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Autore: 9Pepe4    22/04/2013    8 recensioni
Aggiornamento rimandato
[Per Nede]
E se Goku avesse una figlia?
Essere adolescenti, tra gli sbalzi d’umore e la goffaggine, non è mai facile.
Se poi si aggiunge un padre combattente, eroe affettuoso ma irraggiungibile, che è stato assente per quasi un terzo della tua vita… Be’, le cose si fanno ancor più complicate.
Son Aliys lo sa bene.
Genere: Commedia, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chichi, Goku, Goten, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 30 – La decisione di Aliys

Sapere che suo padre sarebbe rimasto era stato un sollievo immenso.
Allo stesso tempo, però, l’affermazione di Goku e i suoi gesti di affetto non erano stati sufficienti a placare del tutto la paura.
Perciò, quando Aliys vide il padre che si apprestava ad uscire con Ub, corse verso di loro, esclamando: «Aspettate! Vengo anch’io!»
Goku l’aveva guardata con aria interrogativa, poiché di solito la figlia prendeva le distanze da qualsiasi genere di allenamento fisico.
Ma poi, visto che non aveva nessun motivo per negarglielo, le sorrise e la invitò ad avvicinarsi con un gesto.
A quel punto, i tre si alzarono in volo.
Goku guidava gli altri due, inconsapevole delle occhiate incerte che Ub lanciava ad Aliys, o delle labbra della ragazza serrate in una piega determinata.
Atterrò in una radura non molto lontana, dove talvolta si era già allenato insieme a Goten.
Aliys si sedette a terra a gambe incrociate, lo sguardo puntato sui due guerrieri che si mettevano l’uno davanti all’altro.
Ub sembrava aver dimenticato ogni genere di disagio, e sembrava impaziente di iniziare. «Mi insegni una nuova tecnica?» chiese, con voce carica di aspettativa.
Aliys gli scoccò un’occhiata stupita. Senza poterlo evitare, pensò che Goten non si era mai mostrato così eccitato di fronte a un combattimento – se non quando era ancora un bambino.
Goku, da parte sua, si limitò a sorridere. «Forse è meglio iniziare con un po’ di lotta senza tecniche impegnative. Come riscaldamento».
La ragazzina spostò di nuovo lo sguardo su Ub, per vedere se sarebbe apparso deluso.
Invece, il bambino annuì con vigore e trepidazione, mettendosi in posizione per iniziare il combattimento.
Di lì a poco, lui e Goku si scagliarono l’uno contro l’altro.
Lottavano a terra, a mezz’aria, senza esclusione di pugni, calci o testate.
Dati i suoi parenti, Aliys era abituata sin da bambina ad assistere a duelli sorprendentemente veloci. In quel momento, però, faticava a seguire i movimenti dei due sfidanti.
Goku e Ub erano poco più di due figure sfocate, e ogni tanto lei coglieva lampi di immagini: un pugno andato a segno di qua, un calcio evitato per un soffio di là.
Sempre più spesso, tuttavia, le parve di scorgere il largo sorriso di Goku.
Suo padre sembrava divertirsi molto, a combattere contro Ub.
Ad un certo punto, afferrò il bambino per i polsi e riuscì a bloccarlo. Solo per un momento, però: Ub lo colpì con una ginocchiata, costringendolo a lasciare la presa.
Aliys era sbalordita.
Ciò che la sorprese più della spettacolarità dei combattenti, però, fu la risata di Ub, echeggiata da quella di Goku.
Suo padre aveva un legame con quel bambino, e lei non poteva negarlo.
Stranamente, ammetterlo non la fece sentire ferita o spaventata. Forse perché Goku aveva deciso comunque di restare a casa… Perché suo padre aveva un cuore grande, e poteva affezionarsi a quel ragazzino dalla pelle scura senza che il suo amore per la propria famiglia diminuisse.
Mentre quella realizzazione la colpiva, Aliys inspirò dal naso, sorpresa.
Forse, meditò, mentre un sorriso mesto le piegava le labbra, avrebbe dovuto cercare di essere più gentile, con Ub.
Si scostò una ciocca di capelli neri dal viso, riprendendo a seguire il combattimento.
