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Autore: DueRagazzeScrittrici    28/04/2013    1 recensioni
Sono morta, ormai sono solo un fantasma che infesta le menti e i ricordi di chi mi ha conosciuto. Mi chiamavo Emily Kamil e questa è la mia storia..
#ATTENZIONE:
La storia procede in modo molto lento, dopo parecchi mesi siamo riuscite a mettere il secondo capitolo, non so quando vi arriverà il terzo. Chiediamo scusa, perdonateci! Ci dispiace.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sabato mattina arrivò e fortunatamente quella mattina trovai mia mamma in cucina che stava sorseggiando una fumante tazza di the.
Non ci vedevamo spesso per via del suo lavoro . Infatti due giorni prima era andata all'estero per uno stage .
Sollevò la testa dalla tazza e mi fece cenno di sedermi . -Buongiorno - dissi stiracchiandomi
-Buongiorno Cara dormito bene?
-Si, abbastanza
-E il tuo stage com'è andato?
-Bene ... ti ho portato una cosa - mi disse
e mi porse una busta ben impacchettata
la scartai lentamente cercando di non rompere la busta .
Quando finalnete ebbi finitito mi ritrovai in mano un carilon. Mi invitò ad aprirlo e dentro trovai un'altro pacchetto. "E' una caccia al tesoro" pensai
dentro quest'ultimo trovai una collanina d'oro bianco . Sopra c'era scritto qualcosa ma non capivo che cosa . feci finta di leggerlo e ringrazia mia mamma dandole un bacio.
- Ti piace? - mi chiese
-Certo - dissi facendole un sorriso gigantesco .
Mi infilai la collanina al collo e mi diressi verso lo specchio mezzo sfasciato del bagno per vedere come mi stava . Notai che la scritta non c'era più e mi dissi che forse avevo visto male. Apparte tutto la collanina mi stava davvero bene. ritornai in cucina per fare colazzione. La mia cucina non era niente di particolare; avevamo tutti mobili antichi che a me non piacevano granchè, l'unica cosa NUOVA in quella cucina era il forno .
Allungai una mano sulla credenza per prendere la mia tazza preferita. Sopra c'era disegnato cucciolo, il più piccolo dei sette nan . Mi sentì un pò infantile e risi sotto i baffi mentre mi versavo del latte. Accesi la tv, anche se la mia non si poteva dire di esserlo: era il più antico dei reperti in quella casa.
Girai tutti i canali esistenti, ma poi la spensi. Decisi di andare in bagno. Anche il bagno non era nulla di speciale; e come nella cucina anche qui c'erano dei mobili antichi .
Più che antichi sembravano dei resti fossili di qualche civiltà. Mi sedetti sul gabbinetto in contemplazione poi decisi di lavarmi. Quindi mi diressi in camera presi una felpa un jeans aderente e un paio di scarpe di ginnastica e corsi in bagno. Appena finito uscì e andai in camera mia a fare i compiti. La mia camera ... essì almeno quella non aveva mobili puzzolenti o pareti ammufite. Stranamente aveva mobili moderni e le pareti .. beh naturalmente rivestite di poster.
Passai il resto della mia giornata a girovagare annoiata tra i reperti da museo della mia casa. Dopo cena filai di corsa in camera mia e mi piazzai davanti all'armadio. Fissai per un'ora o più tutti i vestiti, non sapevo cosa fosse adeguato per un concerto. Decisi di andare sullo sportivo. Jeans e maglia. Perfetto, pensai.

Quando fui pronta mi sedetti sul letto ad aspettare la venuta di Jude. Poi il mio cellulare iniziò a squillare.
-Pronto?
-Emi, sono Jude. Sono imbottigliato nel traffico. C'é stato un'incidente davanti a me, non riesco a passarti a prendere prima dell'inizio del concerto. Ti raggiungo al concerto piu' tardi. Va bene? 
-Certo. Tranquillo.
-Perfetto a dopo.
Riagganciai il telefono un pò delusa. Sentii uno strano rumore sulle tegole del soffitto, decisi di affacciarmi, solo allora che capii che quello strano rumore era in realtà pioggia.
-Fantastico, prima il mio amico mi da buca, poi inizia a piovere, cosa mi dovrebbe succedere adesso? - Arrabbiata aprii l'armadio presi l'imperbeabile e uscii fuori nel frattempo presi due ombrelli uno per me e uno per jude siccome il concerto si sarebbe tenuto all'aperto; anche se non ero poi così convita che quella cantante di cui non ricordavo il nome si sarebbe esibita con questa pioggia. Presi uno dei mazzetti di chiavi vicino alla porta e le misi nella mia borsetta. Aprii la porta e uscii. Mi ero dimenticata dei gradini come al solito e scivolai bagnandomi i pantaloni.
-PERFETTO- esclamai alzandomi in piedi e dando un calcio al gradino. Anche se mi resi conto che questa azzione si rivelò assai stupida.
Corsi in macchina, e la misi in moto. Mi avventurai per le vie bagnate della città. La citta' si spostava lentamente con una calma innaturale, poi davanti a me non ci fu più nessuno. Premetti con forza l'accelleratore e la mia auto partì a tutta velocità. Persi il controllo della vettura, ed essa sbando'. Cercai di riprendere inutilmente il controllo dell'auto. La piggia di abbatteva fitta sul vetro, poi davanti a me due fari che si avvicinavano sempre di piu ad una velocità incredibile. Il bagliore duro' pochi secondi poi l'impatto. Non ricordo piu' nulla di quella sera, una cosa è certa. A quel concerto non ci arrivai mai.
  
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