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Autore: Lallywhite_Lady Norris    18/04/2013    6 recensioni
Finalmente dopo un viaggio lungo due mesi, Ranma è riuscito a cambiare molte cose di se e soprattutto a capire una cosa molto importante. Purtroppo però si troverà a combattere ancora una volta..e ancora una volta dovrà difendere con le unghie e con i denti tutto ciò che ha di più caro al mondo: Akane! Vincerà anche questa battaglia o questa volta sarà la fine di Ranma Saotome??
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ranma, tu mi proteggerai sempre, non è vero?»
«Certo, Akane! Io sarò sempre al tuo fianco! Te lo prometto!»
Dal nulla una voce si fa sentire prepotente:
«AHAHAHAHAHAHAHAH!!! Caro ragazzo, non potrai fare nulla contro di me! La tua Akane presto sarà mia!!! Ahahahahahahah!!!!»
«No, questo mai! Io non la lascerò mai a nessuno!! Akane è mia!»
«RANMAAAAAAAAA AIUTOOOO!!!!»
«AKANEEEEEEEEEEEEEEE!!!!»
 
Tirandosi su di colpo, Ranma cercava di riprendere fiato. Ancora una volta quell’incubo! Non voleva saperne di smetterla di tormentarlo! Ancora una volta aveva sognato un pavimento grigio, sembrava quello di un palazzo antico, e si sgretolava proprio sotto ai piedi di Akane e lui….e lui non riusciva a salvarla! No. Non lo avrebbe mai permesso! Non avrebbe mai permesso a nessuno di portargli via l’unico amore della sua vita.
Giratosi proprio verso quest’ultima, aveva notato, con sguardo dolce, che la sua Akane stava dormendo profondamente, solo avvolta dal lenzuolo che quella notte li aveva visti protagonisti del loro amore. Non l’avrebbe svegliata per nulla al mondo e così, cercando di essere il più delicato possibile, aveva cercato i suoi boxer e una volta infilati, si era diretto verso il bagno per farne uno caldo e rilassante. Ne aveva decisamente bisogno.
 
