The
Seventh:Winter
·
PART 5: Keepin’
Chapt. 11: Love is Like a Shadow.
You can`t
change what people are, without destroying who they were.
"Direi che sia il caso di fare
il punto della situazione."
"...mmmmm"
Vedo sfocato, molto sfocato, e non respiro neppure bene.
"Adie,
non muoverti. L'epistassi si sta arrestando, ma preferisco stia coricata: Hai
perso abbastanza sangue dal naso e sei molto debole, probabilmente ti gira la
testa e..."
"...Mi gira la testa...."
confermo. E mi fa male qualsiasi parte del corpo.
"Ecco, appunto, è proprio meglio
se..." il getto di vomito schiva Bruce di pochi centimetri e finisce nel
secchio che prontamente il dottore mi mette sotto il naso. "Natasha, ti devo dieci dollari e un giro in lavanderia in
meno."
"Lo sapevo, vomita
sempre."
"... dove sono...?"
Il tono di Banner torna ad essere
conciliante, mentre prende il fazzoletto che gli porge Steve e mi pulisce il
viso. Poi lo restituisce al proprietario che lo fissa con aria disgustata
tenendolo con la punta delle dita e tentando senza successo di rifilarlo a
Clint. "Sul Quinjet. Ti ricordi cosa è
successo?"
"Uhm...." Sbatto le
palpebre un paio di volte, per cercare di recuperare più lucidità possibile, mi
è difficile concentrarmi quando vedo offuscato e nella testa tutto rimbomba:
"Sono andata a SoHo con le ragazze, abbiamo
bevuto come delle spugne, ho sfasciato l'Acura contro
una cabina telefonica e tentato di corrompere un poliziotto proponendogli
favori sessuali."
"Ehm...no. Non questa volta, almeno."
"Oh. Allora ho richiuso un
portale interspaziale con l'ausilio di una Gemma che controlla il potere della
Mente?" Banner annuisce. "Mi pareva più plausibile la prima
ipotesi."
Thor si china sulla brandina, a
pochi centimetri dal mio viso: "La tua abilità è divenuta sorprendente. Ci
tengo a congratularmi con te per la riuscita di questa impresa."
"Beh, uhm. Grazie."
"Se avessi capito prima il
valore della magia, se ne avessi avuto rispetto, considerazione e..."
Thor non è così veloce a schivare il
vomito.
A causa del vento e delle condizioni
più proibitive del solito, alla base funziona un solo generatore e non c'è
sicuramente abbastanza acqua calda per farci la doccia tutti. Come salvatrice
del giorno mi fregio del diritto del primo turno. Banner si prenota per
secondo, indicando il suo naso rosso e colante e la sua leggera tosse come
conseguenze della lotta tra i ghiacci del pomeriggio. Stark
si maledice per avergli dato la scusa di una salute cagionevole mentre Steve,
come sempre, si offre volontario per il sacrificio dell'ultimo turno: "E
se voi due fate la doccia insieme magari risparmierete un po' di tepore anche
per il povero Cap!" Clint alza gli occhi dalle
punte delle frecce che sta controllando, inarca un sopracciglio e piega
l'angolo delle labbra in una smorfia ridicolmente seducente. "Sentito Nat? Potrebbe essere una buona idea."
"Sperando che l'acqua non sia
già troppo fredda da farti figurare male."
Scoppiamo a ridere tutti, a parte
Clint: "Spiritosi, fate pure. Siete solo invidiosi che non farò la doccia
da solo, questa sera."
"Puoi ben dirlo, arciere.
Niente è più accogliente che le braccia della propria donna dopo una
battaglia."
"O del proprio uomo."
intervengo io, puntigliosa per quanto riguarda le pari opportunità. Natasha alza gli occhi dall'avambraccio di Stark a cui sta applicando un cerotto ad un taglio. "È
meglio che tu vada a farti la doccia. Ora."
Alzo le mani: "Non ho
intenzione di saltare addosso a nessuno dei presenti."
