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Autore: Deliquium    13/11/2007    3 recensioni
Una raccolta di brevi racconti dedicati ai migliori scontri di Saint Seiya.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Shun VS Saga

Il braccio di Shun è inerme. Egli osserva il cavaliere che ci è di fronte. Gemini è il suo nome, o almeno è così che dicono qui al Grande Tempio. In lontananza, odiamo il rintocco della meridiana che scandisce il tempo a nostra disposizione. Rivolgiamo la nostra attenzione al Santo che s’erge imponente al centro della sala, ma non avvertiamo nulla.

- Hai visto la sua maschera Hyoga? Ha due facce una in opposizione all’altra – afferma Shun all’improvviso - Perché è immobile e non ci attacca. Sembra ignorare la nostra presenza. Come se non fosse neppure qui… -
- Un fantasma? Dici? – chiede di rimando il Santo del Cigno.

I nostri millenari sensi sono tesi, pronti a captare la minima presenza del nemico. L’aria ci opprime con il suo fetore, e la stranezza di questa situazione ci costringe a diffidare delle apparenze. Egli è immobile, quasi privo di vita. Una vuota corazza tenuta eretta da fili invisibili. E’ qui, ma è come se non ci fosse. Immobili restiamo accanto a Shun.

E’ Hyoga a parlare e a manifestare le sue certezze.
Un fantasma, dice. Un banalissimo e semplice fantasma che ci sta davanti e tenta di arrestare la nostra avanza incutendoci orrore.

- Tutto, qui dentro, è un’illusione: il corridoio, la casa di Gemini. Tutto quanto lo è –
- Tu dici? – domanda Shun, incerto se dare credito o meno all’amico.

L’idea regge, non possiamo negarlo, eppure… ci è impossibile ignorare la sensazione che ci fa tintinnare.

Hyoga a discapito del gelo del proprio cosmo, è un cavaliere dal temperamento incandescente: sentiamo il suo cosmo diventare ostile. Noi non possiamo fare nient’altro che agitare i nostri anelli, sperando che Shun comprenda il pericolo verso cui sta andando il suo amico.
Lo chiama, ma la sua voce arriva troppo tardi: Hyoga lancia la Diamond Dust contro Gemini mettendoci tutta la forza che può chiamare a sé. Il vortice di ghiaccio s’abbatte sull’armatura apparentemente vuota. I cristalli di neve l’attraversano, penetrando nel volto privo di fattezze.
Improvvisamente, senza esaurire la sua potenza, il colpo torna indietro e ci colpisce con una violenza tale da sbatterci contro le colonne.

Shun si rialza. Noi cerchiamo di percepire la presenza del nemico, ma invano. Non c’è più traccia del Cavaliere di Gemini: è stato qui, ne siamo certe, ma ora, nonostante gli sforzi, gli unici cosmi che avvertiamo sono quelli dei due bronze.
Anche Shun si è accorto che qualcosa di strano è accaduto. I suoi occhi sono fissi sui nostri anelli, come se sperasse di vederli muovere.

Hyoga non vuole arrendersi: nuovamente il suo cosmo si espande tramutando l’aria in invisibile ghiaccio.

E’ sciocco, è avventato.

Comprendiamo il suo desiderio di salvare Athena, ma agendo in questo modo non fa altro che attirare su di sé attacchi provocati dalla sua stessa offesa. Non è difficile immaginare l’esito: l’Aurora del Nord ci solleva verso l’alto della Terza Casa.

Hyoga ha perso i sensi. Giace riverso sul pavimento e non ode l’accorato richiamo di Shun.
Noi stiamo sempre cercando di percepire la presenza di Gemini. Si manifesta solo quando attacca o difende, ma quando non deve agire, scompare.

Improvvisamente come se la nostra volontà d'individuarlo l'avesse chiamato, egli si manifesta.
- Noi ti attaccheremo Shun. Noi ti uccideremo Hyoga. –
La sua voce non è umana, ma doppia, come doppio è il suo segno ed è lontana, altrove.
- Cosa? Addirittura del noi?! A tal punto giunge la tua doppiezza Cavaliere? –

Non ha timore il tono di Shun, sentiamo che stringe con forza la parte di noi dedita all'attacco e sappiamo che presto egli ci userà per colpire il cavaliere della terza casa.
Attraversiamo rapidamente la distanza che ci separa da Gemini. I nostri cerchi fremono: pochi centimetri ci separano da lui, ancora poco, ancora un poco...

