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Autore: Sennar1927    16/04/2013    2 recensioni
Due ragazzi. Lei la ragazza ignara, lui l'amico innamorato. Poi una giornata particolare...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Trr. Il cellulare che vibra. Tenendo gli occhi chiusi muovo il braccio nel tentativo di prendere il telefono. Non riuscendoci sono costretta ad aprire svogliatamente un occhio. Vista la luce pallida afferro l'apparecchio.
"Un messaggio da Francesco". Lo apro.
"Ehi pesaculo. Vestiti che si esce oggi pomeriggio :D". Palle. Sto così comoda spaparanzata sul letto. Mi alzo e mi stiracchio.
"Dammi una mezzora ;)" scrivo. Corro in bagno sbadigliando e mi lego i capelli in una coda. Mi scruto allo specchio. Ovviamente ho un aspetto orribile quindi getto il viso nell'acqua gelata.
Trucco semplice, giusto per coprire i segni del sonno e una felpa da mettere sulla maglietta stropicciata.
Esco di casa, lasciandola buia. Sono anni ormai che esco con Francesco, è simpatico. E' il mio migliore amico.
Vado sotto i portici, dove ci incontriamo di solito. Lui è lì, ad ammirarsi nel finestrino di una macchina.
-Ehi, narciso!- gli urlo, dall'altra parte della strada, alzando un braccio.
Mi fa la linguaccia e mi viene incontro. -Senti chi parla, la...-
-Dillo e ti ficco l'ombrello su per lo sfintere.-
-Ciclo?- dice ridacchiando. Alzo gli occhi al cielo. -Santo iddio, lo sai quando ho il ciclo ahahah.- rispondo io prendendola alla leggera.
Ridiamo un po', poi iniziamo il nostro solito giro. Una passeggiata per il parco, quello con l'erba alta. Ci da un senso di pace, è strano. Poi usciti dall'altra parte andiamo alla vecchia scuola grigia, dove ci eravamo conosciuti, all'asilo. Un gelato e via di ritorno, per la strada. Chiacchieriamo del più e del meno, ci facciamo forza per gli scrutini alle porte. Rido, come sempre.
-Cheeeee stanchezza.- dice con troppa enfasi. Alzo un sopracciglio -Strano sentirtelo dire.- affermo, appoggiandomi allo schienale.
Mi mette un braccio intorno al collo, lo guardo imbarazzata. Che c'è di male? Ci conosciamo da così tanti anni... mi dico, e mi appoggio a lui, un pochino. -Ti do fastidio?- chiedo timida.
-Ovvio. SEI fastidiosa. Ma sono troppo stanco per curarmi di un essere insignificante come te.- Idiota. Mi stacco e lo guardo fingendomi irritata.
-Ciclo in anticipo?- ride. Che cazzo si ride. penso ridacchiando a mia volta.
-Non ti riguarda. Tsè.- rispondo, girando la faccia e facendo il broncio.
-Sì, invece. Tutto di te mi riguarda.- Oddio. Che modo strano di dirlo. Sembra quasi che ci stia provando.
Mi giro per guardarlo in faccia. E' strano. C'è il tramonto, è primavera. Sarà il mio senso "femminile" a farsi paranoie.
-Ah, sì?- dico, facendo una voce isterica e non riuscendo nel tentativo di calmarmi.
-Essì. Per esempio i tuoi capelli.- dice, sciogliendomi la coda. -Sei molto più bella con i capelli slegati.- Oh cazzo. Tossisco, mi ammutolisco. -C'è il tramonto, bello vero?- dice per cambiare discorso, imbarazzato e dolcemente impacciato. Guardo il Sole rossastro stralunata. -Già.- dico, asciugandomi le mani sudate sui pantaloni.
All'improvviso mi afferra il viso, mi bacia.
Rimango interdetta, mi concedo alle sue labbra. Le braccia forti mi cingono la vita. Ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi.
-Ti amo, Arianna.- Che casino.
Io non lo amo. IO NON HO MAI AMATO Francesco. Però... quegli occhi. Mi piace, come mi guarda. Mi piace il suo amore. E' così bello sentirsi desiderata.
-Sei la persona perfetta. Perciò voglio stare con te, sempre.- continua, impacciato.
Lo amo? No. Amo il modo in cui mi ama. Ci stiamo per ribaciare. N-non è giusto. No, non lo è. Non posso prendermi gioco così di lui.
Mi ritraggo al secondo bacio. -Aspetta.- sono bordeaux.
-Sht, tranquilla. So che non mi ami. Ma... proviamoci. Magari ci ripenserai, o magari no. Appena avrai capito cosa vuoi accetterò, ritornerò il Francesco di sempre. Ma ora proviamoci, ti scongiuro. Proviamoci.- e mi bacia. Di nuovo.
Oh, al diavolo. Tutto e tutti. Mi sono rotta di stare attenta, di pensare, di valutare. Voglio lasciarmi andare. Ci provo, diamine. Le mie labbra formicolano, il mio cuore batte. Il mio corpo desidera quel bacio, quell'abbraccio. E allora lo bacio anch'io, con foga, stringendogli delicatamente il capo. Mi abbandono poi al suo petto.
-Grazie.- bisbiglio.
E il tramonto cala, la notte arriva.
  
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