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Autore: Troubled Spirits    19/04/2013    5 recensioni
"E se in un universo parallelo i lettori vivessero a contatto con i personaggi che amano?"
Ci avete mai pensato? Finire catapultati a Hogwarts, nella vostra epoca preferita, andare a lezione con Sirius Black, giocare a Quidditch con James Potter o lanciare Cruciatus con Rabastan Lestrange e Barty Crouch Jr... Noi lo abbiamo fatto!
Ps solo studenti normali, niente Mary Sue ;-)
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bartemius Crouch junior, Nuovo personaggio, Rabastan Lestrange, Regulus Black, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 1
 

"E se in un universo parallelo i lettori vivessero a contatto con i personaggi che amano?"

 
 
La vista da Herrengton era da mozzare il fiato. Meissa lo pensava ogni volta che vi tornava per le vacanze. Non che il resto dell'anno lo passasse in un brutto posto, anzi Hogwarts diventava sempre più la sua casa, la vista del Lago Nero e della Foresta Proibita, circondata dalle alte montagne scozzesi, le erano familiari, anche se erano nulla rispetto alla bellezza selvaggia e indomita delle Terre del Nord, quei paesaggi che erano impressi sul fondo della sua retina e incisi nel profondo delle sue Rune, e che davano un senso proprio alla parola casa.
 
Ispirò l'aria fredda del mattino, mentre il vento le impigliava il nevischio tra i capelli, e sorrise, pensando che era Yule, e che presto avrebbe rivisto Sirius.
 
Doimos entrò nella stanza, prodigandosi in inchini e riverenze, annunciò che la colazione era pronta per essere servita nell'ampia sala da pranzo. Meissa si riscosse dai pensieri, finìdi prepararsi, scegliendo un ampia veste da strega in velluto verde, con le rifiniture in seta argentata e scese a far colazione.
La sala da pranzo era riccamente addobbata con decorazioni natalizie: sul camino una ghirlanda di rami d'abete riempiva l'aria con il suo fresco profumo di resina, mentre le bacche di agrifoglio e vischio risaltavano su tutto quel verde.
Alshain era seduto a capotavola, assorto nella lettura della Gazzetta del Profeta e a giudicare dalla sua espressione, non era soddisfatto della politica del Ministero.
Meissa scrollò le spalle, pensando che non aveva mai visto suo padre condividere le idee politiche di qualcuno: riusciva persino a discutere polemicamente per ore con il suo migliore amico Orion Black.
Dall'altra parte del tavolo Rigel la fissava con un ghigno irriverente sul volto, come se avesse colto i suoi pensieri e quel leggero tremore che le causava ogni volta il pensiero di qualcuno della famiglia Black. Si sentì arrossire, proprio come quando era una bambina, perché nonostante gli anni passati, Rigel la faceva sempre sentire vulnerabile, come se riuscesse a leggere il fondo della sua anima.
Gli fece una smorfia irriverente come risposta alle provocazioni, attirandosi un "Meissa..." da parte di Deidra.
A differenza di molte famiglie Slytherin, gli Sherton erano piuttosto permissivi e tolleranti nei confronti dei figli, anche se ultimamente, da quando Meissa aveva iniziato il penultimo anno di Hogwarts, Deidra era diventata piùrigida. Si domandò se alla fine il suo destino di figlia non fosse già stato scritto, nonostante le rassicurazioni del padre sulla prospettiva di avere un matrimonio d'amore, e se i suoi genitori stessero valutando qualche proposta.
Meissa non si sentiva tanto nervosa dai giorni in cui Lucius Malfoy aveva avviato le trattative per il matrimonio con Narcissa Black, liberandola dalla prospettiva di un matrimonio combinato con quello che era rimasto un odioso pallone gonfiato.
Adesso, rimaneva solo l'incubo di Rabastan Lestrange.
Dai tempi del matrimonio di Mizarm le aveva messo gli occhi addosso, senza riuscire, tuttavia, ad eliminare quelle sensazioni di inquietudine che le metteva addosso. E poi c'era Sirius... Un tempo lo avrebbe incontrato alla festa dei Dolohov a cui erano stati invitati tutti gli appartenenti alle piùillustri famiglie, mentre adesso però avrebbe trovato solo Regulus ad aspettarla e la festa sarebbe parsa ad entrambi ancora più noiosa.
Fortunatamente, Meissa avrebbe potuto trascorrere del tempo con Cassandra, sempre che i genitori non imponessero alla figlia troppi onori di casa, del resto anche lei era in etàda matrimonio.
 