Nulla.
Le sue difese sono invalicabili.
Ride. Certo della sua prossima vittoria.
Non ci teme: siamo solo la Catena di Andromeda.
Nient’altro che bronzo fuso… misera cosa paragonata alle vestigia che muove.

Gli occhi delle maschere opposte posizionate ai lati del suo copricapo lanciano bagliori sinistri. Non abbiamo bisogno di nessuna spiegazione per comprendere che presto ci attaccherà. Abbiamo fallito in qualità di armi d’offesa ed egli lo sa: presto metterà alla prova il nostro sistema difensivo.
Sentiamo i pensieri di Shun attraverso la lega di cui siamo composte. Non è paura quella che lo porta a disporci attorno a sé, ma la volontà di proteggere l’amico che ora giace riverso sul freddo marmo della casa di Gemini.

Nobile è il suo cuore.
Noi lo sentiamo, noi lo amiamo, noi lo proteggiamo.

Innalziamo le nostre barriere: le innalziamo attingendo il potere dal suo cosmo. Tensioni elettromagnetiche attraversano i nostri anelli. Circondiamo Shun e il Santo del Cigno, sperando che il nostro potere sia sufficiente.
Egli si erge davanti a noi, immobile. Shun grida con fare di sfida: è certo del nostro potere, è certo della sua difesa.

Noi non lo abbiamo mai tradito. Noi non lo abbiamo mai lasciato in balia del nemico.
Noi siamo potenza solo in funzione di colui che ci governa: più ampio è il cosmo del Cavaliere di Andromeda, più noi siamo devastanti.
E basterebbe solo un po’ più di iniziativa, di volontà, per renderci invincibili: ma egli trattiene il suo potere, ancora non osa, ancora ferma la sua mano davanti al nemico.

Gemini sorride alle parole di Shun: non ci teme, non teme Athena, non teme nessuno.
Oscuro è il suo cosmo. Pece liquida che ci circonda, ci penetra, oscura le nostre difese.
Noi non possiamo opporci: egli ci attraversa, ci considera ferraglia inutile. Impotenti, assistiamo alla nostra sconfitta e allo sgomento di Shun. Il rumoreggiare delle vestigia che si avvicinano sono il segno eloquente del nostro fallimento.
Lui ci sbeffeggia.

- La tua catena?! – dice sogghignando.

Shun riflette: sentiamo i suoi pensieri. Non arretra di un passo. Mostra nient’altro che la preoccupazione di non riuscire a trovare in tempo il punto debole del suo nemico, di essere sconfitto in questo misero modo. L’armatura di Gemini avanza: lo sentiamo oltrepassarci lentamente. La sua voce vibra nell’immobilità della stanza.

- Avete osato sfidare la collera del Grande Tempio. Avete osato sfidare la collera di Arles. La resa dei conti è giunta. –

E’ vicino. Pochissimi passi lo separano da Shun e noi non possiamo fare nulla. Inermi, assistiamo alla disfatta di colui che avremmo dovuto proteggere. Egli incombe sull’indifeso Cavaliere di Andromeda: le sue braccia sono sollevate verso l’alto, pronte ad abbattersi su quel divino volto. Un colpo improvviso. L’energia che si sprigiona da quell’armatura è simile a miliardi di stelle che esplodono.
Il fascio di luce ci colpisce, ci spinge lontano, in un luogo che non è luogo, e in un tempo che non è tempo.

E’ la Dimensione Oscura.
Noi la conosciamo. Noi l’abbiamo già incontrata.

