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Autore: lay70_kol_kai forever    13/04/2013    3 recensioni
STORIA TOTALMENTE INVENTATA: NON SEGUE LA SERIE
MALEDETTAMENTE OOC (forse)
Lay è una ragazza spensierata allegra e amante della vita. Ma delusioni sentimentali la porteranno sempre di più a chiudersi in se stessa; e a non credere più ai sentimenti e in preda della paura di ricominciare a sperare e di credere in se stessa; assillata dalla sua paura e dai suoi timori di ricominciare a vivere e a lasciarsi andare: perdendo la fiducia in se stessa. Riuscirà un incontro causale a farla tornare come era prima, riuscirà a farla diventare come un tempo e a farla tornare a credere nell'amore e in se stessa? Sentimenti contrastanti, ripicche e orgoglio. Cose dette e non dette; ritorni di fiamma, e nuovi sentimenti.
Dal 14°- Continuò a fissarmi negli occhi portandosi sempre più vicino: ora la nostra distanza era appena
di un centimetro nemmeno: e aumentando quel sorriso sornione, accattivante, sexy, irresistibile, rispose:
“Posso metterle in altri posti se vuoi...darling!”
Portando le sue labbra pericolosamente vicino alle mie; e ancor più pericolosamente le mani sui miei fianchi sfiorandoli e picchettandoli sensualmente con le dita.......
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Klaus, Kol Mikaelson, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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Mie care lettrici....eccomi qui! E si; è proprio così....chi non muore si rivede.....Ho avuto problemi di pc.....e chissà perché ho problemi anche con questo che ha un mese di vita......io e il pc siamo proprio incompatibili. Ma ora sono tornata, sono riuscita a scaricarmi Apache.....e ecco qui il 13 capitolo.....Spero che vi piaccia; e che l'attesa non sia stata inutile. Ciao a tutte.

Lay Mikaelson.....(seee.....magari!.....continua a sognare Lay....continua....)

08-E-le-stelle-complici-stavano-a-guardare-Cap13

Scusami/Se ho bisogno di chiamarti qualche volta per sentirmi meglio

Se ogni notte io ti sento così forte che rimango sveglio

Se ho lasciato la tua foto accanto al letto e non l'ho tolta mai

Se non sono stato come mi volevi e se non son perfetto/Se ritorno col pensiero a quella festa a cui ti ho visto li Se non resto indifferente adesso che c'è un altro al posto mio.

Se non riesco a fare a meno di pensare a quanto è colpa mia/Perché ogni volta penso

Che io non ti ho detto mai/Quel ti amo maledetto che io adesso griderei

Ma ormai non c'è più tempo/E anche se io lo so che mi ami non ritornerai. *

 

Era mattina ed ero ancora a letto.

Cos'era quel qualcosa di umido e caldo che piano mi stava sfiorando schiena, spalle, collo, lasciando sulla mia pelle una scia ardente di baci passionali? Labbra?

Diedi un lieve sguardo alla stanza. Ma dove ero? Quella non era la mia stanza? E di chi era; e come mai ero li? E dove erano i miei vestiti? Ecco dove erano: sparsi qua e là in mezzo alla stanza. Mi girai su un fianco e lo vidi. Ecco a chi appartenevano, quelle labbra che stavano lasciando quella scia ardente di baci sulla mia pelle: a LUI. Sotto le coperte con me. Era lì che mi guardava malizioso, con quel suo sorriso bieco e sexy: il quale avevo sempre giurato che mi era indifferente: e con quell'espressione ovvia sul suo viso, che sembrava dire “Ci sei cascata nel mio letto!” Ma allora...era con lui che avevo passato quella notte passionale, incontrollabile e infuocata. CON LUI!! L'avevo ancora negli occhi quella notte: come se la vivessi un'altra volta. Era come se sentissi ancora le sue mani a sfilarmi lentamente e pacatamente i vestiti da dosso. Era come lo sentissi un'altra volta, muoversi piano dentro di me. Era come sentissi ancora le sue abili, maestre, esperte mani, mani che sapevano uccidere, ma anche dare brividi e passione; ancora su di me mentre andavano ad esplorare ogni più piccola parte nascosta del mio corpo: accompagnate dalle sue labbra ardenti. Quella notte, era stato dentro di me...e io in lui: in ogni senso. Non avrei mai immaginato che UN MOSTRO ASSASSINO; sapesse infondere così infinita estasi divina.