Meissa e Cassandra erano nello stesso anno ad Hogwarts, entrambe in Serpeverde, condividevano il dormitorio, eppure c'era voluto Regulus perché nascesse l'amicizia tra loro. Cassandra aveva un contegno da tipica Slytherin di ottima famiglia, riservata e altezzosa, e la diffidenza iniziale era stata reciproca, perché entrambe temevano rapporti interessati al prestigio del cognome, piuttosto che amicizie sincere.
Regulus e Cassandra erano molto amici, entrambi legati ad Alexandra, una Serpeverde del terzo anno, figlia di Medimaghi del San Mungo che misteriosamente era diventata la figlioccia di Bellatrix Lestrange. Nessuno aveva mai capito realmente perchéla signora Lestrange avesse mostrato tanto interesse verso una ragazzina: secondo alcune voci, Alexandra le aveva salvato la vita, ma ciò era assolutamente ridicolo, secondo altre Bellatrix aveva perso la testa, non potendo avere figli, infine, secondo altri pettegolezzi, Alexandra era la figlia illegittima di Rodolphus Lestrange, e questo era solo il modo contorto con cui i Black e i Lestrange cercavano di salvare le apparenze. Conoscendo Bellatrix, tuttavia, c'era da chiedersi come avesse potuto accettare una soluzione del genere, visto che il compromesso non era assolutamente una dote di quella strega.
“Allora? Sei tesa all'idea di vedere Rabastan?” domandò Rigel con la solita aria divertita e irriverente. Nonostante il trascorrere degli anni, non voleva smettere di tormentarla e provocarla in ogni modo. Poteva anche essere cresciuto, ma restava la piattola che era sempre stato, quello che se ne approfittava solo perché era più grande di lei.
Meissa gli rivolse uno sguardo stizzito e gli sbuffò in faccia come un gatto, facendolo scoppiare a ridere, mentre si alzava da tavola e fingeva di prendere una copia del Settimanale delle Streghe sulla credenza dietro Meissa; le passò accanto e le sussurrò all'orecchio: “Peccato che il tuo Black non possa far nulla...”
Rigel andò via sghignazzando; Meissa si decise a non dargli ulteriori soddisfazioni e a costo di affatturare il fratello e quello scemo di Lestrange, nessuno le avrebbe rovinato la serata che aveva progettato in segreto con Regulus.
Pensò al suo amico e alle angherie che quasi certamente stava subendo a casa, con Walburga che gli intimava niente meno che la perfezione, perché “occasioni in cui c'èil meglio delle famiglie Purosangue sono rare al giorno d'oggi!”
Rise tra sé e sé, mentre ripensava alle imitazioni che Sirius faceva della vecchia Walburga Black ed immaginò la faccia indignata e offesa di Regulus nel sentire le critiche alla sua adorata mammina!
La verità era che le persone presenti quella sera si conoscevano già: sarebbe stata presente buona parte delle famiglie Serpeverde, e qualche Corvonero, per lo più sposato ad un Serpeverde. Naturalmente, sarebbero stati solo Serpeverde che condividevano certe idee di purezza, per cui nessuna famiglia di Mezzosangue avrebbe mai ricevuto un invito.