"Certo, come no. Fila a farti
la doccia, io e te dobbiamo parlare."
"Mamma Nat,
mi hai già parlato di contraccezione e...."
"HO DETTO FILA A LAVARTI!"
"Ok."
"Thor, anche tu hai ustioni da
freddo? Fammi controllare."
"Bruce, amico mio, ti ringrazio
per la premura, ma svanirà nel giro di poco. E le medicine di Midgard non possono nulla."
"Solo un'occhiata."
"Non è necessario."
"Non controllare mi
innervosisce, sai?"
"... ne ho una anche sulla
schiena."
"C’era Loki.”
Alle mie spalle, Natasha
è una sagoma indefinita nera e rossa. Smetto per un istante di tamponarmi i
capelli con l'asciugamano e la fisso attraverso lo specchio offuscato dal
vapore: "E dove, ai giardinetti?"
"Dove il rilevatore mi indicava
due Gemme." Mi volto a fissarla, indecisa se sospettare o meno che questa
sia una trappola. "Uno dei giganti - da come sbraitava e si agitava credo
fosse un comandante o qualcosa di simile - aveva la gemma incastonata in una
mano: Loki l'ha ucciso, hai idea di chi fosse?"
"È stato feroce?"
"Abbastanza."
"Allora, a rigor di logica, era
un suo parente. Stretto."
"Sì, anch'io ho avuto questa
impressione. Ad ogni modo, sarò franca con te: ha tentato di uccidermi." I
lividi sul collo: lascio andare l'asciugamano che scivola dalla mia testa e
cade a terra. "Si è fermato un istante prima di frantumarmi le vertebre. E
non sono sicura che l’abbia fatto perché Stark è
intervenuto in mio soccorso.”
"Apprezzabile."
"Alquanto." Nat si china e raccoglie il telo, poi me lo riavvolge in
testa come un turbante con un gesto premuroso. "La Gemma della mente l'ho
presa a lui. Come sempre il tuo trombanemico è troppo impegnato ad essere sicuro della sua
superiorità nei nostri confronti per tenere la guardia completamente
alzata."
"Sì, da sui nervi anche a
me."
“Ma non è tutto: quando stavi
chiudendo il portale… beh, è comparso dal nulla, come
se un istante prima fosse neve e ghiaccio, e ti ha... non lo so, sembrava ti
sostenesse: Credo questo ti abbia aiutato nell’intento.” Deglutisco, ricordando
la sensazione di quella fredda energia che circondava il mio corpo e l’ondata
di potere che mi attraversava improvvisamente. “È scomparso subito dopo in una
luce viola.”
"Gemma dello Spazio. Ecco come
può muoversi così velocemente per distanze così grandi."
"Già. Quella proprio non sono
riuscita a prenderla.”
"Comunque almeno sappiamo chi
ce l’ha. Con quella del Tempo che ho recuperato su Jotunheim
e questa della Mente, direi che siamo a buon punto, no?"
Nat alza le
spalla: "E magari i nostri avversari hanno le altre tre: Non siamo neppure
a metà dell'opera, senza contare che non possiamo davvero sapere da che parte
stia Loki.”
“Loki sta
dalla sua parte.”
“E tu?”
Sospiro: “Non sono dalla sua parte.
Anche se non voglio lasciarlo andare alla deriva. È solo, colmo di rabbia e
dolore. Pericoloso, per sé stesso e per gli altri.”
“Cosa hai intenzione di fare?”
Mi stringo le spalle. “Far finire
questa storia il prima possibile. Cercare di recuperare una parvenza di dialogo
con lui, aiutarlo forse, per quanto
titanica possa sembrare questa impresa. Non fare quella faccia, so che detesti
il solo pensiero di una simile eventualità, però…”
sospiro “Non posso evitarlo.”
Natasha annuisce.
Apre la bocca per dire qualcosa ma qualcuno bussa alla porta del bagno: "Ragadde *sniff* il bio raffreddore sda peggiorando, *sniff*
non è che poddo
entrare a scaldarmi? *sniff* Ho
freddo!"
