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Autore: magixludo    15/04/2013    4 recensioni
Shinichi Kudo corse a perdifiato per le strade della città ed arrivò all'ospedale. Come aveva fatto Ran a finire in ospedale?
Quando gli avevano detto che la sua fidanzata era andata in ospedale si era per poco ritrovato lui ad avere bisogno di un'ambulanza. Sperava non le fosse successo nulla di grave.
Shinichi arrivò in ospedale e si fece indicare la stanza del paziente appena sceso dall'ambulanza.
Il ragazzo preoccupato si diresse nella direzione indicata ma si nascose dietro una colonna quando vide Ran uscire dalla stanza, dicendo: - E mi raccomando rimettiti presto Conan!

"Conan? Che vuol dire Conan?" Shinichi era ancora più confuso di prima. Cosa stava succedendo?
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori , Kaito Kuroba/Kaito Kid, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco a voi la seconda parte del capitolo, ma prima ringrazio per le recensioni MangAnime, Arya_drottningu, PawaVeggyRufy4E e shinichi e ran amore, e naturalmente chi ha messo la storia tra le seguite e chi legge senza commentare.
Dunque, siamo al Tokyo Central Theatre, e per siamo intendo tutti: Ran, Sonoko e Shinichi (cioè, lui più o meno), naturalmente Kaito, Aoko e co e anche i due uomini in nero. Ora vi lascio ma ci rivediamo sotto.

Capitolo 2: < Lo spettacolo di magia > (parte 1)

21.30, Tokyo Central Theatre

Aoko camminava per il giardino davanti al teatro, si fermava a contemplare la lunga fila davanti all'entrata e riprendava a camminare. Le porte sarebbero state aperte solo nel giro di 15-20 minuti, lei sarebbe già potuta entrare e sedersi al suo posto riservato in prima fila, e questo perché a quanto pare era stata raccomandata dal protagonista dello stesso show (chissà come mai? ndme), ma voleva vedere com'era la situazione in modo da poterla riferire a Kaito prima che iniziasse. Dopo che aveva lasciato il suo camerino per permettergli di prepararsi non aveva trovato niente di meglio da fare.
Controllò l'ora e decise che forse era giunto il momento di andare a prendere il suo posto in platea, ma prima di rientrare volle infiltrarsi tra le persone in fila per vedere se riusciva a sentire qualche commento sul giovane prestigiatore.
Girando tra le persone le capitò di udire i commenti di una coppia di ragazze, una aveva dei lunghi capelli castani, l'altra i capelli più corti e di colore più chiaro; la seconda stava dicendo alla prima: - Chissà se vedendomi s'innamorerà di me?
Aoko, incrociando gli occhi della ragazza con i capelli più lunghi, lanciò alle due ragazze uno sguardo inceneritore e se ne andò: odiava quel genere di ammiratrici che avevano in mente soltanto una cosa, e solo perché il suo fidanzato era bello e famoso. Per fortuna non tutte erano così e c'erano anche dei fans che lo apprezzavano solo per la sua bravura con i trucchi di prestigio.
In ogni caso quella specie d'incontro le aveva fatto passare la voglia di ascoltare i discorsi altrui, quindi si decise a rientrare. Mentre si girava per tornare sui propri passi, però, si scontrò con un ometto basso e grassottello, completamente vestito di nero e con una 24 ore dello stesso colore sotto il braccio.
- Mi scusi - disse Aoko, ma l'uomo, che sembrava essere spuntato dal nulla, si era già dileguato tra la folla.
"Chissà chi era?" pensò Aoko, ma in fondo non le importava più di tanto, non poteva predentere di conoscere tutti gli ammiratori del suo ragazzo!

