22
Gennaio 2013
Molto probabilmente
oggi come al solito sarà una di quelle solite
giornate stancanti, una di quelle giornate che la mattina ti alzi
consapevole
di non avere nessuna speranza di vivere anche solo per dieci minuti
un’avventura.
Oddio, forse la parola
“avventura” è davvero esagerata,
però è proprio
questo quello che mi ci vorrebbe in questo momento.
La scuola è
davvero così stressante, interrogazioni, compiti, fine del
primo quadrimestre, pagella, e soprattutto voti.
Come avrete
già capito prima, io non sono molto brava a scuola, diciamo
che faccio il minimo indispensabile, perché? Noia, tutto per
me in questo
periodo è noia, per non parlare poi dei professori e dei
numerosi compiti che
lasciano per casa.
Mia mamma crede che io
sia molto capace, ma anche lei sa che la pigrizia
che c’è in tutto il mio corpo supera tutti i
limiti.
Erano le 6 e 25,
mancava poco al suono di quella stupidissima sveglia,
continuai a guardare il tetto della mia stanza, era davvero strano
quello che
mi era capitato ieri a scuola, insomma, troppe coincidenze con la
storia che
sto scrivendo per ora io.
Come previsto, non
molto tempo dopo la sveglia suonò sulle note di One way or another.
Mi alzai dal mio dolce
e caro letto, andai in bagno e mi lavai.
Dopo circa venti
minuti in bagno che comprendevano doccia, shampoo e
trucco aprii l’armadio, anche oggi non sapevo cosa mettere,
così presi una
maglietta normale azzurra con una scollatura a “V”,
un jeans scuro e le mie
amatissime scarpe da ginnastica bianche.
-Buongiorno, nonna.-
Dissi addentando un biscotto.
-Ciao tesoro, dormito
bene?-
-Si grazie, mamma e
papa?-
-Sono già
andati a lavoro.- Disse passandomi la merenda chiusa in un
tovagliolino per la scuola.
-Grazie, ora vado se
no perdo l’autobus.-
-Stai attenta, ti
voglio bene.-
-Anche io.- Dissi
chiudendo la porta.
Autobus, ti prego
passa.
Ero seduta in quella
fermata da quasi un’ora, niente, ancora non si
decideva a passare.
Erano le 7 e mezza,
mancavano poco più di 20 minuti al suono della
campanella, così decisi di proseguire il mio tragitto a
piedi.
Presi le miei
amatissime cuffiette dalla tasca e le inserii nello
spinotto del telefono, come era mio solito inserii la playlist
di tutte le canzoni
dei One Direction, erano i soli a
rilassarmi
prima di dover affrontare le lezioni.
Durante il tragitto
entrai in un bar, per comprarmi un cornetto, oggi
avevo voglia di qualcosa di dolce!
-Cosa le posso
portare?- Chiese il ragazzo dietro il bancone.
-Un cornetto, grazie.-
-Arriva subito.- Disse
molto gentilmente lui, mentre io aspettavo.
-Sharon?- Ad un certo
tratto mi sentii chiamare, così mi voltai.
Accanto a me era
appena arrivato un ragazzo alto, magro, con gli
occhiali scuri e un cappello che faceva a mala appena intravedere i
capelli
biondi, mi sembrò un angelo, si ma un angelo con l’iphone.
-Ci conosciamo?-
Chiesi cercando di capire di chi si trattava.
-Sono io Niall.- Disse
quasi sussurrando. –Il tuo nuovo compagno di
corso.-
-Ah, si si, scusami
non ti avevo riconosciuto, sai sei poco coperto.-
Dissi scherzando.
-Beh, questo
è l’unico modo se voglio avere una vita un
po’ più
normale.- Disse mimando le virgolette su l’ultima parola.
Normale? Cosa voleva
dire con la parola “normale”?
-Non sarai mica un
ricercato, vero?-
-Uhm. .una specie.-
Disse ridendo.
Lo guardai stranita,
lui lo capì e si avvicinò di più a me.
-Ogni cosa a suo
tempo, piccola.-
-Ecco a lei, viene 1
₤.- Mi disse il ragazzo porgendomi il cornetto.
-Te lo offro io.-
Disse infine Niall.
-Non ce ne bisogno,
tranquillo.- Gli sorrisi.
-Insisto.-
Era davvero molto
strano, sia il suo comportamento che quello dei suoi
quattro amici.
