MISSIONE CUPIDO
Chapter 2
Giorno 2 della Missione Cupido.
Quando quella mattina Louis esce dalla doccia inizia ad avere
i primi brutti presentimenti riguardo il proprio ragazzo. Non è tanto il fatto
che Harry non l’abbia cagato di striscio quando gli si è avvicinato tutto
bagnato e mezzo nudo e gli ha baciato il collo -anche se, ehi, questo ferisce
il suo orgoglio-, ma quanto più che altro il fatto che sia piegato a quaderno
sul letto, con degli occhiali da vista -di cui non ha bisogno perché ci vede benissimo-
sul naso incerottato, che esamina accuratamente la piantina del loro tourbus ed
il programma della giornata stilato personalmente da Paul.
Louis lo guarda preoccupato, poi si infila i boxer e si siede
al suo fianco sul letto. «Amore.. Hazza.. Che cosa stai
facendo?» domanda, leggermente esitante. Non è molto sicuro di voler sentire la
risposta.
«Sto studiando un piano d‘azione.»
Infatti, proprio come temeva, Harry non si è arreso. «Amore ieri sera non avevamo deciso di lasciar perdere questa storia? Zayn
e Niall non hanno bisogno del nostro aiuto.»
Harry si volta a guardarlo, spalancando gli occhi in
un’espressione da cucciolo che fa vacillare pericolosamente tutte le
convinzioni di Louis. «Boo, tu non capisci! Loro si amano..
Ma hanno bisogno di un aiuto! » si morde il labbro, togliendosi gli
occhiali dal naso dolorante e appoggiandoli sul letto. «Ieri ho promesso che non li avrei più pedinati..» Louis si trattiene dall’inarcare le sopracciglia, perché, grazie, Zayn
l’ha obbligato a prometterlo a suon di pugni. «Ma questo non significa che io
intenda abbandonare la mia missione.» conclude Harry, assumendo un
cipiglio determinato che intenerisce Louis.
Ed è una gran fregatura, perché Louis si rende conto che quel
ragazzino sarà sempre il suo punto debole, riuscirà sempre a convincerlo a fare
qualsiasi cosa lui voglia. «Va bene Hazza.. Ma cerca di non farti
picchiare di nuovo, perché le garze stanno per finire.»
***
Quel pomeriggio Louis passa le due ora più lunghe della sua
vita. Dopo una lunga meditazione, Harry ha deciso di organizzare una sorta di
cenetta romantica a cinque -beh, mica potevano cacciare Liam giù dal bus, no?-
con successivo film strappalacrime. Il problema, pensa Louis mentre cerca una
tovaglia decente per tutto il tourbus, è che il suo adorabile fidanzatino è
l’essere più impacciato ed imbranato che lui abbia mai conosciuto.
L’idea di Harry era di organizzare tutto nel modo più
“perfettamente perfetto e sdolcinatamente stucchevole” possibile, per poi
lasciarli da soli con qualche scusa e lasciare che il film romantico facesse il
suo dovere. Purtroppo i preparativi, a causa della sua goffaggine hanno subito
qualche imprevisto. Nel corso di quelle due interminabili ore, Harry è riuscito
a far cadere la romantica candela che aveva messo al centro della tavola,
causando un piccolo incendio della tovaglia buona -dissipato poi da Liam,
tempestivamente comparso con un estintore-, a rovesciare della coca-cola per
tutta la cucina, ad affettarsi un dito con le rose fresche che aveva comprato -di
conseguenza, quindi, anche a finire i cerotti-, ed in fine è riuscito anche a
rompere un paio di bicchieri. Louis non ha potuto far altro che stargli dietro
per quell’indefinibile lasso di tempo, cercando di impedirgli di seminare
troppa distruzione in giro, o almeno di raccogliere i cocci di ciò che rompeva.
Ed ora è terribilmente stanco. Dopo aver finalmente trovato
una tovaglia decente ed aver apparecchiato di nuovo la tavola, si butta sul
divano con un sospiro, affondando tra i cuscini. Si sofferma ad osservare Harry
che, dall’altra parte della stanza, è ai fornelli, intento a preparare da
mangiare cantando Black Dog a squarciagola. Rimane così per qualche tempo,
fermo, a guardarlo. Sa che per una volta non ha bisogno di qualcuno che gli
stia addosso per impedirgli di fare cavolate, perché se c’è una cosa che Harry
sa fare bene, oltre a cantare, è cucinare, quindi semplicemente Louis si gode
il lusso di stare spaparanzato sul divano a guardarlo. E quasi si commuove,
quasi gli viene da piangere, quando, osservando la sua testa riccia che si
muove a tempo di musica, si rende conto di quanto profondamente sia
innamorato di quel ragazzo. È come se un’onda l’avesse investito, ricordandogli
improvvisamente tutti quei sentimenti che Harry, senza fare niente, è capace di
fargli provare. Ed è come se il suo cuore stesse per esplodere, e lui deve toccare
Harry, ha bisogno di sentire le sue labbra, vuole fare l’amore
con lui.
