32. Sorpresa!
Decisero
di restare per un
altro po' di tempo al villaggio, visto che la ragazza lamentava ancora
deboli
dolori, e presero la stanza per altri tre giorni.
Il
loro scopo iniziale era
quello di rilassarsi e godersi gli ultimi giorni di "vacanza" prima
della partenza, ma al contrario, nessuno dei due riuscì a
stare sereno.
Murtagh
temeva che a causa
del suo comportamento avesse spezzato qualcosa nel loro rapporto. E non
era
solamente un timore infondato.
Avevano
notato entrambi che
non riuscivano più a guardarsi negli occhi come prima.
O
meglio, era Liz che
continuava ad abbassare lo sguardo non appena incrociava quello di
Murtagh. Lei
faceva finta di niente, continuava a volte a volergli fare le coccole,
a
lanciargli sguardi dolci, ma al giovane non sfuggivano tutte le volte
che lei
per una scusa o per un' altra lo rifiutava, rifiutava di posare quegli
occhi di
ghiaccio su di lui.
Ed
era proprio questo che più
di tutto lo facesse star male, la sua indifferenza.
Ma
cosa credeva? Che fosse
così stupido e superficiale da non aver notato il suo cambio
d'umore?
Quante
volte l'aveva sorpresa
sull'orlo del pianto e aveva fatto finta di niente?
Murtagh
credeva che
lasciandola un po' da sola forse l'avrebbe aiutata a dimenticare quello
che era
successo.
Ma
se lei non aveva il
coraggio di parlarne come poteva sperare che le cose si risolvessero?
<<
Liz, dobbiamo
parlare >> sputò infine ad un certo punto.
La
ragazza, che si stava
preparando ad andare a letto sollevò lo sguardo verso di
lui, sorpresa e un po'
timorosa. Da che mondo è mondo quella frase non aveva mai
portato nulla di
buono. Comunque stette ad ascoltare cosa lui avesse da dire, in
silenzio.
Lui
la invitò a sedersi sul
bordo del letto, poi si posizionò di fronte a lei,
piegandosi sulle ginocchia
in modo che gli i loro sguardi si incrociassero perfettamente.
<<
Liz, amore mio, se
c'è qualcosa che non va...qualsiasi cosa, io sono qui, sono
pronto ad
ascoltarti >> disse con tono dolce, reclinando di poco la
testa.
Lei
rimase un po' sorpresa,
ma non si scompose.
<<
Cosa te lo fa
pensare? >> rispose accennando un lieve sorriso.
Intanto
sentiva la sua pelle
aver preso fuoco. Non era pronta ad affrontarlo, non era pronta a
questa
discussione, non così presto.
<<
Ti conosco
>>affermò Murtagh, risoluto, il suo sguardo si
fece più intenso, come a
voler scavare negli occhi di Liz per trovare la risposta.
<<
Con me puoi
parlarne, non ti farò più del male, te lo giuro
>>aggiunse, calcando
principalmente su quest'ultima frase, per imprimergli tutta la
sincerità e
l'umiltà possibile.
Liz
si mosse leggermente sul
letto. Simbolo di agitazione.
<<
I-io non credo di
essere pronta per parlarne, Murt perdonami >>lo
implorò quest'ultima
prendendogli entrambe le mani.
Allora
il ragazzo decise di
non insistere più. Lei sapeva che era a sua disposizione,
sempre, che avrebbe
potuto confidarsi, ma se non era ancora pronta le avrebbe lasciato
quanto più
spazio e tempo possibile. Forse solo così sarebbe tornata ad
essere la Liz di
sempre, quella allegra e scherzosa, quella romantica ma permalosa,
gelosa e
testarda, quella Liz che lui amava con tutto sé stesso, e
che credeva di aver
distrutto con le sue stesse mani.
<<
No, perdonami
tu...quando vorrai venire da me, io ci sarò >>
e con questa frase si
congedò, lasciandola seduta nel letto, mentre lui apriva la
porta della stanza.
