L’astronave UK
NDA ringrzio Joasteroide,samuela eDani per ler ecensioni. Ringrazio i 37 visitatori del c capitolo precedente chiedo a qualcuna di queste persone di recensire per favore mi piacerebbe aver delle opinioni sulla storia da altre persone.
Ora vi lascio al capitolo ho inserito alla fine un ricordo di James spero vi piaccia.!
Per favore lasciate qualche recensione!
POV Amy
Mi
chiamo Amy Pond. Al età di 7 anni avevo
un amico immaginario. Ieri era il giorno prima del mio matrimonio, e il
mio
amico immaginario è tornato. Sono così felice che
l’abbia fatto! E non sono più
tanto sicura di volermi sposare
«Dai ora torna indietro Pond» mi disse il Dottore ridendo. Io stavo fluttuando vicino al TARDIS. Era bellissimo stare a fluttuare tra le stelle in quel blu infinito mentre il Dottore mi guardava e rideva. Sarei rimasta a fluttuare per un eternità ma lui aveva altri piani. Appena tornai vicino al TARDIS, lui mi afferrò prontamente e mi depose sul pavimento della cabina. Mi tenne un braccio intorno alla vita per sorreggermi. Mi aggrappai a lui per riprendere l’equilibrio e riabituarmi al peso della forza di gravità.
«Ora mi credi?» disse lui radioso. Lo trovai bellissimo in quel momento. con Volevo stare li con lui una mano appoggiata a una sua spalla a guardare l'infinito blu che si estendeva davanti a noi. Lui teneva ancora un braccio intorno alla mia vita e la sua mano sinistra era intrecciata alla mia. Era così bello stare li. Così perfetto e giusto. Mi resi conto che Rory non avrebbe mai potuto regalarmi qualcosa del genere. Lui invece poteva farlo. Poteva darmi la vita che desideravo. Rory non riusciva a farmi dimenticare il mio nome solo accarezzandomi i capelli. Bilanciai tutte le cose che uno e l’altro avrebbero potuto darmi e mi resi conto che non c’era paragone. Mi resi conto che il Dottore stava aspettando una risposta
«Okay,Siamo nello spazio. la tua cabina è una nave spaziale. É assurdo.»
«Allora Pond che ne dici di andare a fare il tuo primo viaggio nello spazio?» mi chiese entusiasta
«Viaggio nello spazio? Ma siamo già nello spazio!»
«Si Ma tu hai mai visto un astronave? Una vera astronave?» mi sussurrò al orecchio. Aveva una voce calda e seducente. Si scostò da me, tenendomi però in quella specie di abbraccio. I nostri visi erano vicini, il mio respirò accelerò , il mio corpo cercò di arrivargli più vicino. Mi stava per baciare ne ero sicura. La sua bocca era vicina. Una tentazione, impossibile da ignorare Stavo per rispondergli e colmare la sottile distanza che ci separava. Quando improvvisamente una voce maschile esclamò «Io no». Era di nuovo il fantasma. Immediatamente ci staccammo. Mi sentivo come quando a nove anni ero stata colta a rubare la marmellata. Mi sentivo piena di vergogna. Come se stessi facendo qualcosa di male. Forse lo spirito mi ricordava Rory. O almeno era quello che pensavo. Anche se fisicamente non si assomigliavano per niente. Rory era biondo con i capelli tagliati a spazzola. Lo spirito invece aveva capelli neri come l'ebano che non avevano il senso del compiuto. Visto che i suddetti sparavano in tutte le direzioni.. Rory era mingherlino e non molto alto. Lo spirito mi superava di 10 cm abbondanti. Rory aveva occhi azzurri e acquosi . Lo spirito incredibili occhi nocciola. Eppure mi sentii come se gli stessi tradendo entrambi. Era una sensazione strana. Cavolo io quel fantasma non lo conosco! O almeno così credevo. Non posso aver davvero paragonato Rory e lo spirito!Sono totalmente diversi. Lo spirito è bello e sveglio. Rory è anonimo. Non c'è paragone spirito 10 Rory Williams 0 pensando a questo mi girai verso lo spirito. Lo guardai negli occhi. Erano occhi bellissimi, di un caldo nocciola,confortanti dolci, pieni di amore, compassione e onore. Ebbi un altro dejà -vu mi sembrava di aver sempre visto quegli occhi. E poi lo vidi . Fu un lampo lo spirito come doveva essere stato da vivo. Mi guardava e mi tendeva la mano. Non durò neanche un secondo ma mi sentii male e improvvisamente triste per lui. Mi ero quasi scordata del Dottore che ora si trova vicino allo scanner della sala comandi e stava fissando intensamente lo spirito. Sembrava stessero parlando. Anche se non riuscivo a capire come alla fine il Dottore esclamò «Andiamo allora!» Fece partire la leva dei comandi ma invece di smaterializzarci ci spostammo sopra a una città. Sotto di noi infatti c’era una città piena di grattacieli
«Dove siamo?» chiese lo spirito al Dottore
POV Dottore
Grazie
per averci fermati James se
non fossi
intervenuto tu non so cosa sarebbe successo! Per tutti i Signori di
Galifrey !
