Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: controcorrente    13/04/2013    3 recensioni
Perla ha dodici anni e fa parte di una nobile famiglia. Un giorno suo padre annuncia il matrimonio della sorella maggiore Carlotta con un aristocratico del posto. Attraverso il suo diario, scritto ad un'amica immaginaria di nome Penelope, Perla racconta le difficili traversie di un matrimonio della fine del 1600, i problemi e gli accidenti che possono succedere, con umorismo tagliente tra grasse zie monache, vecchi cicisbei e anziani parenti dai nomi improbabili e dall'udito poco sveglio. Perché in fondo, occorre saperci ridere sopra qualche volta.
Genere: Commedia, Satirico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Benvenuti a questo nuovo capitolo. Ringrazio chi legge.
 
PIANIFICAZIONE
 
Cara Penelope,
come avrete ben compreso, la notizia della trattativa per la mano di mia sorella Carlotta era stata assai problematica. Il signor padre non aveva avuto un maschio...se si escludeva il figlio naturale che aveva avuto con una giovane cortigiana veneziana.
Si chiamava Vittoria ed aveva grandi e profondi occhi neri.
Dopo tanto tergiversare, era riuscito a convincere la propria sposa ad accogliere il piccolo bastardino nella nostra dimora. La signora madre non lo voleva.
E'troppo piccolo aveva sentenziato. Così il signor padre ha accettato di mettere il bambino, che ha chiamato Paolo nelle esperte mani della nostra nutrice Agata. Scelta assai saggia, dal momento che ha cresciuto tutte le figlie degli Albieri.
Oh, non pensare che sia gelosa! La signora madre è troppo nobile per provare questi sentimenti plebei...e poi, deve obbedienza al marito, come raccomanda costantemente la badessa zia Concetta che, a suo dire, ne sa di più. Verrà anche lei al matrimonio di Carlotta.
Già me la immagino, con quell'abito scuro dell'ordine benedettino...
In ogni caso, cara amica, sono certa che le nozze di mia sorella riuniranno tutta la famiglia, per tutta la durata dell'evento. Rivedrò tutti i parenti fino al VI grado, insieme alle loro rispettive famiglie.
Ammetto di essere agitata.
Temo di fare una pessima figura e non voglio rammaricare il signor padre per le mie mancanze. Il solo fatto di dover ricorrere al figlio di una puttana onesta, anziché ad una femmina timorata di Dio è un fardello assai increscioso.
La signora Madre ha comunque preso in custodia Carlotta e, insieme alla zia Mena, la sorella nubile di mio padre, ha iniziato la lenta e difficile opera di preparazione all'abbandono del tetto familiare. In questi mesi, ella verrà educata sulle delicate operazioni di governo della casa, al fine di evitare spiacevoli episodi di cattiva convivenza tra coniugi.
Materie, peraltro, a cui entrambe siamo tutt'altro che estranee. La signora madre, però, non vuole che vengano commessi errori...ma, è comprensibile. Il sangue spagnolo è, per natura, tendente a rispettare la forma.
Ha fatto chiamare le migliori modiste del posto, per poter vedere quali modelli siano i più adatti per l'occasione. Naturalmente, la zia Mena non ha apprezzato tutto questo daffare. Deve essere una sposa, non un'attrice! aveva esclamato, dopo aver lanciato lunghe occhiate ai disegni ed essersi fatta velocissimi e incomprensibili segni della croce.
La signora madre, però, si è imposta, affermando di non poter accettare quel genere di commenti da parte di chi era sottratta dal giogo nuziale...e qui si verificò una scena pietosa. La zia Mena si è indignata per quell'affermazione ed ha replicato che parte della spesa del corredo proveniva dalla sua dote.
Una velata minaccia, tutt'altro che fuori luogo.
Il nonno, infatti, in un momento di attrito con il prozio abate, aveva disposto che lei avrebbe perso tutti i beni della sua eredità, nel malaugurato caso in cui ella avesse deciso di prendere il velo o si fosse maritata.