Mi guardò; mi baciò sulle labbra e poi mi disse con una dolcezza che mai mi sarei aspettata in lui.

good morning sweetheart”

Improvvisamente aprii gli occhi spalancandoli nel buio. Accesi la luce e mi guardai intorno a metà dal terrorizzato e l'incredulo. Si, quella era LA MIA STANZA, ed ero sola nel MIO letto e i miei vestiti non erano sparsi nella stanza, ma appesi nell'armadio: ed io ero vestita con la mia camicia da notte blu. Guardai la sveglia sul comodino....Cavoli le 2 di notte? Erano soltanto le due di notte, solo due ore dopo quel bacio; ed io mi ero svegliata terrorizzata da un sogno/incubo? E che sogno....E che incubo!

 

Ma che andavo sognare? Me e quell'ibrido, in una notte passionale e infuocata tra le lenzuola, come se veramente fossi innamorata di lui? E mamma mia come mi sembrava vero quel sogno; le sue mani su di me, anche se era un sogno, l'avevo sentite veramente.

Quel bacio passionale, e vero, mi aveva scombussolato al punto tale da portarmi a sognare Klaus con me; appassionatamente insieme?

Non ne avevo anche troppi di problemi che ci doveva anche essere Klaus e la sua provabile e inverosimile scottatura, ora.

Ma perché mi aveva baciato? E in quel modo poi, e anche senza nessun motivo....non c'era Kol a vederci: dato che era ancora in soggiorno steso su quella parete.

O forse Klaus?....No...questo non poteva esistere, non era il tipo da “colpo di fulmine”. Manco sapeva cosa fossero i sentimenti: tranne quelli di odio, e di desiderio di conquista. Ma ultimamente nei suoi occhi vedevo qualcosa di strano. In fondo era anche umano, e poi in passato; quando ancora era umano, Damie mi aveva detto che si era innamorato perdutamente....quindi forse, un po' di amore poteva essere ancora in lui: magari assopito o solo dimenticato: e qualcosa magari glielo aveva fatto riaffiorare. Ora capivo tutta quella dolcezza con me.

 

Bé...speriamo solo che non siano i miei poteri che siano tornati di nuovo, e che mi abbiano fatto fare un altro sogno rivelatore: altrimenti sarei nei guai”

E con questa frase mi rimisi a dormire,cercando di non sognare più...E soprattutto di non sognare....Klaus.

 

                                                                           *******************************

 

Pov Kol

 

Erano le due di notte.
Si era ripreso subito da quello scontro con suo fratello Klaus.

Era assorto nei suoi pensieri nel buio della sua camera, con gli occhi persi nel vuoto.


 

Un vampiro guarisce in fretta. Peccato che non sia così anche per il cuore, e soprattutto di un cuore morto, risvegliato con la certezza di saper amare: e di aver perso per sempre colei che glielo ha fatto scoprire. Pensava in silenzio.
Già; ora aveva la certezza di averla persa per sempre, e questo tutto per causa sua.

Certo pero, che Klaus sapeva colpirli bene i punti deboli. E non solo quelli fisici.

L'aveva immaginato che aveva in mente “qualcosa” quando l'aveva richiamato offrendogli quel drink.


Fratellino...ti sei lasciato perdere un bocconcino fantastico....fa faville tra le lenzuola.... Gli aveva detto.


Certo che Lay è fantastica! E non solo tra le lenzuola!....E tu fratellone, mica sei scemo da lasciatela scappare.....sono io lo scemo ad avermela lasciata scappare. Si disse fra se.


Ma cosa volava ancora quel suo maledetto orgoglio? Non era ancora sazio di tutto quello che era riuscito ad ottenere? La sua vendetta con Hans l'aveva avuta: e riguardo a Lay non sapeva spiegarsi che gusto provava a farla soffrire così.Non poteva ascoltare solo il suo cuore? Quel cuore che continuamente gli diceva di prendersela e portarsela via con lui ovunque sia, lontano da quella città e da tutti: loro due solamente.

Quando l'aveva vista quel pomeriggio al club; il suo cuore aveva accelerato i battiti cardiaci e cominciato a fare capriole dentro di lui. E l'unica cosa che avrebbe voluto fare era quella di andare da lei, abbracciarla, baciarla, dirle che l'amava lì davanti a tutto e a tutti. E invece no...aveva preferito fare la solita recita: flirtare ancora più insistentemente con quell'insignificante passatempo.

Ma che ci provava fare tutto questo? Continuare a frantumarsi quel cuore rinato da poco, con le sue stesse mani. Ma che era diventato? Oltre ad essere uno spietato assassino predatore; casanova, opportunista, vanitoso: era anche diventato uno spietato masochista?

