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Autore: Martina87    16/04/2013    5 recensioni
l'ultima sera di Lily e James e quello che immagino abbiano vissuto i miei due personaggi preferiti, i loro pensieri e le loro azioni. è la mia prima storia, non cruciatemi!
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Era il 31 ottobre 1980, la notte di Halloween, la notte delle streghe e dei folletti, dei demoni e degli scherzetti e nessuna città e casa d'Inghilterra sarebbe scampata alla tradizione del “dolcetto o scherzetto?”.

C'era però una casa, in un piccolo paesino chiamato Godric's Hollow, dove una strega, una vera strega, quella notte non avrebbe festeggiato né alla babbana né alla maniera dei maghi; la strega si chiamava Lily Evans in Potter e sebbene apparisse giovanissima aveva nello sguardo un che di atavico e profondo, occhi verdi smeraldo di una intensità tale da mettere a disagio chiunque, occhi vivi dai quali la vivacità tipica dei ventenni era scomparsa. Lily era seduta sulla sedia a dondolo, guardava dal portico tutti i bambini che onoravano la tradizione, vedeva le loro madri che li accompagnavano, sogghignava vedendo i padri partecipare con i ragazzi più grandi agli scherzi più cattivelli o meglio dire malandrini... Guardando la via piena di babbani carichi di dolci e dolcetti seguì un sorriso a mezza bocca e un sospiro, avrebbe mai onorato la festa delle streghe con il suo James e il suo dolce Harry? Avrebbe mai travestito Harry da zucca e urlato contro James per l'esplosione dei bidoni della loro vicina Mrs. Bath? Questi pensieri frullavano nella bella testolina di Lily Potter quando nella distrazione si fece cadere addosso un po' del caffè che teneva in mano, cavolo se era bollente! Rientrò in casa, quella casa che ormai era una prigione a causa e per merito dell' incanto Fidelius.

Il corridoio era un disastro grazie al marito, malandrino e caotico come nessun altro al mondo, e al figlioletto Harry che nella sua irresponsabilità di infante vagava sulla sua scopetta giocattolo per tutta casa buttando giù vasi e facendo scappare il gatto in ogni anfratto. Sorrise Lily guardando il figlio mentre per l'ennesima volta il gatto si rifugiava nell'angolino tra il porta ombrelli e la porta d'ingresso e sorrise pensando che sì, forse domani avrebbe messo in ordine quel caos che loro chiamavano casa, perché per Lily quello era l'unico caos che avrebbe potuto dominare non potendo dominare la guerra,l'incertezza e la paura, lei poteva solo rivolgere i pensieri alle piccolezze, alla casa da rimettere a nuovo, alle pappe di Harry, ai baci del marito... Lily doveva farsi forza,non voleva abbandonarsi ai pensieri veri, non poteva, in primis per se stessa e soprattutto per gli unici due uomini ai quali aveva donato tutto il suo cuore. L'impossibilità di sapere il futuro, il non sapere se e quando Voldemort sarebbe arrivato, il non sapere se avrebbe rivisto mai gli amici di una vita, il non sapere se avrebbe mai fatto pace con Petunia, il non sapere in generale le stringeva il cuore e le faceva sbiancare le nocche stringendo convulsamente la bacchetta, bacchetta simbolo di quel mondo al quale ella apparteneva,quel mondo che l'aveva accolta ma che ora metteva in serio pericolo la vita della sua famiglia a causa di una profezia.

Lily non rimpiangeva di essere entrata nell'Ordine della Fenice, non rimpiangeva di aver sposato James né tanto meno di aver avuto un figlio; Lily non aveva rimpianti, lei era ancora viva e avrebbe continuato ad esserlo, per Harry e per James.

Entrò in cucina e vide il bel marito, era di schiena mentre cucinava alla babbana la loro cena, aveva imparato da poco e già si immaginava grande chef! Lo abbracciò da dietro con le sue sottili braccia e appoggiando la testa alla sua schiena sentì il battito del cuore di James che accelerava, pompava sangue, era un cuore vivo. James si girò verso di lei e abbracciandola a sua volta le posò un lieve bacio sulla testa, inspirò profondamente l'odore dei suoi capelli, della sua pelle, l'odore di sua moglie. La baciò poi sulle labbra, sentiva le labbra di lei fremere, non di passione bensì di disperazione e di paura, le solleticò le labbra con la lingua per approfondire quel contatto e piano piano alla paura subentrò l'amore, l'amore che governa ogni cosa e Lily si perse in quelle labbra. Erano vivi.

Il loro bacio fu interrotto da una testolina nera che tentava di aprirsi un varco tra le gambe dei genitori, il piccolo Harry gattonava da un po' e chi dice che guai iniziano quando si mette un bimbo per terra ha pienamente ragione. I due si separarono sorridendo e videro le manine paffute del figlioletto che si aprivano e chiudevano spasmodicamente verso di loro, notarono lo sguardo soddisfatto del bimbo e videro un luccichio nella manina, Harry aveva preso il suo boccino giocattolo! James era più che fiero, era super fiero di Harry e sapeva che un giorno sarebbe diventanto un Cercatore straordinario, preferibilmente Grifondoro. Lily rise di cuore e sollevò Harry mettendolo tra loro due e iniziò a sbaciucchiarlo come solo una mamma sa fare.