Ci sentiamo trascinare, indissolubilmente legate alle vestigia di Andromeda, ma non possiamo arrenderci a quest’epilogo. Il nostro istinto è più veloce del pensiero e rapidamente ci avvolgiamo a due colonne. La tensione è al limite: siamo talmente tirate che se non fossimo state forgiate nell’antico bronzo divino, difficilmente avremmo resistito a questa terribile forza d’attrazione.
Sentiamo Shun urlare, ma noi non possiamo fare nulla per il suo amico. Hyoga in breve tempo scompare, come se non fosse mai esistito.

Nonostante la forza di Gemini, riusciamo nel nostro intento e Shun è ancora tra le mura della Terza Casa.
Ora siamo rimasti solo noi a lottare contro questo demonio travestito da nobile Santo. Egli ci osserva con disprezzo ed è consapevole di aver commesso un errore ignorandoci.
- Avevo sottovalutato la forza della catena di Andromeda. Ha resistito all’energia sprigionata dal nostro cosmo e lo ha salvato. Se non fosse stato per la tua catena a quest’ora saresti morto insieme al Cavaliere del Cigno. –

Shun con fatica tenta di rialzarsi. Il suo cuore è tormentato, preoccupato per la sorte dell’amico e il suo animo talmente innocente da chiedere clemenza al suo carnefice.
Ci sorprende, a volte. Noi conosciamo la sua immensa forza, e non comprendiamo la sua continua volontà di non combattere, di considerare il nemico alla stregua di un compagno, di una persona con la quale si può dialogare.

Ma non si può parlare con Gemini! Egli è oscurità primitiva.
Egli è insensibile alle tue preghiere, Cavaliere. Concentrati sulla lotta, concentrati su te stesso. Hyoga è perduto, forse lo ritroverai… ma non se concedi a Gemini la possibilità di ucciderti.
Ti abbiamo salvato una volta, Shun, perché egli ci ha sottovalutato, ma non accadrà una seconda volta, non se tu non sei con noi.


Gemini è nuovamente in posizione d’attacco: seppur annunciato, il suo colpo c’investe con l’analoga violenza di prima. Sentiamo la tensione allontanare Shun da noi che, ancora avvolte attorno alle colonne, cerchiamo di trattenerlo.

- La tua catena non ti salverà una seconda volta. Il nostro potere la spezzerà in due come fosse nulla. –

Quale verità si nasconde in queste parole…
Noi lo sappiamo. Noi attendiamo.
Perdonaci Shun se non siamo in grado di proteggerti, ma questa non è una battaglia come tutte le altre. La posta in gioco è troppo alta, e il nemico che stai affrontando troppo potente. Noi non possiamo combattere contro Gemini da sole, abbiamo bisogno di te.


Una parte di noi viene spezzata e solo una di noi lo trattiene. Ci stringe con la forza della disperazione. Sentiamo la sua paura. Sentiamo il suo sconforto.

Non cedere Cavaliere. Non dargli la vittoria che non merita.
Ma è inutile, anche l’altra parte di noi viene infranta.

E’ la fine…

No, non finché egli veglierà su di lui. Che Athena sia benedetta per il vostro intervento, nobile guerriero.

Davanti a noi, l’uscita è apparsa. Il suo intervento ha spezzato l’illusione e grazie ad egli, Shun è salvo. Ora non resta che oltrepassare questa casa e correre verso quella di Cancer. Tuttavia, lui esita. Ha avvertito la sua presenza, come l’abbiamo sentita noi.

Non ora Shun, non cercare ciò che non puoi trovare. Scappa. Fuggi lontano… fuggi prima…

Niente. Egli resta immobile, si guarda attorno, non solo perché colpito dalla presenza di Ikki, ma anche per la preoccupazione riguardo la sorte del Santo del Cigno. E’ ancora convinto di poterlo salvare.

Ancora una volta, un’esitazione t’è stata fatale. Avessi imparato un po’ da quel fratello così potente, ragazzo... ma non possiamo colpevolizzarti. Non possiamo criticarti per la tua sensibilità, per la tua dolcezza, per l’amore che nutri nei confronti del Santo di Phoenix.
Noi ti amiamo. Noi ti proteggiamo. Noi ti affiancheremo sia nella luce, che nelle tenebre.


L’illusione ci circonda ancora. La risata di Gemini è ancora dietro di noi. La via di fuga è diventata nuovamente irreale e noi siamo ancora prigionieri di questa casa fatta di incubi.

