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Autore: shesbroken    11/04/2013    2 recensioni
«Meriti di essere baciata sempre come se fosse la prima volta.» Disse più seriamente,
prima di trafiggermi con lo sguardo. Avrei sempre amato quegli occhi verdi. «Ma cosa più
importante, meriti che ogni giorno ci sia qualcuno al tuo fianco che ti ricordi quanto ti ama.»
Cap. 30
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I can be your hero baby.'
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CAPITOLO 24
Settle down with me and I’ll be your safety.



Niente potrà mai comparare quel momento. Niente riuscirà mai a farmi sentire come quando, in braccio ad Harry, avevo varcato la soglia della nostra casa. Tutto era perfetto. Avevo ritrovato mia madre, io e mio padre eravamo riusciti a riallacciare quel rapporto che oramai credevo fosse anadato perduto, Harry mi amava e presto avremmo formato la nostra famiglia insieme e Mia. Non avevo più paura. «Che ne dici di sederti sul divano e di rilassarti.» Dissi non appena i miei piedi toccarono terra, appoggiando le mani sul petto del ragazzo, prima di stampargli un bacio a stampo. Il ragazzò iniziò a osservarmi confuso. «Che intenzioni hai?» Mi chiese avvicinandosi ulteriormente a me, facendo aderire il suo corpo col mio. Sentii le sue iridi verdi traforarmi la pelle, mentre abbassavo lo sguardo, accennando un sorriso. «Ho solo bisogno di stare un istante col nostro angelo.» Dissi rialzando lo sguardo verso le sue fossette, appena accennate. «Sarò qui ad aspettarvi allora.» Disse prima di stamparmi l'ennesimo bacio sulle labbra, prima che io salissi le scale, per poi andare a rifugiarmi in bagno. Non appena chiusi la porta alle mie spalle, mi sedetti sul pavimento fin troppo freddo, per poi appoggiare le mani sulla pancia ormai evidente, osservandola con un sorriso accennato. «Mi hai davvero stravolto la vita, eh?» Dissi incominciando ad accarezzare il rigonfiamento, mentre Mia cominciava a scalciare, probabilmente capendo che quel momento era dedicato solo a me e a lei. «Sai, non ho mai saputo cosa volesse veramente dire amare incondizionatamente una persona. I miei genitori a stento riuscivano a parlarsi, le mia prima relazione non è stata delle migliori, ma nonostante tutto sono diventata più forte e ho imparato dagli errori degli altri, ma soprattutto, ho imparato dai miei.» Dissi per poi spostare una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per poi riappoggiare la mano sulla mia bambina, ricominciando il mio discorso. «E poi è arrivato il tuo papà, quel mascalzone che è riuscito a rubarmi il cuore, nonostante le mie insicurezze. Certo devo ammettere che non avrei mai pensato di potermi innamorare di Harry Styles, ma è successo, e ringrazio Dio ogni giorno per avermi fatto questo fantastico dono. Ho capito cosa vuol dire amare una persona con tutta me stessa e cosa vuol dire essere finalmente felice e non credo che al momento potrei vivere una vita senza lui, ma soprattutto una vita senza di te mio piccolo angelo. Non vedo l'ora di incontrarti.» Dissi mentre una lacrima di felicità mi rigava il volto, facendomi sorridere dolcemente. Finalmente ero pronta a vivere a pieno la mia vita.
Non appena finii di svestirmi, al posto della classica sottoveste che ero solita mettere, indossai una camicia di Harry, per poi ispirarne a pieno il profumo di vaniglia. Non volevo che si accorgesse del mio arrivo, così, scesi a piedi scalzi le scale, facendo attenzione a non fare troppo casino, e non appena lo vidi seduto sul divano, mi avvicinai lentamente a lui, per poi circondargli il collo con le braccia. «Sei pronto per venire a letto amore?» Gli sussurrai all'orecchio, mentre lui continuava a rimanere seduto sul divano, dandomi le spalle. «Avete finito la vostra conversazione?» Chiese, probabilmente accennando un sorriso, mentre io scioglievo la presa, per far si che si potesse alzare. «Certo.» Dissi prendendolo per mano, per poi accompagnarlo lentamente su per le scale, come una bambina farebbe con un genitore. «Incominciate già con i segreti, guarda che sono curioso.» Disse, prima che io aprissi la porta della camera da letto, per poi voltarmi verso di lui con un sorriso accennato. Lentamente il ragazzo lasciò la presa della mia mano, per poter passare ad accarezzare il mio volto, mentre le fossette comparivano sul suo volto e le iridi verdi cominciavano a illuminarsi di una strana luce. «Ho una cosa per te.» Disse senza staccare