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Autore: Stria93    12/04/2013    4 recensioni
What if? Dopo essersi congedata da Mulan e Filippo, Belle è determinata a tornare da Rumpelstiltskin, ma il viaggio sarà movimentato e la ragazza si troverà ad affrontare i soldati di Regina che hanno il preciso ordine di catturarla. Nuovi incontri e nuovi pericoli attendono la coraggiosa principessa. Riuscirà infine a riunirsi al Signore Oscuro e a convincerlo ad accettare il suo amore?
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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cap.2..

Da Stria93: Ciao a tutti! Ecco il secondo capitolo, con una piccola correzione rispetto al primo, nel quale ho utilizzato erroneamente il nome “Ruby” nonostante la storia sia ambientata nel mondo delle fiabe e non a Storybrooke, quindi da questo capitolo in poi lo sostituirò con “Red”. Grazie a chi mi ha segnalato questo piccolo errore :)
Grazie anche a tutti i lettori, a chi ha recensito e a chi segue questa storia!
Un bacione! <3
Stria93


Rumpelstiltskin si trovava nel suo laboratorio, una stanza circolare in cima alla torre più alta del Castello Oscuro.
Stava in piedi, immobile davanti alla finestra, in attesa di qualcosa che non sarebbe giunto: il suo ritorno.
Da quando Belle se n'era andata, ogni giorno il Signore Oscuro trascorreva interminabili minuti appostato davanti a quella finestra, nella speranza di vederla arrivare al castello nel suo abito celeste, con il suo passo deciso ma aggraziato.
Allora lui sarebbe corso al suo arcolaio e avrebbe fatto finta di niente, come se non avesse passato intere ore con lo stomaco stretto in una morsa in attesa del suo ritorno.
Ma in cuor suo sapeva che lei non sarebbe arrivata.
Lui l'aveva mandata via e poco importava che se ne fosse pentito all'istante.
Poco importava che nel momento in cui aveva udito i suoi passi allontanarsi, l'unico suo desiderio fosse prenderla tra le braccia e stringerla a sé, dicendole che anche lui l'amava.
Invece era rimasto fermo a fissare la parete di pietra della buia cella sotterranea e l'aveva lasciata andare via, con il cuore spezzato e le lacrime agli occhi.
Sospirò e si diresse al piano inferiore, nella stanza in cui filava la paglia e la tramutava in oro, l'unica occupazione che potesse distoglierlo dai pensieri che lo tormentavano.
Una volta Belle gli aveva domandato perchè filasse per così tanto tempo, nonostante avesse già montagne d'oro che non sapeva come utilizzare; lui aveva risposto che guardare la ruota lo aiutava a dimenticare.
Le labbra sottili del Signore Oscuro s'incurvarono in un sorriso amaro: che ironia! Adesso filava per dimenticare proprio lei!


Red e Belle raggiunsero il villaggio in poco più di mezz'ora.
Si trattava di un piccolo agglomerato di umili casette di pietra, dal tetto spiovente.
Belle notò che, al loro passaggio, le persone distoglievano lo sguardo o si allontanavano, evitando accuratamente di incrociare il loro cammino.
Red sembrò non farci caso e proseguì a testa alta e a passo spedito verso una casa un po' più isolata rispetto a tutte le altre, dal cui comignolo fuoriusciva un filo di fumo.
Le due ragazze portarono il cavallo in una piccola stalla, adiacente all'abitazione.
Belle liberò l'animale dalla sella e dalle redini, accarezzandolo.
- Vieni Belle, devi conoscere mia nonna. - Disse Red allegramente, guidando l'amica verso la porta d'ingresso della casetta.
Ma non fece in tempo ad aprirla che questa si spalancò e sulla soglia apparve un'anziana donna dalla corporatura robusta, che imbracciava minacciosamente una balestra.
- Dove sei stata fino a quest'ora?! - Ringhiò, rivolgendosi alla ragazza.
- Calmati nonnina, stavo solo... -
- Sai bene che devi tornare a casa appena cala la luna! Non voglio che tu stia a gironzolare per i boschi. -
Red fece un passo indietro e alzò le mani, cercando di tranquillizzare l'energica nonnina, che continuava a brandire l'arma contro di lei.
- Nonna, puoi abbassare la balestra? Rischi di spaventare la nostra ospite. -
Solo allora la donna si accorse della presenza di Belle, che assisteva alla scena incerta se ridere o preoccuparsi.
- Oh ehm...ma certo. Scusami cara, mi dispiace che tu abbia assistito a tutto questo, ma sembra che mia nipote non abbia altro da fare se non far preoccupare la sua povera nonna. -
Disse, lanciando un'occhiataccia a Red, la quale sbuffò sonoramente, prima di fare le presentazioni: - Nonna, lei è Belle e starà da noi per qualche giorno. Belle, questa è la mia nonnina, come avrai capito. -
La ragazza sorrise all'anziana donna: - Piacere. Spero di non arrecarvi troppo disturbo. -
L'altra rispose al sorriso: - Non dire sciocchezze, cara. Ma vieni dentro, non stare lì sulla porta. -
L'interno dell'abitazione era semplice ma accogliente; un fuoco scoppiettante ardeva nel camino di pietra, sotto una pentola di rame dalla quale si sprigionava un invitante profumino.
Lo stomaco di Belle brontolò sonoramente.
La nonna le lanciò un'occhiata comprensiva, poi si rivolse alla nipote: - Oggi dovrai andare a caccia e procurarci qualcosa da mangiare per la cena. Ma non allontanarti troppo. -
- Va bene, nonnina. Ehi Belle, ti va di accompagnarmi? -
La giovane annuì: - Certo. -


