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Autore: _Candy_    29/04/2013    5 recensioni
Salvami.
Portami via.
Dammi un paio d'ali e insegnami a volare, come fai tu.
Fammi respirare il profumo delle tue labbra.
Permettimi di assaggiare il sapore delle tue mani.
Ma non lasciarmi qui, no, ti prego.
____________________________________________
Candy, quasi sedici anni. Capelli rossi. Occhi spenti. Carnagione pallida. Dalla morte di sua madre vive da sola con il fratello, Jake, capelli ricci e azzurri, logicamente tinti. Si è chiusa nelle pagine dei quaderni che riempie di pensieri, ma ritroverà l'amore che ha perso in seguito ad una violenza e ritroverà la vita.
Un bacio (:
Ila
Genere: Comico, Poesia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12_ Dear, Deep Sea.
 
#Candy.
Non potevo crederci. Quegli occhioni verdi si erano spenti. Per sempre. 
Avevano staccato la macchina che lo stava aiutando a tornare da me. 
Me l'aveva appena detto Jake, al telefono. Ero seduta su una scogliera, in piedi, e il mare mi invitava a lasciarmi cadere nel suo abbraccio mortale, nelle sue buie acque tempestose, per sempre. Mi chiamava, lo sentivo chiaramente. La voce del mare è un po' come il canto degli angeli, lo sente solo chi ne ha bisogno. E ora, quell'acqua arrabbiata e profumata, che già tante vite aveva spento tra le sue braccia, mi stava proponendo di unirmi a quelle anime disperse tra le onde. Mi alzai. Il vento, d'accordo con il mare, mi sollecitò a tuffarmi. Una piccola, leggera spintarella, qualche schizzo e sarebbe tutto finito anche per me, per sempre. Mi fermai giusto in tempo, sentendo il trillo inopportunio del telefono. Pensai ad Harry: se si fosse risvegliato, e io fossi morta? Avrebbe sofferto, e io non volevo. E se non si fosse mai più risvegliato? Mi conveniva morire. Risposi sovrappensiero. La voce disperata di Jake sputò quelle parole taglienti, quella notizia crudele che mi fece riattaccare. Feci un altro passo in avanti. Un anziano pescatore mi tirò indietro proprio mentre il mare mi stava attirando irremediabilmente verso il suo fondale roccioso. Non lo ringraziai per avermi salvato la vita, perché non volevo vivere un minuto di più. Jake mi disse di andare subito alle Pompe Funebri attraverso un sms. Rassegnata, andai. La morte avrebbe potuto aspettare ancora qualche ora. Meditavo su come la vita fosse ingiusta. Come era potuto succedere? Per ottenere risposte, chiamai mio fratello. Ogni giorno, cantavo per lui, e ogni giorno lui migliorava, ma quella notte si stancò, mi disse Jake in lacrime. La risalita verso la vita era diventata troppo ripida, le sue forti mani calde avevano mollato la presa su quella roccia troppo ostile per ridonarci il sorriso e la vita. Il suo cuore si fermò, mi disse. Mi fu vietato di andare a salutare il suo freddo corpo un'ultima volta. Le parole dell'infermiera mi frullavano ancora in testa: "Dimenticalo, rifatti una vita." Certo, come se dimenticare una massa incofondibilmente unica di dolci riccetti e boccoli color cioccolato, due finestre verdi aperte su un mondo fatto di fiori e sogni fosse possibile. A questo pensavo, mentre sedevo nella sala d'attesa delle Pompe Funebri. Jake mi avrebbe raggiunto poco dopo.
'Onoranze Funebri per una Dolce Partenza', recitava il motto di quella bottega. Accanto a me sedeva un anziano signore, gli occhi rossi di pianto e gli occhiali appannati. Si accorse che lo fissavo. Dapprima, probabilmente, pensò che io fossi una sfrontata ragazzina che guarda male un uomo immerso nel suo dolore, ma poi si accorse delle lacrime che consumavano le mie giovani guance e scolorivano i miei occhi, ormai grigi. 
"Poverina.. è morto il nonno?"
Scossi la testa, come per dire di no.
"La nonna?" Ritentò.
"Il ragazzo."
L'anziano signore impallidì.
"C.. Come?"
"Sì, signore, ha capito bene. Mi è morto il ragazzo. Lo amavo più della mia stessa vita, penso che mi lascerò morire ora. Appena uscirò di qui mi butterò a mare, mi sta chiamando. E lei?"
"Oh, mia moglie, Cleo. Aveva 87 anni, ha vissuto abbastanza, no? Eravamo sposati da 68 anni. E lui, quanti anni aveva?"
"Harry, quasi diciasette anni."
"Dio mio, è atroce. Tu?"
"Candy, piacere, sedici anni."
"Piacere, George, 89 anni."
"Che strana la vita. Una sedicienne e un quasi novantenne seduti vicino a condividere il dolore e il lutto."
"Già."
La porta si aprì. Entrò Adelaide, la signora che ci aveva investiti qualche settimana prima.
