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Autore: Layra Disgrace    13/11/2007    1 recensioni
La persona che Sora aveva faticato tanto a trovare anni fa, ora era stata tradita.
Tradita dal suo stesso cuore.
Yaoi, Sora X Riku...Spero che vi piaccia ^_^
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Riku, Sora
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 4

Non ci speravate più, eh? E invece, dopo 3 mesi, ecco l’ultimo capitolo. Diciamo che dallo scritto a mano ho cambiato un po’ di cose. Parecchie cose XD Doveva essere una paginetta misera misera, ne sono uscite tre ed un pezzettino .

Ci sentiamo a fine del capitolo, buona lettura XD


Capitolo 4


[...]

L’oscurità li avvolse lentamente, come se fossero immersi nelle sabbie mobili. Nessuna possibilità di uscita, quella forze li stava inesorabilmente trascinando in un’altra dimensione o quello che comunque poteva definirsi l’oscurità. Nero, buio.

L’unica cosa che Sora percepiva era la forte stretta della mano di Riku, che in qualche modo riuscì a confortarlo, prima che entrambi persero la concezione del tempo e dello spazio.


Sora aprì gli occhi. Se li sfregò incredulo. Nulla. Vuoto. Nero. Dove era? Perché non vedeva? Eppure gli occhi li aveva spalancati. Per un’istante pensò di essere cieco, ma ruotando busto poté distinguere il corpo raggomitolato del suo migliore amico. L’unica figura che riusciva a vedere con nitidezza. Si mise a gattoni su quello che pareva essere un pavimento, e, tastando un po’, raggiunse Riku, iniziando a scuoterlo leggermente.

“Riku, Riku...Svegliati...O stiamo sognando? Vabbè, svegliati!” Gli disse, muovendolo con un po’ più di forza. Vedendo che l’amico non dava segni di volersi destare, si mise a sedere a gambe incrociate, ricapitolando gli avvenimenti successi fino a quel momento.

Oh, adesso ricordava. Quella doveva essere l’oscurità, il nulla eterno. Splendido.

Sospirò, cercando di vedere qualcosa che non fosse nero, nero e nero.

Riku mugugnò proprio in quel momento, mettendosi suppino.

“Soora, di alla mamma di chiamarmi fra cinque minuti...” Sussurrò con voce impastata.

Questo approfittò dello stato prossimo alla sveglia dell’amico, e lo scosse più violentemente di come aveva fatto prima. Riku sobbalzò dallo spavento, imprecando contro un sorridente Sora.

“Dammi un buon motivo per -- Oh-oh, siamo nei guai...” Esclamò, notando il “luogo” in cui erano.

“Benvenuti nell’oscurità, ragazzi! Allacciate la cintura e preparatevi ad una vita monotona, inutile e completamente...vuota!” Aggiunse sbuffando e abbassando lo sguardo.

“Oh, dai, Riku! Non può essere così terribile! L’ho sempre detto che sei troppo pessimista!” Tentò di consolarlo il castano, con successo, dato che il ragazzo dai capelli argentei alzò lo sguardo sorridendo.

“Bhe, adesso cosa facciamo?” Chiese poi Sora, ridacchiando e grattandosi la testa sconsolato.

Riku non poté che sfogarsi con una risata.

“Possiamo provare a gironzolare un po’ di qua e di là, oppure di fermarci qua aspettando di morire di vecchiaia...” Propose poi ironicamente.

“Preferisco la prima, grazie.” Ridacchiò il castano, alzandosi con un po’ di incertezza.

Lentamente iniziarono a camminare, cercando di capire se in quel luogo ci fosse qualcos’altro, esclusi loro due. Erano piuttosto vicini, e Sora alcune volte si aggrappava allo smanicato dell’altro, cercando di non inciampare. Rimasero un po’ in silenzio, concentrandosi solamente sull’ambiente oscuro, fino a quando Sora si decise a parlare.

“Senti Riku...Tu ci sei già stato qui, no? Come hai fatto ad uscire?”. Il castano, cercando di guardare il volto del migliore amico, cadde a terra a mo’ di sacco di patate. Riku iniziò subito a ridere di gusto, tenendo una mano sul proprio stomaco. Appena si fu ripreso gli porse la mano, che il più piccolo non esitò ad afferrare.