Sembrò un adolescente impazzito in preda dagli ormoni!
Diavolo la stavo per
baciare! Per baciare capisci? Mi
dispiace non volevo James davvero!
Lui rise.
“Dottore
io vengo dal tuo futuro! Credimi
voi due starete insieme! Che io o
tu lo
vogliamo starete insieme e vi amerete. Credimi Dottore so quello che
dico.”
Aspetta
non stai scherzando
“no”
Perciò
vuol dire che succederà di nuovo. E
che la prossima volta tu potresti decidere
di non intervenire
“Esatto”
D’accordo devo
ancora metabolizzare questa
cosa. Dopo mi racconterai di te!
“Okay
ti racconterò un pezzo della mia storia. Ma Amy non deve sapere niente
fino a nuovo ordine.
Perché?
“Tutto
a tempo debito Dottore. Tutto a tempo
debito”
Non
è giusto!
Non
ti piace quando è qualcun altro a
dettaere le regole vero Dottore?
Ma
perché Amy non..
Non
posso aiutarti. Forse più avanti allora cosa
c’è qui sotto?
Un
astronave
Wow! Me
ne hai sempre parlato ma
non ne ho mai vista
una dal vivo. Sono emozionato
Per quanto
tutto possa essere vivo si la vedrai da vicino. Anzi ci camminerai
sopra. O
sarebbe meglio dire fluttuerai?.
Spiritoso!
Dai sono impaziente di conoscere i segreti del universo!
«Andiamo
allora!» esclamai
Poi James chiese «Dove siamo?»
Amy lo guardò un momento e poi sbottò
«Scusami ma tu infesti il TARDIS?»
James e io la guardammo come se fosse impazzita e poi scoppiammo a ridere come due matti.
« Io non infesto il TARDIS. Io faccio compagnia a voi due!» disse James ridendo.
Quando mi fui calmato risposi alla domanda di James:
«XXIX secolo le eruzioni solari arrostiscono la Terra. L’umanità fa i bagagli e si trasferisce altrove sperando che la situazione migliori» stavo dicendo
«Dottore!» esclamò Amy che era ancora vicino alle porte del TARDIS. La ignorai e continuai la mia lezione di storia.
«Intere nazioni, che migrano verso le stelle!»
«Dottore!» mi chiamò ancora lei.
«Non è magnifico?» chiesi a James
«DOTTORE!» mi urlò Amy. Interruppi quello che stavo facendo e corsi dove si trovava. C’era già James che però non poteva fare niente per aiutarla. Amy infatti stava per cadere e si teneva alla cabina con le mani. Le porsi la mano e lei l’afferrò. Le feci toccare di nuovo terra e insieme tornammo alla sala comandi. Io mi rimisi a spiegare:
«L’astronave UK sono il regno d’Inghilterra e Irlanda del nord per intero..La nave spaziale UK è la Gran Bretagna ma di metallo non è solo una nave spaziale è un intero paese dove si vive alla ricerca di una nuova casa tra le stelle»
Anch’io sto cercando una nuova casa dove essere felice. Poi mi ricordai della cosa importantissima che Amy doveva sapere.
«Amy, ascoltami bene. Noi siamo solo degli osservatori. È l’unica regola che seguo nei miei viaggi. Non mi lascio mai sconvolgere nelle vicende di altri pianeti.»
“
certo come no. E io sono babbo
natale”
E va
bene un po’ mi faccio coinvolgere e adesso piantala James.
“
volevo solo fare una battuta”
Beh
non era divertente
“Quanto
sei noioso!”
Quanto
rompi!Ma capisci l’italiano? Ti ho
detto di non rompere! E di piantarla di dire stupidaggini!
“Mi
spiace sono inglese. Non ho mai studiato
l’italiano”
Alzai gli occhi al cielo esasperato.
L’autrice
scrive in italiano idiota. Perciò
tu capisci l’italiano visto che lo stai parlando
“Davvero?