"Candy.. ciao... Non immagini quanto mi dispiaccia. Per questo, ho una sorpresa per te."
"Adelaide.. oh, non dovevi.."
Sentii una voce dolce che mi fece piangere il cuore e gli occhi. Adelaide si scostò e, dietro di lei, rivelò l'ultima persona che mi sarei immaginata di rivedere.
Sussurrai il suo nome, e lui annuì.
Mi abbracciò senza dire nulla. Piansi in silenzio, aggrappata a quelle spalle che temevo di aver perso per sempre. Dopo quei pochi secondi, i più belli da qualche settimana, mi staccai dalla sua presa e lo guardai, gli occhi colmi di gioia azzurra, forse finalmente diventata indelebile. Chiesi silenziosamente, con lo sguardo, perché lui era lì, in piedi.
"C'è stato uno scambio. In realtà, come puoi vedere, mia piccola Candy, io non sono morto. Avevo paura di non farcela, ma sono di nuovo qui. Praticamente è morta un'altra persona, una donna di 87 anni, e io sono vivo, sono qui, per te. Possiamo ricominciare da dove ci siamo fermati, possiamo vivere, ti rendi conto? Sai, Candy, è stato orribile aver paura di morire, ma la cosa peggiore è stato averti vicino a me, sentire le tue labbra sulla mia fronte, e non poterti dire quanto sei speciale, quanto ti amo, quanto ti ringrazio per avermi ridato la vita con la tua voce. Ti sentivo, sentivo tutto."
Mi si smorzò il fiato a causa delle lacrime, e, questa volta, ci pensò lui a ridarmi fiato per parlare con un bacio profumato alla fragola. Sfiorò con le labbra le catenine che mi aveva regalato prima del coma, provocandomi una serie involontaria ma piacevole di brividi.
"Le hai ancora.."
"Certo. Le avrei tenute per sempre anche se tu fossi morto."
Mi prese la mano per condurmi fuori da quell'angolo di tristezza, dopo aver salutato Adelaide. L'anziano signore, George, tossicchiò per attirare la mia attenzione su di lui. Mi voltai radiosa, cercando di nascondere un po' del mio sorriso e dell'azzurro dei miei occhi per non offenderlo.
"Arrivederci, signor George."
"Arrivederci, Candy. Vivi, mi raccomando, e fallo sempre con il sorriso sulle labbra. Sono felice per te."
Ringraziai George e Adelaide, che iniziarono a socializzare teneramente. Chissà, forse l'amore può rinascere anche a quell'età. Glielo augurai silenziosamente con tutto il cuore. Respirai l'aria che profumava di fiori, primavera e sole. Ringraziai con il cuore Dio per esistere e per averlo salvato, e ringraziai quel pescatore per avermi fermata. Un venditore ci fermò e mi offrì una rosa per qualche spicciolo. Stavo per ringraziare cordialmente e ignorarlo, ma Harry comprò la rosa più bella: un bocciolo bianco, con i margini sfumati di rosa e arancio. Me la porse con un inchino esagerato e ironico, e non resistetti. Mi mancava troppo il sapore delle sue labbra vive. Dopo un 'Bentornato' sussurrato con un bacio, ripresi fiato per parlare.
"Dobbiamo dirlo agli altri!"
In quelle settimane non avevo voluto vedere nessuno, nemmeno Jake o Lela. Andavo a mangiare al bar dell'Ospedale, e, il resto del tempo, cantavo per Harry.
Corremmo veloci verso casa mia. Trovai un biglietto di Jake.
Piccola, se non ci sono quando tornerai, sarò da un'amica. Ti voglio bene, Candy. Il tuo Jake.
Sorrisi maliziosa e mi incamminai a piedi verso la casa di Lela.
"Preferisci andare in moto? Se vuoi guido io.."
"No, i medici hanno detto che devo camminare molto, ma senza stancarmi troppo."
"Raccontami un po' di com'è stato."
"Atroce. Ti sentivo vicina, ma non sapevo più come aprire le parpebre. Era tutto blu, un blu che piano piano si è schiarito, fino a sparire, e sono risucito ad aprire gli occhi. Tu eri su una sedia, la mano appoggiata sul mio letto, addormentata profondamente. Eri così bella che non ti ho svegliato. Mi sono riassopito, e quando mi sono risvegliato tu non c'eri più. Ho avuto paura di averti solo sognata, ho avuto paura che tu non fossi mai esistita, ma poi ho sentito il braccialetto compatibile con la tua collana sfiorarmi il polso, e ho capito che ti eri assentata momentaneamente. Ho sentito un'infermiera fermarti alla porta, e dirti che ero morto. Tu sei scoppiata in lacrime e non sei più tornata. L'infermiera, dopo essere entrata, mi ha trovato vivo e sveglio, ma era troppo tardi, tu eri già sparita. Ho avuto paura che tu ti suicidassi, sai?"
"Ero sul punto di gettarmi in mare, poco fa."
Tacque e mi abbracciò. