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Autore: Jamin_a    18/04/2013    2 recensioni
“Mycroft!”
Mycroft Holmes ignorò totalmente il bambino di 7 anni e mezzo che bussava alla porta.
Il piccolo non sembrava affatto intenzionato a cedere.
A 10 anni quando gli avevano annunciato la venuta di un piccolo Holmes era entusiasta di poter avere un fratello a cui insegnare tutto, si, il nuovo Holmes sarebbe stato un piccolo Mycroft.
Ovviamente non fu così.
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Guardò l’orario, le 22 e 30. Impossibile, a quell’ora doveva esserci per forza soltanto lui. Si alzò di scatto quando vide un ombra in fondo al corridoio. Prese la pistola che teneva nel cassetto, la prudenza non era mai troppa, l’aveva imparato sulla sua pelle, se solo quel giorno lo avesse fatto seguire da un paio dei suoi agenti ora…
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tanti pezzi di Sherlock'
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Ultimo capitolo :D
Laciate una recensione per dirmi cosa ne pensate C;
alla (prestissimo) prossima (ne sto già scirvendo una, peggio per voi mhuamhuamhua!)
tenete botta
Giulia C:

Mycroft alzò la testa dalla scrivania del suo studio, aveva sentito dei passi, pensava fosse la sua segretaria che aveva dimenticato qualcosa.
Guardò l’orario, le 22 e 30. Impossibile, a quell’ora doveva esserci per forza soltanto lui. Si alzò di scatto quando vide un ombra in fondo al corridoio. Prese la pistola che teneva nel cassetto, la prudenza non era mai troppa, l’aveva imparato sulla sua pelle, se solo quel giorno lo avesse fatto seguire da un paio dei suoi agenti ora…
Ma non aveva il tempo di accusarsi di nuovo, non con uno sconosciuto in casa sua, non ora, ci avrebbe pensato dopo a farsi prendere dai sensi di colpa.
“Chi c’è?”
La luce del salone era spenta, solo qualche raggio di luna permetteva di distinguere le cose. Quando Mycroft vide quell’ombra in contro luce quasi si senti male.
Che fossero i sensi di colpa che gli provocavano le allucinazioni?
Lasciò cadere la pistola.
“io … tu .. non …”
“Mycroft Holmes senza parole?A cosa devo un tale onore?”
Quando senti la quella voce profonda canzonarlo il cuore di Mycroft riprese a battere
Mycroft abbracciò Sherlock. Gli venne di istinto, e con tutto quello che stava capitando seguire l’istinto fu l’unica cosa che riuscì a fare.
L’ultima volta che aveva abbracciato qualcuno era stato il piccolo Sherlock a 10 anni, alla morte del padre.
Ma questo era molto di verso da allora, allora era un abbraccio di consolazione, per dire se vuoiio sono qui. Questa volta era diverso, suo fratello, che aveva creduto morto, era davanti ai suoi occhi, era un abbraccio per dire grazie a Dio sei qui.
La cosa che lo sconvolse più di tutto fu la reazione di Sherlock. Il giovane Holmes rispose all’abbraccio.
Quando quel minutò finì tutto torno alla normalità.
“Sherlock, io non so davvero cosa ti sia saltato in testa!”
“Moriarty mi ha obbligato, aveva minacciato di uccidere John”
E subentrarono i sensi di colpa
“Io …”
“Mycroft, dammi solo una mano a distruggere la rete di criminali che aveva creato Moriarty”
“Sarà dura, ed è pericoloso …”
“Me lo devi …”
“Consideralo fatto.”
Perché Mycroft alla fine aveva minacciato Peter, e lui non diede più fastidio a Sherlock, ora sarebbe stato un po’ più dura e difficile, ma ci sarebbero riusciti, Mycroft ne era certo, in fondo loro erano un’ottima squadra, loro erano i fratelli Holmes.
  
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