Non me n’ero mai accorto”
Taci
James, taci per favore. Per la mia sanità
mentale ti prego di farlo.
Poi corsi fuori senza aspettare Amy. Seguito da un James Potter decisamente troppo entusiasta.
POV Amy
Riflettei sulla regola che mi aveva dato il Dottore:
«E’ come in un documentario giusto? Se ci fosse un cucciolo ferito ad esempio non potremmo aiutarlo. Perché dovremmo continuare le riprese. Dev’essere molto difficile. Non so se ce la faccio. Per te non è difficile essere cosi è distaccato?» chiesi alla stanza vuota. Il Dottore era sparito. Lo spirito anche. Poi sullo schermo che mostrava l’esterno comparve il Dottore che mi salutava. Lo guardai a bocca aperta. Lui mi fece cenno di uscire. Io corsi fuori. Quando aprii una delle porte del TARDIS mi trovai in quella che sembrava un enorme strada piena di gente. Girai su me stessa incantata e meravigliata.
«Sono nel futuro,centinaia e centinaia di anni nel futuro!» esclamai. Guardai il Dottore che sorrideva e lo spirito che si guardava intorno altrettanto meravigliato. Poi un pensiero cupo mi colpii.«Adesso sarei morta da secoli!» esclamai scioccata.
«Oh tesoro, che pensieri allegri!» mi disse il Dottore tra il sarcastico e il divertito. La faccia dello spirito si contrasse in una smorfia. Sembrava molto offeso. Incrociò le braccia sul petto come un bambino capriccioso.«Era una offesa?» chiese indignato. Il Dottore alzò gli occhi al cielo e non disse nulla.
Mi mise un braccio intorno alle spalle e fece cenno allo spirito di seguirci.
«Piantala di fare l’offeso James! Dai guardate che posto! Non è strano?»
«Aspetta chi è James? E io non vedo niente di strano»
«Ah niente. Nessuno sai avevo un anatra una volta che si chiamava James. Ma a parte questo. Usa gli occhi! Guarda tutto! Cosa c’è di strano?»
La sua spiegazione idiota non mi piacque. Ma rimasi sorpresa da un tizio che mi passo vicino in bicicletta. Così esclamai «Le biciclette. Sono insolite. Dopotutto è una nave spaziale»
«Un po’ come te» mi disse lui. Mi guardai. Oh non poteva essere!
«Oh mio .. Dio! Sono.. sono in camicia da notte!» Urlai scandalizzata
Il Dottore e lo spirito risero di gusto
«Ah certo che sei un po’ imbranata se non te ne sei resa conto subito tesoro!» disse lo spirito ridendo
«Sfotti? E non chiamarmi Tesoro!» sbottai
«Certo che no tesoro!» disse lui fluttuando via.
«Piantatela voi due! Guardatevi in torno e concentratevi. Su una nave spaziale si vive col minimi indispensabile: Biciclette, lampioni a manovella.. Ma guardate i segreti e le ombre, vite dominate dalla paura, una società piegata su se stessa, sull’orlo del collasso. Uno stato di polizia.. scusatemi» Poi si avvicinò a uno dei tavolini di un caffè, prese un bicchiere e lo mise per terra. Io, lo spirito e i due a cui aveva preso il bicchiere lo guardammo sconcertati. Poi si accovacciò e aspettò due minuti. Lo riprese in mano e lo posò sul tavolino.
«Controllo tutta l’acqua in questa zona. É scappato un pesce» sussurrò ai due tizi con fare cospiratorio.
Io e lo spirito lo seguimmo sbalorditi.
«Perché hai fatto questa cosa assolutamente idiota?» chiesi ancora stupita
«Non lo so. La mia mente, a volte non le sto dietro» mi disse enigmatico.
«Dov’ero rimasto? Ah si, il terrore lo vedete?»
Indicò una bambina che piangeva.
«Una bambina che piange a allora?» chiesi. Quando ci sedemmo su una panchina a poca distanza dalla ragazzina
«Piange in silenzio il che significa che non può dire che cos’ha. Centinai di persone le passano davanti e non le chiedono cos’ha. Il che significa che lo sanno già. Ed è qualcosa di cui non si parla. Segreto. Non l’aiutano quindi qualcosa di cui hanno paura.. Ombre. Di qualsiasi s cosa si tratti non si vede. Il che significa, che è ovunque. Stato di polizia.»
«Dov’è andata?»
«Livello 113, edificio54. Si chiama Milly Tanner.»