<<
Dove vai? >>le
chiese subito la ragazza, rizzatasi in piedi.
<<
Voglio che tu ti
prenda i tuoi spazi, vado a prenotare un'altra stanza
>>rispose con tono
un po' fiacco, poi chinò il capo e uscì.
Sentì
un tocco delicato che
gli afferrava il polso, poi una vocina, debole, incrinata.
<<
Resta con me
>> non era un ordine, era una supplica.
<<
Non hai paura di me?
>>
La
ragazza scosse la testa.
Lui però rimase sulla soglia, indeciso.
Fu
allora che Liz gli afferrò
la mano, sicura, fino a trascinarlo di nuovo dentro.
Quando
però Liz si svegliò la
mattina seguente non lo trovò vicino a lei.
"Voglio che ti prenda
i tuoi spazi"
aveva detto.
Chissà, forse era ora di accontentarlo. Magari aveva anche
ragione, magari le
avrebbe fatto bene.
Ma
quel peso nello stomaco,
che si era affievolito leggermente durante il sonno tornò a
opprimerla ancora
una volta.
Era
già passato un giorno. Ne
rimanevano altri due.
Liz
doveva sbrigarsi se
voleva fare tutto per bene, Murtagh non doveva assolutamente venire a
saperlo.
Fu
così che afferrò il
mantello e si precipitò fuori dalla stanza, decisa.
Ciò
che doveva fare andava
fatto, e in fretta.
_______________
Murtagh
si ritrovò per l'ennesima
volta con il suo cavallo. Ormai era diventato il suo passatempo
preferito
quando si sentiva depresso.
Osservò
poi il cavallo di
Liz, così impettito e introverso. Se ne stava per i fatti
suoi, non cercava
affetto, gli bastava solamente un po' di cibo e un po' di riposo.
Gli
andò vicino per provare
ad accarezzargli il muso, ma quello lo allontanò
bruscamente.
Perché
in quel momento
pensava a Liz? E a come lo allontanava lei?
Arretrò,deluso
e decise di
dirigersi verso la piazza, nella speranza che ci fosse qualcosa da fare
lì, che
gli impedisse di continuare a torturarsi con questi pensieri.
Lungo
la strada incontrò un
uomo, che trascinando una lunga trave di legno, imprecava a gran voce,
alla
ricerca di aiuto.
Murtagh
accorse. Insieme
poggiarono la trave a terra, vicino all'abitazione di quest'ultimo.
<<
Grazie >>disse
l'uomo, porgendogli la mano sudata << quel bastardo di
Trevor, giuro che
me la paga >>disse poi fra sé.
<<
Conosce Trevor?
>>domandò Murtagh, curioso.
<<
Certo, tutti lo
conoscono qui in città, la domanda è..come lo
conosci tu, forestiero? >>
<<
Oh, lunga storia..ma
di che si tratta, perché ce l'avete con lui? >>
<<
Perché mi ha
abbandonato con una trave pesantissima in mano per correre dietro ad
una
ragazza. Ste cose non si fanno, no no, lui è pure sposato,
si dovrebbe
vergognare... >>commentò con un certo
risentimento l'uomo.
A
quelle parole,una spia di
allarme si accese dentro la testa del giovane, che si trovò
a
domandare:<< e questa ragazza..insomma com'era fatta,
almeno era carina?
>>
<<
E certo che era
carina, era una gran pezzo di gnocca, ma di preciso ho visto solo che
aveva i
capelli ricci, e neri... >>
<<
Gran figlio di
puttana! >>lo interruppe il giovane mordendosi poi il
labbro per la
rabbia << ha visto da che parte è andato per
caso? >>domandò mentre
in lui cresceva la tensione e la voglia di dare pugni a qualcuno.
<<
E che vuoi che ne
sappia? Non mi metto a spiare la gente... >> ma il
ragazzo era già corso
fuori.
