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Autore: I Fratelli Heiwa    12/04/2013    2 recensioni
Questa ff parla di due fratelli (sorella e fratello) apparentemente normali...mahhh...mahhh...beh, scopritelo voi ;)
Genere: Commedia, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Ronald Knox, Undertaker, William T. Spears
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Grell camminava spaesato per le strade di Londra. William l’aveva mandato in missione con quella tempesta.
Mentre camminava sbatté contro il muro di pietra e fece cadere gli occhiali a terra.
“Dannazione, William…perché mi hai mandato giù con questo tempo…mi si rovinano anche i capelli…” si lamentò cercando a terra gli occhiali.
Davanti comparve una figura indistinta che si abbassò e inforcò gli occhiali sul viso dello Shinigami rosso.
 “Vieni con me, Sutcliff…ti porto al riparo!” prese la mano dello Shinigami rosso e lo condusse insieme a lei in una casetta.
 
Nel frattempo Takagi combatteva contro diversi demoni che continuavano ad accanirsi su di lui per portargli via la “preda”.
L'oscuro manto notturno del cielo era illuminato solamente dal debole bagliore delle stelle, accompagnate da una bellissima luna crescente che si rispecchiava sull'acqua cristallina regalando delle increspature argentee.
Nonostante il caldo afoso che dominava il giorno, a regnare la notte era un freddo umido che lo faceva leggermente rabbrividire, lo so, è una reazione strana da parte sua.
Ad un tratto, tutt'intorno alla spiaggia, comparirono delle dannate ombre nere che, con camminata smorta e lenta, cominciarono a circondarmi ma una solamente una di loro attirò la mia attenzione: era alta, aveva un portamento diverso dalle altre, se le prime somigliavano a degli zombie, questa era arzilla, intelligente, era come se comandasse tutto lei e di fatti, non si era sbagliato.
“Dannazione Akemi, che ti stai perdendo!” rise il ragazzino poggiando una mano sull’elsa della katana e con scatto fulmineo ne sguainò la lama, uccidendo tutte le figure nero pece che lo accerchiavano.
“Beh…ti stai divertendo?” chiese Takagi eliminando l’ennesima ombra.
Dall’oscurità avanzò un arcangelo mostrando i suoi occhi cerulei, scintillanti dietro i fini capelli color pece.
“Mi stavo godendo il panorama!” rise la corvina.
“Mi chiedevo infatti per quanto tempo volessi continuare a guardarmi le natiche…” sorrise lui poggiandosi la spada sulla spalla.
"Solo perché sei biondo, non devi considerarti bello: peccheresti di superbia… Primo girone ... lo sai, sì?" disse l’arcangelo avanzando verso il biondino.
"Ti nascondi sotto il tuo scudo come sempre, vero?", l’arcangelo spalancò le ali, estendendole al loro massimo.
“Che noia…pensavo di rincasare presto…dopotutto Akemi si è dileguata per non so quale motivo!”
Il demone, senza che dicesse altro, si lanciò all’attacco contro Takagi che parò il colpo senza nessuno sforzo.
Takagi estrasse dal nulla un piccolo e tondo lecca-lecca rosso mentre con un affondo la fece arretrare mentre leccava il gustoso candito.
Perfida, la demone, caricò e rilasciò affondi più veloce di una mitragliatrice che Takagi parava senza problemi. “NON ESSERE COSI’ SICURO DI TE!” ringhiò l’arcangelo accanendosi con più furia sul ragazzino.
Davanti agli occhi stralunati della demone Takagi sparì.
Un vento leggero sovrastò l’aria e non ci furono movimenti. Questo durò per pochi secondi perché la donna cadde a terra mentre il ragazzino avanzava con la lama della falce che brillava minacciosa alla luce della luna.
“Mi sei stata accanto nei giorni più difficili…ma ora mi è stato ordinato di ucciderti…meglio tirare le redini!”
Quel tono glaciale fece sollevare lo sguardo perso della demone che adesso fissava inorridita la falce puntata al suo petto destro mentre la lama era penetrata all’interno del suo cuore e trapassandola dall’altra parte.
"Addio, Kerida!" mormorò alla fine con un ghigno psicopatico sul viso.
Con uno scatto liberò la lama della falce dal sangue nero della demone.
“Ora…andiamo a cercare Akemi!” disse prendendo un altro candito dalla sua giacca.
 