Gli afferra i fianchi tra le dita, avvicinandolo a sé e
pensando distrattamente che no, non si era neanche accorto di essersi alzato
dal divano e di aver attraversato la stanza. Harry sussulta sotto il suo tocco
e lancia un urletto spaventato.
«Lou, che spavento, non ti avevo
sentito arrivare!» esclama, voltando il viso verso di
lui e sorridendo di quel suo sorriso meraviglioso.
«Scusami..» sussurra Louis, prima di abbassare il viso sul collo di Harry. Inspira
lentamente il suo profumo di colonia e shampoo ai frutti tropicali, e gli
lascia un bacio umido all’attaccatura della mascella.
«Lou..?» mormora Harry, interrogativo,
girandosi tra le sue braccia e guardandolo con gli occhi verdi spalancati.
«Ti amo Harry.. Lo sai?» e gli lascia un altro bacio sulla mandibola. «Ti amo ad un livello tale che non è esprimibile.» Aggiunge, per poi far scontrare le loro labbra in un bacio leggero. I
loro respiri si mischiano a metà strada per qualche istante, prima che le loro
lingue si incontrino. Louis gli morde il labbro inferiore. Adora morderlo,
perché le sue labbra sono indescrivibilmente morbide e mordicchiose e lui
potrebbe davvero non fare altro per il resto della sua vita. Gli stringe forte
i fianchi, avvicinandoli ai suoi e facendo cozzare i loro bacini.
Harry rilascia un sospiro spezzato ed interrompe il bacio per
un momento. «Anch‘io ti amo..» lo bacia di nuovo. «Ma ho la pasta sul fuoco..» aggiunge, ma il suo tono è talmente poco sicuro che Louis fa finta di
non aver neanche sentito ciò che gli ha detto, e riprende a baciarlo,
cominciando a muovere lentamente i fianchi contro i suoi.
Ed a quel punto Harry abbandona ogni pensiero riguardante il
suo piano malefico, la cenetta organizzata e la pasta sul fuoco, e si stringe
ancora di più a lui, buttandogli le braccia al collo e spingendolo all’indietro
contro il tavolo apparecchiato. La schiena di Louis va a sbattere contro il
bordo, facendo tintinnare i bicchieri, ma nessuno di loro ci fa caso. Le sue
mani scendono al sedere di Harry, lo tastano per qualche secondo, e continuano
il loro percorso verso il basso, per poi fermarsi sulle cosce. Adora le gambe
di Harry. Ha delle gambe bellissime, migliori di quelle di qualsiasi donna.
Abbassa il viso e gli morde il collo. A pensarci bene adora anche il collo di
Harry, che è sempre profumato, muscoloso, e la sua pelle è liscia. Lo tira su
per le cosce, gira su sé stesso e lo deposita sul tavolo, facendo cadere -e
conseguentemente rompere- un paio di piatti.
«Uh, credo tu abbia appena distrutto
due dei piatti preferiti di Liam..» ansima Harry, rilasciando una
risatina.
Louis sorride divertito e gli morde di nuovo il collo,
passandoci la punta della lingua sopra. «Glieli ricompreremo..» sussurra, mentre le mani iniziano a premere contro il cavallo dei jeans
di Harry per slacciarglieli.
In effetti la situazione è piuttosto stupida. Perché loro
proprio non dovrebbero fare quello che stanno facendo. Non ora e non in quel
luogo. Louis non dovrebbe togliere la maglia di Harry e non dovrebbe gettarla a
terra. Harry non dovrebbe trattenere quei gemiti bassi e rochi che gli fanno vibrare
la gola quando Louis prende in mano la sua erezione. Louis decisamente non
dovrebbe inginocchiarsi davanti a lui e ancora più decisamente non dovrebbe
iniziare a fargli un pompino da film porno.
E poi, ovviamente, succede l’ovvio ed inevitabile. E quando
Zayn apre la porta della cucina, loro sono ancora in quella pessima situazione.
