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Autore: nourry    11/04/2013    1 recensioni
Ero a scuola un mattina come un ' altra quando sentì un urlo proveniente dal retro della scuola.Non sapevo che proprio dietro la scuola si trovassero le persone più importanti della mia vita.
***DAL CAPITOLO 1 ***
Il ragazzo biondo mi vide e mi lanciò uno sguardo supplicante .Quando Dean caricò un pugno che nel giro di pochi secondi sarebbe finito in faccia al ragazzo biondo non ci vidi più.
–DEAN!- comincia a urlare e a sbracciarmi nella sua direzione. Ero disperata, non vedevo altro che i due ragazzi ormai pieni di tagli e lividi. Mi sentivo impotente stava per chiamare di nuovo.
Dean si girò.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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Chi se ne frega.
Ok l'ho detto ho detto che non me ne frega niente. Ne di Dean,nè; dei due ragazzi,ne di quelli stupidi che si portava quello dietro. Non so come ho fatto a pensare anche lontanamente che Dean potesse essere mio amico.
Gli amici non sono così,li amici si aiutano,si sostengono si consolano o gioiscono insieme. Dean, non che lo potessi considerare come il mio amico più intimo,il mio confidente,era comunque un amico. Fino a quella mattina si intende.
Nessuno mi aveva mai minacciato fino ad ora, nessuno mi aveva mai detto niente di sconveniente. E nessuno si doveva permettere nemmeno di pensarci a di minacciarmi. Il punto è questo, non riesco a smettere di pensare che stamattina ho assistito a un pestaggio e solo per essere intervenuta avrei potuto fare la stessa fine dei ragazzi. Io, che non ho mai tollerato le ingiustizie,che sono sempre stata una persona giusta e tranquilla; volevo denunciare Dean dalla preside per bullismo, ma non ne ero propriamente convinta che la preside lo avrebbe punita in modo serio dato che era suo figlio.
Spinta dal fatto che non avrei potuto comunque risolvere le cosa per i due ragazzi, decisi di fare l'unica cosa che potessi fare sperare che non li pestassero più
Con un senso di colpa opprimente all'altezza dello stomaco, mi incamminai verso l'aula di matematica con Max, che mentre io mi perdevo nei miei sensi di colpa e riflessioni aveva cominciato un discorso che doveva essere stato molto lungo e imbarazzante a giudicare dal rossore sulle sue guancie, e ora attendeva da me una risposta.
-Kay, mi stavi ascoltando?- mi chiese un po' timoroso e scocciato allo stesso tempo
-ehm..no scusa stavo pensando-dissi io un po' titubante - ti ho appena chiesto se volevi venire a conoscere i miei, cioè;... noi stiamo insieme da un anno ormai, e loro saranno in città fra un mese.. poi ritorneranno da mia nonna.. cioè.. sempre se tu ... vuoi.. b-he cioè - disse lui cominciando ad arrossire e balbettare, era così dolce e tenero.
mi misi a ridacchiare
- certo che voglio- dissi con un sorriso, ero davvero felice che mi volesse presentare i suoi genitori. Non li avevo mai conosciuti nonostante stessi con Max da molto, loro vivevano in campagna con la nonna di Max che aveva problemi di salute. Mi accorsi di essere arrivata in classe e con Max al mio fianco mi andai  a sedere al solito posto. Notai poco più indietro Dean con i suoi “amici” mi fece un cenno di saluto, come se non fosse successo niente, che io ignorai e mi girai verso la porta dalla quale ora stava entrando la professoressa. Cazzo quanto la odio. Cominciò a distribuire le verifiche, però io mi ero distratta a osservare due ragazzi che avevano fatto la loro comparsa sulla porta e ora si stavano guardando insicuri e imbarazzati intorno alla ricerca di un posto in cui sedersi. La professoressa che aveva ignorato la loro presenza fino a pochi secondi prima li vide e fece una faccia tra il preoccupato e il sospettoso dato che entrambi avevano le facce ridotte in modo pietoso. Il riccio aveva un occhio nero e un sopracciglio spaccato, il biondo invece un livido sullo zigomo. Probabilmente ne avevano altri sul resto corpo di lividi ma entrambi erano coperti da un maglione- evidentemente fatto da sua nonna- del riccio e da un golf del biondo.
-che vi è successo?- chiese la professoressa preoccupata ma anche leggermente accigliata per il fatto che oltre ad essere in ritardo lei doveva consegnare anche le sue “amate” verifiche ancora a metà della classe.
-ecco…uhm…noi siamo cadu-ti dall-e sca-le – disse il riccio che ormai diventato dello stesso colore del suo maglione- il che era anche abbastanza preoccupante dato che il maglione era rosso acceso-
-già..- aggiunse il biondo, sempre imbarazzato, per rafforzare la risposta dell’amico.
-certo- disse la professoressa scettica e per nulla convinta delle parole dei due ragazzi –volete andare in infermeria?-
-no no- disse il biondo risoluto
-non cre-do che si-a necessar-io- disse il riccio, sempre balbettando e arrossendo ai limiti dell’impossibile. Al suo intervento tutta la classe si mise a ridere come se fosse stata appena detta la barzelletta più divertente del secolo. Che stronzi . mi girai verso Max sperando che lui non avesse seguito lo stesso esempio della classe. Cosa che per fortuna non accadde. Max era rimasto zitto e impassibile,non si era lasciato trascinare dagli altri che intanto continuavano a ridere e stavano affibbiando al ragazzo che non sapeva più cosa fare.
-dove possiamo sederci?- disse il biondo rivolto alla professoressa
-dietro la signorina Smith- disse indicando i due banchi vuoti dietro al mio- ah! Giusto ma voi non vi siete ancora presentati alla classe! Ok ragazzi!- disse rivolta alla classe che continuava a ridere –.. loro sono i vostri nuovi compagni di classe! Si chiamano…- fece un cenno verso i due semore in piedi impalati davanti alla lavagna –ahm ehm io sono Niall Horan- disse il biondo
-io mi chia-mo Har-ry Styles- le parole del riccio a quanto pare scatenavano ilarità in tutta la classe.
-si sono appena trasferiti, e dato che sono nuovi voglio sperare che li facciate sentire parte della scuola- disse la professoressa
-come no!- si sentì urlare. E altre risate.
-bene ora silenzio che dobbiamo fare la verifica!-