La sera arrivò fin troppo in fretta e alle diciannove, in perfetto orario, gli Sherton comparvero via Metropolvere nel camino di casa Dolohov.
Cassandra accoglieva all'ingresso gli ospiti, attorniata dai genitori, che la presentavano come un gioiello di rara bellezza.
Meissa si soffermò sul viso elegante dell'amica, sul sorriso composto e cortese con cui accoglieva gli invitati, e non poté trattenere l'ammirazione per l'eleganza del vestito e la ricchezza dei particolari.
La veste di Cassandra era in pregiatissima seta verde Slytherin, con finissimi ricami argentei a motivi floreali, tali da far sembrare l'ampia gonna attraversata da piccoli gelsomini illuminati dalla luce della luna.
Persino il profumo, dalle chiare note di gelsomino, suggeriva quell'idea e Cassandra appariva come una creatura eterea e irraggiungibile.
Meissa notò la bocca leggermente aperta di Rigel, che per una buona volta si era ammutolito, e si disse che forse doveva invitare Cassandra a casa, se aveva il potere di togliere la parola a quella piattola fastidiosa di suo fratello.
Rigel raggiunse Rabastan Lestrange e liberò Meissa dalla sua presenza fastidiosa, mentre le compariva innanzi, impeccabile come sempre, Regulus Black in compagnia dei genitori.
Dovette trattenere le risate, perché nel vedere i Black salutare i Dolohov e comprendere lo sguardo impacciato di Cassandra e Regulus, sembrava che fosse in corso una gara di sfarzo e sontuosità Slytherin.
Walburga era bellissima, stretta in un'elegantissima veste da strega nera, che accennava al suo meraviglioso decolté, senza lasciare intravedere troppo, in un'armonia perfetta di eleganza e bellezza. La madre di Cassandra, Daphne, era altrettanto elegante nel suo abito blu notte, che faceva risaltare il chiarore dell'incarnato.
Meissa si perse nella contemplazione delle due donne da non accorgersi dei suoi amici, che avevano lasciato i genitori ed erano comparsi alle sue spalle.
“Visto la gara tra loro due?” domandò Cassandra.
Regulus la guardò divertito e le disse: “Sono giorni che mia madre tormenta gli elfi e la sarta personale per avere un vestito decente!”
Cassandra sembrava divertita dall'osservazione, alzò un sopracciglio e lo guardò con aria estremamente complice, perché si capivano alla perfezione. Meissa si disse fortunata, sua madre aveva un portamento elegante e un gusto talmente fine che le bastava veramente poco per scegliere cosa indossare e sembrare incantevole agli occhi del mondo intero, e di suo padre in particolare. Spostò lo sguardo e non si sorprese nel vedere il serio Alshain Sherton che mentre fingeva di discutere di politica con Orion Black continuava a fissare la silouhette di sua moglie Deidra.
L'arrivo di Rodolphus e Bellatrix animò la serata, facendo aumentare il tono del chiacchiericcio, soprattutto per il loro arrivo in contemporanea con i Turner, i genitori di Alexandra.
I signori Turner erano una coppia di maghi piuttosto rinomati: il padre, Edward Turner,era un Pozionista rinomato, uno di coloro che avevano lavorato alla creazione della Pozione Antilupo, che poi era stata sviluppata completamente da Damocles Belby, mentre la madre, Clara Turner,era una Medimaga piuttosto esperta in cure contro le Maledizioni e questo spiegava molto dello stretto rapporto con i coniugi Lestrange secondo Meissa.
Meissa seguì Regulus, perché non voleva assolutamente perderlo di vista, e salutò Bellatrix, il marito, sempre più inquietante, e la piccola Alexandra, che dimostrava meno anni dei tredici che già aveva.
Alexandra era una ragazzina graziosa, dai lunghi capelli castani e gli occhi marroni. Non aveva doti particolari, a parte il suo grande interesse per lo studio, al punto da essere una delle poche studentesse ad avere una Giratempo per frequentare tutte le lezioni. Meissa non riusciva a fidarsi pienamente di lei, che era sia la figlioccia di Bellatrix Lestrange che la compagna di studi del figlio di Bartemius Crouch, il terribile membro del Wizengamot che tanto se la prendeva con i maghi delle sue terre: come poteva una ragazzina del genere passare da due famiglie così agli antipodi, così diversamente crudeli? C'era qualcosa di inquietante in quella ragazzina, Meissa lo sentiva.
Bellatrix nel frattempo diceva alla figlioccia di perfezionare il movimento della mano in un incantesimo di Trasfigurazione piuttosto complesso, che tuttavia le usciva discretamente bene per essere fatto da una del terzo anno: c'erano ragazze che avevano avuto difficoltà fino alla fine del quarto, al punto da far esasperare la professoressa McGranitt, ma Bellatrix, con quell'aria di sufficienza tipicamente Black,le disse di continuare ad esercitarsi.
