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Autore: callmemavy    22/04/2013    5 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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CAPITOLO 15 – Come un sogno

La Luna piena era splendente nel cielo tanto quanto il riflesso di essa negli occhi spalancati della ragazza col viso insanguinato che si svegliò di soprassalto rantolando dal dolore, un dolore così forte che mai aveva provato prima.

-E così questo è l'inferno... forse me lo merito di soffrire anche dopo la morte...-

Mavis si girò di fianco e si rannicchiò stringendo le mani al petto, come a tamponare una ferita che non aveva. Non riusciva a respirare, ma poi, il dolore iniziò a scemare fino a lasciare posto ad una fitta al fianco. La vampira spostò una mano su di esso, ma toccò qualcosa che le bruciò la mano, preoccupata si voltò di scatto per vedere cosa fosse, era la freccia d'argento di Simon.

-Lo so che sto morendo... e so anche che hai fatto tutto il possibile... Coff, Coff, Coff...- La voce stremata di Jonathan ruppe il silenzio.

-Ma dimmi... di cosa discutevi dopo la festa con tuo padre?-

Mavis era troppo sbalordita, come dentro ad un déjà vu, stava accadendo di nuovo ciò che aveva vissuto una settimana prima.

La vampira si trascinò fino al ragazzo e lo abbracciò.

-Jonathan!- La vampira avrebbe voluto dirgli più di un milione di parole, ma tutte le emozioni che provò in quel momento le chiusero la gola.

Il ragazzo sorrise.

-Mavis... è la prima volta che mi chiami con il mio nome completo.-

La ragazza contraccambiò il sorriso.

*Sto sognando... o erano un sogno tutti quei giorni... la morte di Jonny... il mio suicidio... quale è la realtà?*

Poi Mavis rispose al ragazzo per provare che non fosse un'immaginazione:

-Mi piacciono le scarpe da ginnastica col tacco a spillo.-

-Io starò morendo, ma tu stai delirando!... Sono orrende!- Jonny non aveva quasi più voce.

*Una risposta così buffa in un momento complicato come questo potrebbe farla solo il mio Jonny!*

Gli occhi di Mavis iniziarono a piangere, ma dopo tante lacrime versate per il dolore fisico e psicologico finalmente lo faceva per l'emozione e la felicità.

-Stavamo parlando del tuo futuro con me, dovevo chiederti se volevi diventare un vampiro per vivere in eterno con me, ma non ho avuto il coraggio, avevo paura di un tuo rifiuto e di dovermi rassegnare a vederti invecchiare e morire.-

-Mordimi...- Mormorò Jonathan.

Mavis avvicinò le labbra a quelle del ragazzo e lo baciò dolcemente, sentì il sapore di sangue in bocca, le bastò quel poco per sentirsi rinvigorire, ma subito in lei risorse quell'odiata voce:

*Divoralo o morirai...*

-Fottiti!- Rispose rabbiosamente digrignando i denti.

La vampira si abbandonò ai propri istinti e con una rapidità degna di un cobra i suoi canini sguainati sprofondarono nella pelle di Jonathan fra spalla e collo.

Il ragazzo fece una smorfia, poi, pur essendo più morto che vivo, si lasciò ad un tremendo urlo di dolore dimenandosi per cercare di liberarsi. Sentiva come se qualcosa gli stesse strappando i budelli dal corpo e glie li tirasse fuori dal morso della ragazza, che invece continuò a succhiare sangue indifferente della sofferenza del ragazzo.

Il suo sguardo irriconoscibile la faceva assomigliare più ad un famelico cane rabbioso che alla dolce vampira che era di solito.

-Mavis........ ti........... amo..............- Furono le ultime parole, ma più simili a rantolii, che riuscì a pronunciare il giovane prima di collassare.

Il battito cardiaco già lento di Jonathan si fece sempre più flebile fino a che Mavis stessa non riuscì più a percepirlo. Lei si risvegliò come da uno stato di trance e allentò il morso, il ragazzo ora era immobile, i suoi occhi rimasti aperti erano spenti e senza vita.

La ragazza era ancora famelica, ma doveva tornare dal padre il prima possibile, quindi prese in braccio Jonny e cominciò a correre più veloce di come non avesse mai fatto in tutta la sua vita.

Il sangue l'aveva resa più forte di prima, ma la freccia d'argento continuava a pesarle come un macigno.

Raggiunse l'altura sopra al ponte e senza fermarsi saltò, il suo slancio fu talmente forte che atterrò oltre metà ponte.

Finalmente Mavis raggiunse la porta rotante dell' Hotel, che superò a fatica per poi cadere in ginocchio all'ingresso della hall, intorno a lei lo sguardo sbigottito degli ospiti che si accorsero della ragazza fecero voltare anche gli altri, poi l'urlo tremolante della vampira finì di spezzare il silenzio:

-PAPA'!-

Dracula drizzò le orecchie, era sul pianerottolo delle scale della hall che discuteva con gli amici di come organizzare la festa di "bentornata" per farsi perdonare da Mavis, si voltò verso l'entrata e vide sua figlia e Jonathan grondanti di sangue. Anche gli altri mostri con lui videro la straziante scena e prima che il calice di Similsan scivolato dalle mani si frantumasse per terra, il vampiro balzò ai piedi dei due ragazzi con così tanta velocità che fece crepare le mattonelle sotto i suoi piedi e sbriciolare i vetri della porta d'ingresso.

-Che cosa è successo?- Gridò disperato a Mavis che aveva la testa bassa e per un attimo non rispose.

-E questa...- continuò con un tono di voce più basso, ma sempre agitato, riferendosi alla freccia conficcata nel fianco della figlia che toccò cautamente, ma ritirò la mano di scatto dopo essersela bruciata:

-Auch! Una freccia d'argento... Dottor Jekyll!- Gridò.