- Aaaaahhhh! Non vedo l'ora di entrare! - urlò Sonoko al colmo della felicità mentre Ran cercava di farle abbassare il tono della voce.
- Sinceramente non capisco cosa aspettino ad aprire i cancelli, siamo praticamente tutti qui! - sbottò Sonoko, ora visibilmente irritata e preoccupata per il suo posto vedendo quella marea di gente. Proprio non le entrava in testa che i posti erano numerati!
"Shinichi, dove sei?" pensò Ran guardandosi intorno: visto che suo padre non voleva assistere allo spettacolo, c'era Yoko in TV, non li aveva accompagnati, ma in compenso aveva noleggiato una macchina per la serata e l'aveva relegata a Shinichi (che non credo abbia neanche la patente ndme) che adesso stava cercando un posto per parcheggiare visto che il parcheggio del teatro era già pieno.
- Chissà se vedendomi s'innamorerà di me? - continuò Sonoko con aria sognante e Ran continuò a guardarsi intorno, fino a quando incrociò lo sguardo inceneritore di una ragazza all'incirca della loro età che si era fermata accanto a loro, subito distolse lo sguardo e la ragazza andò via. Ah, queste ammiratrici innamorate del ragazzo bello e famoso del momento, com'erano fastidiose!
- Cos'hai? Stai bene? Ti vedo un po'... anzi, sì, sei pallida come un lenzuolo - disse Sonko smettendo di urlare e vedendo l'espressione scioccata dell'amica.
- No, no, niente - rispose lei evitando di riferire a Sonoko dell'ammiratrice scatenata che sembrava volerla (la = a Sonoko ndme) disintegrare, e per evitare ulteriori domande si rimise a cercare Shinichi. Non lo trovò, ma in compenso venne urtata da un ometto basso e grassottello, completamente vestito di nero e con una 24 ore dello stesso colore sotto il braccio.
- Mi scusi - disse, ma l'uomo, che sembrava essere spuntato dal nulla, si era già dileguato tra la folla.
"Chissà chi era?" pensò, ma in fondo non le importava più di tanto, non poteva predentere di conoscere tutti gli ammiratori di quel mago!

- Well, have you done... hai fatto tutto? - chiese l'uomo alto al suo compare, un ometto basso e grassottello, completamente vestito di nero e con una 24 ore dello stesso colore sotto il braccio.
- All done, tutto fatto - rispose - Purtroppo il ragazzo era impossibile da raggiungere, ma in compenso ho attaccato il localizzatore alla sua ragazza, ho finto di urtarla e gliel'ho attaccato.
L'uomo non sembrava molto convinto, ma annuì, ormai era stato fatto: - Ora non ci resterà che tenere d'occhio i suoi movimenti con questo - ed estrasse dalla 24 ore del compagno un radar sul quale brillava un solo puntino rosso (tipo radar cerca sfere ndme) - e, nel momento esatto in cui uscirà dal teatro, lo aspetteremo e gli faremo rimpiangere di essere nato. - sorrise sadico e rivolse un'occhiata alla sua valigetta, il suo contenuto avrebbe reagito solo ed esclusivamente con il corpo di quel ragazzo, sugli altri non sapeva che conseguenze avrebbe potuto provocare ma non gli importava, tanto non avrebbe sbagliato persona.

13.30, Londra (in realtà è nello stesso momento di Tokyo, un'ora dopo, ma ho contato il fuso orario ndme)