Alexandra la guardava ammirata, finché Rodolphus non le disse strizzandole l'occhio con aria complice: “Anche lei alla tua età lo faceva così, migliorerai con il tempo!”
Un brivido corse lungo la schiena della ragazzina, e Meissa riuscì a vederlo chiaramente, mentre le guance si coloravano di porpora e pensò che forse la piccola Alexandra si era presa una cotta per il suo padrino.
Il pensiero non poté non andare al suo di padrino, Orion Black, ed effettivamente ricordava l'adorazione che provava per lui e come si riempisse di gioia nel vedere quella complicità e quella tenerezza che lui riservava solo a lei, e non ai suoi figli. Spesso si era considerata molto più fortunata di Sirius e Regulus, e si diceva dispiaciuta per l'indifferenza che il padre mostrava loro, mentre con lei e i suoi fratelli era sempre stato più espansivo e affettuoso.
Regulus prese per mano Alexandra, mentre Meissa li seguiva e andarono insieme a sedersi su alcuni divanetti. Tutti loro speravano di apparire impegnati in modo decoroso nella conversazione così da non attirare le attenzioni dei genitori ed essere lasciati in pace. Dalle occhiate di quella pettegola di Walburga sembrava quasi che godesse all'idea che suo figlio monopolizzasse le attenzioni della figlia in età da marito degli Sherton. Meissa ridacchiò tra sé e sé pensando all'eterogenesi dei fini ed era proprio vero che la sua mente era monopolizzata dal figlio di Walburga Black, peccato per lei che fosse quello cancellato dall'arazzo.
Alexandra e Regulus parlavano di Quidditch, Regulus le spiegava perché era naturale tifare per il Puddlemere, mentre intorno a loro i Dolohov richiamavano l'attenzione degli invitati. Meissa pensò che Regulus avrebbe dovuto trovare un modo per liberarsi di Alexandra, perché non poteva continuare a stare tutta la serata con loro, specie se adesso arrivava il momento dei balli.
La signora Dolohov era in compagnia dei signori Lestrange, Antonin e Roland annunciavano all'alta società magica il fidanzamento ufficiale dei loro figli, Cassandra e Rabastan.
Meissa spalancò la bocca per la sorpresa, le si coloravano le guance di rosso, mentre un sorriso enorme le affiorava sul volto. Non riusciva a crederci: era libera, l'incubo era finito, anche Rabastan Lestrange aveva un contratto matrimoniale.
Per un attimo dimenticò l'etichetta e abbracciò Regulus per la felicità, stringendolo, mentre Walburga lanciava sguardi di trionfo in direzione di Alshain e Regulus rimaneva in piedi, pietrificato, indeciso sul modo impeccabile in cui un Black dovesse comportarsi in quelle situazioni.
Si congratularono con Cassandra, e Meissa aveva intuito da tempo il debole che lei nutriva per il giovane Lestrange, anche se non aveva mai capito che lei era ricambiata.
“Sei sconvolta, vero?” le sussurrò nell'orecchio un Rigel divertito, che tratteneva le risate nel vedere il volto indignato della sorella.
“Tu lo sapevi, tu sapevi di Rabastan e Cassandra e mi hai fatto credere il contrario! Questa me la paghi, Rigel!” gli disse sottovoce, in un tono colmo di rabbia fredda, per tutte le notti in bianco che le aveva fatto passare.
Adesso sorrideva nel vedere la felicità di Cassandra, e notò anche uno sguardo diverso in Rabastan, uno sguardo che non rivolgeva al resto del mondo, ma che differenziava la sua amica da tutti gli altri. Forse, in un modo tutto suo, anche lui era capace di amare e Cassandra aveva il giusto codice per decifrarlo.
“Sono perfetti insieme, non trovi?” le disse Alexandra sospirando.
Meissa scrollò le spalle, perché non voleva dire cose inopportune alla figlioccia di Rodolphus, ma continuava a trovare Rabastan inquietante e sperò che la sua amica non si sarebbe trasformata in un mostro come era avvenuto per Bellatrix dopo il matrimonio.
I signori Turner, dopo un velato commento di Walburga Black, richiamarono la figlia, temendo che fosse di intralcio a coloro che sembravano essere la prossima coppia di fidanzati eccellenti del mondo magico e la trattennero con le presentazioni di amici di famiglia, mentre Meissa e Regulus si dicevano che quello era il momento perfetto per darsela a gambe.
Uscirono nel giardino di casa Dolohov avvolti nei mantelli, mentre la neve cadeva copiosa su di loro. Regulus si attaccò al braccio di Meissa ed insieme si Smaterializzarono.
 
