( preparate i sacchetti per il vomito e delle coperte calde perche non è una storia per i deboli di cuore e di stomaco)
Andai verso il retro, mi vide e spaventate chiese “Chi sei? Vattene!” mi avvicinai sempre di più, lei si alzò in piedi e con uno scatto li tappai la bocca estrassi il coltello e le lacerai la gola, vidi l’anima staccarsi dagli occhi e il sangue colava sempre più velocemente, la coricai a terra e le strappai i vestiti lasciando il vecchio corpo nudo, strappai un pezzo della sua veste facendola il più lungo possibile glielo legai al collo e l’altra estremità la feci passare in un ramo dell’albero sopra di noi e con tutta la forza che avevo la sollevai.
Assicurandomi che rimanesse su mi allontanai ammirando la mia opera, un grande sorriso prevalse nel mio volto e la sensazione che provai era magnifica e a gran voce dissi “Buona notte stronzetta!” e me ne andai verso casa ormai soddisfatta del mio lavoro ….