"Lasciamo entrare Banner, vah. Sai che casino somministrare del paracetamolo all'Hulk?"
"E spera che funzioni per via
orale..." sospira laconica Nat.
"Ho dato un'occhiata veloce al Quinjet nell'hangar: i rotori sono conciati male, ma ci sono
abbastanza pezzi di ricambio per fare un lavoro decente: domattina mi ci metto
d'impegno, ora però sono un po' a pezzi. Cubani?" sedendosi di fianco a
Clint e Steve Tony porge il portasigari. Entrambi accettano, con Clint offre un
sorso di vodka in cambio. "Vacci piano, è artigianale."
Tony alza le spalle con aria di
sufficienza ma si ricrede dopo il primo sorso, mentre tossisce e sputacchia
sotto lo sguardo divertito degli altri due. "Ma che cazzo..."
"Nat
la prende dal suo 'spacciatore' di
fiducia a Little Odessa. È anche un ottimo disinfettante, se sei a corto di
acqua ossigenata. E un paio di volte l'ha usata su di me come
antibiotico."
"Ci lava anche i piatti, per
caso?"
OcchioDiFalco ride,
espirando una boccata di fumo: "No, i piatti a casa toccano sempre a
me."
"Parli proprio come se foste
una coppia sposata." commenta Steve.
"Beh, non fa poi tanta
differenza. Coinquilina come terzo incomodo a parte."
Il Capitano alza le spalle. "Il
matrimonio è impegno, è sicurezza..."
"È un contratto."
"Andiamo, Tony, non fare il
cinico proprio tu."
"Guarda che è così." Stark prende un altro sorso e tossisce di nuovo, questa
volta con meno violenza, passandogli poi la bottiglia. "Non sposo Pepper per una qualche idea strana di giuramento di amore
sempiterno: lo faccio perché abbia una copertura legale. È già la principale
beneficiaria del mio testamento e la CEO delle Stark Industries. Ma non voglio correre rischi che perda anche
solo l'1% del mio patrimonio per un qualche strano cavillo, e la via più
semplice e sicura è quella. Considero Pepper mia
moglie da prima che ci mettessimo effettivamente insieme, e lei lo sa perfettamente. Per questo inizialmente
non ha accettato la proposta. Ma poi le ho parlato, e ha capito: Questa è
l'unica sicurezza che posso darle. A parte il progetto Rescue, ma quella è un'altra storia ancora in fase
preliminare."
"Ed il mega-anello
allora?"
"Beh, una donna ha comunque le
sue vanità. Ed anche un genio fuori dagli schemi come me ogni tanto è costretto
a piegarsi alle convenzioni più comuni."
La bottiglia passa da Steve a Clint,
che dopo il suo sorso ed una boccata di sigaro appoggia la testa contro il muro
con aria stanca e lascia scivolare lo sguardo attraverso il corridoio. La porta
della stanza di fronte è semi aperta: Natasha si è
sollevata il pantalone sinistro e si sta applicando il nastro dei cerotti
elasticizzanti lungo l'interno dello stinco. Sembra canticchiare qualcosa,
Clint sorride: "Per noi questo discorso non varrebbe proprio."
"Io continuo a puntare
sull'idea dell'impegno." Si ostina Steve.
"Ed infatti sei single, Capsicle." scherza Stark.
Ma dal sorrisetto che piega la bocca
del Capitano, a Clint sorge il dubbio che non sia del tutto vero.
"Nat,
posso darti una mano?"
"Ho quasi finito."
Risponde semplicemente: i cerotti sono applicati sino a metà polpaccio,
tagliati in piccole strisce che si diramano dalla caviglia. Incurante, Clint si
avvicina comunque, sedendosi sulla panca a cui è appoggiata e prendendole la
caviglia tra le dita, a sostituire il suo tocco nell'applicazione; lei lo
lascia fare: " È solo un affaticamento muscolare" lo rassicura.
"Ed un principio di
congelamento.”