Cos’è
che ancora non mi poteva dire, e soprattutto perché uscivano
sempre vestiti molto “coperti”, insomma troppi
cappelli, sciarpe enormi e
occhiali da sole scuri.
Se leggessi quelle
stupide Fan
Fiction che di solito le ragazzine della mia età
leggono a quest’ora
penserei che il mio nuovo compagno Niall, fosse Niall
Horan, il componente degli One
Direction.
Si ok, lo ammetto,
troppe coincidenze, i miei compagni si chiamano anche
loro Niall, Zayn, Louis, Harry e Liam proprio come loro, ma andiamo,
non sono i
soli che portano questi nomi, no?
Certo Sharon, loro
sono dei contanti famosi ti pare che vengano a
completare gli studi proprio nella tua scuola?
Ma dai, in questa
cittadina non accade mai niente di nuovo, chiederei
davvero troppo.
Senza neanche
accorgermene arrivai davanti il cancello di scuola, mi
guardai intorno ed entrai con poca voglia.
-Buongiorno bellezza.-
-Giorno, Baylee.- Gli
dissi sorridente.
-Allora, pronta per un
nuovo giorno?- Chiese cingendomi le spalle con il
suo braccio.
-No.-
-Sempre di ottimo
umore, eh?-
-No cioè,
si, scusami ma ho così tanti pensieri per la testa che no
riesco a concentrarmi molto ultimamente.-
-Uhm ti ci vorrebbe
una bella vacanza.-
-Sarebbe ottimo.-
Dissi prendendo i libri dall’armadietto.
-Forza andiamo in
classe prima che la prof inizi a spiegare.-
Annui e andammo.
Ogni
martedì a scuola c’era un laboratorio diverso,
oggi c’era quello di
canto, amo la musica e amo cantare quindi questo era il mio giorno!
Entrammo in classe
giusto in tempo per l’appello.
-Buongiorno dolcezza.-
Sentii dire al ragazzo riccio alla mia amica, che
per risposta gli sorride soltanto.
-Ti piace?- Gli chiesi
sussurrando al suo orecchio.
-Cosa? No, ma sei
pazza?-
-No, e solo che ti
conosco talmente bene che potrei capire i tuoi
sentimenti anche attraverso un muro.-
-Beh per tua
informazione questa volta hai sbagliato.-
-Vedremo.-
-Si si.- Dissi
girandomi verso la finestra.
Sole, avevano detto
che oggi ci sarebbe stato il sole.
-Ho dimenticato
l’ombrello a casa.-
-Tranquilla, ti
accompagno io con il mio.-
-Grazie Baylee, sei la
migliore.-
-Lo so, lo so.- Disse
ridendo.
La campanella della
ricreazione suonò, così io iniziai ad alzarmi per
andare in bagno.
-Vado in bagno, ci
vediamo alla mensa?- Chiesi alla mia amica.
-Neanche per sogno, tu
resti qui.-
-E perché?
Non posso andare prima in bagno?- Chiesi confusa.
-Sei scema per caso?-
-No, sono solo
affamata e devo anche fare la pipì.-
-Si, sei scema.-
-Magari se la
smettessi di spiegarti come un libro chiuso io ti capirei
meglio.-
-Ma non ti ricordi?-
Disse con fare ovvio.
-Cosa dovrei
ricordarmi?-
-Aaaah, ieri sera a
casa tua abbiamo continuato a scrivere un piccolo
pezzetto della tua storia.-
-Si, ma cosa
c’entro con il fatto che io debba andare in bagno?-
Continuavo a non capire.
-Idiota, abbiamo
scritto di Louis.-
Solo a sentir nominare
quella storia e di Louis mi vennero in mente
tutte cose.
-Cavolo hai ragione,
avevo completamene rimosso tutto dalla testa.-
-Come al solito, sei
la solita mezza testa.-
-Lo prendo come un
complimento, ma tornando al discorso, come facciamo a
capire se quello che ho scritto ieri al computer si
avvererà?- Chiesi
sussurrando.
-Devo proprio pensare
a tutto io, vero Sharon?- Io annuii. –Vero. Allora
ora noi due molto lentamente lo seguiremo, ovviamente senza farci
vedere.-
-Tipo 007?-
-Una specie.-
-Ma è da
cretini!-
-Perché tu
sei intelligente?-
-EHI!-
-Dai, lo sai che
scherzo.- Disse abbracciandomi.