Le due ragazze fecero colazione con una scodella di latte, pane e marmellata di fragole (fatta dalla nonna in persona); dopodichè si avventurarono nel bosco.Red sembrava sapere esattamente dove andare e dove trovare la selvaggina; si muoveva proprio come un lupo che segue le tracce della sua preda.
Belle la osservava affascinata e la seguiva, in silenzio.
Ad un tratto Red si fermò e alzò la testa.
- Resta qui. - Disse all'amica, poi corse verso un gruppo di cespugli e scomparve tra la vegetazione.
Passarono poche decine di secondi e la ragazza ritornò con un sacco di iuta in spalla e un sorriso soddisfatto.
- Questa sera si mangia lepre! - Annunciò allegramente.


Durante il ritorno, Red raccontò a Belle di come aveva scoperto di essere un Lupo, uccidendo il suo stesso fidanzato, e di come aveva imparato a controllare le sue trasformazioni, in modo da non essere più un pericolo per le persone.
- Mi dispiace molto. È terribile. - Commentò la giovane.
Un lampo di dolore attraversò il viso dell'amica: - Sì, è stato tremendo. -
In quel momento Belle si decise a dare voce alla domanda che le frullava in testa da quando era giunta al villaggio quella mattina: - Le persone che abbiamo visto stamattina, quando siamo arrivate... -
Red capì al volo e scosse la testa: - No, non sanno la verità, ma questo non gli impedisce di essere sospettosi. Io e mia nonna viviamo sole, ce la siamo sempre cavata per conto nostro e lei mi ha cresciuta da sola, inoltre sa moltissime cose sui Lupi; ma fortunatamente nessuno è al corrente della mia natura, a parte pochissime persone fidate. -
Tra le due scese un silenzio imbarazzato.
- Scusa, non intendevo essere indiscreta. - Disse Belle, abbassando lo sguardo.
Red sorrise: - Non preoccuparti. È solo che non sono abituata a parlare liberamente di tutto questo. -
Nessuna delle due aprì bocca per il resto del tragitto, ciascuna persa nei suoi pensieri.


Belle si spogliò e s'immerse nella piccola tinozza, riempita con acqua bollente.
Finalmente, dopo quattro giorni di viaggio, poteva godersi un bel bagno caldo.
Chiuse gli occhi, godendosi la sensazione dei muscoli che si rilassavano e si distendevano.
Red e sua nonna erano state gentilissime con lei e le avevano preparato un bagno degno di una principessa.
Trascorse quasi un'ora immersa nell'acqua calda e quando ne uscì si sentiva rinata.
Red le aveva prestato dei vestiti in attesa che i suoi asciugassero, dopo essere stati lavati; fortunatamente le due ragazze avevano più o meno la stessa taglia.
Belle indossò gli abiti e si guardò allo specchio: si trattava di una semplice gonna rossa che le arrivava alle caviglie, una camicia bianca dalle maniche ampie che le arrivavano ai gomiti, un corsetto nero e una cintura di cuoio, dalla fibbia piccola e argentata, che le ricadeva morbidamente sui fianchi.
Si acconciò i capelli in una semplice coda con un nastro rosso e sorrise, soddisfatta del risultato.
Ad un tratto udì dei leggeri colpi alla porta, seguiti dalla voce squillante di Red: - Belle? Sei già vestita? La nonna dice che è pronta la cena. -