E Zayn sta chiedendo quanto manchi alla cena, ma si interrompe a metà della
frase. Sgrana gli occhi a dismisura. Spalanca la bocca in un’espressione
scioccata. Harry si gira di scatto verso la porta, e si coprirebbe anche, se
non fosse che Louis ha ancora il suo cazzo in bocca, e si è immobilizzato in
quella posizione adottando la tattica Jurassic Park. “Zayn è come i
tirannosauri, se non ti muovi lui non sarà in grado di vederti” continua a
ripetersi nella testa, come un mantra, fino a quando Zayn non inizia ad urlare
a squarciagola. Ed a quel punto Louis si riscuote, finalmente, e si stacca da
Harry, che subito provvede a coprirsi sibilando qualche imprecazione.
«UNA FORCHETTA! DATEMI UNA FOTTUTA
FORCHETTA CHE MI CI VOGLIO CAVARE GLI OCCHI DALLE ORBITE!!!» sbraita Zayn, mentre con una mano si copre gli occhi ed avanza verso il
tavolo alla cieca, cercando qualcosa con cui farsi del male.
E quando Harry urla di essersi dimenticato la pasta sul fuoco
per mezz’ora, e Liam entra nella stanza ed inizia a piangere sui cocci dei
piatti, e Niall li raggiunge e li guarda confuso chiedendo che fine abbia fatto
il cibo… beh, allora Louis sente un forte desiderio di morire. Morire dolorosamente.
«STATE ZITTI TUTTI E QUATTRO, CAZZO.»
Ed il silenzio cala nella stanza. Louis tira un profondo
sospiro, e si ricompone, cercando di darsi un certo tono. «Bene. Harry, butta quello schifo di poltiglia bruciata.» ordina, voltandosi verso il suo ragazzo che lo guarda con aria da
cucciolo accanto ai fornelli. «Liam, i piatti te li ricompriamo..
Non so se lo sapevi, ma guadagniamo fior di milioni a testa. Niall, tu non
rompere, se hai fame mangiati dei cracker, e poi..» per ultimo il suo sguardo si posa su Zayn, che si è fermato, ma tiene
ancora le mani sugli occhi. «Beh.. Tu sei giustificato.. Ma se
potessi comunque fare meno casino te ne sarei grato.» conclude, con un sospiro stanco.
In realtà si sente leggermente colpevole per la situazione
che si è venuta a creare, dal momento che, tecnicamente, è stato lui a saltare
addosso ad Harry dando inizio a tutto quel casino. D’altra parte, però, è anche
stanco morto, affaticato dal duro lavoro che è stare dietro alle alzate di
ingegno di Harry, e piuttosto frustrato sessualmente, visto che, da quando il
suo ragazzo si è calato nei panni del cupido imbranato, non hanno quasi neanche
il tempo di darsi un bacio.
Non può dire di non apprezzare, da un certo punto di vista,
l’impegno che sta mettendo Harry per far mettere insieme Niall e Zayn,
beninteso. Non è cieco, anche lui nota quanto quei due stiano male uno per
l’altro, anche lui nota gli sguardi che si lanciano. Persino adesso, mentre
Zayn si lancia sul divano ad occhi chiusi e con aria ancora leggermente
scioccata, può vedere che Niall non ha occhi che per lui, nonostante sia
impegnato a lamentarsi di quanto abbia fame e di quanto le patatine non siano
sufficienti a riempirgli lo stomaco.
Sbuffa sonoramente e si avvicina ad Harry, cingendogli i
fianchi con le braccia. «Scusami Haz..» sospira contro i suoi capelli profumati. «Ho rovinato il tuo piano..»
Lui sorride e gli accarezza piano un braccio. «Non ti preoccupare Boo.. Possiamo rimediare, e comunque anche se si è
bruciata la pasta, abbiamo ancora l‘arrosto e la torta.»
«Ti amo Harry..» è tutto ciò che Louis riesce a dire perché, davvero, non ha parole.
Harry ridacchia. «Anch‘io ti amo Lou.» e si volta per dargli un bacio.
Bacio che viene interrotto dalle urla di Zayn. «SMETTETELA DI ESSERE SDOLCINATI DAVANTI A ME!» esclama, con aria vagamente isterica, e Louis non può fare a meno di
chiedersi se non sia solo invidioso, in realtà.
Sorride divertito e si avvicina a Zayn, sedendosi nella
poltrona accanto al divano. «Perché ti dà tanto fastidio Zay..?» chiede, a bassa voce per non farsi sentire dagli altri e sentendosi un
po’ bastardo. «Sei improvvisamente diventato
omofobo? O forse semplicemente vorresti essere tu quello sbattuto contro il
tavolo della cucina e a cui vengono sussurrate cose sdolcinate?» conclude, guardandolo con una delle sue migliori espressioni di genuina
curiosità.