Fanculo.                                                                                                                                   
 
Ero a mensa con Taylor e Elizabeth, le mie due migliori amiche. Ci conoscevamo da sempre. Asilo,elementari, medie e ora liceo sempre insieme. Sono sempre state due ragazze normali come me. La prima bionda e occhi azzurri, che non molto segretamente le invidiavo , e con una passione per il calcio. Ogni weekend lei andava allo stadio a vedere il Chelsea. Un giorno aveva portato anche me e Elizabeth con lei. Un giorno memorabile dato che lei si era presentata davanti allo stadio, dove la stavamo aspettando, vestita con maglia cappello e con la faccia tutta truccata con i colori della squadra e poi appena era iniziata si era messa a urlare e commentare la partita con l’uomo sconosciuto che aveva vicino come se fosse il suo migliore amico, a fare cori e molto altro. Per fortuna da quando stava con Ryan non ci aveva più trascinato alle sue partite dato che lui era tifoso quanto lei. Elizabeth invece è una ragazza molto tranquilla e timida che ama leggere e studiare, capelli ramati e occhi marroni, anche lei è fidanzata con Simon, un ragazzo asiatico che ha conosciuto in biblioteca e da allora è stato amore.
-          non c’è rispetto in questa scuola- stava commentando Elizabeth quello che le avevo raccontato prima
-          già-
-          secondo me dovrebbero dirlo – disse Taylor –cioè non possono vivere così per il resto dell’anno –
-          -lo sai che la preside è la madre di quello che li ha ridotti in quella maniera?- chiese Elizabeth
-          -sì che lo so, ma cosa vuoi che facciano?! Non possono essere picchiati ogni giorno!- disse Taylor
-          Magari li lasceranno stare – dissi io poco convinta delle mie stesse parole
In quel momento la porta della mensa si aprii e dei fischi e delle urla si cominciarono ad udire rivolti ai due ragazzi che erano appena entrati

Forse no.
 
 
Era passata una settimana da quando Harry Styles e Niall Horan erano stati picchiati e da quanto le offese erano cominciate. Ogni volta che passavano in corridoio si sentivano urla e offese rivolte a loro, venivano continuamente spintonati contro li armadietti e erano sempre isolati sia in classe che a mensa. Io lo chiamavo “potere Dean”. Quando qualcuno era contro di lui era praticamente isolato e evitato dal resto degli studenti. Neanche per antipatia ma proprio per il fatto che Dean avrebbe fatto a lo stesso con lui. Non avrebbero mai avuto amici qui.
Ero a matematica e la professoressa(tengo a precisare da me tanto amata) stava consegnando le verifiche. Era andata malissimo. Una F. Mia madre mi avrebbe ucciso.
-Smith!- disse la professoressa
-eh?- dissi io
-Smith ti volevo comunicare che hai una media della F lo sai vero?- dissi in tono derisorio
-certo che lo so- risposi
-bene allora ti comunico, che dato che Styles appena arrivato ha media più alta di tutta la classe- disse ora rivolgendosi a tutta la classe che si girò verso Harry a dirgli che era un ciccione secchione e sfigato –ti darà ripetizioni d’ora in avanti. Bene ora riprendiamo la lezione- disse
  Mi girai verso di lui e gli rivolsi un sorriso. Lui arrossi.
Bene, ho deciso da ora diventerò loro amica




ANGOLO AUTRICE
ok a chiunque abbia letto questa storia grazie :) volevo scusarmi per il ritardo
bho grazie se lasciate una recensione ve ne sarei molto grata :)
Baci elena xx
   
 
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