-Si, come no.- Dissi
fingendomi offesa.
La nostra
chiacchierata fu interrotta dalla vista del ragazzo e dei suoi
amici che uscirono dalla classe.
-Andiamo.- Disse lei
spingendomi fuori.
-La smetti di
guardarti ogni due minuti intorno?- Dissi alla ragazza che
camminava tipo la “pantera
rosa” -Ti stanno
guardando tutti.-
-Beh lasciali
guardare, tu piuttosto smettila di camminare come se nulla
fosse, ti potrebbero vedere.-
-E allora? Siamo a
scuola, siamo le sue compagne, non pensi sia normale
vederci qui?-
-Oh smettila, mi
rovini sempre tutto il divertimento.- Alla vista della
sua espressione scoppiai in una risata molto rumorosa, amavo quando
faceva
così.
-Shh stai zitta.- Mi
rimproverò lei.
-Scusa, scusa.-
I ragazzi si fermarono
in una muretto del giardino, il moro si accese
una sigaretta mentre gli altri iniziarono ad aprire la loro merenda.
-Quella di ieri
sarà stata solo una coincidenza, si insomma è
impossibile.-
-Vedremo Sharon,
dobbiamo solo aspettare.-
Niall uscì
un panino, non un semplice panino, un panino a tre strati.
-Ma pensi che
riuscirà a mangiarlo tutto?- Gli chiesi alla ragazza che
cercava di nascondersi dietro ad un cespuglio.
-Beh dipende, ieri gli
ho visto mangiare tre pacchi di patatine i sole
due ore di lezione.-
-Ah.- Ero scioccata,
anche Niall
Horan ha sempre fam. .NO Sharon, basta pensare a loro, ti ho
detto che è
impossibile, impossibile.
I-M-P-O-S-S-I-B-I-L-E-
-Guarda!- La voce
della mia amica mi fece distaccare dai miei pensieri
idioti.
-Che
c’è?- Chiesi.
-Sta mangiando una
carota.-
-Impossib…
o cavolo, ma quella è proprio una carota!-
-Ma daai, non
l’avevo vista.- Disse con voce scherzosa.
-Non ci credo.- Dissi
incredula.
-O quel ragazzo
è matto o sei tu che hai dei poteri magici.-
-E se fosse tutto un
caso?-
-Spiegati meglio.-
-Si insomma, a molte
persone piacciono le carote, girava la voce che
anche a Louis Tomlinson ne andasse
pazzo.- Ecco che ci risiamo.
-Non mi dire che
ascolti ancora quel gruppo.-
-Si,
perché, hai problemi?- Dissi già pronta a
difendere i miei idoli.
-No, no.-
-Ah ecco.- Dissi
minacciandola con una foglia.
Pov Louis.
Eravamo nel giardino
di scuola, per fortuna la pioggia aveva smesso,
almeno per ora.
Mi trovavo con i miei
quattro amici seduto nel muretto, tutto sommato
qui era un posto tranquillo, avevamo fatto una bella scelta per quanto
riguarda
la scuola, un posto in cui non accade mai niente di nuovo, nessuna
avventura,
beh a parte il nostro arrivo qui.
Ma per quanto riguarda
questo discorna era meglio non parlarne con
nessuno, almeno non ora.
Siamo venuti qui
soltanto per uno scopo, completare gli studi.
-Perché ti
sei portato una carota per merenda?- Mi chiesi il mio amico
Harry.
-Non lo so, oggi
quando mi sono alzato dal letto avevo una voglia matta
di carote, così ne ho presa una e lo messa dentro lo zaino.-
-Non avrai di nuovo
iniziato co quella storia che a te piacciono le
carote, vero?-
-No Zayn, sai
benissimo che le odio, ma anche se non voglio mangiarle
sento qualcosa che mi spinge a mangiarle.-
-Beh se non le vuoi
posso anche mangiarla io.- Disse speranzoso Niall.
-Magari la prossima
volta, oggi devo mangiarla.- Dissi ridendo.
Era strano, era
davvero molto strano, avevo inventato quella “storia
delle carote” solo per dire qualcosa di diverso dai miei
amici, ma le ragazze
ci avevano creduto per davvero.
