sintesi perfetta: lo smistamento. Originalità da vendere.
Che dici, mi è piaciuta?



Allora, che posso dire per questo giudizio? Ovviamente che sono soddisfatta del punteggio altissimo, soprattutto considerata la difficoltà che ho trovato nel calarmi in Andromeda e nel farne uscire qualcosa di decente! XD Sul chiedere o meno di essere Tassorosso, non è che lei lo chieda, la prima frase l'ho scritta come un suo pensiero, più che altro perché credo che sapesse dove sarebbe stata mandata se non avesse espresso altra preferenza. Mi spiego meglio, in molti sanno già più o meno a che Casa apparterranno, non è così per tutti, però Meda si conosceva e forse se lo immaginava: quando il Cappello comincia a parlare infatti dice che lo sapeva, con un misto di eccitazione e paura (che poi prenderà il sopravvento assieme al senso di colpa). Precisazione, nulla di più, così si capisce quello che volevo dire ù.ù Non vedo l'ora che si ripeta un contest così, mi sono divertita troppo! :3 Invito tutti a partecipare ad un'eventuale seconda edizione e vi lascio il link qua sotto, anche perché sto leggendo le altre storie partecipanti e devo dire che sono tutte di livello altissimo!! O.O

http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10547483