A
tutta velocità vagava per
il paesino, cercando di individuare uno dei due. Tutti
conoscono Trevor qui
in città gli venne in mente.
Fermò
una donna anziana.
<<
Mi scusi, signora,
ha visto passare Trevor di qua? >>
<<
Uhm..Trevor? Oh sì
certo Trevor, è andato di qua. Sembrava di premura
>> rispose indicandogli
la strada.
La
ringraziò e poi corse
verso quella direzione.
La
stretta viuzza sbucò in
una piazzetta piuttosto affollata.
Murtagh
allungò un po' il
collo e fu allora che lo vide. O meglio, li vide. Erano insieme. E
sembrava
stessero litigando per qualcosa.
Liz
aveva messo il mantello,
forse proprio per non farsi notare e riconoscere, ma quella massa di
capelli
neri che sbucavano davanti erano inconfondibili.
Velocemente
Murtagh si
abbassò, per nascondersi dietro una siepe, e pian piano
cercò di avvicinarsi ai
due, cercando di non farsi scoprire.
Era
abituato a farlo, era
abituato a spiare, e anche se si trattava della sua ragazza non gli
importava :
a questo punto era necessario.
Una
volta trovato un buon
punto d'osservazione, sbirciò cosa stesse accadendo.
Per
ben tre volte poco ci
mancò che uscisse dal suo nascondiglio per intervenire. Ma
chissà perché ogni
volta si fermava. Forse era la sua testardaggine. Perché
voleva scoprire a
tutti i costi cosa stesse succedendo. E forse era anche per la sua
curiosità.
Perché era ansioso di scoprire quale verità si
celasse dietro alle bugie di
Liz.
<<
Tu non puoi farlo,
Liz! Non sai quanto te ne pentirai >>le urlava l'uomo.
Liz?
Come Liz? Questo
significava che lei gli avesse rivelato il suo vero nome? Quante altre
cosa
aveva rivelato a quello sconosciuto?
<<
Non mi interessa,
ormai ho deciso >> rispose secca la ragazza, voltandosi e
facendo cenno
di andarsene.
<<
M-ma ne hai parlato
con lui? >> le chiese afferrandola per un braccio.
In
quel momento a Liz sfuggì
un gemito di dolore, che si sforzò poi di nascondere,
inutilmente.
<<
Che hai fatto?
>>domandò lui incerto, senza però
mollarla.
<<
Niente >>
abbassò lo sguardo, e cercò di scrollarselo di
dosso, ma ciò gli provocò altro
dolore nel punto indolenzito, fino a quando si arrese.
Con
delicatezza Trevor gli
sollevò la manica della camicia, scoprendo dei lividi
violacei sul braccio.
<<
Come niente? E
questi? Te li ha fatti lui? >>domandò sempre
più infuriato.
La
ragazza non rispose.
<<
Allora?? Te li ha
fatti lui? >>
Liz
annuì.
<<
Allora è stata
questa la sua reazione quando gliel'hai detto! Ti ha picchiata! Bel
pezzo di
merda! E' così che crede di fare l'uomo?? Perché
non si assume le sue
responsabilità?! Adesso vado da quel ragazzino e gliene dico
quattro...
>> andando su tutte le furie.
<<
No no, non è come
pensi tu! Io...ancora non gliel'ho detto... >>
<<
C-cosa? Perché?
>>
<<
Non ne ho trovato il
coraggio >> disse sempre più dispiaciuta.
<<
Ma allora perché ti
ha fatto questo? >> le domandò sempre
più sconvolto, indicando i segni
violacei.
<<
Non sono cose che ti
interessano >>gli rispose brusca, coprendosi i lividi
<< adesso
devo andare, ho cose più importanti da fare >>
<<
No, Liz, non lascerò
che ti rovini così! >>disse poi afferrandola
per i fianchi, mentre la
ragazza si dimenava.
<<
Ti prego, non farlo!
