Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Fly to the sky    25/04/2013    1 recensioni
Ho provato ad immaginare come Salazar avesse lasciato gli altri quattro Fondatori. Vi sono accenni a Salazar/Tosca e Godric/Priscilla.
Dalla storia:
-Se non ti importa dei ragazzi…- inizia Priscilla –cosa ci fai ancora qui?
Tosca sbarra gli occhi e guarda inorridita l’amica. Godric alza un sopracciglio, in attesa. Salazar ghigna e risponde:- Hai ragione Priscilla, meglio che vada
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Godric, Priscilla, Corvonero, Salazar, Serpeverde, Tosca, Tassorosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E’un tiepido giorno di primavera del 1015. Il castello spicca austero nell’azzurro del cielo di primo pomeriggio. Attorno ad Hogwarts la foresta sembra un luogo sicuro e tranquillo, la superficie del lago pare fatta di seta e riflette i raggi di un sole leggermente appannato dalle nuvole bianche. I campi a est sono colorati per lo sbocciare dei fiori delle piante esotiche. Qualche studente, seduto all’ombra degli alberi, studia su grossi libri marroni, ma la maggior parte dei giovani chiacchiera in modo composto e alcuni ragazzi fanno apparire mazzi di fiori dalla bacchetta per le loro donzelle.
Dentro il castello vi sono altrettanti studenti, probabilmente in punizione o desiderosi di approfondire i loro studi. All’interno dello studio dei quattro Fondatori la scena è più o meno questa: Godric è seduto su una sedia in legno intarsiata, la mano poggiata sul mento e il gomito sul tavolo con aria pensosa. Priscilla siede accanto a lui, diritta e composta, il mento in alto, sospirando di tanto in tanto. Salazar guarda l’orizzonte dalla finestra, le sopracciglia inclinate con aria perennemente corrucciata. Tosca è in piedi, le mani che stringono forte una sedia in modo convulso, lo sguardo che si sposta da Salazar a Godric, nervoso.
-Non ammetteremo più figli di Babbani in questa scuola, non finchè io rimango qui.- Salazar si è voltato alzando un dito minaccioso su Godric.
-Lo hai detto mille volte- Godric si alza e si pone di fronte l’amico - e noi mille volte ti ripeteremo che a questa scuola avranno accesso anche i Nati Babbani.
Serpeverde sbuffa indispettito e scosta la testa come per scacciare un insetto. – Oh bè, se intendete sporcare il sangue di mago più di quanto già non lo sia…
-Salazar, perché non vuoi garantire un’istruzione anche ai giovani figli di Babbani?- la domanda di Tosca è dolce e accompagnata da un leggero sorriso interrogativo.
- Tu garantiresti un’ istruzione a dei ladri?
-Che cosa ti hanno rubato? – esclama Godric
-A me nulla.- sorride malvagio –ma da dove pensi arrivi loro la magia? La rubano ad altri maghi!
-Sarebbe razionalmente impossibile che un neonato rubi la magia ad un altro mago- interviene Priscilla –in realtà sarebbe razionalmente impossibile che un mago rubi l magia di un altro mago.
Tre sguardi su posano su Salazar Serpeverde in attesa di risposta. E’ difficile contraddire Priscilla Corvonero, perché tutto ciò che dice è perfettamente sensato, ma a Salazar sono stati inculcati, sin da bambino, dei precetti ben precisi sulla definizione di “mago” e nonostante possano apparire assurdi alla maggior parte del Mondo Magico, per lui sono oro colato.
-E dove la prendono la magia allora?
-Salazar- Grifondoro è perfettamente calmo, al contrario di Serpeverde che ha iniziato a perdere la pazienza –non ricominciare, ti prego. E’ ancora un fenomeno inspiegabile ma, molto probabilmente  la magia subirà dei miglioramenti e in futuro i maghi saranno in grado di rispondere.
-Non fare il saggio come tuo solito ! – sbotta Salazar – dici sempre frasi del genere, piene di eterea saggezza ma alla fine, concretamente non fai nulla! –
Godric serra i pugni ma si controlla e inspira contraendo in modo preoccupante le narici.
-Non hanno mai litigato così…- sussurra Tosca all’amica preoccupata. Priscilla chiude leggermente gli occhi e sospira.
-Voi e le vostre idee di parità!- dice Salazar –Non lo notate ogni giorno qui a scuola? Non notate come i purosangue sono incondizionatamente migliori dei mezzosangue? – il silenzio che segue lo innervosisce, rompe con un pugno un’ampolla vuota, ruggendo. Tosca deglutisce. E’ doloroso litigare. Fa male al cuore, anche a chi si ostenta a dire di non averne.
-Se posso intervenire…- inizia Priscilla
-Non puoi!- sbotta Serpeverde
Godric prende il compagno per la veste, all’altezza del petto, estrae la bacchetta e la punta sotto il suo mento. –Non rivolgerti mai più così ad una signora, capito?
Serpeverde sorride, derisorio. –Tu e la tua cavalleria- sente la bacchetta fare più pressione sulla morbida pelle –e va bene! Mi dispiace Priscilla, ero nervoso.- Godric lo lascia andare e torna a sedersi.
Priscilla lancia un occhiataccia a Godric sussurrando a denti stretti: -Non avevo bisogno del tuo aiuto.
E Tosca subisce, in silenzio. Lei vorrebbe che tra di loro tornasse l’armonia, ma in realtà non c’è mai stata, neanche prima che Salazar esprimesse le sue folli idee. Ogni frase è una piccola crepa nel suo cuore, ma sa che se crolla lei, gli altri insieme non riusciranno a mantenere un rapporto tranquillo.