- Sta per iniziare - disse Akako accendendo la TV.
- Già, che bello - rispose sarcastico Saguru, ma in fondo anche lui aveva voglia di vedere quello spettacolo - ehi, Watson, vieni qui! - il giovane detective liceale inglese richiamò il suo inseparabile falco (è un falco, vero? ndme) e gli allungò la mano guantata affinché potesse mettersi lì. - Insesibile - disse Akako - preferisci la compagnia del tuo pennuto alla mia.
- Ma no - disse il ragazzo e l'abbracciò con il braccio libero. I due fidanzatini si accoccolarono l'uno vicino all'altro e cominciarono la visione dello spettacolo.
Si erano conosciuti quando erano ancora a Tokyo, ma era stato quando entrambi si erano ritrovati trasferiti a Londra, nella stessa classe, che si erano veramente avvicinati. E indovinate un po' cosa li aveva avvicinati? Il ritenere che Kaito Kuroba in realtà fosse Kaito Kid. Poi, parlando del più e del meno, avevano scoperto di non avere quasi niente in comune e si erano messi insieme (no comment ndme).
Akako aveva, qualche tempo prima inviato una lettera a Kaito nella quale gli aveva spiegato tutta la storia e lui per tutta risposta le aveva dato un'ora e una data in cui accendere la TV, in fondo, visto cosa li aveva fatti avvicinare, il giovane prestigiatore era davvero curioso di sapere se almeno uno dei due fosse stato in grado di riconoscere il trucco d'apertura, anche se poi aveva avuto alcuni ripensamenti (vedi capitolo precedente ndme), ma ormai era troppo tardi per cambiare il programma e la scaletta.
Contemporaneamente a loro anche quasi tutta Londra stava accendendo la TV, tale e tanta era la fama del mago Kaito Kuroba, anche una certa persona (di cui però saprete solo più, molto più, avanti ndme).

22.50, Tokyo Central Theatre

- Dieci minuti all'inizio - disse Sonoko lanciando un grido di gioia. I tre ragazzi avevano preso posto in platea e non vedevano l'ora che iniziasse lo spettacolo, almeno Ran e Sonoko, Shinichi invece rimpiangeva il suo bellissimo orologio spara aghi soporiferi al polso e che avrebbe voluto usare su di sè, ma poi aveva constatato che assistere al numero di apertura avrebbe avuto lo stesso effetto. Avrebbe dovuto dire al caro vecchio Agasa che i suoi gadget erano inutili 'eppure ti è tornato parecchio utile, vero?' avrebbe risposto, e lui avrebbe perso il confronto. In verità avrebbe voluto tenere tutti gadget ma ormai aveva riaquistato tutta la sua potenza di tiro e la sua considerazione e poteva risolvere i casi in prima persona, in ogni caso Agasa aveva detto che avrebbe conservato tutto in caso potesse mai tornare utile, ossia mai.
- E guai a te se ti addormenti, Shinichi! - disse Ran fissando il ragazzo negli occhi blu, e il poveretto vide svanire il suo bellissimo sonnellino.
- D'accordo ho capito! - rispose e si concentrò sullo spettacolo, dagli altoparlanti arrivò la notizia che sarebbe iniziato a momenti.
L'unica cosa che consolava il ragazzo era il sapere che finalmente avrebbe scoperto chi era quel maghetto che faceva tanto parlare di sè. Gli venne in mente che poco prima di entrare Sonoko gli aveva dato un volantino dello spettacolo, ma lui non lo aveva proprio guardato, così infilò la mano in tasca ed estrasse una pallottola di carta, come meglio poté cercò di allisciarla e lesse:

IL GRANDE KAITO KUROBA

MAGO DEL CHIARO DI LUNA

E poi un po' più sotto c'era scritto:

Esegue tutti i suoi migliori spettacoli solo con la Luna piena.