Sì, ora si sentiva più tranquilla e sicura… Ma, allo stesso tempo, avvertiva una strana malinconia sul fondo del petto.
Perché la felicità che suo padre provava in quel momento, era la felicità di affrontare una sfida elettrizzante. Era una felicità che lei non gli poteva dare.
Fu in quel momento, più o meno, che un’idea iniziò a roderle il retro della mente come un piccolo tarlo.

Quando tornarono a casa, Aliys si precipitò a cercare Goten.
Naturalmente, lo trovò in cucina.
Il giovane doveva aver deciso che era tempo di far merenda, e stava mangiando un muffin dopo l’altro.
Aliys si chiese come fosse riuscito a convincere Chichi a cucinargli tutto quel ben di dio, poi scrollò le spalle.
«Ce l’hai il numero di telefono della Kame House?» lo interpellò.
Goten alzò gli occhi dal proprio cibo, inarcando un sopracciglio. «Ciao anche a te, Al» disse, ironico.
«Ciao» si affrettò a rispondere lei. «Allora, ce l’hai o no?»
Masticando lentamente, lui prese il proprio cellulare dalla tasca dei jeans. Controllò la rubrica, poi ammise: «Sì, eccolo qui».
«Posso?» chiese Aliys, tendendo la mano.
«Perché vuoi chiamare la Kame House?» domandò Goten di rimando.
La ragazzina esitò un istante. «Voglio sentire Marron» affermò alla fine, sentendosi un po’ in colpa poiché non era del tutto vero.
Goten inghiottì un boccone. «E posso chiederti se ti sei divertita, guardando combattere Ub e papà?»
Lei drizzò la schiena. «Certo» rispose, gli occhi puntati sul cellulare del fratello, «è stato molto istruttivo».
Il fratello emise un mezzo grugnito. Poi, però, scosse la testa e le passò il telefonino. «Guai a te se lo rovini» minacciò, prima di tornare a dedicare tutta la sua attenzione alla merenda.
Aliys gli fece un sorriso svelto e scappò via, rifugiandosi nella propria camera.
Per un istante, rimase ferma a fissare il numero della Kame House. Il cuore aveva iniziato a batterle un po’ più forte del consueto.
Era sicura di volerlo fare?
Lo sguardo le cadde sulla foto che la ritraeva bambina con Goku, e la ragazzina assunse un’aria decisa.
Era sicura.
Avviò la chiamata e avvicinò il cellulare all’orecchio, in trepidante attesa.
Dopo un paio di squilli, rispose la voce gracchiante del maestro Muten: «Se sei una bella ragazza, lasciami il tuo indirizzo! Vengo subito a trovarti!»
Aliys rimase impietrita, ma fortunatamente in sottofondo si udì una voce femminile che chiedeva: «Ma cosa fai, nonno? Dammi il telefono?»
La figlia di Goku sbatté le palpebre, e dopo un momento la voce di Marron chiese: «Pronto?»
«Pronto, Marron? Sono Aliys» disse la ragazzina, con un sospiro di sollievo che partiva dritto dal cuore.
«Ah, ciao! Spero che il vecchio Muten non ti abbia spaventata… Ha alzato un po’ troppo il gomito, questa mattina…»
Dal tono che assunse verso la fine della frase, era probabile che si fosse girata a fulminare l’Eremita della Tartaruga con un’occhiataccia.
«No, non mi ha spaventata» mentì Aliys.
«Meglio» replicò Marron. «Allora? Che c’è?»
«Ehm… Ecco, senti, ti ho chiamato per chiederti se, secondo te, tuo padre sarebbe disposto ad allenarmi» buttò fuori Aliys, tutto d’un fiato.
«Allenarti? Mio padre?» ripeté Marron, sbalordita.
«Sì» rispose Aliys, incerta.
Mentre tornava dalla radura dove si erano scontrati Goku e Ub, aveva valutato attentamente tutti quelli che avrebbero potuto aiutarla, e aveva scartato in fretta i suoi fratelli e Trunks, perché voleva che lo sapessero meno persone possibile.