A contatto con quell’acqua decisamente bollente, Ranma era seduto con le gambe rannicchiate contro di se, con la sua mano sinistra poggiata su un ginocchio e l’altro braccio era appoggiato di gomito sull’altra gamba, mentre osservava quel dolce regalo, quel braccialetto che parlava di Akane. Già, la sua Akane..quell’Akane che dal matrimonio non lo faceva più dormire.
Era preoccupato, teso e se andava avanti così, presto sua moglie si sarebbe accorta che qualcosa in lui non andava. No. Doveva cercare di risolvere la situazione, svelando il significato di quegli incubi.
Assorto com’era dai suoi pensieri non si era accorto che la sua dolce metà era entrata nel baglio, fasciata dall’accappatoio e con delicatezza si era avvicinata a lui:
«Ranma…»
Sentendosi chiamare, il ragazzo si era voltato verso di lei. Non l’aveva proprio sentita..
«Akane! Scusa, non ti avevo sentita entrare! Ti sei svegliata?»
«Si e vedendo che non c’eri ho pensato fossi in palestra, così sono venuta in bagno. Mi sono accorta dopo che c’eri già dentro tu! Posso…venire li con te?»
A quella richiesta, entrambi erano leggermente arrossati, ma in fondo, dopo la notte che avevano passato, era più che normale volersi sentire ancora vicini, così Ranma aveva acconsentito.
Con delicatezza Akane si era sfilata l’accappatoio e Ranma non poteva evitare di ammirare la sua estrema bellezza. La ragazza, molto contenta di quello che vedeva negli occhi del marito, si era accoccolata tra le sue gambe e si era lasciata andare contro di lui, appoggiando la testa al torace del ragazzo. Sarebbe rimasta in quella posizione per sempre. Lei e Ranma. Solo loro due nel silenzio.
Ranma aveva cinto la vita della ragazza con il suo braccio sinistro, mentre con l’altro aveva cominciato ad accarezzare i capelli della sua amata molto dolcemente. Grazie a quel contatto ora si sentiva leggermente meglio. Averla tra le proprie braccia lo faceva rilassare, così, memore di quello accaduto tra loro nella notte, aveva cominciato a sussurrarle delle dolcissime parole all’orecchio:
«E’ stato bellissimo, piccola! Non credevo che potessi farmi sentire così! Tutto quello che è successo questa notte è stato stupendo! Tu sei stupenda, amore!»
Akane si era girata verso di lui, colta totalmente alla sprovvista da quelle parole..soprattutto dall’ultima che il ragazzo aveva pronunciato.
Dal canto suo Ranma aveva inarcato un sopracciglio e le sue labbra si erano piegate in un sorriso disarmante, così riavvicinandosi al suo orecchio:
«Che c’è? Sei stupita perché Ranma Saotome ti ha chiamata “amore”?»
«Be –Beh..direi di si! Anche se sono tua moglie..ecco mi fa strano sentire quella parola dalla tua bocca!»
«Preferisci non sentirla?»
«NO!!!! L’esatto opposto! Voglio sentirla il più possibile, perché anche tu sei il mio amore!»
I loro cuori avevano cominciato a sussultare e Ranma aveva spostato la sua mano dalla vita di Akane al mento della ragazza, facendola voltare verso di lui e baciandola, approfondendo leggermente quel contatto.
Sciogliendo il bacio, Akane aveva guardato il marito dritto negli occhi e aveva notato che qualcosa in lui lo stava turbando, così con decisione aveva provato ad indagare:
«Ranma hai fatto ancora un brutto sogno?»
Preso alla sprovvista il ragazzo non sapeva cosa rispondere, così aveva deciso per una mezza verità, mettendola sul comico:
«Eheheheh..ehm..si..ho sognato….ecco…»
«Cosa?»
«Ho sognato…ecco…di trovarmi in mezzo ad un mucchio di gatti!!!»
Silenzio. Continuavano a guardarsi senza dire una sola parola, poi alla fine Akane era esplosa in una risata, lasciando Ranma di stucco!
«Cioè, io ti dico che sogno che sono circondato da una marea di gatti e tu ti metti a ridere? Gentile come sempre!»
«Ahahahahah..no scusa amore! È solo che è un po’ comico immaginare Ranma Saotome terrorizzato da un incubo felino! Ahahahahah!!»
“Amore”..a Ranma per poco non si era fermato il cuore a sentire quella parola, ed ora capiva del perché Akane fosse così tanto sorpresa nel sentirsela dire. L’amava più di se stesso e l’avrebbe protetta a costo della sua vita! Di questo ne era certo! Era molto contento di essere riuscito, ancora una volta, a nascondere la realtà del suo incubo e ora la stava abbracciando più forte che mai contro di se.
«Ehi..come siamo coccolosi questa sera!»
«Beh..è l’effetto che mi ha fatto quella parolina magica!»
Akane aveva sorriso compiaciuta. Era bellissimo stare abbracciati in quella maniera piena di dolcezza e soprattutto dopo aver passato la notte ad amarsi come era accaduto tra di loro. La ragazza però, a proposito di questo, voleva chiedere una cosa a suo marito, che notando lo sguardo perso della giovane, aveva capito che c’era qualcosa nell’aria.
«Ehi, piccola! Tutto bene? Mi sembri un po’ troppo pensierosa!»
«Sei geloso per caso?»