Ripensaci! >>
<<
Fatti i cazzi tuoi!
>> strillò quest'ultima quando lui la prese in
braccio di forza.
Lei
era forte sì, ma lui era
un uomo tutto muscoli e certamente di tutti i pugni che lei gli stava
caricando
non ne sentiva la metà.
Fu
allora che Murtagh decise
di intervenire. Adesso era troppo. Aveva capito tutto, e non avrebbe
mai
lasciato che quel maniaco approfittasse un'altra volta di lei. Stavolta
sarebbe
scomparso dalla faccia della terra.
<<
Lascia stare la mia
ragazza, brutto bastardo! >>urlò, per poi
partire come un razzo e
caricargli un poderoso pugno proprio sulla mascella.
Si
sentì rumore di ossa
rotte, poi un urlo, e la ragazza fu lasciata andare, mentre rimaneva
troppo sconvolta
per intervenire.
<<
Io ti ammazzo, giuro
che ti uccido! >>continuava ad urlare Murtagh.
Fortunatamente tutto quel trambusto
aveva richiamato
l'attenzione di tutte le persone che in quel momento si trovavano in
piazza, e
anche dalle stradine vicine accorse gente per osservare cosa succedeva.
Gli uomini più forti si
affrettarono a dividerli, o
meglio, si affrettarono a tenere fermo Murtagh. Il che non fu affatto
facile.
Dopo vari tentativi e vari colpi assestati per sbaglio riuscirono a
tenerlo
lontano dall'uomo.
Alcuni si affrettarono a trascinare
il povero Trevor,
insanguinato e dolente, lontano da lui, per accompagnarlo da un
dottore.
Ma l'uomo li fermò,
dicendo di potercela fare da solo.
Lo lasciarono, e lui si diresse
un'altra volta verso
Liz, che era rimasta immobile, con gli occhi spalancati.
<< Liz, devi
dirglielo >>le disse con voce
malferma, sputando un po' di sangue.
<< N-non ce la faccio
da sola >> lo
supplicò lei con voce tremante.
<< Non osare
avvicinarti a lei o sfiorarla!
>>tuonò di nuovo Murtagh, minaccioso.
<< Murtagh, calmati,
ti prego...
>>sussurrò lei, mentre le lacrime cominciavano
a minacciare di uscire
<< So che lo fai per me, per proteggermi, ma non ce
n'è bisogno stavolta
>>disse ancora, avvicinandosi di più a lui.
Gli uomini attorno al ragazzo
incominciarono ad
allentare la presa, e ad un cenno della ragazza lo lasciarono
completamente.
Murtagh rivolse un'occhiata di
disprezzo all'uomo, poi
si concentrò sulla ragazza di fronte a lui.
Posò le mani sui suoi
fianchi per avvicinarla a sé.
<< Ti prego, rischio
di impazzire se non mi dici
cosa è successo >>
la implorò con
lo sguardo << se ti ha toccata, se ti ha fatto del male,
devi dirmelo...
>>
<< No! Trevor non
c'entra nulla, la cosa
riguarda solo me... >>
<< Se mi vuoi bene,
se mi hai mai davvero voluto
bene allora devi dirmi la verità, non prolungare ancora la
mia sofferenza, ti
prego Liz >>
<< H-hai ragione, io
ti dirò tutto
>>rivolse un'occhiata spaventata a Trevor, che la
incoraggiò, poi parlò:
<< Io sono incinta >>
BAAAAM !!
Ed ecco qui la sorpresa!!! Anche se poi tanto sorpresa non era visto che molti di voi se l'erano già immaginato, anzi era certo!Beh, non so se avete notato, ma la situazione è un po' più complicata del previsto...però non vi anticipo nulla!
Murtagh sta combinando un casino dopo l'altro...poretto, la gelosia lo sta veramente accecando! Non capisce più nulla!
Vi prego scrivetemi dei commentini, mi farebbero tanto piacere! Un bacione ;)