Ma cosa era che ancora lo tratteneva da andare a riprendersela e portarsela via; di farla sua un'altra volta, e un'altra volta ancora; fino a non stancarsi mai? Cosa era? Lo sapeva cosa era. Era il suo orgoglio; il suo cervello bacato: quel maledetto ostinarsi a volere sempre quello che gli interessava ad ogni costo, uscendone sempre vincitore.

Quel non riuscire a dirle, a urlare al mondo intero, quella frase: quella piccolissima frase di solamente due parole. Quello che prima di conoscerla nemmeno sapeva cosa volessero dire. Ma cosa mai poteva avere di così difficile, pronunciare un semplice “Ti amo dalla prima volta che ti ho visto.” Se questo era quello che sentiva veramente. Già glielo aveva detto in passato Sarebbe bastato solo ridirglielo. E invece no. Doveva farla soffrire, farle rischiare la vita per lui: come quando le aveva tolto il pugnale dal cuore, e dato il suo sangue indebolendosi ancora di più dal quel malanno che aveva preso per la pioggia. E lui per ringraziarla l'aveva mandata al diavolo; nonostante il suo cuore gli dicesse di fare il contrario. E tutto questo solo perché il suo orgoglio ferito gli diceva di farlo. Ma perché stava sempre ad ascoltarlo e non ascoltava il suo cuore? Che anche se non batteva più da mille anni c'era ancora: e batteva per lei. Ma perché non ci mandava lui al diavolo invece di lei?

Non sapeva rispondersi a questo, meglio non voleva rispondersi. Sapeva solo che ora avrebbe voluto urlaglielo, quel ti amo....Ma non sarebbe servito a nulla. Non era più sua: il suo angelo, ora era con Klaus.

Ma sapeva anche come togliersi dalla mente i sensi di colpa. Quelli che gli laceravano cuore e anima se ne aveva una.

Si alzò dal letto e si mise la giacca. Uscì dalla sua stanza e si portò sul portone d'uscita. E scomparendo nella notte andò a cercare qualcosa da fare o “qualcuno”: per allontanarsi i sensi di colpa.

                                                                           *******************************


 

POV KLAUS

Anche Klaus, nel buio di quella stanza, stava vivendo quella notte piuttosto “agitatamente”.

Quel luogo ormai non sembrava più uno studio; non sembrava più il luogo dove si andava ad isolare dalla realtà, facendosi rapire dalla “sua passione”: ma un campo di battaglia. C'era di tutto su quel pavimento: sedie rotte, pennelli, quadri spezzati a metà, fogli da disegno, bottiglie vuote. Anche nel quadro che stava dipingendo con passione, c'era un enorme buco al centro.

Era in preda alla rabbia più estrema. Più guardava quel quadro rovinato più si adirava.

Cosa ritraeva quel quadro? Già cosa ritraeva? Se solo ci pensava si sarebbe pugnalato con le sue mani. Ritraeva Lay. Lay? Cosa impensabile? NO!

Sparisci dai miei occhi Lay!” Quasi urlò mentre scagliava un altro pugno nel centro di quella tela.

Noo....vi siete presi a pugni in faccia perché? Gli aveva chiesto.


Già perché? Perché Lay; Vuoi proprio saperlo perché? Si disse fra se.

Perché si era fatto prendere ancora una volta da quel sentimento: quel sentimento forte e infinito che da quasi mille anni non sentiva più; quel sentimento che credeva essere riuscito a cancellare, farlo sparire per sempre dal suo cuore.

Caroline? Ma chi era Caroline? Manco più esisteva da quando lei era in quella casa....nella sua casa. Lay era Lay, era unica.

L'AMORE E' LA PIU' GRANDE BEBOLEZZA DI UN VAMPIRO”

L'aveva sempre detto lui questo......Ma allora perché c'era cascato? E per un'umana insignificante poi......Ma che umana.


Guardò ancora una volta quel quadro distrutto, e quasi si calmò, anzi si calmò. Perché in fondo sapeva che l'avrebbe ridipinto, e che nonostante tutto le lo avrebbe regalato.
E che domani sarebbe stato un altro giorno; uguale agli altri, e che lui sarebbe ritornato ad essere il solito Klaus: il solito “grande e grosso lupo cattivo”.

E come sempre, tanto c'era abituato, avrebbe nascosto quello che era. Era solo un ibrido millenario alla ricerca di qualcuno che l'avrebbe capito. E amato per come era.

                                                                ***********************************************

E così arrivò anche il mattino.

Fortunatamente anche se avevo passato una notte piuttosto agitata,causa il mio sogno/incubo, ero poi riuscita ad addormentarmi: quindi ero abbastanza in forma.....la solita io.