«Beh se i tuoi pensieri riguardano me, direi di no..ma in caso contrario..SI!!»
«Ahahahahah! Tranquillo..cioè riguardano una cosa che è nostra. E c’entra anche Tofu.»
«Tofu? Che c’entra tra di noi?»
Ranma si era allarmato, smettendo di accarezzarle i capelli. In fondo sapeva che il dottore, in passato, era stato una cotta di sua moglie ed ora lei gli aveva detto che c’era qualcosa che li riguardava e che Tofu c’entrava con questa storia. Akane, come se avesse intuito i pensieri del marito, subito gli aveva sorriso carica d’amore, capendo che lui si stava rodendo di gelosia!
«Ranma, non c’è bisogno di essere gelosi! Non è quello che intendi tu. Questa cosa riguarda me, te e il nostro futuro. Tofu c’entra solo in qualità di medico!»
«Mi stai tenendo sulle spine! Ti decidi a parlare?»
«Qualche giorno prima del matrimonio, il dottor Tofu mi ha chiamata nel suo studio perché voleva parlarmi, così sono andata da lui. Era leggermente imbarazzato ed io lo avevo interpretato come se dovesse chiedermi qualcosa su Kasumi. Invece voleva parlarmi di altro. Di me. Di noi.»
«Cioè?»
«Il dottor Tofu sapeva che…si insomma…che io mai con nessun ragazzo avevo….dai, hai capito!»
«Fatto l’amore. Ci mancava solo che fossi andata con qualcuno prima di me! A quest’ora sarebbe disteso al campo santo!!»
«Ahahahah! Scemo! Comunque…Tofu mi ha consigliato di prendere una cosa che per i primi momenti potesse proteggermi dall’avere figli e così da oltre un mese sto prendendo la pillola. Spero che a te non dispiaccia, solo che io per il momento vorrei stare da sola con te, perché ne abbiamo bisogno, poi con il tempo arriverà anche il tempo per fare un figlio. Tu che dici?»
Ranma era sorpreso. Non aveva pensato minimamente all’idea di avere figli. Cioè, sapeva che ne avrebbero avuti, e lui li desiderava tanto. ma non aveva pensato che forse ora non era il periodo migliore e visto gli incubi che faceva, non poteva evitare di dare ragione ad Akane, una volta tanto.
«Piccola, io sono con te. Sempre, qualsiasi cosa tu decida! Io sarò molto felice di diventare padre, qualsiasi giorno tu abbia deciso! Concordo con te sul fatto che forse per adesso sia meglio starcene un po’ io e te..in fondo ci siamo appena scoperti innamorati e forse ogni cosa ha bisogno del suo tempo!»
«Sei sempre splendido, amore! Io pensavo di deluderti!»
«Smettila di pensare continuamente che tu possa deludermi! Non potrà mai accadere! Ti amo, Akane! Ti amo più di ogni altra cosa su questo mondo e niente e nessuno potrà mai farmi cambiare idea!»
Dicendo queste poche parole incoraggianti, aveva preso sua moglie stringendosela ancora più forte contro il suo corpo.
«C’è un’altra cosa che dovrei chiederti!»
Guardandola dall’alto della sua posizione, incrociava quei bellissimi occhi nocciola che molto spesso gli avevano fatto perdere un colpo al cuore e così incoraggiandola, le disse di parlare.
«Io so che tu tendi sempre a proteggermi, si è visto in tutte le cose che abbiamo dovuto passare, ma c’è una cosa che non mi va giù!»
Allarmato, Ranma le aveva tirato su il mento con le sue dita, cercando di alimentare ancora di più quel contatto visivo.
«Prima che tu arrivassi in casa mia, io ero forte, coraggiosa e decisa. Niente e nessuno poteva mettermi in situazioni di difficoltà, marzialmente parlando. Poi però sei arrivato tu e con il tuo super istinto di protezione, mi hai lasciata “arrugginire”. Ecco, io volevo chiederti se ti andava di allenarci seriamente insieme, volevo partire con te e fare uno dei tuoi tanti viaggi di addestramento. Cosa ne dici?»
Come poteva Ranma non guardarla con amore? Era del tutto sorpreso da quella richiesta da parte della sua Akane, sapendo quanto potesse esserle costato mettere da parte l’orgoglio per dirgli quelle parole. Così senza attendere un secondo di più aveva sussurrato:
«D’accordo! Se questo ti renderà più sicura, sarò molto felice di allenarti! Ma sappi che sarò un maestro molto rigido! Ok?»
«Perfetto!! Non chiedo di meglio! Avrei un’idea su dove andare, anche perché con questa scusa, facciamo quella specie di “luna di miele” che ancora non abbiamo fatto!»
«Va bene! Per me ogni posto va benissimo! Conoscendoti, so che avrai scelto per il meglio! Partiamo domani ti va?»
«Perfetto!»
Ranma era molto contento di quello spirito che aleggiava negli occhi della sua donna. Non solo avrebbe reso Akane più forte e in grado di difendersi seriamente, ma avrebbe potuto restarle sempre accanto e farsi anche una piccola vacanza! Ora non rimaneva altro che cercare di non pensare a quei dannati incubi.
«Beh, io invece ora..avrei un’altra proposta. Giusto per riprendere da dove abbiamo finito prima!»
Senza darle il tempo di replicare, l’aveva fatta girare verso di se e tirandosela in braccio, aveva ricominciato ad amarla nella vasca.
 