“Tu ridi e io mi sono fatto male!” Lo sgridò poi.

“Non è colpa mia se sei imbranato! Adesso ti do la manina, va bene Soruccio?” Aggiunse ridacchiando il ragazzo dai brillanti capelli argentei, tenendo la mano dell’altro e avanzando, con ancora i postumi della risata. Fortunatamente per Sora, era troppo impegnato a deridere l’amico per vedere il rossore che si era espanso sulle sue guance paffute.

“Comunque, si, ci sono stato, ed a uscire mi avevano aiutato principalmente Ansem il saggio e il Re.” Concluse il più grande.


Continuarono a camminare a lungo e ormai Riku aveva salvato Sora da terribili cadute almeno una ventina di volte. Non avevano idea né di quanto tempo era trascorso dal loro risveglio, né di quanta strada avevano percorso. E ancora non si vedeva assolutamente nulla.

“Ok, sto iniziando a considerare l’idea di aspettare la morte di vecchiaia.” Disse ad un certo punto il più piccolo, sentendo le gambe in prossimità di un cedimento.

“Le miei idee non sono mai da scartare!” Esclamò trionfante Riku, osservando l’amico che si lasciava cadere pesantemente al suolo, so così si poteva definire.

Gli si mise accanto, sbuffando e ammettendo che anche lui era piuttosto affaticato.

Iniziò a scartare l’opzione “Aiuto dal Re o altro personaggio caritatevole”.

“Inizio ad avere fame.” Pronunciò Sora accompagnato dal suo brontolio di pancia.

“Se non si è spappolata, dovrei avere una barretta di cioccolato in tasta...” Disse con aria vaga Riku, guadagnandosi uno sguardo ammirato da parte del più piccolo.

“...Penso proprio che me la mangerò subito.” Concluse, iniziando a togliere la carta dal suo delizioso snack. Lo sguardo che Sora aveva ora nascondeva un istinto omicida.

Il più grande glielo porse, dicendo di non aver affatto fame e ricevendo un “Graziegraziegraziegraziegrazie...” e un sorriso da parte dell’altro.

Quest’ultimo tentò comunque di donare metà del suo prezioso pasto a Riku, che rifiutò gentilmente.

Si stese con l’intento di schiacciare un pisolino, ma le parole del castano lo fecero desistere.

Infatti Sora aveva iniziato a realizzare che non c’erano molte possibilità di sopravvivenza. Il suo sguardo si fece triste. Doveva fare ancora un sacco di cose, iniziando dal confessare i suoi sentimenti all’amico. Si, questo poteva decisamente farlo anche in quel momento.

Si decise. Tanto valeva provare il tutto per tutto.

“Sai Riku...Credo che ormai non ci siano molte possibilità di uscire da qui...” Il malessere e la tristezza nascosta ed accumulata ormai inziava a mostrarsi.

“Non eri tu quello ottimista?” Lo interruppe subito l’altro, con l’intendo di alleggerire la situazione.

Sora sbuffò, con un mezzo sorriso sulle labbra, decidendo di ignorarlo.

“Ecco...Devo confessarti una cosa, prima che finisca male...” Sussurrò, non riuscendo più a mantenere quella maschera di allegria e ammettendo di aver intuito il malefico piano che il destino aveva riservato per loro.

Riku si alzò di scatto, guardandolo negli occhi.

“Ehi, io sono quello molle e tu la luce di riferimento, non puoi spegnerti così!” Lo rimproverò.

Sora non poté che sorridere, davanti all’evidente preoccupazione dell’amico. Questo gesto ebbe il potere di tranquillizare Riku.

“Ehm...Ecco.....vedi....Mi piace una persona....” Confessò arrossendo. Lo sguardo del più grande si rabbuio. Possibile che l’amico stesse soffrendo così tanto e che lo nascondesse così bene?

Non era un segreto il fatto che Sora provasse qualcosa per la defunta amica.

“Kairi, vero? Mi dispiace davvero, Sora....”