"Passato. Una doccia, seppur
tiepida, ti rimette al mondo. Ai tempi dell’addestramento base, non potevo
contare neppure su quella. E ho anche meno ustioni da freddo di voi: buon
sangue russo non mente.”
"Ottimo!" La sente fremere
e si compiace nel sentire la pelle d'oca affiorare mentre le dita superano
l'incavo del ginocchio e lambiscono l'interno coscia. "Secondo me hai
anche una piccola storta all’articolazione."
Natasha alza un
sopracciglio e lascia sfuggire uno sbuffo divertito: "Pensavo di averti
licenziato come infermiere personale." Le mani di Clint scivolano anche
sull'altra gamba, a premere dietro al ginocchio guidandolo a cedere per farla sedere
in grembo."Mi rivolgerò ai sindacati." Cerca la pelle sotto la felpa,
le labbra sulle sue. Natasha si stringe a lui, il
respiro più intenso e le mani tra i capelli a spazzola, e poi sul petto a
liberarlo dalla zip della maglia e...
"Scusade."
In un angolo della stanza Banner ha le sembianze di una larva nel bozzolo,
avvolto com'è dentro un sacco a pelo di una taglia degna dell'Hulk e con gli occhi gonfi dal raffreddore: "Dod vodevo inderrompervi, podede condinuare,
dando qua dentro non sendo
niente. Dolo vi ghiedo di spegnere la luce, pev favode, ho
mal di desda."
"Vogliamo testare il mio
Unguento sulle ustioni degli Jotun? Bruce ha detto
che non ha trovato nulla che ti aiutasse, su me e Steve ha funzionato."
Thor è gigantesco rispetto alla
brandina che gli è stata assegnata. Deborda da tutte le parti e deve tenere le
gambe piegate in un modo ridicolo. "Siete tutti preoccupati per queste
ferite, eppure voi non siete messi meglio."
"Oh, vogliamo solo
coccolarti." Scherzo, aprendo il vasetto tra le mani. Ubbidiente - che lo
sguardo di Banner prima l'ha inquietato non poco - Thor si toglie la maglietta.
Oh. Porca.
Miseria.
"Ti fanno così impressione le
ustioni?"
RiprenditiRiprenditiRiprenditiRiprenditiRiprenditi.
Niente da fare, il cervello mi è
andato in Stand-by. Solo dopo qualche minuto di boccheggio selvaggio riesco a
biascicare un 'sì' seguito da
un'improbabile e balbettante scusa su come le ferite inferte dagli Jotun mi facciano impressione, considerato che anche Loki è uno di loro.
A
proposito, Loki, scusa. Anche se spalmare unguenti
sui muscoli guizzanti, sodi ed incredibilmente perfetti di tuo fratello non
credo sia da considerarsi tradimento.
Che poi,
quando mai ci siamo accordati sulla monogamia?
"Beh, Loki
non è uno Jotun vero e proprio..." mormora Thor.
"Ehm...guarda che lì non sono ustionato."
"Oh, scusa." Ritraggo la
mano birichina: "In effetti, Loki è Jotun solo per metà. Per questo è più piccolo e non sempre blu."
"E l'altra metà? Voglio dire,
sappiamo che Laufey era suo padre. Ma sua madre? Te
ne ha mai parlato?"
Alzo le spalle. "Non lo sa, e
neppure vuole saperlo."
"Perché?"
"Perché è nato durante una
guerra in cui gli Jotun hanno invaso più regni."
sospiro. "Dovrei spiegarti cosa accade in genere alle donne di regni
invasi?"
"Non è necessario." Thor
abbassa lo sguardo a terra. "Per lui sarebbe motivo di ulteriore
afflizione."
"Sta imparando ora a sopportare
l'idea di essere nato per errore, di essere stato scartato dalla nascita e di
far parte di una stirpe che lui stesso odia a morte. Avere la certezza di
essere il frutto di una violenza... beh, chi potrebbe sopportarlo?"