Era ora della pappa e ne avrebbero viste di belle dato che Harry mangiava sì e no quattro cose, non come suo padre “cacciatore di quidditch-mangiatore provetto-uomo praticamente perfetto sotto ogni aspetto” ( questa a detta di James, ovviamente!!!). Lily riuscì a fatica a posizionare Harry nel seggiolone e, mentre James si sbizzarriva a distrarlo con nuvolette colorate e uccellini veri che uscivano dalla bacchetta., lei tentava di far aprire la bella boccuccia al figlio. La cena finì con un 5 a 0 nella partita Harry Vs. Lily. 5 furono i cucchiai magicamente scomparsi dalla mano di Lily e magicamente schiantati sulla testa del gatto (ma povero gatto, che gli aveva fatto di male?) e 0 furono le volte che Lily perse la pazienza, perchè lei di pazienza ne aveva in abbondanza, dopotutto era sposata a James Potter! James d'altro canto non faceva niente per aiutarla nel dare da mangiare ad Harry, quello spettacolo lo faceva piegare in due dalle risate 3 volte al giorno, mica poteva perderselo.

Stessa cosa a parti inverse succedeva quando volevano mettere Harry a letto, James provava a farlo addormentare raccontandogli le favole babbane e magiche e si ritrovava una volta sul tetto, una volta con i capelli blu, una volta gli occhiali si trasformavano in canarino, un'altra la scopa giocattolo lo colpiva in testa (alla faccia di quello che diceva la scatola: “scopa giocattolo per bambini dai 6 mesi ai 2 anni, provvista di regolatore di altezza, altezza minima 5 cm dal suolo, altezza massima 25 cm”), insomma tentare di far addormentare Harry nuoceva davvero alla salute del povero James, e sua moglie era completamente impietosa, si sganasciava dalle risate fino a lacrimare! Poi però, dato che a una certa ora ogni infante deve essere messo a letto, Lily salvava il marito e poggiandosi Harry sul seno lo faceva cadere in un sonno profondo. Era magia quella? Sì, una magia antica, l'amore di una madre.

Lily e James, dopo aver baciato il bambino, scesero al piano di sotto e si fecero un thè, parlarono di cose che solo due ragazzi che si amano riescono a dirsi, parlarono con gli occhi e con le mani, parlarono con il lieve sfiorarsi le dita mentre si servivano lo zucchero, parlarono con il corpo, risero con le labbra e con gli occhi.

Lily e James non sapevano che quella sera sarebbe stata l'ultima volta davanti ad una tazza di thè, non sapevano che il loro sogno più grande si sarebbe infranto da lì a pochi minuti, non sapevano che il bacio a fior di labbra che si scambiarono sarebbe stato l'ultimo ma l'ignoranza del futuro beava le loro menti... Un vagito distrasse le loro coccole e Lily si alzò, salì le scale e entrò nella camera di Harry, ovviamente il piccolo demonio era in piedi nel suo lettino e con una favola mentre lo carezzava lo fece riaddormentare.

James intanto si era stravaccato sul divano, la bacchetta abbandonata sul cuscino e la mente verso la cameretta al piano di sopra, sentì un rumore ma non capì cosa potesse essere, la casa era sotto incanto Fidelius... La porta fu buttata giù e apparve lui, Voldemort. Erano stati traditi! Il panico e la disperazione si abbatterono su di lui e James si buttò contro il mago per sbarrargli la strada e urlò, urlò a perdifiato a Lily di scappare, le parole morirono con lui, un Avada Kedavra l'aveva colpito in pieno petto.

Il cuore di James non battè più.

Lily si barricò in camera, non poteva fare altro, la sua razionalità era persa, il dolore e la paura le strinsero il cuore, e anche quella porta cadde. Sentì le parole di Voldemort di allontanarsi dalla culla ma non lo fece, inspirò profondamente e riempì il petto di aria per l'ultima volta, strinse le mani più forti al legno del lettino, mai avrebbe permesso a Voldemort di uccidere suo figlio. Una risata priva di gioia, malvagia, e un pianto infantile furono le ultime cose che sentì.

Morì anche lei davanti gli occhi di suo figlio, quegli occhi che erano i suoi. Morì Lily non sapendo che la magia più antica del mondo avrebbe salvato suo figlio e tutto il mondo magico. Morì nella non consapevolezza che l'amore di una madre è la forza che governa l'universo. Lily morì, la sua anima strappata dal corpo, ma quella magia rimase come una cicatrice nel suo bambino.

Harry quella notte ricevette due cicatrici, una a forma di saetta sulla fronte e una invisibile che lo avrebbe accompagnato per sempre. Voldemort fu sconfitto dall'unica magia che unisce il mondo magico e il mondo dei babbani, la magia più antica. L'amore.

  
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