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Autore: LaMicheCoria    17/04/2013    2 recensioni
Quando risolleva gli occhi, Angelo è ritto davanti al suo tavolo, una bottiglia di Bourbon ben stretta tra le dita tozze -L’ultima volta aveva portato del Chianti, ma in realtà John non lo sa più, non sa più davvero quando sia stata esattamente quella famosa ultima volta, perché non gli riesce più di riconoscere lo scorrere del tempo. O meglio, il tempo ha perso ogni importanza che ne giustifichi una quantificazione effettiva, il mondo si è andato scolorando, le risate sono state sintonizzate su rozzi versetti metallici in bianco e nero, ad essere a colori solamente il dolore e la perdita.
[Post!The Reichenbach Fall] [Hint!JohnLock]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono
Purtroppo

 

 

 

 

 

 

 

 

.: Get You Trade Your Heroes :.
.: For Ghost :.

 

 

La pasta alla bolognese di Angelo è superba, come al solito.
Il locale è tranquillo, intimo, una famigliola che ride e scherza pochi tavoli più avanti, il padre mette una mano sulla testa bionda della bambina, Ti piace, piccolina?, lei ride di un sorriso sdentato, una finestrella nera contro la lingua che guizza ad asciugare un po’ di sugo all’angolo delle labbra, un risatina leggera e sfrontata dalla coppia di donne all’angolo, lei cerca una mano, l’altra getta indietro la testa in un ruggito di riccioli rossi, finge malizia, s’allontana, le afferra il polso, un ragazzo allampanato e segaligno solleva il bicchiere nella sua direzione, un sorriso gli solleva la bocca e lo sguardo mormora a mezza voce un invito ben poco fraintendibile.
John si schiarisce la gola, assottiglia le labbra e decide che è per meglio per tutti tornare alla pasta alla bolognese.
…Pasta alla bolognese che risulta essersi appena trasformata in una torta salata di ricotta e spinaci. Oh, Signore, quand’è che il suo piatto di pasta si è dato alla mutazione genetica?
Lui ha ordinato della pasta alla bolognese, non un fottuto risotto coi gamberetti, e perchè diavolo quei ragazzetti al tavolo lungo non la smettono di far chiasso, il cameriere di portargli del vino che non ha richiesto, la luce di traballare ad intermittenza quando fuori c’è il sole, e fioccano cristalli di ghiaccio come stelle dal cielo plumbeo, mentre il vento ringhia e scalpita lungo Northumberland Street e donne sbracciate salutano, ammiccano, uomini d’affari in completo e colbacco si stringono addosso gli impermeabili scuri nell’inverno che avanza?
Il mondo ha uno scossone e ting, ting, ting gli ordini digitati al computer frantumano la realtà un tocco dopo l’altro, gli inserti quadrati della finestra sono ognuno un tassello diverso, un luogo a parte, le lampade uggiolano e traballano, destra e sinistra, sinistra e destra, un nuovo sole, un vecchio mattino, lezzo di sigarette, riccioli di tea fumante. Passato, presente –E il futuro?
John si porta le mani al volto.
Respira piano, lentamente, il fiato e i giorni colano lungo la gola, le settimane si ramificano nei bronchi, le ore si dilatano nei polmoni, manciate di minuti rintoccano all’indietro e gli sollevano il torace con un greve, pesante scadere di gong.
Quando risolleva gli occhi, Angelo è ritto davanti al suo tavolo, una bottiglia di Bourbon ben stretta tra le dita tozze -L’ultima volta aveva portato del Chianti, ma in realtà John non lo sa più, non sa più  davvero quando sia stata esattamente quella famosa ultima volta, perché non gli riesce più di riconoscere lo scorrere del tempo. O meglio, il tempo ha perso ogni importanza che ne giustifichi una quantificazione effettiva, il mondo si è andato scolorando, le risate sono state sintonizzate su rozzi versetti metallici in bianco e nero, ad essere a colori solamente il dolore e la perdita.
-Coraggio, ragazzo.
Angelo gli versa il Bourbon nel bicchiere e John ne osserva lo scroscio liquido contro il vetro, i tralci di spruzzi che si sollevano a coprire la famigliola, la coppia, il ragazzo, per ricadere infine con un tripudio crocchiolante di goccioline, disegnando il profilo grifagno di un vecchio e l’occhiata interessata di una donna di colore.
E pensare, è la sua considerazione mentre solleva il bicchiere, Un brindisi? Chiede Angelo A Holmes, gli risponde Alla verità conclude, ingollando il whiskey in una sorsata che brucia di amaro, rimpianti, e ricordi, di parole non dette, non pronunciate, Mi dispiace, non ci riesco –Fuori geme, si dispera la pioggia-, E pensare, considera, mentre si stringe la radice del naso tra le dita e seppellisce un’ombra di pianto entro i palmi delle mani, e pensare che la realtà, in alcuni momenti, gli era persino sembrata di nuovo viva, vera. Importante.

Necessaria
.
Come se avesse avuto di nuovo la capacità di tenerla a sé, come se non avesse mai perso la strada, ma si fosse solo fermato a contemplare un gioco di luce tra le foglie, ad ascoltare un battito d’ali tra le fronde.
Ma la verità..La verità è un’altra.
Per John il mondo ha smesso di esistere nel momento esatto in cui ha spiccato un salto nel vuoto, lasciando dietro di sé unicamente un sentiero interrotto di rigagnoli rossi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

How I wish, how I wish you were here
We're just two lost souls
swimming in a fish bowl
Year after year, 
running over the same old ground
What have we found?
The same old fears.
Wish you were here.

{ Wish You Were Here }

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note Finali

Oggi ho visto The Reichnbach Fall.
AHAHAHAHAHAHAHA Voglio delle cioccolata, cazzo.
Parecchio intricata, lo ammetto. E’ un flusso di coscienza e di tempo, destabilizzante come può esserla la perdita di un amico.
E..Niente. Il titolo è preso da Wish You Were Here. Praticamente tutta la storia si basa sul concetto Wish You Were Here. È, come dire, parte integrante del testo. Parte integrante di ciò che John sta vivendo e passando DIIIIO, sto divagando.
Evito ulteriori commenti fuori dal mondo, che è meglio!
Alla prossima!

   
 
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