Belle mangiò di gusto tutte le pietanze che la nonna aveva cucinato.Erano quattro giorni che non consumava un pasto come si deve.
Le padrone di casa la osservavano, divertite dalla voracità con cui addentava ogni cosa.
- Ehi Belle, quella lepre non scapperà via dal piatto! - Rise la ragazza.
Lei arrossì: - Scusatemi, è solo che durante il viaggio non ho potuto mangiare molto e questo piatto è davvero delizioso! -
La nonna sorrise: - Modestamente, è una delle mie specialità ed è famosa in tutto il reame. -
- Non esagerare, nonna! -
- Non sto esagerando Red! Lo sanno tutti che sono la cuoca migliore del regno! -
Belle rise di quel tenero battibecco e per la prima volta, da quando aveva lasciato il Castello Oscuro, si sentì quasi a casa.


Quella notte Red si sarebbe di nuovo trasformata nel lupo e così insistette affinchè Belle dormisse nel suo letto, che in ogni caso sarebbe rimasto vuoto.
La trasformazione sarebbe iniziata tra poche ore e le due ragazze ebbero il tempo di chiacchierare un po', prima che una si coricasse e l'altra uscisse a correre nei boschi.
- Allora Belle...sei in viaggio per raggiungere una persona speciale? - Esordì Red, con un pizzico di malizia nella voce.
L'altra distolse lo sguardo e non rispose; questi gesti rappresentarono una risposta sufficiente per la ragazza.
- Lo sapevo! E chi è? È bello? Ti ama? E tu ami lui? -
Belle frenò con un gesto della mano quella sfilza di domande, poi cercò il modo migliore per rispondere senza rivelare troppo di ciò che era accaduto: sentiva che non era una buona idea rivelare i dettagli, incluso il fatto che l'oggetto del suo amore fosse il Signore Oscuro.
- è...complicato. - Sospirò.
Red la esortò ad andare avanti e Belle iniziò a raccontare.
- Lui era il mio padrone, lavoravo come sua domestica ma quando l'ho conosciuto bene ho capito che non era l'uomo crudele e senza scrupoli che tutti dicevano e...mi sono innamorata di lui. -
Lo sguardo di Red si fece sognante: - Oh, è così romantico! E lui ti ricambia? -
Belle si morse il labbro: - Sì, almeno credo... -
L'altra inclinò la testa di lato con aria interrogativa.
- C'è stato un bacio e subito dopo lui mi ha accusata di averlo ingannato e mi ha detto che nessuno avrebbe mai potuto amarlo, dopodichè mi ha cacciata via. -
- Ma ora tu stai tornando da lui... - Disse Red confusa.
- Sì, voglio convincerlo che il mio amore è sincero e so che anche lui prova gli stessi sentimenti per me, credo che abbia solo paura di abbandonarsi ad essi. Non so come prenderà il mio ritorno, gli ho detto delle cose terribili quando me ne sono andata. -
Belle sentì gli occhi inumidirsi al ricordo delle taglienti parole con cui si era congedata dal Castello Oscuro: vi rimarranno soltanto un cuore vuoto e una tazza col bordo spezzato.
Red le strinse gentilmente una mano e le sorrise comprensiva: - Sono certa che andrà tutto bene. Se il vostro è vero amore ci sarà un lieto fine. -
Belle sorrise e abbracciò la ragazza: - Grazie...per tutto. - Sussurrò.
Quando si sciolsero dall'abbraccio Red guardò fuori dalla finestra: - è quasi ora. Devo andare. -
L'amica annuì: - Sicura che posso dormire nel tuo letto? -
L'altra alzò gli occhi al cielo, esasperata: - Belle, è la centesima volta che me lo chiedi! -
- Va bene, va bene. Scusa. -
Red sorrise e uscì dalla camera.
Belle s'infilò sotto le morbide coperte e chiuse gli occhi, ascoltando un ululato che si levava in lontananza.
L'ultimo pensiero prima di addormentarsi fu per Rumpelstiltskin, poi cadde in un sonno profondo e senza sogni.


  
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