Note: visto che la Naruto/Karin mi era stata suggerita almeno due volte, eccola qui XD Stupidissima, I know, ma è uscita così.
Enjoy <3
Credit: icon by ghostsights.

Crack!Pairings are the right way

#4. One plus one – Naruto Uzumaki/Karin.
Tutto sembrava filare liscio. Troppo liscio.
Naruto lanciò uno sguardo di sottecchi al locale, quasi per assicurarsi che la sua adorabile fidanzata non fosse nei paraggi. E, nonostante fosse moderatamente sicuro che il realizzarsi di questo fatto fosse abbastanza improbabile, non riusciva proprio a stare tranquillo.
Scrollò le spalle, grattandosi la testa, abbozzando un sorriso al pensiero dell’enorme lucchetto che era appeso in maniera strategica alla maniglia del garage: la vecchia carretta che ancora lui si ostinava a chiamare macchina era chiusa lì dentro, e cominciava ad apprezzare seriamente il fatto di vivere in un villaggetto sperduto come Konoha.
Niente taxi, per andare in città.
Naruto sollevò il boccale, trangugiando i primi sorsi di birra.
«Uzumaki Naruto.»
Si bloccò immediatamente pensando, per un momento, che l’alcol gli stesse dando alla testa.
«Razza di idiota dalla testa quadra, farai meglio a-»
Oh no, le urla di Karin erano fin troppo reali. La sua immaginazione a tanto non era mai stata in grado di arrivare.
«K-Karin!» Deglutì a vuoto, voltandosi con un sorriso alquanto forzato dipinto sul volto. «Che bella sor-»
«Risparmiatelo Uzumaki, se non vuoi che il tuo boccale si frantumi sulla tua testa.»
Karin fece tintinnare le chiavi della loro auto mettendole poi nella tasca dei cortissimi shorts neri, sedendosi di fianco al ragazzo. Per alcuni momenti regnò il silenzio fra i due, mentre il barista li guardava perplesso, poi Naruto si decise a porre una domanda. La domanda.
«Ma come...?»
«Avevi perso le chiavi, di quel dannatissimo arnese. Conoscendoti, ho sempre saputo che la chiave che mi hai regalato a San Valentino non poteva essere soltanto, come invece sostenevi tu, “la chiave del tuo cuore”. Uno più uno fa sempre due e tu non ti smentisci mai, idiota.»
Naruto boccheggiò, allibito, prima di tornare con sguardo abbattuto alla sua birra.
La serata di libertà era completamente sfumata e...
«Bé? Non mi offri nemmeno da bere?»
E gli toccava pure pagare.