Akemi era sulla poltrona della stanza mentre Grell si guardava intorno.
Il suo sguardo cadde sopra al caminetto dove vi erano delle foto.
Abbracciato ad una ragazza dai capelli corvini e gli occhi gialli c’era Takagi.
“Chi è lei?” chiese ingenuamente il rosso prendendo in mano la foto.
“Lei è Kerida…sua vecchia amica…”
“Oh…sembrano…” stava per aggiungere quando Akemi lo bloccò di nuovo.
“è una demone!” digrignò i denti per poi sfilare la foto dalle mani dello Shinigami e buttandola dentro al camino bruciandola.
Un fulmine seguito da un tuono squarciò l’aria facendo sobbalzare Akemi ma che non diede a vedere.
Strinse i denti mentre il rosso continuava a guardarla.
Fece per andare in camera sua ma una luce accecante la paralizzò. 
Rimase ferma senza fare un passo; rimase in ascolto solo per pochi secondi, prima di sobbalzare dalla paura: un tuono rimbombò fuori, seguito da una nuova luce, identificata subito questa volta in un fulmine, luminoso quanto il precedente, che sembrò maledettamente vicino alla finestra della Casa.
In quell’attimo di accecamento Grell aveva perso di vista Akemi.
Ora era rintanata dietro ad una poltrona con le gambe al petto.
“G-Grell…ti prego…” sospirò Akemi trattenendo le lacrime.
Grell non attese nemmeno un istante in più per dirigersi verso la poltrona; gli erano venuti i brividi ascoltando le parole di Akemi, dette con una voce così spaventata, debole, come un miagolio di un gattino abbandonato in mezzo alla strada, senza un riparo.
Si inginocchiò davanti a lei, accarezzandole dolcemente i capelli, sussurrandole parole all’orecchio, per cercare di calmarla; la prese tra le braccia, sentendo il suo tremare incontrollato; la strinse a se, e continuando a sussurrarle parole di conforto, si diresse verso le scale della sua camera, deciso a portare la ragazza al sicuro nella sua stanza, al chiaro della luce della sua lampada da camera.
Akemi rimase in silenzio, non oppose nessun tipo di resistenza, si lasciava guidare da lui, sentendosi così al sicuro tra quelle braccia femminili, sentendosi così in pace col mondo, protetta da tutto e tutti, sotto la guardia di quel ragazzo che sembrava una ragazza.
Una volta arrivati Grell lasciò la mora sul letto mentre scivolava via nascondendosi nelle lenzuola.
“Grell…aspetta!” lo pregò lei non mollando la mano del rosso.
“Posso reggerti la mano?”
Grell lanciò uno sguardo alla ragazza ma successivamente si posò sulla camicia semi aperta.
Si alzò bruscamente avviandosi verso la porta per darsi un contegno.
“Grell…aspetta!” Prima che lo Shinigami varcasse la soglia Akemi lo abbracciò da dietro.
“Resta…solo fino a che non mi addormento!” lo pregò lei.
Grell strinse i palmi in pugni e si fece trascinare da Akemi su letto.
“Non posso!” disse infine cercando di alzarsi ma fu bloccato dal corpo di Akemi che sovrastò il suo.
“Perché no?! Qual è il problema?” chiese indispettita.
Grell girò la testa di lato per non riconcentrarsi sul petto della ragazza.
Lei notando il rossore del rosso sorrise e tolte completamente la camicia.
Il rosso sgranò gli occhi e la prese per le spalle per non farla avvicinare.
“Sei una donna no?! Questo non dovrebbe preoccuparti…” ghignò lei.
Senza nessuno sforzo si chinò sul collo del rosso che era teso.
“A-Akemi…fermati!” cercò di parlare mentre lei continua a lasciargli una scia di baci dall’orecchio al collo.
Grell fece scivolare lentamente le mani sul letto mentre Akemi continuava a baciarlo.
“Aiko-chan…io-” disse il rosso ma le parole gli muoiono in gola non appena sentì la mano di lei appoggiarsi con grazia sull'inguine.
“Che s-stai facendo?!” chiese atterrito dalle azioni della mora che continuava a palpare il rosso.
Akemi strofinò il palmo lentamente ma con decisione, sorridendo dell'espressione contratta di Grell che stringeva convulsamente i lenzuoli per non gemere.
Gli occhi dello Shinigami imploravano di lasciarlo stare e Akemi fu costretta a bloccarsi allargando le palpebre.
“Tsk…” mormorò scostandosi completamente.
Grell si rialzò spaesato mentre Akemi si avvicinava a gattoni per riprendersi la camicia poco distante.
Prima che se la poggiasse sulle spalle, Grell fermò le sue mosse mettendo le mani sulle spalle di lei.
“Grell…” disse lei.
Grell poggiò le labbra sulla pelle delle spalle della ragazzina che si scostò lievemente.
“Sutcliff…no-non devi farlo! Non sei costretto!” disse riacquistando la fiducia che aveva inizialmente perso.
Quando il rosso tese la mano Akemi lo scacciò con una schiaffo.
“Davvero! A momenti dovrebbe arrivare mio fratello e…”
Akemi fu ammutolita da una stretta d’acciaio che la teneva bloccata in quella specie di abbraccio.
“Ehm…Sutcliff…” disse dimenandosi dalla stretta.
Takagi entrò nella stanza aprendo la porta e tendendo una busta stracolma di dolci.
“AIKO!!! TI HO PORTATO TANTI DOLCI!” disse Takagi tendendo la busta in aria e assumendo una faccina da gattino. “Oh…” sospirò infine.
“NON PENSARE MALE!” Gli urlò Akemi mentre Takagi si preparava a estrarre la falce della morte.
 
Angolino Dell’autrice:
Ecco questo capitolo :) Oddio…mi vergogno un po’ a postarlo xD Il nostro Grell era disposto a darsi ad Aiko-chan ma lei si era ridicolizzata avendo paura dei tuoni e facendosi accompagnare da Gureru-san fino in camera ;D Il nostro Takagi arriva sempre al momento giusto :)
Beh, alla prossima!!!
  
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