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Autore: Misaki Kudo    17/04/2013    10 recensioni
« I trust you, Shinichi! »
Sono passati cinque anni, l'Organizzazione è stata appena sconfitta.
Shinichi è ancora intrappolato nel corpo di Conan, ormai undicenne, mentre l'antidoto per l'apotoxina non è ancora stato ultimato. Il giovane continua a vivere a casa di Ran, che non riesce più a sopportare la lontananza dell'"amico", rivedendolo negli stessi occhi di Conan.
Situazioni complicate continueranno a caratterizzare la vita del giovane Kudo, la speranza è l'ultima a morire si sa, ma l'antidoto preparato da Haibara riuscirà a sconfiggere l'APTX?
Shinichi riuscirà, finalmente, a confessarsi a Ran dopo cinque anni di bugie?
Riuscirà a dire le cose che non le ha mai detto?
•••
In una folla, in una città. Lei avrebbe sempre ricercato il suo modo di camminare, i suoi saluti sinceri, il suo sguardo che riusciva a spiazzarla. Quegli occhi di un blu così intenso da fare invidia al cielo. Quel senso di pace che solo lui riusciva a procurarle. Una strana sensazione che ultimamente, provava anche quando era con Conan. O semplicemente la provava da sempre, ma lo ignorava. Perché Conan e Shinichi non potevano essere la stessa persona, no?
[Long ShinRan♥ - Conclusa.]
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'ShinRan♥: between friendship and love.//'
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;Gosho Aoyama © Detective Conan.


Le cose che non ti ho detto.

 

Prologo

L'odore del caffè appena pronto riuscì a svegliarlo, quell'aroma cominciò ad espandersi nella stanza dando quel tocco amaro e pungente all'aria viziata che si era accumulata. I raggi del sole sbucavano curiosi dalle tende appena spostate, andando a colpire con la loro luce fastidiosa gli occhi blu ancora socchiusi. Alzò un braccio al cielo, stirando tutte le parti di esso in modo che si destassero da quella posizione. La mano andò a spostare i ribelli ciuffi corvini, che ricadevano sulla fronte, spettinati e selvaggi. Rimase un po' immobile a fissare il soffitto, uno sguardo che andava dallo spento all'assonnato.
Era passato tanto di quel tempo ormai, cinque anni erano volati via come se nulla fossero, ogni anno sempre peggio.
Lui era sempre lo stesso, ma non il suo vero se stesso. Era ancora Conan Edogawa, età: undici anni*.
Qualcosa però, nella sua vita era già cambiata. Lontani sembravano i giorni passati a rincorrere i corvi neri dell'agenzia, quei tali che riuscivano ad apparire e scomparire con una velocità fulminea, quasi fossero dei lampi.
Sembravano giorni lontani, eppure era passato appena un giorno
Erano stati sconfitti quella notte stessa, la loro malefica associazione a delinquere era stata sterminata da quello stesso ragazzino che cinque anni prima credevano di aver ucciso con l'APTX. Indimenticabile era stato lo scontro con il Boss.
Quello stesso ragazzino che la voglia e la grinta di tornare se stesso non l'aveva persa mai, mai.
Da sempre aveva rischiato la vita per riuscire a fronteggiare una situazione più grande di quanto potesse mai immaginare.
Da sempre non si era arreso, anche davanti alle difficoltà che si presentavano sul suo cammino,
doveva proteggere se stesso e gli altri.
Gli altri, già.
I suoi amici, i suoi genitori. Ran.

Proprio lei. Quanto era stato ingiusto con quella povera ragazza?
Da sempre le aveva mentito, vivendo costantemente sotto il suo stesso tetto e vedendola piangere quasi ogni notte.
La causa era sempre la stessa, la colpa solamente di un individuo. Shinichi Kudo.
Shinichi Kudo che la illudeva, che le chiedeva di aspettare da sempre.
Shinichi Kudo che appariva per una decina di ore per poi scomparire nuovamente, come se fosse stato catturato dalle tenebre. Shinichi Kudo che non dava mai una spiegazione.
Anche adesso che l'organizzazione era stata sconfitta non poteva tornare nel suo corpo, Haibara doveva ancora approfondire gli studi, ritrovando all'interno della formula dell'apotoxina quell'elemento che riuscisse ad alterare la formula chimica.
Quel benedetto elemeno che avrebbe riportato in vita Shinichi Kudo. Che gli avrebbe riportato la sua vera identità.


“Conan-kun sei sveglio?...”
La voce flebile di Ran arrivò alle orecchie del ragazzo, carica di angoscia mascherata da un sorriso. Anche quella notte aveva pianto, piangeva sempre ultimamente. Si rinchiudeva in camera fissando la foto sul suo comidino, quella stessa foto che li ritraeva felici al Tropical Land. Lei e Lui. Il vero lui.
Senza agitarsi troppo, il ragazzino cominciò ad alzarsi, senza prendere gli occhiali si avviò verso il tavolo dove la ragazza era appoggiata, gli occhi fissi sul suo viso da ventenne, quel viso che aveva visto maturare senza mai poterlo accarezzare.
I suoi occhi avevano assunto dei lineamenti più adulti, la sua voce un tono da donna. Le sue labbra non erano più quelle di una volta, apparivano più sfilate e sottili ma allo stesso tempo sembravano essere candide come la neve.
Sembravano essere, per l'appunto. Da sempre le bramava, desiderando che fossero sue e di nessun altro. Ma mai le aveva sfiorate, non poteva permettersi di illuderla fino a questo punto. Aveva già fatto abbastanza.