Thor annuisce, gli occhi lucidi
piantati ostinatamente sul pavimento. "Se solo avessi compreso prima la
fragilità e la sua debolezza..."
"Loki
non è debole. È complicato,
emotivamente instabile, affetto da mezza dozzina di psicosi ed un po' incompreso, ma debole non direi
proprio, o non avrebbe avuto la forza di tentare la conquista della Terra, di
affrontare Thanos e adesso di intraprendere la sua
vendetta." Ed ora per favore non ti
mettere a piangere che a vedere un biondone di due
metri seminudo e lacrimante mi fa venir voglia di ritirarmi in convento. "C'è
una cosa che vorrei chiederti."
"Ti ascolto.”
"Amora,
l'Incantatrice" Thor si irrigidisce a sentire il nome dell'assassina di
sua madre. "In che rapporti era con Loki?"
Cerca di nascondere il rossore
infilandosi la maglietta. Deglutisce, prende tempo grattandosi una tempia,
guardandosi le unghie scheggiate e da come mi rivolge infine lo sguardo ne
indovino la risposta:
Di natura
squisitamente sessuale.
"L'Incantatrice è la maestra di
magia più potente che si conosca. Quando eravamo piccoli, e Loki
iniziò a dimostrare predisposizione verso la magia, Madre la fece cercare ed
invitare a corte per dare a mio fratello la migliore educazione possibile.
Inizialmente mio padre ne fu contrariato, poiché significava incoraggiarlo in
un'arte che non fosse quella della guerra, ma si fece promettere da Loki che avrebbe continuato comunque il suo
addestramento."
Farsi
promettere qualcosa da Loki. Bel colpo Odino!
"Le capacità di Loki prosperavano sotto gli insegnamenti di Amora. E lui dimostrava impegno e devozione nei suoi
confronti. Un po' troppa devozione, a
dire il vero."
Oh, cielo.
L'insegnante Cougar. Un cliché superato dai tempi di
Dawson Creek.
"Il suo carattere aveva
iniziato a mutare. Da fanciullo Loki dimostrava
un'indole piuttosto remissiva e mite, per quanto spesso si dilettasse in
dispetti e piccole bugie. Ma erano giochi infantili, nessuno se ne preoccupava
più di tanto."
Pedagogia
spicciola made in Asgard,
dovrebbero tenere convegni in merito.
"Ma da quando frequentava Amora era diventato indisponente, saccente, nervoso ed
offensivo. Madre se ne preoccupò, ma Loki non
sembrava predisposto ad un dialogo chiarificatore: non dava retta a nessuno se
non all'Incantatrice. Così Madre domandò ad Heimdall
di tenerli sott'occhio, poiché aveva intuito che ella stava tramando qualcosa e
stava fomentando Loki contro la sua famiglia. Non si
immaginava che invece l'avesse avvinto con un altro legame."
Allora Heimdall è davvero un voyeur! Ok, ho un quadro sempre più
completo delle psicosi di Loki.
"Madre andò su tutte le furie,
ma non intentò nessuna accusa formale ad Amora per
non far nascere uno scandalo che danneggiasse mio fratello. Tuttavia le tolse
la potestà degli studi di Loki e lei, sdegnata,
lasciò il regno. Improvvisamente, eludendo anche lo sguardo di Heimdall."
Sarò forse
prevenuta, ma alla luce degli ultimi avvenimenti, lo sguardo di Heimdall mi pare possa essere eluso con troppa facilità.
"Loki
come la prese?"
"Male, molto male. Si chiuse
nelle sue stanze e non uscì per giorni, nonostante cercassimo di parlargli e di
farlo ragionare: Madre diceva che aveva il cuore spezzato, Padre era furioso
per 'tutta questa storia delle lezioni di
magia' ed io sinceramente ero un po' invidioso che mio fratello avesse
avuto una donna prima di me. Ad ogni modo, Loki non
volle più avere nessun'altro insegnante, si dedicò agli studi da solo. Questa è
la storia, mi dispiace avertela dovuta raccontare."