Poi aveva scartato anche Vegeta e C-18… Probabilmente la cyborg e il principe dei saiyan avrebbero mantenuto il segreto, ma altrettanto verosimilmente l’avrebbero mandata in ospedale in un batter d’occhio.
Così, alla fine, aveva optato per Crilin. Affidabile senz’altro, e le ispirava più sicurezza.
«Boh, penso di sì» disse alla fine Marron. «Ma perché vuoi allenarti?»
«Per scoprire se davvero non ho ereditato un bel niente dai saiyan» rispose Aliys. Si morse il labbro, poi aggiunse: «E anche perché… be’, ieri Ub si è presentato a casa nostra».
«Cosa?» chiese Marron. «Goku è ancora da voi, vero?»
«Sì» si affrettò a rassicurarla Aliys, «è ancora da noi… Ma oggi li ho visti lottare e… Non lo so, ho capito quanto per mio padre è bello il combattimento, e… E vorrei che potessimo condividerlo».
In quel momento, ripensò a quando aveva chiesto a Goku di allenarla. Per un istante, il ricordo dell’apparente rabbia del padre e delle sue motivazioni la bloccò. Poi, però, la ragazzina si accigliò.
Lei voleva che Goku potesse ridere con lei come aveva riso con Ub.
«Capisco» asserì Marron. «Al momento, mio papà non è in casa, ma gli riferirò il tutto quando tornerà…»
Aliys annuì, sollevata, poi si diede della stupida: la sua amica non poteva certo vederla. «Okay» disse perciò. «E… Marron?»
«Sì?»
«Potresti chiedergli di non dire niente a nessuno, su questa cosa?»
La ragazza bionda impiegò qualche istante, prima di rispondere, ed Aliys aspettò con una certa trepidazione.
«D’accordo» disse Marron alla fine. «Gli dirò che vuoi fare una sorpresa a Goku, e perciò deve rimanere un segreto. Va bene?»
Aliys si ritrovò a sorridere. «Benissimo!»
Con la conclusione della telefonata, ovviamente, arrivarono i sensi di colpa.
La ragazzina sapeva che se suo padre non avrebbe voluto che lei imparasse a combattere.
Mordicchiandosi il labbro, ripensò al discorso che aveva origliato qualche tempo prima…
Lo sai, Gohan, all’inizio mi sarebbe piaciuto allenarla, proprio perché non dimostrava un particolare talento nella potenza... Poi, però, ho parlato con Chichi. Di certo lo saprai già, ma a vostra madre non piace il fatto che io vi trascini nella lotta. Così, mi ha chiesto se per caso avessi intenzione di allenare anche Al. Mi ci ha fatto riflettere, in qualche modo. Lei è la mia unica figlia femmina. La sola che non pareva aver ereditato alcuna dote di guerriero. Quindi, ho deciso che lei, almeno lei, non avrebbe mai combattuto.
Esitò, guardando il cellulare che teneva in mano.
Doveva richiamare Marron e ritirare la propria richiesta?
Per qualche motivo, l’idea non le piaceva.
Insomma, sarebbe stato davvero un male, imparare qualcosa sulle Arti Marziali? Sicuramente non sarebbe mai diventata brava come suo padre, i suoi fratelli e i loro amici… Ma che male c’era nel farsi insegnare un paio di mosse?
“Mi dispiace, papà” pensò alla fine, scostandosi un ciuffo di capelli dal volto, “credo di avere il diritto di provare. E forse, se mai riuscirò a diventare almeno discreta, potresti anche divertirti con me come ti diverti con Gohan e Goten. Come ti diverti con Pan e Ub”.

















Spazio dell’Autrice:
Mi piace troppo l’idea di Marron che chiama Muten “nonno” ♥
Non dico altro: a voi il giudizio.
Ah, scusatemi se non ho aggiornato ieri: il computer era occupato (come ho già detto a Nede, forse dovrei comprarmi un portatile o andare a vivere da sola XD).
Comunque, appuntamento a domenica 28!
(Spero di riuscire a non spostare la data, ma visto che quel giorno c’è la cresima di mia cugina… Boh, vedremo :D)
  
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