-CHI E' STATO?- Scandì bene la frase.

-Ci ha attaccati...- Rispose Mavis con un filo di voce.

-Ha colpito prima Jonathan per errore, poi abbiamo iniziato una furiosa lotta e mi ha ferita gravemente...- Continuò la ragazza sempre senza sollevare lo sguardo.

Dracula prese Jonathan fra le braccia, appena lo tocco sentì che era morto e ciò lo fece sobbalzare.

-Jonathan... no...- Bisbigliò disperato, poi vedendo gocciolare sangue dalla punta del naso della ragazza le prese dolcemente il mento e le sollevò la testa, per Dracula fu un colpo al cuore vedere lo sfregio e l'occhio nero:

-Artigliuccia, il tuo bel visino... e... no... i tuoi... occhi...- Continuò Dracula con i lacrimoni, il suo sguardo era diventato ancora più preoccupato, tanto che non riusciva nemmeno più a parlare, ma Mavis non capiva cosa stesse pensando suo padre, che dopo essersi ripreso dallo shock continuò:

-I tuoi occhi sono rossi, con chi ti sei nutrita?!-

Poi guardò il collo di Jonathan e notò il segno del morso, il vampiro cadde a sedere e si dové sorreggere la testa, aveva gli occhi chiusi e respirava affannosamente. Sembrava stesse per svenire e la figlia era sempre più confusa del perché suo padre si stesse agitando più per quel morso che per ciò che era successo a lei stessa.

Finalmente arrivò il Dr. Jekyll accompagnato dalle quattro mumminfermiere che portavano due barelle dove fecero sdraiare i ragazzi feriti.

Dracula fermò il Dr. Jekyll poggiandogli la mano sulla spalla:

-Rimetti in sesto mia figlia e sigilla in isolamento il ragazzo, le ferite sono state inflitte con armi d'argento, fai il possibile.-

-Frecce d'argento? Che barbarie.- Rispose il dottore.

Poi il Conte si rivolse a Mavis:

-Appena avrà finito ti dovrò parlare.-

-Sicurezza! Scoprite chi è stato e dove si trova il responsabile dell'agguato!- Ordinò alle armature che risposero sull'attenti:

-Si, signore!-

Alla richiesta del padre, se pur non rivolta a lei, rispose Mavis prima che venisse portata via verso una discesa segreta aperta sotto la reception:

-Simon Van Helsing... Uccidilo te, altrimenti lo farò io.-

Dracula rimase sconvolto, sua figlia sembrava seria e determinata e ciò lo spaventava, il sentimento di vendetta così estremo che esprimeva non era tipico della Mavis che conosceva.

Intanto queste parole fecero sobbalzare tutti i presenti che ruppero il silenzio iniziando a bisbigliare e commentare fra di loro, ma il più shockato era Dracula che non proferì parola, poi le barelle sparirono dietro al pavimento che si era richiuso dopo il passaggio.

Wayne si avvicinò con cautela al Conte e disse:

-Van Helsing il famoso cacciatore, che questo Simon sia discendente di Abraham?-

-Non osare nominare più quel nome in mia presenza!- Rispose Dracula ruggendo, poi continuò -Non mi importa chi sia, aggiusterò l'errore che commisi in passato, questa volta ucciderò Van Helsing, loro mi hanno già portato via Martha, ed ora ci sono andati vicini con mia figlia, non posso permettermi altri attacchi.-

Detto ciò si ritirò nella sua stanza, era troppo arrabbiato e preferì rimanere lontano dagli altri mostri, sapeva che in quello stato era un pericolo per tutti.

Entrò nella bara e ci si chiuse dentro, voleva riposarsi, ma aveva troppi pensieri per la testa, in più, pur trovandosi nel sottotetto e l'infermeria fosse nei sotterranei, riusciva a sentire le urla disperate di dolore della figlia mentre le rimuovevano la freccia, come se fossero nella stessa stanza.

Dracula le percepiva come spade che gli trafiggevano il cuore, avrebbe preferito morire che sentire la sua adorata Mavis soffrire a tal modo. Provò a chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie, ma era tutto inutile, non si dava pace, cominciò ad urlare ed a dimenarsi per sfogare la rabbia e la delusione che provava per se stesso per non essere riuscito a mantenere la promessa fatta all'amata moglie.

-Ho fallito Martha, spero che almeno tu mi possa perdonare, perché io non lo farò...-

Questa tortura durò svariate ore prima che il silenzio ritornasse nell'Hotel.


Oh, oh, oh! Sono uno scrittore burlone! Oh, oh, oh!

Comunque ve lo avevo detto più volte che non sarebbe finita qui...

Nessuno ha notato che nell'introduzione ho scritto che la fanfiction avrebbe contato più di 10 capitoli per oltre 20000 parole? Se contate le parole escludendo i commenti dell'autore sono solo 19250.

Il CAPITOLO 10 – Corsa contro il tempo è stato pubblicato in un giorno non casuale, inoltre provate a selezionare tutto il testo del mio commento di fine capitolo 10 e 14 (sempre senza considerare il prologo altrimenti 11 e 15) e vedete che compare hihihihi! :-D

Quando ho pubblicato il capitolo precedente non ho segnalato che la storia era completa.

La parola "Fine" con il punto interrogativo dovrebbe far riflettere...

Infine, avrei creato un personaggio ben caratterizzato come Simon Van Helsing per fargli fare solo una rapida comparsata?

Dedico questo capitolo alla mia fidanzata ed a tutti quelli che mi seguono e commentano! Un ringraziamento speciale a Blackmiranda che ha aggiunto la mia storia a quelle da ricordare! :-D

  
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