“Ran...neechan”
La osservò profondamente, pronunciando con difficoltà quell'appellativo. Desiderava che per lui fosse solo Ran, e anche se da tanto tempo utilizzava quell'appellativo, non ci avrebbe mai preso nè gusto, nè tantomeno abitudine.
“Non guardarmi così, il tuo sguardo serio...mi incute un senso di tristezza..
Cercava di trattenere le lacrime osservando l'immensità di quegli occhi blu, troppo simili a quelli di...
“..Scusami Conan-kun, in fondo tu non c'entri..”
La karateka poso le braccia sulle spalle del "ragazzino" e osservandolo con grande malinconia gli sorrise forzata.
Ogni giorno che passava era sempre più simile a lui. I suoi occhi, i suoi capelli, i suoi gesti.
come se fossero due gocce d'acqua, era come se fossero la stessa persona...

Forse era solo la sua stupida mania e ossessione di voler vedere Shinichi. Di volerlo toccare, di volerlo abbracciare, di volerlo baciare. Quel sentimento che da sempre portava dentro, adesso fuoriusciva sempre più con facilità. Era maturato, era stato messo a dura prova ma mai era stato danneggiato. In una folla di gente, in una città intera. Lei avrebbe sempre ricercato il suo modo di camminare che amava tanto, i suoi saluti sinceri, il suo sguardo che riusciva a spiazzarla. Quegli occhi di un blu così intenso che facevano invidia al cielo. Quel senso di pace che solo lui riusciva a procurarle. Una strana sensazione che ultimamente, provava anche quando era con Conan. O semplicemente la provava da sempre, cercava solo di ignorarla.
Proprio perché Conan e Shinichi non erano, ma soprattutto non potevano essere, la stessa persona.
No?

“Ran-neechan devo andare, farò tardi! A dopo...”
La voce da bambino non c'era più e il suo stupido tono infantile era stato sostituito da una voce più sicura.
Si precipitò fuori dalla stanza e poi giù per le scale, non sopportava vederla piangere. Ultimamente tanta era la voglia di riverarle tutto, che non poteva stare nella stessa stanza con lei per più di cinque minuti. Ma non poteva ancora permettersi di confessare. Di rivelare cinque anni di bugie. Doveva prima avere la sicurezza di poter riavere il suo corpo.
La speranza di tornare Shinichi Kudo non poteva morire, non poteva essere solo un sogno.
Ne era sicuro, da sempre.

Improvvisamente il suo telefono squillò, era Haibara.

“Pronto, Kudo-kun...ho delle notizie per te. Si tratta dell'antidoto definitivo. Credo...beh insomma...credo che sia pronto.”
Gli occhi blu si spalancarono. Sembrava che stessero per uscire dalle orbite. Le braccia caddero pesanti, come il telefono.
“Kudo-kun? Ci sei ancora?!...”
Peccato che quello fosse già dietro la porta del Dottor Agasa.

 



 

*Ho contato undici anni per Conan perché ho considerato che questi partissero dall'inizio della serie quando ha 6 anni.
Stessa cosa per Ran dove 'aspetto da ventenne' è sempre in generale, anche se ha 21 anni.

____________________________
Saaaaaalve! *sbuca da un angolino* 
Sono sempre io, sì. Quella fissata con Shinichi e Ran, quella che recita la parte della fanwriter,
quella che non sa recitare. Per l'appunto tutto quello che scrivo fa sempre abbastanza pena maaaaaaaaa,
questa volta ho voluto mettermi alla prova! Sì sì.
Ho intenzione di iniziare questa long, che ho già bene in testa! Non sarà una long eccessivamente long (AHAH che spiritosa :'D), tutto dipende dal metodo di impostazione dei capitoli, non so nemmeno se arriverò a cinque xD Beeeeeeeh vediamo cosa mi invento! Credo che la situazione sia abbastanza chiara, sono passati 5 anni e Shinichi è conosciuto ancora come Conan Edogawa! Ha da poco (appena un giorno u.u) sconfitto l'organizzazione e vive nella speranza di poter tornare nel suo corpo. Spero che la trama vi piaccia, vi avviso fin da adesso che non tutto filerà liscio e che il nostro caro detective ne vedrà delle belle u.u
Beh, fatemi sapere! Ultima cosa: Aggiornerò più o meno ogni settimana, scuola permettendo! Il secondo capitolo arriverà non appena tornerò dalla gita (cioè tra più o meno 5 giorni o 6 u.u)
Aspetto dei pareri e soprattutto dei consigli!


Misa

   
 
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