- Folle. L’uscita si è chiusa dietro di te. Perché non sei scappato approfittando dell’occasione? Perché non hai varcato la soglia che ti avrebbe liberato da me? –

Gemini ha ragione. Shun ha esitato. E’ restato nella terza casa pur avendo intravisto l’uscita.
Ma come si fa a spiegare a un essere privo di stelle ciò che sente il nostro Shun? Come si può parlare di amicizia, di dedizione, di affetto a un essere che non ha anima, ma è solo un guscio vuoto, un buco nero circoscritto da lamine d’oro?

- Perché, Hyoga il Cigno è intrappolato in un’altra dimensione. Quando uscirò da questa casa, Cavaliere d’oro, Hyoga sarà con me. Ne puoi essere certo. –

Ma Gemini non è nemico che possa essere colpito con semplici parole, seppure colui che le ha pronunciate è un nobile Cavaliere al servizio d’Athena.
Sordo alla fierezza e al coraggio, pronto a tutto pur di impedirci il passo, egli ci attacca per la terza volta. Siamo inermi questa volta. Spezzate, siamo simili a volgare lega.

Aiutaci Shun! Aiutaci a proteggerti!
Ricordi quando ti scegliemmo!?
Ricordi quando affrontasti la marea dell’isola di Andromeda?!
Là eri solo, là ce l’hai fatta. Ti abbiamo scelto perché tu eri l’unico capace di governarci.
Tu sei il Santo di Andromeda.
Dimostra che puoi farcela senza Phoenix.
Dimostra che si può vincere anche provando la pietà, anche essendo come te.


- Dopo Hyoga il Cigno, un secondo Cavaliere è caduto per mano nostra –
La sua voce declama una verità che noi non accetteremo.

Noi crediamo in te, Shun. Noi esistiamo per te.

- Vuoi ancora usare la catena per proteggerti? – chiede sprezzante Gemini.

Reagisci Shun. Non credere alle sue parole. Possiamo farcela…

Ma Shun non può udire la nostra preghiera: sentiamo il suo cosmo affievolirsi, la sua volontà collassare su sé stessa.

Devi salvare Athena, Cavaliere.
Ti abbiamo scelto perché tu potessi proteggerla.
Ti abbiamo scelto perché tu fossi degno di noi.
Vuoi che ci pentiamo di questa scelta? Vuoi che ti rinneghiamo come nostro custode?
Tendi verso l’alto, espandi il tuo cosmo come hai fatto quel giorno.
Diventa pari al tuo nemico, diventa simile a un Cavaliere d’oro. Dentro di te è la forza.


E’ un attimo. Shun ci stringe con forza, nel suo tocco percepiamo tutta la sua volontà di combattere.

- Torna in vita, Catena di Andromeda –

Ecco.
E' questo che aspettavamo.
Sentiamo il tuo cosmo entrare in noi: i nostri anelli si ricompongono.


- La mia catena ed io siamo una cosa sola. Insieme abbiamo affrontato innumerevoli battaglie e insieme affronteremo anche questo pericolo. Disponiti a difesa, Catena di Andromeda –

Gemini ci osserva mentre ci disponiamo attorno al corpo del Santo di Andromeda. Avverte il cambiamento, sa che Shun non è più il mite ragazzino di prima e anche noi lo sappiamo.
- Il suo cosmo si sta espandendo. Una nuova energia è nata in lui. –

- Adesso la mia catena è in posizione di difesa, ma quanto prima mi servirà per attaccare, Cavaliere di Gemini –

I nostri anelli tintinnano dall’eccitazione.

Gemini arretra. E’ consapevole dell’acquisizione del settimo senso di Shun. Continuiamo a scorrere attorno al suo corpo, in attesa di un suo comando. Intuiamo cosa voglia chiederci e siamo pronte.