gli occhi dal mio volto, mentre io osservavo i movimenti della sua mano libera, che delicatamente estrasse un scatoletta dalla tasca dei jeans. «Non ho avuto l'occasione di dartelo prima, e anche se ormai i giochi sono fatti, voglio chiedertelo ancora.» Disse mettendosi in ginocchio, mentre io rimanevo senza parole davanti ai suoi occhi lucidi, che si illuminarono ulteriormente non appena aprì la scatoletta che conteva un anello semplice, ma a dir poco bellissimo, «Victoria Ferrari, non ho mai provato niente di così forte per nessun'altra ragazza, niente di così passionale e travolgente. Sei la mia confidente, la mia migliore amica, la mia anima gemella. Vuoi diventare mia moglie?» Mi chiese con voce roca, seria, prima che io mi inginocchiassi insieme a lui, sorridendogli dolcemente. «Si, voglio diventare tua moglie Harold Styles.» Gli sussurrai, appoggiando la mia fronte sulla sua, facendolo sorridere, prima che mi aiutasse ad alzarmi, per poi iniziare a baciarmi come solo lui sapeva fare. In un attimo, mi fece stendere delicatamente sul letto, e senza farmi troppa pressione, si mise sopra di me, per poi ricominciare ad accarezzarmi il volto col suo sorriso mozzafiato. «Victoria ed Harold.» Disse per poi iniziare a baciarmi il collo, mentre io chiudendo gli occhi, mi lasciavo travolgere da quel dolce tocco. «Fino alla fine.» Sussurrai, prima che le mie labbra, incontrassero quelle morbide e calde del ragazzo, facendomi dimenticare il resto del mondo.
«Come vuoi che sia il tuo abito? Conosco dei negozi deliziosi a Londra.» Disse il pomeriggio seguente Anne, non appena finimmo di parlare della torta nuziale, davanti a un ottima tazza di thé, a casa nostra. Harry nel frattempo, aveva incominciato a parlare con mio fratello, mentre mia madre non faceva altro che fare complimenti su complimenti a Gemma. Il patrigno di Harry sfortunatamente non era potuto venire, così Lucas avevo deciso di dedicare una giornata a se stesso, andando al bar sotto casa insieme ai suoi amici. «Per quello voglio aspettare a provarlo. Abbiamo deciso che ci sposeremo quando la bambina sarà nata.» Dissi appoggiando la mano sulla pancia, mentre gli occhi della donna diventavano stranamente lucidi. «La mia nipotina, avete deciso il nome?» Mi chiese alzando improvvisamentei lo sguardo sulle mie iridi verdi, facendomi sorridere dolcemente. «Avevamo pensato a Mia.» Dissi prima che Anne appoggiasse delicatamente la mano sulla pancia, facendo scalciare la bambina.Subito mia madre si avvicinò a me, osservando con un sorriso accennato la suocera. «Speriamo sia vermanete una bimba, altrimenti tutti quei vestitini deliziosi andranno sprecati.» Disse interrompendo il silenzio che si era venuto a creare, indicando le buste piene di roba per Mia, che avevamo comprato quel pomeriggio. «Posso rubarvi la signora Styles?» Chiese Harry, cogliendoci alla sorpresa, avvicinandosi a noi, mentre io alzavo lo sguardo verso di lui sorridendo. «Basta che ce la riporti.» Disse Anne, cacciando il figlio con uno sguardo di disapprovazione, prima che io mi alzassi per seguirlo in cucina. Non appena chiudemmo la porta alle nostre spalle, senza preavisso il ragazzo mi attirò a se, iniziando a baciarmi sempre più dolcemente. L'avevo intuito che per lui quel pomeriggio di chiacchiere sarebbe stato un vero e proprio inferno. «Ti prego dimmi che se ne andranno presto.» Mi sussurrò a fior di labbra, facendomi accennare un risata. «Non possiamo cacciarle.» Dissi incrociando le braccia dietro il collo del ragazzo, che nel frattempo alzò gli occhi al cielo. «Si che possiamo. E' casa nostra.» Disse stampandomi un bacio facendomi sorridere dolcemente. «E se mai le mandassi via tu cosa faresti per me?» Gli chiesi, facendo sorridere maliziosamente il ragazzo, che per un momento aveva frainteso il senso delle mie parole. «Preparerei una cenetta semplice, come piace a te, metterei un film alla tv e ti farei addormentare tra le mie braccia.» Disse lasciandomi dei lieve baci sul collo, facendomi venire la pelle d'oca, mentre io giocavo coi suoi ricci, ormai non più molto evidenti. «Non dirmi che l'idea non ti alletta.» Mi sussurrò all'orecchio, prima di mordermi il lobo, senza farmi del male, ma facendomi accennare una risata che sembrò apprezzare. «Credo che non mi sentirò molto bene allora.» Dissi facendo ridere a sua volta il ragazzo che ricominciò a baciarmi delicatamente, come solo lui sapeva fare.

   
 
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