Zayn sembra strozzarsi con la sua stessa saliva. Spalanca finalmente gli occhi e tossisce ,
sputtacchiando in giro sotto lo sguardo vagamente schifato di Louis.
Irrigidisce tutti i muscoli ed infine scoppia in una risata stridula ed
isterica. «Si, come no!» esclama. «Non mi farei sbattere contro nessun tavolo da te, neanche se fossi
l‘ultimo essere umano rimasto sulla faccia del pianeta.»
Louis sorride di nuovo. «Oh, ma io infatti non mi riferivo a
me stesso, quando pensavo a qualcuno che ti sbattesse su un tavolo.» risponde, sottolineando leggermente la diversa sfumatura che ha dato
alla frase dicendo “su un tavolo” invece che “contro un tavolo”.
Zayn sgrana gli occhi a dismisura e fa per parlare, ma prima
che possa pronunciare anche solo una parola, viene interrotto da Niall che,
come se fosse stato evocato, li raggiunge sorridente, prendendo posto accanto a
lui.
«Ma guarda, parli del diavolo..» commenta Louis, con un sorriso decisamente sadico sul volto.
Niall lo guarda confuso. «Eh? Parlavate di me? Che dicevate?»
«Oh, niente.. Zayn vorrebbe vedere
“Amici di Letto“ stasera, e io gli ho detto che forse tu ce l‘hai in DVD.»
«Ow si, adoro quel film!»
La serata alla fine si risolve piuttosto bene. Decidono di
mangiare sul divano, perché Zayn è ancora troppo traumatizzato per poter
mangiare su quel tavolo, e tutto fila liscio, nonostante le difficoltà
incontrate da Harry e Louis nel far sedere vicini Niall e Zayn, dal momento che
quell’enorme imbecille di Liam si è messo in testa di volere a tutti i costi
stare attaccato a Niall. Alla fine si trovano costretti a minacciarlo con i
cucchiai.
Verso metà del film Liam se ne va, in ogni caso, perché le
commedie di quel genere proprio non fanno per lui, ed Harry e Louis lo seguono,
adducendo qualche scusa inutile e superflua: gli altri due non li stanno
minimamente ascoltando.
Quando dopo una mezz’ora Louis si avvicina quatto al salotto
per vedere come sta andando, li trova addormentati, Niall con la testa
appoggiata alla spalla di Zayn ed un sorriso rilassato sul viso, Zayn gli
stringe le spalle con un braccio, e nel sonno ha immerso il viso nei suoi
capelli.
Louis sorride intenerito, pensando a quanto Harry sarà
contento della buona riuscita del suo piano. Poi un paio di mani gli afferrano
i fianchi, facendolo sobbalzare.
«Sono carini, eh?» domanda Harry, nel suo orecchio. Louis non lo guarda, ma può sentire il
sorriso nella sua voce.
Anuisce. «Si.. Sono una bella coppia.»
Rimangono in silenzio qualche istante, poi Louis lascia
andare un verso strozzato, quando le mani di Harry gli stringono senza alcun
preavviso il cavallo dei pantaloni. «Che cosa..!» sussurra, guardandolo con la coda dell’occhio.
Le labbra di Harry si piegano in un sorriso malizioso. «Sono una bella coppia, ma oggi ci hanno interrotto un po‘ troppe volte
per i miei gusti..» gli mordicchia il lobo, mentre
inizia a muovere lentamente le mani da sopra la stoffa dei pantaloni in un
lento massaggio. «Stavo pensando di andare a fare una
doccia, vieni con me?»
E Louis davvero non ha intenzione di farselo ripetere una
seconda volta.
***Autrice***
Salve popolo!
Sono tornata a smaronarvi i maroni con questa allegra minchiata! Chi è
felice? Chi? CHI? Nessuno okay. ;_;
Vabeh, in questo capitolo vediamo che, come già avevo anticipato, Loulou
e Hazza non riesco a contenere l’ormone, poverini, e combinano qualche
disastro, ma alla fine il secondo tentativo va un po’ meglio del primo e la
coppiettina inizia a coppiettineggiare. Com’è giusto che sia.
Ciò detto, visto che so che non vi frega un cazzo di ciò che sto
dicendo, concludo qui questo noioso spazio autrice. Ma prima ovviamente voglio
ringraziare tutt quelli che hanno inserito questa storia tra le
seguite/ricordate/preferite, quelle meravigliose persone che l’hanno recensita,
e chiunque abbia perso dieci minuti a leggerla.
Fatemi sapere ancora cosa ne pensate :D
Un bacio
Ale
ATTENZIONE! Per chi volesse seguirmi su twitter sono @AleVenge OuO