E Mena purtroppo lo sa...e se ne approfitta, rimanendo come ospite fissa e spesso sgradita, nella casa di famiglia, malgrado abbia ricevuto dal fratello una piccola e graziosa magione in aperta campagna. Così, in quanto erede di una parte delle sostanze paterne, con grande rammarico della signora madre, la sorella Mena tiranneggia a destra e manca, impicciandosi in tutte le faccende del caso. Temi altissimi, quali la disposizione dei tavoli per il banchetto nuziale, la decisione degli abiti da indossare per gli incontri prestabiliti con Messer Alberto, al scelta delle occasioni consone, la presenza dei testimoni che devono assistere all'evento, la discussione con il parroco della canonica del borgo, la scelta dei piatti da servire qualora Messer Alberto sia gentilmente invitato dalla madre a presenziare ad un pranzo nella nostra casa, la preparazione di un corredo apposito, la scelta o meno di un menù che eviti episodi imbarazzanti a tavola.
Il signor padre non ha mai proferito verbo in questo genere di mansioni. Pare che la disquisizione sulla scelta del damascato e del pizzo per l'abito nuziale non rientri nei suoi interessi. Temi troppo alti per un erudito mancato. L'ho visto qualche volta partire spedito verso la città, come se avesse i diavoli dell'Inferno alle calcagna.
In tutta questa tensione, mia sorella Carlotta non ha perso tempo.
Ha scritto alle sue amiche di convento soprattutto quelle destinate al chiostro, tessendo varie lodi sul fidanzato.
Non riesco a capire come faccia.
Non lo ha mai visto, a parte dieci anni fa. L'unica cosa che possiede è un ritratto che la madre di messer Alberto ha fatto preparare per lei da un noto ritrattista di cui non ricordo il nome.
Cara Penelope, ti informo che mia sorella ha apprezzato grandemente questa premura. La signora Della Rovere è, effettivamente, una persona molto ammodo e costumata, nonchè di buon cuore. Non fa che cicalare su di lui e sulle sue doti...ed è curioso,
anche perché l'autore del quadro è espertissimo nel far sembrare un adone anche il più orrido degli uomini. Nulla mi vieta di credere che il fidanzato sia brutto ma lei finge di non sentire e, lo ripeto di nuovo, mi chiedo come faccia.
Stando a quanto raccontava la mia nutrice, Messer Alberto aveva fatto, durante l'infanzia, molti incontri con mia sorella.
Se lo ricorda bene.
A cinque anni, aveva impiastricciato il viso di Carlotta con della glassa al limone.
A sei, aveva messo una biscia tra le bambole che lei teneva nella sua stanza.
A sette le aveva gettato una secchiata d'acqua sulla testa, mentre passava sotto il suo balcone, addossando poi la colpa al fratello minore.
In ogni caso, il suo entusiasmo è difficilmente sostenibile.
Non fa che parlar di lui, al punto che, adesso potrei tranquillamente scrivere una biografia di un tale esimio gentiluomo: dei suoi gusti, della sua abilità nel danzare il minuetto,  della sua adorabile r moscia retaggio del ramo materno, della sua passione per la caccia.
E'una disgrazia, mia cara amica e sono quasi giunta alla conclusione che questo matrimonio s'ha da fare il più velocemente possibile, al fine da allontanar da me il demone che ha preso possesso del corpo di mia sorella.
Il signor padre spesso passa il suo tempo rintanato nello studio o nel cortile, insieme a Gervaso, il capo della servitù. Talvolta li ho visti insieme ad un tavolo a giocare a carte, in un angolo ben rintanato del palazzo. La signora madre non apprezzerebbe mai una simile misura per via della differenza di rango ma il matrimonio di Carlotta occupa tutto il suo tempo e non può prendersi la briga di lamentarsi con lui.
Quanto a me, provo una profonda invidia per messer Padre: lui può giocare a faraone come desidera...ed una volta ho gli ho persino chiesto se potevo partecipare ma lui ha negato.
Studia e prega mi ha detto, mentre teneva in mano le carte.
E così, cara Penelope, ho passato interi pomeriggi insieme al precettore, un uomo piccino e nero, a sentire storie di femmine costumate e virtuose, martiri di sante, punizioni per le reiette...mentre mia sorella Carlotta può ciarlare sui nuovi prodotti veneziani, le vesti francesi, le commedie che verranno messe in scena per gli intrattenimenti del matrimonio e così via.
A questo punto, ti dirò, non vedo l'ora di sposarmi pure io.
 
Allora, capitolo brevissimo ma vado di fretta. Ringrazio chi mi ha letto e recensito. Prometto di rispondere in settimana. In questo capitolo, cominciano a venir fuori alcune cose. L'accordo del fidanzamento è già stato fatto tra le famiglie ma nel prossimo capitolo avremo, credo, l'incontro con il famoso futuro sposo.
Come ho detto, qui l'ironia la fa da padrone.
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: controcorrente