Calore. Finalmente il calore umano. Il suono di allegre canzoni irlandesi veniva accompagnato da risate fragorose, l'aria era calda e spontanea e le guance di Regulus e Meissa si colorarono immediatamente di rosso per il cambio di temperatura.
“Siete arrivati, finalmente!”
Sulla porta di casa McKinnon, Marlene li accoglieva, dando loro il benvenuto con il suo sguardo sarcastico e divertito: “Le Serpi in fuga... Non vi divertivate dai Dolohov?”
Regulus le lanciò un'occhiataccia, scrollò le spalle senza commentare ed entrò in casa cingendole le spalle.
Meissa rimase un attimo ferma sull'uscio, perché era la prima volta che vedeva Regulus con Marlene, che li vedeva in pubblico, sebbene sapesse che si frequentavano in segreto da più di un anno. Per un attimo la sua mente si domandò cosa avrebbe detto Walburga nel vedere il figlio frequentare una McKinnon, ma poi le venne in mente che Regulus in quel suo comportamento era estremamente simile ad Orion, persino il rifiuto di una battuta di spirito era così profondamente Black.
Gli occhi grigi di Sirius la riscossero dai pensieri, le domandò beffardo: “Ti sei incantata nel vedere una festa in stile Grifondoro?”
Meissa gli rispose con una smorfia che lui cancellò subito dal volto baciandola d'impeto.
“Mi sei mancata.”
“Anche tu.”
Eccoli. Pateticamente romantici. Eppure così simili ad Alshain e Deidra, o Mizarm e Sile, e quel pensiero fece arrossire ancora di più Meissa.
“Abbiamo un po' di gente, magari li conoscerai solo per fama, ma sono brave persone,” le disse Sirius mentre la guidava mano nella mano lungo il corridoio di casa McKinnon.
I signori McKinnon salutarono calorosamente i nuovi arrivati, mentre Meissa riconobbe immediatamente un po' di Grifondoro del suo stesso anno. Sul fondo della sala, impegnata a suonare il pianoforte, c'era Christine Harvey, mentre Catherine Holden, Lily Evans e Peter Minus intonavano canti natalizi. Seduto su una poltrona, con lo sguardo perso nella contemplazione della Evans c'era James Potter, mentre accanto il povero Remus Lupin cercava di raccontargli qualcosa, ma James annuiva in modalità random, canticchiando sottovoce i canti.
Remus scosse la testa e raggiunse Meissa e Sirius. Le presentarono Fabian, Gideon e Molly Prewett, Arthur Weasley ed una Corvonero, una certa Frida Lennox, che aveva certamente incontrato in biblioteca con i ricci a coprirle il volto mentre era assorta nella lettura di qualche racconto. Frida era una delle poche studentesse di Hogwarts ad essere innamorata di Storia della Magia, amava i racconti, e amava scriverne.
Durante le noiosissime lezioni del professor Ruf, che Serpeverde seguiva con Corvonero, Meissa aveva scorto la pergamena di Frida e si era accorta che ciò che scriveva furiosamente non erano appunti della lezione, ma veri e propri racconti.
Da quel giorno l'aveva presa in simpatia, anche se non aveva mai avuto occasione di parlarle direttamente, ed era felice che questa occasione le si fosse appena proposta.
Sirius le cinse le spalle, le scostò i capelli e le sussurrò all'orecchio: “Adesso ti aggiorno sui pettegolezzi...”
Meissa scoppiò a ridere e gli disse: “Ma allora dillo che sei degno figlio di tua madre!” ottenendo un'occhiataccia da Sirius, ed un sorriso beffardo.
“Ti farò pentire di certe impertinenze, signorina Sherton.”
Meissa rise, lanciandogli un'occhiata complice, e non vedeva l'ora che Sirius mettesse in atto la sua vendetta.
“Dov'è il mio fratellino?”
“Con Marlene, per fortuna non ha preso dal fratello, e non si lascia distrarre dagli amici!” rispose Meissa, continuando a stuzzicarlo. Sapeva che Sirius prima o poi avrebbe ceduto e sarebbero stati insieme, e sarebbe stato perfetto come ogni volta.
Remus arrivò cantando con due bicchieri colmi di Burrobirra per “i due piccioncini”, facendo arrossire Meissa, che si trovava sempre a disagio con certe definizioni.
Erano liberi e spontanei in quella casa, e la presenza dei McKinnon era cosìdiscreta e accogliente che non sembrava neanche che dei genitori fossero presenti in casa. In quel momento, infatti, parlavano con i Prewett e Catherine Holden.
“Ho visto come la guardi, Remus,” sussurrò Meissa.
“Oltre non posso andare, lo sai,” fu la risposta concisa di Remus che sintetizzava alla perfezione il suo stato. Quello che Remus non colse, però, e che non sfuggirono all'occhio attento di Meissa, furono le occhiate fugaci che Catherine gli rivolgeva.
Bastò uno sguardo con Lily perché Meissa ebbe la certezza che anche lei aveva colto quel dettaglio e il cenno di intesa che le due si scambiarono le confermò di aver trovato un'alleata.
Christine Harvey, invece, era un'allegra strega, amava la musica e conosceva alla perfezione l'intero repertorio delle Sorelle Stravagarie. Inoltre, cosa rara all'interno del mondo magico, conosceva molto bene anche la musica Babbana. Aveva un vero talento nello scoprire gruppi nuovi, e cantò persino alcune canzoni che spopolavano tra i Babbani.
La serata trascorse fin troppo velocemente e ben presto arrivò il momento in cui Regulus dovette ricordarle di tornare dai Dolohov per non far preoccupare le loro famiglie.
Un cenno del capo fu il saluto che lui e Sirius si scambiarono, perché tra loro non c'era bisogno di parole e continuavano in quello stupido gioco di ruoli, ognuno immobile al proprio posto per colpa di quello stupido orgoglio tipicamente Black.
Prima di lasciarla andare via, Sirius lanciò un'occhiata di sfida al fratello e prese il volto di Meissa tra le mani dandole un bacio appassionato, mentre lei restava immobile, con il calore delle mani di Sirius che le faceva bruciare le guance, e lo stomaco sottosopra. Nonostante il tempo trascorso insieme, quello che provava per Sirius era qualcosa di talmente forte da riuscire a sorprenderla ogni volta per l'intensità delle sensazioni che le regalava.
“Ci vediamo ad Hogwarts,” le disse prima di lasciarla andare.
Riuscirono a tornare dai Dolohov senza dare nell'occhio e si confusero tra gli invitati che erano ancora numerosi. Quando i genitori iniziarono a cercarli, loro erano comodamente seduti su un divanetto intenti a sorseggiare un calice di succo di zucca, fingendo di essere stanchi del ballo.
Walburga sorrise trionfante nel vedere le guance arrossate di Meissa, e non avrebbe mai immaginato il vero responsabile di quel rossore.
 