Ero intenta a pettinarmi allo specchio, che all'improvviso una voce......Nooo....non ci potevo credere: KLAUS.....Il solito gioco, la solita procedura....”Lay ti sbrighi o sfondo la porta!”

Veramente non ci potevo credere....Dopo tutto quello che era successo la notte prima; aveva ancora il coraggio di recitare. Ma era veramente così “sadico”?


Che dovevo fare? Stare a quel gioco scottante ancora una volta? No; non ero nella forma e nel morale giusto per recitare alla perfezione quella mattina, e il piano sarebbe andato a monte sicuramente: anche se poi era quello che volevo. E poi avevo già deciso che non sarei andata a fare colazione insieme a loro; non avrei avuto il coraggio di guardare i due fratelli negli occhi e parlare con loro, come se nulla fosse successo....ma evidentemente Klaus si.

Non sapendo che scusa inventare per non andare con lui, mi inventai una scusa buttata lì sul momento e li risposi:

Nik...ho un mal di testa tremendo; non credo che stamattina sarei molto di compagnia: quindi ho deciso di fare colazione in stanza.....se non hai niente in contrario; e se lo sei è lo stesso: io di qui non mi muovo.....va pure da solo!”


Ero pronta ad aspettarmi un Klaus inferocito sfondare la porta della stanza a calci.....che invece questo mi rispose semplicemente con un: “Se così vuoi”.....e se ne andò.

E dai che ancora mi rovistai il cervello. Lo spietato ibrido assassino non faceva valere la sua supremazia, e assecondava un'umana mezza streghetta? Ma che gli stava succedendo, era diventato veramente “santa Klaus”.....o tutto questo era causato solo da me; ed ero proprio io che lo trasformavo? Bho....a questo non mi sarei mai data risposta.

La mia colazione arrivò, la feci e poi mi misi a leggere un libro nella tranquillità della mia stanza.

                                          ****************************************************************

Pov Klaus/Kol

Klaus entrò in quella grande cucina e si sedette al suo solito posto a capotavola; intanto che sei occhi erano puntati su di lui: osservandolo increduli nel vederlo entrare solo e non con Lay.

Come se fosse stato in grado di leggere le loro menti disse:


La streghetta vuole fare colazione in camera......Ha mal di testa.....mai mettersi contro le ex streghette!”


Ha il mal di testa?.....Che gli hai fatto stanotte fratellone?.....Datti una calmata, è un'umana....non è abituata ai ritmi assatanati!.....A meno che non sia con me!


Gli rispose Kol con tono canzonatorio, e con il solito sorriso sarcastico e sornione.


Fratellino....vedo che ti sei ripreso in fretta dalla chiacchierata di stanotte!........Ti piacerebbe essere al mio posto tra quelle lenzuola....vero fratellino?”

Gli rispose l'Ibrido, facendo in modo di essere il più tagliente possibile infierendo.


L'originale si portò a un centimetro dal fratello e guadandolo negli occhi con aria di sfida disse:

Nik.....fratellone....Quello che tu e lei fate tra le lenzuola; a me non me ne può importare di meno....per me è stata solo un passatempo......ma attento: posso portatela via quando voglio......e solo perché sta con te!.....E da un giorno all'altro te la vedrai portar via come tu hai fatto con me....Ti consiglio di stare allerta, fratellone....ottengo sempre quello che voglio!”


Mi stai sfidando fratellino?......Non ci metto niente a rimetterti in quella bara con un pugnale nel cuore!”


Klaus....inventatene un'altra, quella del pugnale è cosa vecchia!”


Ok idiota!....Vuoi la sfida?.....e sfida sia.....comincia a prendere le misure per la bara!”


Ok fratellone sfida accettata!.....e comincia tu a prenderti le misure!


Concluse Kol uscendo dalla cucina.

Ed è così che i due fratelli si sfidarono.....e solo per un unico obbiettivo.......un'umana mezza streghetta, chiamata Lay.
E come sarebbe andata a finire ora? Chi dei due sarebbe riuscito a prendersela ed averla?

Ma di tutto questo quei due, avevano “fatto i conti senza l'oste”:non avevano calcolato Lay.


 

 


 

Ed ecco qui! 13 capitolo finito. Vi è piaciuto? Spero di si....altrimenti “chiudo baracca e burattini”.

Secondo voi che farà adesso Lay? Si lascerà intrappolare dalla sfida di quei due......o sarà Lei a intrappolare quei due?

Ma stiamo a vedere.....Nulla è detto..... di doman non v'è certezza.

Ciao, e alla prossima, che spero non sia fra tre mesi. Lay.


 

*Quel ti amo maledetto. P.Meneguzzi

  
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