Sappiamo che non è tua volontà attaccare, Shun.
Non c’è ostilità nel tuo cuore, Cavaliere, ma è la necessità a guidarti. Non biasimare te stesso: Gemini è un nemico che dev’essere sconfitto: per te, per Ikki, per Athena e anche tu lo sai…

- Catena di Andromeda! Trova il nostro nemico, mia catena e colpiscilo. Colpiscilo ovunque lui sia, anche se fosse ad anni luce da qui –

Ecco, l’ordine che attendevamo. Ecco la volontà che ci permetterà di raggiungere Gemini.
Scorriamo verso il nostro nemico, entrando nell’apertura del suo elmo.

Siamo dentro di te, ti attraversiamo come se tu non avessi fine, e attraverso te noi annulleremo le distanze che ci separano.

Uno spazio che non è spazio ci circonda, scorriamo attraverso un limbo privo di dimensioni, oltrepassiamo mondi e universi.

Noi non ci fermeremo, noi ti troveremo, noi ti colpiremo.

La corsa è finita e da nessundove entriamo nel suo mondo. La sua dimora ci accoglie, offesa.

Noi ti abbiamo trovato.

E’ seduto su un trono color del sangue, le vesti scure l’avvolgono e una maschera cela il suo volto alla nostra vista. Abiti che riconosciamo… abiti che più volte in passato abbiamo visto affiancare Athena nella lotta contro il male.

Sei tu?! Sei tu il nemico che abbiamo affrontato?

Gli strappiamo la maschera e l’elmo che lo celano all’altrui vista e lo guardiamo con orrore.

Noi ti abbiamo riconosciuto, Cavaliere.
Noi ti abbiamo visto, Grande Sacerdote.
Noi non sappiamo il tuo vero nome, Arles, ma sappiamo chi sei colui che ha usurpato questo trono.
Servo e Cavaliere, signore della Terza casa, Gemini.
Tu sei il nostro nemico. Tu sei l’assassino di Athena.


Non c’è più niente da vedere, attendiamo di essere richiamate e porteremo a Shun qualcosa che gli permetterà di comprendere la verità. L’aria è opprimente e la personalità di Gemini ci schiaccia: due pensieri distinti ci arrivano con la violenza d’un uragano.

Cavaliere, la tua anima è spezzata in due!
Richiamate indietro da Andromeda, non assistiamo ulteriormente a ciò che accade nella Stanza della Tredicesima Casa.

Non possiamo svelarti il segreto inconfessabile, perché siamo solo le tue catene, e seppure possiamo rivelarti la presenza di un nemico, non possiamo dirti chi sia.
Possa Athena proteggerti lungo questa scalata, perché quando lo incontrerai una seconda volta… dovrai combattere la battaglia più difficile di tutta la tua vita.



NdA: il punto di vista scelto per la narrazione di questo “versus” è quello della catena di Andromeda. Basandomi sulla concezione di Kurumada riguardo la natura dei cloth: non semplici pezzi di metallo, ma vestigia dotate di un’anima e capaci di scegliere da che parte stare, ho pensato che fosse carino far raccontare alla catena com’era andato lo scontro alla Terza Casa.
Ovviamente, mi sono presa alcune libertà narrative, ed ho umanizzato un oggetto, rendendolo capace di pensare, valutare, ed esprimere opinioni.
Sono ricorsa alla prima persona plurale, perché ho voluto considerare la Catena di Andromeda un’unità composta di due parti.



Promethea: ricevere un tuo complimento, è un onore. Adoro le tue ff e spero che tu riesca ad aggiornarle al più presto. Comunque, non ti serviranno i Kleenex per tutti gli scontri... :)

Synnovea: Carissima, finalmente riesco a rispondere al tuo commento. Visti i tempi di aggiornamento... Lo scontro tra Shaka e gli ex Gold è in lista d'attesa. Non è un combattimento semplice e visti i tempi di aggiornamento che ho... forse ce la faccio per il 2008.

Dagliasa: ti ringrazio per i complimenti. :)

White Gundam: Sono contenta che ti sia piaciuta. Mi spiace non riuscire ad accontentarti, ma purtroppo m'è difficile aggiornare con frequenza questa raccolta. Comunque, lentamente aggiungero nuovi scontri.

Dafne: Carissima, sono contenta che ti sia piaciuta e ti ringrazio per i complimenti.
   
 
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