 
 
 
Spirits' corner
Meissa Sherton, che è la protagonista di questo capitolo introduttivo, e la famiglia Sherton, sono una creazione di meissa_s e compaiono nella sua splendida “That's love is all there is”, oggetto di fangirling sfrenato da parte delle sottoscritte Sev e Marti.

Vi chiederete perché il primo capitolo sia su di lei, ed il motivo è che oggi è il compleanno della nostra meissa_s e in qualche modo doveva festeggiare con Sirius e abbiamo colto l'occasione per dare il via a questa ennesima follia.
Abbiamo chiesto il permesso di usare il personaggio di Meissa e ci òche la contorna per inserirlo nella storia. Abbiamo evitato di fare specifico riferimento alla fic, anche perché la Meissa di That love ha ancora undici anni e non abbiamo assolutamente idea di come l'autrice la farà evolvere fino ai sedici anni che ha nella nostra storia. Non sappiamo quali eventi vivranno gli Sherton e non è nostro interesse scriverne, visto che l'intero plot appartiene alla sua autrice.
Noi ci limitiamo a giocare con Meissa e i suoi ai soli fini di questa storia, e per quanto ci riguarda lei è una Serpeverde appartenente ad una nobile famiglia Purosangue del Nord e la useremo limitatamente a questo profilo e al suo rapporto con Sirius. Persino la caratterizzazione sotto certi aspetti potrebbe essere diversa, perché sono gli eventi che definiscono il carattere di un personaggio e noi cerchiamo di mantenerla il più neutra possibile perché abbiamo fin troppi personaggi su cui scrivere e non possiamo dare retta a quella prima donna di Alshain (per quanto affascinante possa essere!)
Per quanto riguarda gli altri personaggi: Orion Black è un figo, e su questo non si discute, al massimo si fangirla. u.u Christine Harvey appartiene a Krixi e viene direttamente dalla sua meravigliosa “We were nothing like the rest”, così come Frida viene da “I saw a man and he smiled back to me” di FairyFrida, e Catherine Holden, beh, lei è Cat_ e basta, sempre pronta  a comparire in qualche storia.
Insomma, abbiamo preso questi OC e li abbiamo catapultati nella Old Generation, e se Fred e George non possono esserci, abbiamo pensato che certamente Fabian e Gideon ci avrebbero aiutato. Poveri, nessuno scrive mai su di loro! Pur considerando il potenziale Angst che hanno!

E niente, vi salutiamo e vi diamo appuntamento al prossimo scler- ehm... capitolo ;-)

Sev & Marti
 

   
 
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