Il Dottore prese dalla tasca interna della sua giacca di tweed un tesserino e me lo porse. Poi continuò
«Questo le è caduto dalla tasca quando “accidentalmente” l’ho urtata.»
«Ci ha provato 4 volte!» disse lo spirito ridendo.
Il Dottore lo ignorò e continuò
«Chiedile anche dei pupazzi nelle vetrine.» disse indicando le vetrine che erano dappertutto con dentro i pupazzi.
«Sono solo dei pupazzi» Anche se ormai sapevo che con lui niente era come sembrava.
«Sono puliti. Tutto il resto è sudicio. Ma non le vetrine. Chiedi a Milly perché tutti hanno paura dei pupazzi nelle vetrine?»
«No, aspetta! Come faccio? No sono nemmeno vestita! E comunque perché non può andarci lui.» indicai lo spirito che stava beatamente sonnecchiando sulla panchina.
«é un fantasma Amy. Milly potrebbe spaventarsi o non vederlo.»
«Che cosa? Vuoi dire che se lo volessi potrei non vedere questo rompiscatole arrogante? Splendido! Come faccio?»
«Mi dispiace, matu continuerai a vedere Jam.. volevo dire lo spirito non ci sono soluzioni. Comunque devi scegliere o questo o Leadworth»
«E va bene! E voi intanto che fate?» dissi ai due uomini. Anche se uno era morto. Perciò forse non contava
POV Dottore
scavalcai e saltai lo schienale della panchina e risposi
«Mi tengo fuori dai guai. Più o meno» Stavo per andarsene con lo spirito. Ma Amy mi richiamò
«Quindi è cosi che funziona Dottore? Non interferisci nelle faccende di altre persona o pianeti a meno che un bambino pianga?»
«Esatto»
Me ne andai e senza farlo apposta mi immersi in un ricordo di James
31 luglio 1980
Il pianto di un bambino saturò la stanza. La madre stremata dal parto sorrise mentre le porgevano il frutto di tanta fatica. Lo prese tra le braccia e sorrise mentre il bimbo arpionava in una manina una delle sue lunghe ciocche . Si sentii un tonfo e una porta sbattere. Un ragazzo di vent’anni fece capolino oltre l’ ingresso della camera. Perlustrò la stanza febbrilmente con lo sguardo. Poi il suo volto s’illuminò appena scorse la donna nel letto con in braccio il figlioletto appena nato. Lui si fermò incantato sulla soglia. I capelli scompigliati che sparavano in tutte le direzioni. Un sorriso sul volto stanco per essere stato a camminare avanti e indietro per il corridoio per 8 otto dannate ore. A nulla erano servite le rassicurazioni di Felpato e Lunastorta. Ogni volta che la sentiva urlare per lui era uno strazio. Lui aveva continuato a camminare per il corridoio per le 8 ore di travaglio della moglie.. e ora era li, in piedi e guardava la persona che amava di più in assoluto. Amava sua moglie più della sua stessa vita e sapeva che avrebbe amato così anche il frutto del loro amore. Con una piccola esitazione si avvicinò al letto bianco dove la moglie cullava il piccolo.«Lily» chiamò l’uomo, Lei voltò la testa verso di lui e gli sorrise. Lui avrebbe pagato oro pur di vederla sorridere così sempre. Lily Potter in quel momento era raggiante. Lui si accostò al letto, abbracciò la sua adorata Lily e le depose un dolce bacio sui capelli rosso scuro.
Un vagito interruppe la sua contemplazione dell’amore della sua vita. James Potter volse gli occhi a suo figlio.
«Vieni da Papà» disse prendendolo delicatamente in braccio e cullandolo. Si vedeva già che il bambino aveva i capelli neri come i sui. Era uguale a lui. Proprio in quel momento il bambino aprii lentamente gli occhi. James lo guardò meravigliato. Aveva gli occhi di Lily. Due verdi smeraldi sorridevano da un visino uguale al suo. Alzò gli occhi e incontrò gli occhi della rossa che stremata ma felice lo guardava.
James non si era mai sentito più completo e felice. Non gli importava dalla guerra che fuori da quella stanza infuriava senza sosta. Non gli importava della profezia che la Cooman aveva fatto su suo figlio. Non gli importava se Voldemort l’avrebbe ucciso. In quel momento James Charlus Potter era l’uomo più felice del mondo e niente e nessuno avrebbe potuto portargli via quella felicità.
«Benvenuto Harry James Potter. Benvenuto nella nostra vita. Ti giuro, figlio mio, che staremo sempre insieme.»
Purtroppo James non sapeva che quella promessa sarebbe stata vana.