Questo lo fissò e scosse la testa energicamente.

“No, no, ecco, vedi...Prima della sua morte ero convinta che fossi...Uhm....innamorato di lei...Ma non è così...” Chiarì il castano, abbassando lo sguardo.

“No?” Chiese conferma Riku incredulo. Sora scosse la testa nuovamente, sorridendo appena.

Realizzò che rispetto a qualche minuti prima l’aria era colma di tristezza e malinconia, e ciò lo fece sospirare. Non se la sentiva, in quel momento, di sdrammatizzare con qualche stupida battuta.

“E allora chi è, Selphie?” Domandò nuovamente il suo amico, interrompendo il suo flusso di pensieri.

Sora, per poco, non si ingozzò con la sua stessa saliva.

“Ma per piacere Riku! Non che non è lei!!!” Sarebbe scoppiato a ridere, in altre condizioni.

“Uhm...e chi è, allora?” Chiese incuriosito.

“Il fatto è che devo essere sicuro che tu non mi odierai in qualsiasi caso...Ok?” Sora non era mai stato serio come in questo momento. O forse lo era stato solo un paio di volte, come per la morte di Kairi.

A Riku mancò un battito. Non era Selphie. Gli stava chiedendo di non odiarlo. E se fosse un...maschio? Un barlume di speranza attraversò il suo cuore. Erano anni che nascondeva i suoi sentimenti davanti a tutti, amici, parenti, temendo di essere allontanato più di quanto lo era già.

Erano diversi anni che soffriva vedendo Sora e Kairi avvicinarsi sempre di più, solo dopo aver accettato di essere innamorato del suo migliore amico. Si era illuso di poter essere qualcosa di più di un amico. Aveva ceduto alla gelosia, donandosi al male e poi aveva fatto il possibile per poter aiutare l’amico, temendo di farsi vedere, sentendo i sensi di colpa sotterrarlo.

Ma poi guardò in faccia alla realtà, pensando che fosse impossibile essere il fortunato amore di Sora.

“No, non ti odierò mai, Sora.” Gli promise con sicurezza il più grande con sguardo triste.

“E’ un maschio....” Sussurrò il più piccolo dopo aver preso coraggio e abbassando lo sguardo, preparandosi al peggio.

Riku iniziò ad elencare mentalmente tutti i maschi che entrambi conoscevano.

“Non ti preoccupare, non ho alcun problema.” Lo rassicurò sorridendo con più naturalezza possibile.

“Però adesso mi dici chi è.” Affermò, dandogli piccoli colpetti con il gomito e ghignando leggermente.

“Mhhh...Bhe...Te lo descrivo..Ok?” Lo guardò con gli occhi azzurri spalancati. Riku annuì.

“Vediamo...E’ alto...muscoloso. Ha dei lunghi e lisci capelli argentei e occhi acquamarina...” Detto questo arrossì e riprese a fissare verso il basso, trovando le sue scarpe nuovamente interessanti.

Riku sarebbe volentieri svenuto. La descrizione corrispondeva alla sua, ma non poteva essere vero. No, mai. Ci doveva essere qualcun’altro...

“Sephiroth!!! Non è un po’ grande per te?”

Sora non capì l’insicurezza che si celava dietro le parole dell’amico. Riku non accettava che Sora potesse provare amore per lui, che lo aveva fatto soffrire così tanto.

“No, non è lui...Diciamo che questo li ha un po’ più corti ed ha la frangetta... E di carattere è un po’ più presuntuoso ed arrogante...Hai capito ora?” Rispiegò, con un sorriso ebete stampato in faccia, sempre evitando lo sguardo dell’altro.

Ok, ce l’aveva fatta. Ora bisognava aspettare solamente una qualsiasi reazione dell’altro.

-Oh mio Dio- Questo era il pensiero fisso di Riku in quel momento. Non si era mai considerato più “femminuccia” che in quel momento. Si sentiva invaso da un’irrefrenabile felicità, e capì il comportamento insopportabile delle ragazzine strillanti.

“Oh mio Dio...” Sussurrò, mentre Sora si stringeva le ginocchia con le braccia, cercando conforto.

