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Autore: _justjuls_    25/04/2013    11 recensioni
Non so se ti è mai capitato di sentirti diverso; non uguale ai ragazzi e dalle ragazze della tua scuola, e magari ti hanno insultato, solo perché non sei come loro.
Beh, se sei mai stato in questa situazione, allora saprai come mi sono sempre sentita. Sono dislessica, iperattiva, con un disturbo da deficit dell’attenzione, insomma, non male per una matricola al primo anno di liceo. Scusa, non mi sono ancora presentata: mi chiamo Aurora Chord e in effetti sono diversa.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA FIGLIA DI PAPA' PARLA IN RIMA BACIATA


Quel mattino di giugno fu come tutti gli altri, alle 7 in punto “it’s time” degli Imagine Dragons cominciò a rimbombare nella mia stanza, e dopo aver assaporato la mia canzone preferita  tra le coperte, mi alzai dal letto.
Nella mia testa ripetevo ininterrottamente che era l’ultimo giorno di scuola, e che sarebbe andato tutto bene.
Prima di prendere il pulmino, salutai mia madre assicurandole che, anche per quella giornata, mi sarei impegnata al massimo.
Una volta salita sul pullman mi gettai sui primi due posti liberi che vidi e mi misi le cuffie che riproducevano a massimo volume tutte le canzoni dei miei cinque artisti preferiti. Probabilmente ero seguita dal gruppetto di fighette senza-cervello di Cassie Foster perché d’un tratto si sentirono una serie di mormorii, e come da copione proprio in quel momento Cassie mi passò vicino lanciandomi una delle sue occhiate da strega dell’est. Quel giorno la figlia di papà indossava la sua minigonna di Gucci e con un paio di tacchi alti quindici centimetri, che se fosse per me sarebbero stati vietati per pericolo pubblico. Guardai fuori dal finestrino ed ebbi giusto il tempo di accorgermi che eravamo quasi a metà percorso, che il pullman si fermò e pochi secondi dopo ritrovai la mia amica Rose sul sedile di fianco.
 
« Imagine Dragons, Thirty Seconds to Mars, Green Day, Paramore, o Ed Sheeran? » Mi domandò indicando l’Ipod.
« Al momento Green Day» Risposi felice di averla al mio fianco. Rose è una ragazza ‘strana’, almeno questo è il titolo che conferiscono a noi, ragazzi non esattamente popolari e beh, strani. Inoltre il suo colorito è di sfumatura tendente al verde, il che la rende bersaglio di scherni da parte di alcuni nostri compagni, ma io non ci faccio molto caso. E’ la mia migliore amica, come potrebbe il colorito della sua pelle avere qualche importanza?
«Hai notato che le senza-cervello sono vestite con i colori in tinta con Cassie? Mi fanno proprio pena sai, sembrano delle zombie assetate di scarpe.» mi fece notare indicandole con un cenno della testa. In effetti, aveva ragione: Cassie indossava la minigonna e i tacchi di un colore fucsia acceso e il top verde fluorescente, mentre le senza-cervello avevano la minigonna e i trampoli verdi e il top fucsia, a guardarle mi sembrava di vedere il mio vecchio libro di storia tutto evidenziato.
In quel momento il pullman si fermò. E nel giro di cinque minuti la campanella suonò ricordando che le vacanze estive non erano ancora iniziate.
Le ore passarono, così le lezioni e stavo quasi assaporando l’aria delle vacanze: Niente più scuola, niente più Cassie, niente più stress: Solo amici e divertimento. Alla conclusione dell’anno mancava solo un’ora, e come al solito sarei riuscita a rovinare tutto.
 
Al suonare della campanella, il signor Harris entrò in classe puntuale come un orologio svizzero. Nonostante il caldo infernale, portava il suo solito maglioncino grigio sbiadito sopra la sua camicia a righe bianche e nere, che non avevano mai donato affatto alla sua figura snella e slanciata.
«Buongiorno, ragazzi! Dai, quest’ora e poi sarete liberi per tre mesi, potete resistere!» esordì con tono amichevole, ma subito dopo la porta della classe si spalancò ed entrò Cassie con due delle sue seguaci.
«Ci scusi, eravamo in bagno» si giustificò Cassie sogghignando.
« Ok, ora sedetevi» rispose il professore in tono pacato.
Il professor Harris ci fece tirar fuori il libro di letteratura e chiese a Rose il riepilogo della lezione precedente:
«Rose, potresti ripeterci cosa abbiamo fatto la scorsa lezione?».
Rose andò in panico e il suo volto diventò più verde del solito.
«Stai tranquilla, non ti metterò il voto, non sono così crudele.» disse il prof sorridendo per metterla a suo agio, ma questo non sembrò calmarla più di tanto. Borbottò qualcosa e scappò fuori dalla classe.
«Ma l’avete vista? Ora sarà in bagno a vomitare, l’ho sempre detto che è una sfigata!» urlò Cassie ridendo , e a quel punto senza nemmeno rendermi conto mi alzai dal banco e le sfrecciai contro.
« Stai attenta a quello che dici zoccola!» urlai. A quel punto lei mi spinse e senza nemmeno guardarmi si mise a ridacchiare .
« Per non parlare della sua amichetta, Aurora, guardatela povera non sa nemmeno parlare la sua stessa lingua. Cos’era quello, arabo?» e le senza-cervello scoppiarono in una sonora risata.
Prima che potessi comprendere le sue parole, Rose rientrò e vedendomi stesa a terra m’aiutò a rialzarmi .
«Cos’è successo?» mi domandò ancora un po’ convalescente.
«Ti hanno preso in giro» risposi ghignando i denti. In quel momento mi risedetti al mio posto, arrabbiata più che mai, e dentro di me pregai perchè le succedesse qualcosa di male. So che non si dovrebbe fare, ma che vi posso dire? La detesto. Anzi, non è vero che la detesto, non riesco proprio a guardarla e sotto un certo punto di vista provo anche molta pena per lei. Il signor Harris che aveva assistito al litigio senza proferire parola si rivolse a Cassie «Credo che dovresti chiedere scusa ad entrambe».
La figlia-di-papà sospirò.
« Caro professore, mi ha dato furore! Dopo la scena spettacolare, mi sono messa a sghignazzare, la sua amica poi mi ha aggredita ed io allarmata le ho dato una gomitata». A quel punto tutti si misero a ridere, così Cassie si guardò attorno imbarazzata. Ogni volta che provava a parlare dalla bocca le uscivano rime sul limite del ridicolo. E quando corse in bagno e le senza-cervello andarono in panico. L’unica che non rideva era Rose che guardandomi mi disse con tono serissimo che era il momento di andare, allora la seguii.

 





--  SPAZIO AUTRICE --
Buon Salve popolo di EFP! Spero che vi sia piaciuto questo primo capitolo!
Spero che continuiate a leggere, e se mi lasciaste una recensione ve ne sarei molto grata :))
Juls
  
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