Shinichi sgranò gli occhi. Aveva uno strano presentimento riguardo a quel mago, che fosse... ma no, non era possibile, eppure, il nome... Kaito... chiaro di Luna...
In quel momento il tetto del teatro si aprì, nessuno aveva fatto caso che era uno di quei teatri con i tetti apribili, e sopra di loro c'era un elicottero. Sotto all'elicottero un fumogeno. Il proiettore dell'elicottero venne acceso e comparve. Capello a cilindro nero, mantello svolazzante nero, mani guantate di bianco nelle tasche dei pantaloni. Rimase fermo qualche istante poi, tra lo stupore generale, cominciò a camminare in aria.
Shinichi ci mise un istante a capire, ma aveva bisogno delle prove, si guardò intorno, poi disse a Ran che sarebbe tornato subito e corse via.
Superò alcuni addetti alla sicurezza e raggiunse l'impalcatura che portava al tetto, trovò quello che cercava, erano lì, due segni scuri paralleli, corti e dritti, lasciati dai ganci che l'elicottero aveva richiamato, proprio come l'altra volta.
Fumogeno sul palcoscenico. Ricomparve. Applausi.
Il mago si stava dirigendo verso una quinta per prendere ciò che gli serviva per il trucco quando una palla di carta atterrò proprio davanti alla punta delle sue scarpe nere e lucide. Si chinò a raccoglierla, l'aprì, le diede un rapido sguardo, sotto gli occhi stupefatti del suo pubblico. Per un attimo si sentì perso, sgranò gli occhi, poi però ritrovò il suo solito contegno e mantenne la sua solita faccia da poker mentre procedeva con lo spettacolo secondo la scaletta che aveva programmato. Prima di farlo, però, disse per placare gli animi: - Ringrazio le mie ammiratrici per le loro dimostrazioni di affetto, ma se volete parlarmi mi potete trovare in camerino dopo la fine dello spettacolo... "forse" concluse mentalmente mentre rivolgeva uno sguardo di sfida al tetto del teatro, no, non al tetto, ma al giovane detective che ci era appostato, Shinichi Kudo. Appallottolò il foglio e lo mise in tasca, meglio non correre rischi lasciando in giro certe cose.
Lo spettacolo procedette normalmente. Shinichi tornò al suo posto e Ran non poté fare a meno di fagli notare che l'ultima volta che le aveva detto che sarebbe tornato presto poi era stato trasformato in un bambino delle elementari.
Alla fine dello show Sonoko sfoderò dei VIP Pass che gli avrebbero dato libero accesso al black-stage del teatro, così il trio si diresse dietro le quinte, anche perché Shinichi aveva un appuntamento a cui non poteva assolutamente mancare.
D'altro canto, Aoko si alzò dal suo posto riservato e si diresse dietro le quinte alla ricerca del suo ragazzo, che però le fu riferito essere uscito in strada in tutta fretta dopo essersi rapidamente tolto gli abiti di scena.

Una decina di minuti dopo la fine dello spettacolo, fuori dall'uscita secondaria del teatro

-Allora? Dov'è? - chiese l'uomo inglese all'ometto.
- La mia ricetrasmittente dice che la sua ragazza è nel back-stage e...
- Non importa, lo vedo, è appena uscito dall'uscita secondaria, ora scendiamo dalla macchina e lo seguiamo - e detto questo prese la sua valigetta e con il suo compare, che aveva lasciato il radar in macchina, cominciò a braccare il povero liceale.
- Finally, we found you... - disse a mezza voce il primo. "Infine ti abbiamo trovato" tradusse mentalmente il secondo.
- Yeah, finally we found you... Kid... -.

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E questo è quanto. Avrei voluto descrivere un po' più dettagliatamente lo spettacolo, ma penso che anche così non sia tanto male, anche perché nel prossimo capitolo metterò un breve flash-back di Kaito del momento in cui ha ricevuto il biglietto (siete curiosi di sapere cosa c'era scritto, vero? Ma non vi anticipo niente io, perché sono tanto cattiva...) di Shinichi, dello spettacolo e della decisione di fuggire.
Quanto ai due uomini, beh, che dire hanno trovato la loro preda, buon per loro, anche se lasciare il radar solo soletto... no in realtà non porta nessuna conseguenza particolare, ma dovevo mettervi un'altra pulce nell'orecchio perché no, non mi bastavano la coppia SaguruxAkako e il nuovo personaggio o presunto tale, oh no no. Anzi, quasi quasi non vi dico più niente ed invio, ci vediamo al prossimo capitolo, nel frattempo aspetto vostre recensioni.
- Ludo.
  
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