Era già da quattro giorni che la coppia si trovava in quella baita in montagna, appartenente alla famiglia Tendo, e Ranma e Akane avevano passato quei giorni allenandosi a più non posso. La ragazza era fermamente decisa a migliorarsi!
Il giovane si era mostrato un degno insegnante, era molto bravo e severo, ma i risultati si vedevano.
C’era però una cosa che Akane aveva notato nello sguardo di Ranma. Quegli occhi pieni di vita, in quei giorni sembravano spenti e spaventati, e secondo la giovane Tendo, c’entravano gli incubi che Ranma faceva tutte le notti!
Eh già, lei aveva capito che il marito sognava qualcosa di terribile, perché in quelle tre notti lo aveva sentito rigirarsi continuamente, fino a sobbalzare dal letto quando apriva gli occhi, sentendolo con il respiro molto affannato. La prima sera aveva chiesto spiegazioni, ma il ragazzo continuava a dire che faceva solo dei sogni sempre sui gatti o su scherzi di Happosai.
Inutile dire che Akane ormai non gli credeva più, visto che i suoi occhi dicevano ben altro!
 
Quella mattina Ranma era ancora più nervoso del solito, l’incubo peggiorava di volta in volta e questo lo stava facendo impazzire. Era ogni giorno più in pensiero per Akane e ogni giorno che passava, aumentava l’allenamento alla giovane, come se questo potesse esserle d’aiuto in un futuro! Inoltre, Akane, qualche giorno prima lo aveva beccato mentre si agitava nel sonno e aveva chiesto qualche spiegazione. Si stava rendendo molto difficile, nasconderglielo ulteriormente.
Preso com’era dai suoi pensieri, non si era accorto che la moglie era dietro al bancone della cucina e gli dava le spalle, mentre preparava lo zaino per un’escursione. Con la testa piena di pensieri sugli incubi, aveva alzato distrattamente gli occhi e quando si erano posati di fronte a lui, una vampata di caldo gli aveva investito la pelle: Akane era di spalle con addosso solo degli shorts di jeans sfilacciati e con il pezzo sopra di un bikini, intenta a mettersi la canottiera dopo aver sistemato lo zaino. Sconvolto sia dagli incubi che dalla visione della moglie, si era alzato di scatto dallo sgabello e si era diretto deciso verso di lei, stringendo il suo braccio e facendola voltare verso di lui. Leggermente spaventata la ragazza lo aveva guardato negli occhi:
«Ehi..che succ..»
Senza darle il tempo di finire la frase, Ranma l’aveva baciata con vigore cercando subito di approfondire quel contatto, insinuandosi nelle sue labbra. Finito quel contatto, si era allontanato leggermente dal suo viso e guardandola dritto negli occhi le aveva sussurrato:
«Akane, ho bisogno di te! Ti prego! Ho bisogno di sentire le tue mani su di me, ho bisogno di sentirti vicina, che mi stringi! Ho bisogno di fare l’amore con te!»
«Ranma, ma cosa ti sta succedendo? Ti prego dimmelo!»
«Ti prego, Akane! Dimmi solo di si! Ho bisogno del tuo amore! Ti prego!»
Akane era decisamente sconvolta, ma aveva capito che suo marito stava soffrendo per qualcosa che lo stava divorando e così si era decisa a fargli sentire il suo amore. Ranma senza esitare un secondo, l’aveva presa in braccio, facendosi stringere il bacino dalle gambe della ragazza, e con passo deciso si era diretto verso la loro camera da letto.
 
Akane era sempre più incredula, Ranma la stava amando quasi con dolore e frustrazione, come se quella per lui fosse l’ultima volta e nei suoi occhi leggeva terrore. Si! Ora Akane ne era più che sicura! Qualcosa stava divorando Ranma, qualcosa che gli permetteva di amarla in maniera totalmente diversa da come sapeva fare lui, lui che in quei momenti era pieno di dolcezza e amore per lei. Ora, invece, la stava amando con un amore carico di tristezza e paura.
La conferma le era arrivata nel momento in cui il ragazzo, staccandosi da lei e sdraiandosi nella sua parte di letto, le aveva sussurrato con occhi spaventati:
«Akane, non posso perderti!»
Ora era tutto chiaro. Ranma era terrorizzato di perderla. Ma perché?
«Tesoro, non rischi di perdermi! Ti prego, guardami! Dimmi cos’hai!»
 La stava guardando, ma non aveva aperto bocca. Si era semplicemente limitato ad attirarla ancora a sé e a stringerla forte, cullandola, fino a che entrambi non erano crollati in un sonno profondo.
 
Qualche ora più tardi, Akane aveva aperto gli occhi e si era girata verso il marito con la testa che ancora era piena di domande senza risposte. Ma ora non aveva più intenzione di lasciare perdere e appena Ranma si sarebbe svegliato, avrebbe chiesto delle spiegazioni. Cercando di non svegliarlo di era alzata dal letto, dirigendosi verso il bagno per fare una doccia.
 
Ranma si stava agitando ancora. Quell’incubo si era ancora ripresentato davanti ai suoi occhi ed era ancora più sconvolgente delle volte precedenti. Lontano da se sentiva una voce, che diceva delle cose orribili:
«Presto la ragazza diverrà mia e io la possederò con tale vigore da generare i miei futuri eredi. E tu, mio caro, non potrai fare altro che guardare impotente! Niente potrai contro di me! Akane sarà mia!»
L’interpellata nel frattempo, crollava per l’ennesima volta da quel pavimento, urlando il suo nome. Ranma, bloccato da dietro, chiamava l’amata con tutta la voce che aveva.
«AKANEEEEEEEEEEEEE!!!!»
Ancora urlando, il ragazzo si era svegliato e appena capito che era nel letto della baita, aveva cominciato a riprendere fiato e a calmarsi. Non si era accorto, spaventato com’era, di quei due occhi nocciola, che lo fissavano. Akane era seduta di fronte a lui sul suo lato del letto e lo guardava seria. Con fermezza aveva detto:
«Ora tu, mi spieghi che diavolo ti sta succedendo! E voglio la verità!»
 
 
 
 
Eccoci qui…finito anche questo! Spero tanto di non avervi deluso!!! Un bacione!!!
 
 
   
 
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