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Autore: Ginny Lily Potter    01/11/2007    20 recensioni
Se solo quella notte non fossi stato così stanco, così stufo di dovermi nascondere e non poter urlare al mondo che mio figlio si chiamava Harry, forse avrei combattuto di più ed avrei permesso a Lily di salvarsi.

Se solo quella notte non fossi stata così terrorizzata forse saremmo rimasti in vita, a pensarci bene.
Avrei dovuto andare ad aiutare James e morire insieme a lui, Petunia l’aveva detto, in uno dei suoi pochi momenti di amore fraterno, che eravamo fatti per stare insieme per sempre.

Grazie a tutte le persone che hanno recensito, ecco a voi il punto di vista di Lily
piccolo SPOILER!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Se solo, quella notte...

 

Se solo, quella notte…

 

Madre, ti scrivo.

Madre, ti penso.

Madre, ti sogno.

Madre, ti credo.

Madre, ti ringrazio.

Madre, ti piango.

Madre, ti rido.

 

Madre, ti sto raggiungendo.

                                     

                                      James Potter

 

 

Se solo quella notte non fossi stato così stanco, così stufo di dovermi nascondere e non poter urlare al mondo che mio figlio si chiamava Harry, forse avrei combattuto di più ed avrei permesso a Lily di salvarsi.

 

Io e Lily eravamo felici.

Insieme, con un bellissimo figlio e con il nostro amore.

 

Subito dopo aver conseguito i nostri M.A.G.O., ho chiesto a Lily di sposarmi.

Ricordo ancora quel pomeriggio…

 

Faceva caldo, ma un venticello fresco allietava l’attesa dei Diplomi.

Gli esami erano finiti da poco tempo, finalmente tutta la scuola era tornata alla normalità,

Quell’anno il mago Oscuro che si faceva chiamare Voldemort  aveva annunciato al mondo la sua comparsa, i suoi scopi.

Uccidere tutti i maghi non Purosangue.

Compresa la mia Lily.

Eravamo sdraiati sull’erba, io e lei.

I suoi lunghi capelli rosso scuro erano sciolti sulle spalle e le ondeggiavano dolcemente.

Le iridi smeraldine fissavano spaurite l’orizzonte, contemplando il paesaggio che per anni era stato la sua casa.

Più la guardavo più mi convincevo che la mia strada era lei.

La combattiva e testarda Lily Evans, la dolce e tenera Lily Evans, la ridente e allegra Lily Evans, la triste e malinconica Lily Evans.

Lily Evans sarebbe diventata Lily Potter, se avesse voluto.

 

Semplicemente.

“Vuoi sposarmi?” le domandai.

Io rimasi fermo, immobile, cercando di connettere la  mente, ma non ci riuscivo.

Il cuore stava avendo la meglio.

Ed il bello è che era quello che volevo.

James Potter, che mai ha paura e il cui coraggio è noto perfino ai fili d’erba, era terrorizzato.

Terrorizzato dalla risposta che l’angelo che costantemente popolava i suoi pensieri.

Ebbene si, signori, avevo paura.

Ma lei si girò, con il volto che irradiava felicità

E mi saltò al collo, ridendo e baciandomi tutto il viso.

Anche io risi, perché da quel momento non ebbi  più paura.

Seppi, me lo sentii, che lei non mi avrebbe mai lasciato ed io l’avrei protetta anche a costo della vita.

E così fu.

 

Ci siamo nascosti a Godric’s Hollow poco dopo aver saputo della Profezia e della gravidanza di Lily.

 

In quella casa abbiamo passato momenti bellissimi, dolci e felici, come tristi e dolorosi.

Come la notizia della morte dei nostri genitori.

Tiglius e Artemysia Evans stavano passando le vacanze Natalizie al Maniero dei Potter, insieme ai miei genitori, Charlus e Dorea.

Ci fu un attacco ed io e Lily non riuscemmo ad arrivare in tempo.

Li trovammo accasciati a terra, privi di vita, con ancora i regali sotto l’albero, impacchettati.

 

Harry aveva pochi mesi ed era la gioia dei nonni.

“Diventerà un grande mago, me lo sento, Jamie!” continuava a ripetermi mio padre, lisciandosi orgogliosamente i lunghi baffoni candidi.

“Avrà una sorellina, vero Lily?” domandava sempre Artemysia alla figlia, che puntualmente diventava scarlatta e faceva salvare a me la situazione.

Un paio di volte, però, la volsi a mio favore.

“Stiamo già progettando la casa per ospitare gli altri sette bambini, Signora Evans!” così, Artemysia se ne andava contenta, lasciando la figlia attonita.

Mia madre lo portava sempre a passeggio.

“James, piccolo Jamie, per diventare un buon Cercatore, Harry, deve abituarsi fin da subito!!” spiegava lei.

Dorea Black in Potter amava il Quidditch e già prospettava per il mio figlioletto un futuro nel mondo dello Sport Magico.

Tiglius già gli insegnava la matematica.

“Lily, non ha ancora capito quanto fa due più due, sei sicura che sia tuo figlio?”

“Papà!! Ha solo cinque mesi, e sono sicurissima che sia mio figlio… non vedi quanto è bello?” ribatteva la mia dolce moglie.

“Guarda che metà del lavoro l’ho fatto anche io, e la bellezza è del mio ramo!” ridevo, mentre lei

si indispettiva, dicndomi di non fare lo sbruffone etcetera, etcetera…

Quei discorsi non li ha mai conclusi, perché sempre prima della fine le poggiavo dolcemente le mie labbra sulle sue.

 

Vorrei che mio figlio mi conoscesse, capisse che per amore sono cambiato.

Capisse che se non l’ho seguito nel lugo e tortuoso percorso della vita è stato solo perché non era nelle mie facoltà.

 

Capisse che io e sua madre siamo fieri, profondamente orgogliosi di lui.

Adesso che abbiamo raggiunto i suoi nonni.

 

“È un Cercatore, James”

 

“Sarà lui a popolare la terra di piccoli Potter, Lily cara”

 

“Un grande Combattente, Jamie”

 

 “Ha imparato a contare, tesoro… ed è estremamente intelligente, ramo in comune”

 

Anche Sirius ci ha raggiunti.

Ho pianto, appena mio fratello mi ha salutato, sorridendo e trattenendo le lacrime.

Ho pianto, quando mi ha detto che Harry era tutto suo padre, con gli occhi di Lily e con la sua generosità.

Ho pianto quando mi ha detto che una rossa era innamorata di mio figlio.

Ho pianto quando mi ha detto che l’ha chiamato James, durante lo scontro al Ministero.

Ho pianto quando mi ha detto che era diventato Cercatore al primo anno.

Ho pianto quando mi ha detto che gli aveva dato il mio specchietto.

Ho pianto quando mi ha detto che il mio erede aveva dovuto combattere per farsi credere.

Ho pianto quando mi ha detto che Harry mi difendeva sempre.

Ho pianto quando mi ha detto che mio figlio mi amava profondamente.

 

E adesso lo sto osservando, mentre finalmente gioca sereno con i suoi bambini e trascorre ore felici con la moglie.

 

E piango.

Piango perché finalmente mio figlio può essere felice.

 

Piango perché, quella notte, mi sono sacrificato per la due person che più amavo al mondo e adesso le ho rese felici.

 

Piango perché amo.

 

 

Ed amare è la cosa più bella del mondo.

 

 

 

                                                                               *°*

 

Tributo in onore di James e Lily.

 

Ricordando che senza di loro Harry non sarebbe nato.

 

Ricordando che si amavano.

 

Ricordando.

 

 

  

  
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