Le sue parole avevano detto tutto. Riku non l’aveva presa bene, e, come minimo, adesso lo avrebbe picchiato a sangue, sputandogli addosso e schifato.

Gli sfuggì una lacrima, che gli rigò la morbida guancia lentamente.

Riku si avvicinò all’amico, accarezzandogli la testa piano. Quando il castano alzò la testa, il più grande andò a sfiorare le labbra dell’altro con le sue, accarezzandole dolcemente. Sora, dopo un attimo di sorpresa, chiuse gli occhi, si aggrappò al collo dell’altro, distendendo le gambe, permettendo all’altro di trovare una posizione più comoda per approfondire il bacio.

Riku non tardò a chiedere il permesso alla bocca dell’altro, succhiando dolcemente il labbro inferiore del più piccolo. Le loro lingue furono coinvolte in una lenta ed appassionante danza, che gli fece dimenticare di essere nell’oscurità. Esistevano solo loro due, e il resto non era importante.

Furono costretti a separarsi quando l’ossigeno iniziava ad esaurirsi.

Riku avvolse con le braccia il corpicino esile dell’altro, dimostrandogli tutto il suo amore.

Se lo portò in braccio sedendosi, e Sora si accoccolò sul petto dell’altro.

“Scommetto che questo non era solo per consolazione...O almeno spero...” Ironizzò Sora, sorridendo, questa volta, non amaramente, piangendo per la gioia.

“No, non lo era...Era un bacio che stava a dire ‘sono felice che quel tipo non sia Sephiroth’” Rispose Riku ridacchiando.

“Ma perchè...Io credevo che fossi uno sciupafemmine...” Arrossì violentemente e cercò di non darlo a vedere.

“Non te l’hanno mai detto? Al cuor non si comanda...E’da una vita che nascondo....di...amarti.” Riku distolse lo sguardo, chiaramente imbarazzato. Il più piccolo sorrise, e gli baciò la spalla.

Si rese conto del fatto che, probabilmente, Riku aveva sofferto terribilmente per moltissimi anni, e non potè non sentirsi in colpa. Sussurrò frasi di scusa, ma il ragazzo dai capelli argentei lo rassicurò, con carezze e paroli dolci.

“Adesso, qui, potrei anche morire. E morirei felice, davvero.” Sussurrò Riku dopo alcuni attimi di silenzio.

“Non dire sciocchezze, è troppo presto per morire, dobbiamo ancora fare un sacco di cose da fare insieme...” Fece una pausa e respirò profondamente.

“Riku...Anche io...ti...a-amo...” Sora, dopo aver detto questo, andò in escandescenza.

Il suo ormai amante prese a baciarlo, prima piano e poi con una passione inebriante.

I due, quando ebbero finito di scambiarsi dolci effusioni, si alzarono, procedendo a camminare, alla ricerca di una via d’uscita.


“Riku, se ci sei tu, posso rimanere in questo posto fino alla morte.”

“Si...Io non ti abbandonerò...mai.”


THE END


Mi scuso per eventuali errori. In realtà, non sono molto soddisfata di questa fanfiction, è piuttosto scritta male e la storia è abbastanza banale.

Ma vabbè, non importa, mi sono comunque divertita a scriverla XD

Mi era anche dispiaciuto scrivere la parola “Fine” sul foglio di brutta XD

Riguardo le altre fic...Bhe, Suteki da Ne posso dichiararla ferma. La mia amica è attualmente presa con altre cose, e poi c’è anche l’impiccio scuola. Avviso che io, in compenso, sto continuando a scrivere, e ho quasi finito la famosa VekuMaru. Non so se fare tre mini-capitoli o postarla come One-Shot. Fatemi sapere cosa preferite XD

Dopo quella, o farò un altro paio di mini-fic, probabilmente MaruZeku, o MaruAku, o i soliti (AkuDemy, SaikuZeku XD), o mi dedicherò ai “grandi progetti”, inteso come fic a più capitoli studiate per bene XD

Adesso vi saluto. Fatemi sapere cosa ne pensate ^_-

CiaoCiao

Raxal (oh, bhe, forza dell’abitudine XD)

   
 
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