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Autore: Uomo Tigre    02/11/2007    2 recensioni
Questa è una FF che ha come protagonista il grande Batman e alcuni dei suoi compagni. Ho scritto questa FF insieme ad un mio compagno il cui nome è T.U.M
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA GIORNATA COME LE ALTRE


Il caldo sole cominciava a salire nel limpido cielo che pian piano si illuminava di luce dorata.
I raggi solari iniziavano ad emettere il loro caldo tepore sulla città che iniziava ad aprire gli occhi dopo un lungo e comodo riposo.
Un riposo che però non era concesso a tutti,almeno non a lui, che molto tempo fa sulle tombe dei suoi genitori aveva fatto un giuramento,no,per lui il riposo era cosa da poco,prima di tutto veniva il dovere.
Sopra ad un cornicione una figura in nero osservava la città alzarsi dopo il lungo sonno della notte,la luce del giorno cominciava a risplendere in tutto il suo splendore e tepore mobilitando gli abitanti ad alzarsi dal letto per intraprendere una nuova giornata lavorativa.
Il nero mantello svolazzava leggermente esposto alla fredda brezza mattutina che non impensieriva minimamente il suo possessore,ne un brivido,ne una smorfia,l’oscura figura rimase totalmente impassibile.
Il suo sguardo era fisso sopra la città,la osservava molto spesso,cercava di trovare i frutti delle sue azioni ma molte volte essi erano totalmente nulli.
Invano sperava di trovare qualche piccolo fenomeno che gli faceva capire che il compito che aveva svolto era servito a qualcosa,ma nulla.
Quella mattina da sopra a quel palazzo non trovava nulla,solo la sua solita grande metropoli,corrosa dal crimine più profondo e dilaniante.
Un’altra sferzata di vento,più forte della precedente ma con lo stesso identico epilogo:il cavaliere oscuro non si mosse di un millimetro.
Continuava imperterrito a mirare la metropoli che ormai si stava svegliando del tutto.
Nel volto della nera figura si poteva leggere chiaramente una nota di tristezza,di insoddisfazione. I suoi occhi tradivano il suo portamento,erano stanchi e si,forse un pò stufi di vedere quella città senza il minimo miglioramento.
Era una figura della notte e non poteva agire con il sole levato alto nel cielo così senza dire una parole estrasse dalla capiente Bat-cintura un Bat-rampino.
Quella specie di pistola metallica serviva al cavaliere oscuro per lanciarsi ed aggrapparsi sui vari appigli che poteva trovare,un’arma utilissima per il faticoso e pericoloso mestiere che aveva scelto di seguire.
Prese la mira e senza esitare fece fuoco facendo scaturire dal gadget una corda che veloce come la luce si conficcò tramite la sua estremità in metallo su un muro all’altra estremità rispetto a dove si trovava il giustiziere mascherato.
Ormai lo faceva tante di quelle volte che poteva compiere una tale azione anche senza vedere; si lanciò dall’altissimo grattacielo in cui era posizionato mentre riavvolgeva la corda del Bat-rampino.
Le sferzate d’aria in quell’istante gli colpirono piacevolmente il viso quasi totalmente coperto da una maschera che lasciava intravedere solo la bocca e parte delle guance.
La forza del vento aumentava sempre di più ma per lui era totalmente indifferente,molte le volte che con quel metodo era piombato sopra qualche criminale che invano voleva fuggire dalla giustizia,da una giustizia che ha il nome di Batman!
Ormai l’altro palazzo era quasi arrivato e come se nulla fosse il cavaliere nero ritirò anche l’ultima estremità della corda scalfendo notevolmente il muro.
Ora tutto il suo corpo si librava nell’aria ad un altezza che avrebbe fatto venire il capogiro a qualsiasi persona,ma non ha lui.
In quel momento il tempo sembrò fermarsi del tutto,ogni suo minimo spostamento pareva venisse fatto a rallentatore.
Il rumore del mantello si faceva sempre più forte mentre le sue molecole venivano scosse dalla forza dell’aria facendolo irrigidire.
Ora l’Uomo Pipistrello planava nell’aria come l’animale da cui prendeva il nome,si,proprio quell’animale che da piccolo lo aveva terribilmente terrorizzato.
Quello stormo di pipistrelli che gli venne incontro,che lo terrorizzò, una paura che non dimenticò presto.
Ma ci fu un lato positivo in quell’evento,quando Batman diventò a tutti gli effetti un giustiziere mascherato usò quel simbolo per incutere timore ai criminali,codardi e superstiziosi li considerava.
La sua paura era diventata un arma verso coloro che mettevano in difficoltà i più deboli verso coloro che non avevano rispetto per il prossimo,verso i suoi nemici.
Con un tonfo sordo Batman atterrò .La sua Bat-mobile gli stava a qualche misero passo di distanza.
L’aveva lasciata in un vicolo dopo il turno di notte che aveva svolto,senza gratificazione,no,non quella sera.
Dopo aver premuto un tasto sulla sua Bat-cintura la parte superiore della vettura si aprì emettendo un leggero sibilo.
Con un abile balzò vi si infilò dentro e dopo averla richiusa partì per la sua maestosa villa,il suo alter ego doveva riposare dopo la faticosa e lunga notte.




  
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