Salazar invece sorride nel vedere come tra i due vi sia quel leggero astio. Sorride nel vedere Grifondoro aprire la bocca inorridito e deluso.
Priscilla si pente subito vedendo Godric accettare quel boccone amaro che non si sarebbe mai aspettato da lei. Si porta una mano alla bocca e si chiede perché lo ha fatto, dandosi del mostro.
-Stavi dicendo Priscilla?- dice, provocatorio Serpeverde.
La donna lancia uno sguardo pieno di scuse all’amico ferito e infine rialza lo sguardo, puntando quegli occhi blu mare su quelli grigi di Serpeverde. –La maggior parte degli alunni figli di Babbani superano in tutti gli esami i purosangue.
Serpeverde sbuffa. –Potranno esserci mezzosangue tanto intelligenti da imparare a fare qualche magia, ma la loro è solo una pallida imitazione della vera stregoneria!
-Come puoi pensare questo? – disse addolorato Godric
-Come puoi pensare il contrario! Ma d'altronde dimentico con chi sto parlando…- Salazar alzò una mano in modo pomposo – Godric Grifondoro il difensore degli oppressi, il coraggioso che si lancia in qualsiasi impresa includa il salvataggio di una donzella in pericolo. Sei davvero prevedibile sai?
-Salazar…- è appena un sussurro quello di Tosca –potresti abbassare la voce? Sai, non vorrei che i ragazzi si preoccupassero…
-Non mi interessa dei ragazzi! – sbotta Serpeverde
-E’ per loro che abbiamo creato questa scuola, ricordi?- gli fa notare Godric
-Ai tempi era…- Salazar appare in difficoltà –era diverso.
-Se non ti importa dei ragazzi…- inizia Priscilla –cosa ci fai ancora qui?
Tosca sbarra gli occhi e guarda inorridita l’amica. Godric alza un sopracciglio, in attesa. Salazar ghigna e risponde:- Hai ragione Priscilla, meglio che vada
-No!
L’urlo di Tosca accompagna il fragore della porta spalancata con violenza. I ragazzi si ammassano nei corridoi per capire ciò che sta succedendo. Tosca afferra per la veste il collega ma questi la scansa con forza e riprende il cammino. Lei, per niente turbata, gli corre dietro. Subito dopo Godric e Priscilla escono dalla sala e rassicurano i ragazzi. “Non sta succedendo nulla” dicono, ma sanno che è impossibile crederci. Poi sentono un urlo e, scambiandosi uno sguardo preoccupato, sguainano le bacchette e corrono nel parco. La scena che si mostra ai loro occhi è terribile. Tosca è a terra e si sta rialzando a fatica, i ragazzi corrono spaventati dal bagliore che emana una figura in movimento. Questa lancia potenti incantesimi per sgomberarsi il passaggio su massi e alberi, distruggendoli con una forza immane. Avanza verso il cancello di ferro battuto, incurante del caos che si lascia dietro.
-Ti ha fatto del male? – chiede Godric all’amica preoccupato e irato.
-No, sono… sono inciampata
-Tosca, se ti ha fatto del male…se ti ha fatto del male, deve pagare.
Ma una mano si posa sulla spalla di Grifondoro. Questi si gira in fretta, ancora irato. Ma Priscilla Corvonero, davanti a lui, scuote impercettibilmente la testa, e punta i suoi occhi su quelli di lui. Non è saggio combattere, non ancora. Così Godric aiuta Tosca ad alzarsi e tutti e tre assieme osservano l’artefice della distruzione che li circonda svanire fuori dai confini del castello. Tosca ricaccia indietro le lacrime e stringe i pugni.
-Gli sono corsa dietro come una stupida, pensando che tutto avrebbe potuto sistemarsi. Pensando che tutto poteva tornare come prima. Ma non tornerà più come prima, sono un’illusa.- e scappa via verso l’imponente castello.
Godric guarda ancora il cancello, come se si aspettasse di veder ricomparire l’amico, di cui si possono notare i segni del passaggio. Priscilla gli pone una mano sul braccio, rassicurandolo.
-Cosa farà adesso? – gli chiede in un sussurro
Lui impiega un po’ per rispondere. Lo sguardo fisso verso l’orizzonte, apparentemente perso nel vuoto. Poi si gira verso l’amica e con un’espressione sfinita sul volto risponde:-Non lo so
-Pensi che…- si schiarisce la voce –pensi che possa essere pericoloso?
-No, non è cattivo, non lo è mai stato.
-Non bisogna essere cattivi per essere pericolosi, ricordalo. – fa una pausa carica di tensione.
-Ho paura per Tosca.
-Si riprenderà, come ha sempre fatto.- è evasivo, troppo evasivo
-E’ diverso questa volta.- lei lo fissa intensamente con aria severa
Godric non risponde, calcia un sasso per terra e lo manda lontano. Unisce le sopracciglia con aria pensosa e guarda i suoi piedi.
-Tornerà?- è una parola buttata fuori con difficoltà, la sua
Priscilla scuote la testa scoraggiata. Restano per un po’ in silenzio, come se aspettassero qualcosa. Il sole è stato oscurato da nuvole temporalesche, di un grigio intenso, e riflette il carattere di tutti, quel giorno. Poi Godric sente qualcosa di caldo sfiorargli la mano e alcune dita uncinarsi alle sue. Con uno scatto della testa si volta verso Priscilla, questa lo osserva con aria interrogativa poi si volta verso l’imponente edificio alla loro destra. Lui allora stringe quella mano delicata e assieme si incamminano verso il castello. Intanto, stava iniziando a piovere. 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Fly to the sky