Riassumendo:
un Loki adolescente è stato preso con le mani nel
sacco (vabbè, non erano solo le mani e non era
proprio un sacco) dal Guardiano, che ha spifferato tutto a mamma e papà che
hanno interrotto l'idilliaca relazione. La cougar ha
lasciato il regno di punto in bianco, probabilmente senza neppure salutarlo.
Alla faccia del trauma.
La pelle di Amora
è livida di inedia, l'unica nota di colore è la scia di sangue coagulato che
scende dalle narici, lambisce il labbro superiore ed attraversa la guancia.
È talmente fredda che quando le
guardie della scorta la appoggiano sul tavolo della stanza della guarigione Malekith inizialmente teme non ci sia più nulla da fare.
Sprona i cerusici con minacce di morte e loro si affrettano attorno al corpo dell'Incantatrice,
liberandola dai lacci del corsetto e dal mantello, cercando le pulsazioni ed il
respiro e pulendole il viso dal sangue. Mentre uno di loro le friziona il petto
per ristabilire la circolazione sanguigna che la prolungata esposizione al freddo
di Jotunheim ha compromesso, un altro invece le versa
il contenuto iridescente di una fiala tra le labbra.
Amora spalanca
gli occhi azzurri e prende fiato violentemente, poi inizia a tossire ed un
cerusico fa appena in tempo a voltarla su di un fianco che viene spinto via da
Re Malekith. Passa il braccio dietro alla schiena
dell'Incantatrice e ne solleva il busto, lieto di vederla riprendere colore
mentre la tosse smette di scuoterla.
"Maestà, vi domando perdono:
non credevo che..."
"Sssht. Riposa, Amora, hai fatto un lavoro
eccellente. L'invasione degli Jotun è fallita come
prospettavamo."
"I mortali hanno almeno due
Gemme. Quella piccola vipera ha osato..."
"Non preoccupartene ora. Avrai tempo e modo per lavare
quest'onta, mia cara. Sono in procinto per partire per Jotunheim,
a parlare a quei barbari decerebrati. Senza un capo, senza un Re non sono altro
che cani sciolti: Li prenderò sotto il mio dominio e mi servirò anche della
loro armata. Saranno il mio cuneo di sfondamento per invadere Asgard. I primi a cadere, mentre Svartalfheim,
servendosi delle Gemme, farà breccia nell'esercito Asgardiano.
Avrò la testa di Odino su un vassoio d'oro prima che egli si renda davvero
conto di chi sta combattendo."
"Mio Signore, permettetemi di
venire con voi."
Malekith le
accarezza i capelli con la mano bianca mentre scuote la testa: "Devi
riprendere le forze, Incantatrice. Ti farò scortare nelle mie stanze e avrai a
tua disposizione tutta la servitù della Rocca per sopperire a qualsiasi
capriccio in mia assenza. Hai fatto un lavoro egregio, mia cara, ed io sono un
Re molto riconoscente verso chi mi serve con fedeltà."
"Attenderò con ansia il vostro
ritorno"
Ed eccomi di nuovo!
Grazie innanzitutto, come sempre, per
aver letto e commentato questa storia: a dire il vero sto notando un calo
drastico delle recensioni, spero che non sia perché la storia stia annoiando o
comunque non piacendo… in tal caso, vi prego,
fatemelo sapere (anche via mp), in modo che possa aggiustare
il tiro.
Per qualsiasi cosa, vi lascio il mio
ask, come sempre: http://ask.fm/EvilCassyBuenacidos.
Intanto, sul mio tumblr
(http://evilcassy.tumblr.com/)
ho
il piacere di pubblicare le vignette di Vampire_heart:
Vi anticipo che sono sulla capigliatura che Loki
sfoggia nel trailer di Thor: The Dark World, e che sono spassosissime!!!
Grazie, Grazie, Grazie ancora!
Alla prossima, vostra
EC
PS: Titolo tratto da ‘Total Eclipse of the Heart’ e citazione inizale di ‘The
Butterfly Effect.’