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Autore: KidStardust    25/04/2013    0 recensioni
Introduzione
“E se la vita fosse un sogno dal quale noi non ci svegliamo?”, pensò Jake, ma la sua vita non era un sogno nemmeno un incubo, la sua vita avanzava lentamente e senza sorprese come quella di ogni abitante della terra. Mi cambiai, mandai la buona notte alla mia ragazza e mi gettai sul letto, il sonno mi assalì immediatamente, ma avrei preferito rimanere sveglio se avessi saputo che mi sarei svegliato da quel sogno, ma non quello di quella notte, il sogno chiamato vita…
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Non chiusi occhio, rimasi tutta la notte a fissare Sophie, il solo guardarla nutriva la mia mente di ricordi, piccoli gesti, emozioni, ero così felice di riaverla al mio fianco che il cuore pareva uscirmi dal petto. Mi chiedevo però, se quello che Michael mi aveva detto, fosse vero, che il nostro bacio causò questo disastro mondiale, guardavo lei, le sue labbra, continuavo a chiedermi come un azione così innocente potesse avere un così grande potere, purtroppo ebbi la conferma quando, cercando di augurarle la buona notte, le diedi un bacio sulla guancia, la terra intorno a noi due vibrò, lei era in uno stato di sonno profondo e non si accorse di nulla ma io, io percepì tutto, avevo con me la donna che amavo e non potevo neanche baciarla, una lacrima solcò la mia guancia, subito dopo una mano calda fece al contrario il tragitto di quella goccia di sentimenti.

<< Perché piangi? >>
<< Sophie sei sveglia? Niente, non è niente >>
<< Non è vero, tu non piangi mai, non perché tu sia apatico ma perché sei quello forte, davanti a qualsiasi situazione >>
<< Sophie ti amo lo sai, ma non posso… >>
<< Non puoi cosa Jake? Non puoi baciarmi? >>
<< Si… >>
<< Scusami, ho cercato di rimediare a questo, ma tu hai voluto a tutti i costi ritrovarmi >>
<< Sei scema? L’avrei fatto a qualunque costo! >>
<< Io non volevo questo! Dopo che ci baciammo, avvenne il fatto, il soffitto crollò e ti colpì in testa, entrasti in coma e in preda all’incoscienza farfugliavi domande come: ‘Chi sono? Come mi chiamo?’, così capii che quell’incidente ti aveva causato un amnesia, ti curai e ti lascia qui, al Pyrimid, fiduciosa che non ti avrebbero trovato, lasciai un biglietto con il tuo nome e il mio quaderno, era tutto ciò che mi rimaneva che potevo donarti ma avrei fatto meglio a inventarmi qualche storia e scriverla su quelle pagine. Dopo averti salutato mentre eri incosciente, mi consegnai alle autorità, dichiarai che eri morto durante il terremoto, imprigionarono solo me, l’unica colpevole rimasta, mi sarei presa io tutta la colpa e avrei affrontato la pena >>
<< Stupida! >> farfugliai, mentre un fiume in piena sgorgava dai miei occhi, mi aveva curato, aveva cercato di darmi una nuova vita, si era addossata tutta la colpa e stava scontando da sola la pena di entrambi, se questo non è amore, cos’è? Ricordo chiaramente che durante quel racconto pensai: ‘L’amore è una droga, ti porta a fare cose folli e non puoi non volerlo, non puoi smettere dicendo basta, perché poi arriva l’astinenza, arriva il momento in cui ne vuoi ancora, sempre di più, noncurante dei danni  che potresti procurarti, ma non c’è! Sei lì, in preda agli spasmi di dolore e sei troppo a pezzi per dormire, troppo stanco per stare sveglio, l’amore è una droga!’, e Sophie era pronta a tutto questo, al dolore per la sua mancanza, pur di regalarmi una vita e io cos’ho fatto? Ho deluso questa sua aspettativa, ma l’amavo, l’amo, che posso farci?
 
<< Sophie… >>
<< Dimmi >>
<< Non mi interessa… >>
<< Cosa? >>
<< Non mi interessa se non posso baciarti, se non possiamo avere una vita normale, se dovremmo scappare tutta la vita e andare via da questa città, quella che ci ha uniti e allo stesso tempo divisi. Ti voglio con me, ogni giorno della mia vita, voglio svegliarmi e rinnamorarmi ogni mattina dei tuoi occhi, giocare con i tuoi capelli morbidi come seta, vederti sorridere quando faccio qualche battutina stupida, voglio tutto questo! E non mi importa di tutti i problemi che dovremo affrontare >>
<< Jake, ti amo! >>
<< Anch’io! >>

Raccolsi la nostra roba e ci incontrammo con Michael, non volevo coinvolgerlo ma mi fidavo solo di lui e il mio migliore amico non mi deluse, ci aiutò, ci diede il nome di gente che poteva aiutarci, lo salutai un’ultima volta, addio, e me ne andai salutando le rovine di San Francisco, non avrei mai più rivisto la mia città…
 
<< Jake, tu mi ami? >>
<< Ovvio Sophie, che domande fai? >>
<< Volevo esserne sicura. Mi baceresti? >>
<< Certo che lo farei e lo farò! >>
<< Vi dichiarò marito e moglie puoi baciare la sposa… >>
<< Grazie Don, ma è meglio per voi se non lo faccio >>, le campane della basilica di Assisi risuonarono in questo giorno di festa, era passato un anno dalla fuga dall’America, ci eravamo fatti una nuova vita in Italia, nel paese d’origine di Sophie. Il tramonto calava sul giorno in cui eravamo diventati una coppia agli occhi di Dio, occhi, occhi, io Sophie l’avrei baciata ma non potevo e non avrei mai più potuto farlo, nulla mi evitava di guardarla però, l’avrei baciata ogni giorno, la bacerò, per sempre, solo con gli occhi…
  
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