Risi al solo ricordo
di quando una ragazza per venirmi a salutare salì
sul palco vestita da un’enorme carota, era stata davvero
molto carina.
-Zayn Harry, guardate
chi c’è là.- Disse Liam attirando
l’attenzione di
tutti.
-Un’albero?-
Disse ingenuamente il riccio.
-No Harry, accanto
all’albero vedi qualcosa o meglio vedi qualcuno?-
Continuò il biondino.
-Parli di quelle due
ragazze?-
-Bang ci sei arrivato
finalmente!- Disse Zayn prendendolo in giro.
-Beh scusami tanto se
amo da matti la natura.-
-Più di una
bella donna?- Chiese Niall continuando a mangiare.
-O meglio
più di una quarta di reggiseno?- Disse Zayn correggendo il
suo
amico.
-No, mai, la natura
magari la mettiamo al secondo posto.-
Tutti, compreso me
scoppiammo in una risata.
-Secondo voi
riuscirò a farla mia?- Chiese in fine il ragazzo dagli
occhi verdi continuando a guardare Baylee, la nostra nuova compagna.
-Styles, quante volte
te lo devo dire che noi siamo i migliori in questo
campo? Siamo andati con ragazze di tutti i tipi, perché non
dovremmo farcela
con loro due?!-
-Ah ma allora anche tu
sei interessato a qualcuna mio caro Malik.- Dissi
ridendo al moro.
-Beh, dovrò
pur passarmi il tempo i qualche modo.-
-Non pensi che sarebbe
meglio giocare a calcio o trovarti un altro
hobby?- lo rimproverò Liam.
-Sostituire il sesso
con uno stupido pallone? No grazie, ma passo.- Era
sempre il solito, ogni volta che ci trovavamo in giro per una tournée lui ed Harry andavano
sempre a
caccia di ragazze da portarsi a letto.
Roma, Parigi, LA,
Germania, Romania, Paesi Bassi, ne avevano conosciuta
una per ogni paese in cui eravamo stati, erano incredibili!
Il suono della
campanella ci fece scattare in piedi per raggiungere
ancora una volta la nostra classe e i nostri compagni, Zayn spense la
sua
sigaretta e ci raggiunse.
Pov Sharon.
-Ancora non ci posso
credere, l’ha mangiata!-
-Te lo avevo detto io,
devi scrive ancora, ne dobbiamo essere sicure al
100%.-
-E se tutto questo un
giorno potrebbe ritorcermi contro?-
-Ma dai Sharon, sei tu
che decidi il tutto, cosa potrebbe accadere?- La
guardai senza rispondere, forse aveva ragione, ero io che decidevo il
tutto.
-Nonna sono a casa.-
Urlai entrando in cucina.
-Ciao piccola, andata
bene la giornata?-
-Si, ma sto tipo
morendo di fame, cosa c’è di buono oggi?-
-Spaghetti con il
ragù fresco, so che ne vai pazza.-
-Ti adoro nonna.-
-Anche io tesoro,
allora raccontami di oggi.- Disse porgendomi il
piatto.
Di solito
all’ora di pranzo eravamo sempre da sole, i miei erano sempre
impegnati, certe volte non li vedevo per settimane intere a causa dei
loro continui
viaggi di lavoro, mia nonna era la sola che sapeva veramente tuto di me.
-A parte le solite
cinque ore di continuo studio niente di nuovo.- Che
buona che era la pasta. –Nonna sei sempre bravissima a
cucinare!-
-Grazie amore, ma non
è nulla di che.- Disse quasi imbarazzata, era un
tesoro. –Allora, compagni nuovi? Hai fatto nuove conoscenze?
Forza racconta.-
-Come fai a sapere che
ho dei nuovi compagni?- Chiesi stranita.
-Me l’ha
detto Ruby, la nonna di Baylee.- Rise.
-Aaah ecco, ora si
capisce tutto, si beh ecco sono cinque nuovi ragazzi,
ma nulla di che.-
-Sono carini?-
-Per dirti la
verità non lo riesco a capire, camminano sempre super
coperti.-
-Non saranno mica dei
ricercati?- Disse ridendo.
-Sai me lo sono
chiesta anch’io.- Sorrisi allo stesso pensiero che
avevamo avuto entrambe.
Dopo pranzo salii in
camera mia per rilassarmi un po’, mi misi nel letto
ma non riuscii a prendere sonno, così mi alzai e accesi il
computer.
