Fanfic su artisti musicali > Selena Gomez
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Autore: jujusvoice    18/04/2013    4 recensioni
Di giorno Selena, la normale ragazza che lavora sodo e frequenta un corso di danza per coltivare la sua passione. Di notte Moon, la seducente prostituta della città obbligata a fare ciò per salvare la madre. Ma nella storia di Selena, subentrerà Alex, un attraente poliziotto che sconvolgerà definitivamente la sua vita e quella di Moon. Una storia che unisce amore e pericolo, che insegna che nella vita dalle cose brutte spesso si ottengono le più belle
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pochi minuti dopo mi ritrovai sconvolta e pensierosa nella Lamborghini di Moshe “non capita a tutti una fortuna simile” mi disse
“sei l’ultima persona a cui chiederei un consiglio” ribattei
“ehi piccola calmati, non ho detto nulla di male. E ad ogni modo non devi azzardarti a rispondermi così” disse tirandomi un sonoro schiaffo “sono io che comando qui ok? Sono io che ti ho scelta per Marvin, se hai questa occasione è solo grazie a ME, sporca lurida TROIA”
La macchina fortunatamente si fermò poco dopo di fronte a casa
“scendi”
 feci come mi fu ordinato, salii nell’ appartamento e scoppiai in lacrime. Mi ero cacciata nei guai con Moshe, potevo ancora sentire la sua incrociare con forza il mio volto, potevo sentire anche il disgusto e la rabbia che aveva messo nel suo tono di voce quando mi aveva chiamata ‘troia’. E poi la proposta di Marvin....
La felicità che fino a poco prima riempiva ogni mio singolo gesto scomparve come la nebbia all’ arrivo del sole. Ero stata forte troppo a lungo, avevo passato gli ultimi anni a infondere speranza a mia madre e a me stessa, ma ora stavo crollando nell’oblio e continuavo a piangere per tutti i motivi che in quel momento mi passavano per la mente. Avevo una vita di merda, il più grande incubo di ogni ragazza era la mia realtà ed ero costretta a fronteggiarla ogni giorno. Mi sentivo impotente di fronte al destino e stavo per mollare tutto quando inavvertitamente  toccando il mio collo, mi accorsi di indossare il regalo di Demi, stringendolo sussurrai “vorrei tanto che Selena fosse come Moon” ma Moon non era un’altra persona, semplicemente era la parte più forte di Selena, non solo la sgualdrina che batteva di notte, ma anche la ragazza determinata, estroversa e coraggiosa che Selena non era in grado di essere: ero io.
Erano circa le due del mattino. Stavo da poco più di un’ora affacciata alla finestra continuando a consumare sigarette e a pensare, quando improvvisamente la porta si spalancò ed entrò Demi limonando un ragazzo.
“Demi!” esclamai “ti ho detto che non devi portarli a casa”
Staccò le sue labbra da quelle del tipo e mi osservò dubbiosa “che ci fai qui?”
“ti ricordo che io vivo qui”
“nel senso, non eri con Moshe”
“ero come tu eri per strada a fare affari e ora sono qui e lo sei anche tu. Chi è quello?” dissi accennando con la testa al tipo completamente fatto e ubriaco che si reggeva in piedi a malapena accanto a lei
“questo? Ehm questo è Alex… Alex, Selena; Selena, Alex”
“intendo che ci fa qui?”
“indovina”
“Demi, te l’ho già detto non puoi portare qui la clientela!”
“era sbronzo, dai”
“e tu stai per diventare con un occhio nero se non lo porti subito fuori di qui” in quel momento, per la prima volta da quando era entrato, mi misi ad osservare Alex. Era alto, piuttosto ben piazzato con un crestina bionda perfetta e gli occhi castani. Un filo di barba evidenziava i suoi lineamenti perfetti: era bellissimo. Il cuore mi iniziò a battere all’ impazzata. Sembrava voler uscire dalla cassa toracica, i batti si fecero sempre più netti non appena mi si avvicinò con Demi che tentava di farlo sedere sul divano per fargli passare lo stato d’ ebrezza. Lo stomaco iniziò a contorcersi, sembrava stesse facendo capriole e salti mortali e che non intendesse finire lo spettacolo. Mi salì un nodo in gola che mi rendeva difficile pronunciare qualsiasi parola. Cosa mi stava succedendo? Chi era quel ragazzo e perché mi causava tutto ciò? Provavo una serie di indescrivibili emozioni di cui avevo letto la descrizione solo in alcuni libri, di solito, in quelle storie, quelle sensazioni erano tutte sintomo di una sola letale quanto meravigliosa e sublime malattia: l’ amore.
“ehm… fallo restare, almeno finchè non si rimette” dissi balbettando
“stai bene? Mi sembri nervosa” chiese Demi
“s..ss..sì, sì tranquilla”
Andai in cucina e bevvi un bicchier d’acqua. “CHE CAZZO MI SUCCEDE?” mi chiesi tra me e me, il cuore non smetteva di correre e il iniziai a respirare lentamente assumendo in corpo tutta l’aria che riuscivo a catturare nonostante le pessime condizioni in cui i miei polmoni erano ridotti a causa del fumo.
“vado a dormire” disse Demi passando di fronte alla porta
“e di quel tipo cosa me ne faccio, scusa?”
“non lo so Selena, lascialo lì, tanto ha talmente bevuto che come minimo si sveglierà a mezzogiorno”
“e una volta sveglio cosa gli diremo?”
“lo porteremo da qualche parte domani mattina, tranquilla”
“e se vomita?”
“pulisci”
“io? Ti ricordo che sei sotto il mio tetto e che quell’essere ce l’hai portato tu qui dentro”
“si ok ciao” disse Demi andandosene. Era ovvio che fosse più fatta del tipo, così lasciai correre la spiacevole conversazione.
Andai in sala dove Alex dormiva pesantemente sul divano. Decisi di osservarlo più da vicino dopo avergli messo una coperta sul corpo perfetto e leggermente abbronzato. Non ero solita spiare i bei fusti sconosciuti che dormivano sul divano, ma c’ è sempre una prima volta. Dopo cinque minuti passati ad osservare ogni suo dettaglio quasi mi sentii svenire per quanto fosse maledettamente bello e sexy. Mentirei se dicessi che non mi sarebbe piaciuto averlo come cliente fisso. Avevo una voglia matta di pettinare con le mie mani i suoi capelli e di accarezzare la sua fronte sudata, per non parlare del desiderio che ebbi di baciare quelle labbra rosee e fottutamente perfette. Mi alzai dal divano prima che tutto ciò prendesse la meglio su di me. Presi una sigaretta dal pacchetto che c’ era sul tavolino e tornai a fumare alla finestra persa nei miei pensieri.
  
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