Andai sulla mia
cartella, cliccando sulle mie storie, già, quelle storie
di cui vi parlavo giorni fa.. quelle storie che non verranno mai lette.
Entrai selle mie
ultime bozze, ancora una volta rilessi quello che avevo
scritto ieri sera con Baylee…
“A
Louis piacciono così tanto le carote che se li porta anche a
scuola per
merenda… sono come una droga per lui!”
Risi al solo pensiero
di quello che era successo oggi.
Le carote sono buone
ma non per la scuola, è da pazzi o da vegetariani,
e lui di certo non mi sembrava un tipo da sole verdure.
Guardai quella pagina
ancora vuota, così decisi di scrivere ancora un
po’.
“Era
una nuova giornata per la nostra piccola ragazza, appena alzata dal
letto, come ogni mattina si andò a fare una veloce doccia,
si aggiusto i
capelli, si mise un velo di trucco e poi corse a fare una veloce
merenda.
Anche oggi
come al solito era in ritardo.
Il sole per
fortuna oggi era stato così gentile da degnarci della sua
presenza, anche se ormai per la ragazza non c’era
più speranza di riuscire a
prendere l’autobus.
-Cavolo,
stupida sveglia, non suona mai in orario.- Disse battendo i piedi
per terra. –Ogni volta è sempre la stessa storia,
mi toccherà andare a piedi
anche oggi.- Disse infine iniziando a camminare.
-Vuole un
passaggio signorina?- Si sentì chiamare, una voce ancora
nuova
alle sue orecchie.
-No
grazie.- Disse senza guardare per sapere chi era.
-Andiamo,
vieni con me, non sono mica un maniaco assassino.- Allora a quel
punto presa dala troppa paura ma anche dalla troppa
curiosità, la giovane si
girà e lo vide, vide il suo nuovo compagno Zayn, sulla sella
della sua moto
nera.
-Ah, sei
tu.- Disse con poca importanza.
-Ti
aspettavi qualcun altro per caso?-
-No.-
-Beh allora
perché non vieni? Arriverai in ritardo se non accetti il mio
passaggio!-
-I
professori se ne faranno una ragione.- Disse in fine continuando a
camminare.
-Bene,
allora arriveremo in ritardo in due.- Il ragazzo scese dalla moto e
si mise a camminare con lei.
-Che fai?-
Gli chiese.
-Arrivo in
ritardo a scuola per colpa tua, tu invece che fai?- Disse il
ragazzo lanciandole uno sguardo veloce.
-Sei
davvero un tipo insistente, lo sai vero?-
-Uhm si, mi
piace vincere.- Disse facendole l’occhiolino per poi
passargli
il casco.
-Salgo
soltanto se vai piano.- Disse lei una volta salita.
-Tieniti
forte.-
Lei fece
come gli disse lui, e partirono.”
-Sharon, tesoro,
scendi è arrivata la mamma.- Mi sentii chiamare dalla
nonna, così salvai quello che avevo scritto e chiusi la
cartella.
“La tua
bozza è stata salvata”
Mi disse il computer
prima che lo spegnessi.
Peeeerdono,
vi chiedo peeerdono.
Lo so non aggiorno da mesi e mi
dispiace immensamente, ma come molte di
voi sapranno per ora ho in corso anche un’altra storia
“ Il migliore amico di
mio fratello.” E così quando ho un po’
di tempo scrivo i capitoli.
Spero mi perdonate, vi chiedo ancora
una volta scusa.
Allooora, per quanto riguarda il
nuovo capitolo che ve ne pare?
Piaciuto?
Per farmi perdonare
l’ho fatto un po’ più lunghetto, sono
contenta che
alcune di voi mi continuano a sostenere anche con questa mi terza
storia, siete
troppo dolci.
Volevo ringraziare anche
tutti quelli che hanno letto “Sognare
non costa nulla” (la mia prima storia
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1281029&i=1 ) e chi ancora sta
seguendo “Il
migliore amico di
mio fratello.” ( la mia seconda storia
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1388018&i=1 )
Spero
mi lascerete una recensione, così continuo la storia.
Ps.
Se
vedo che riceve delle
recensioni la continuo, quindi sta a voi u.u
Vi lascio il mio contatto
Twitter
(https://t.co/EsJSEEGNf1
)
Spero di avere presto vostre notizie.
Un bacio.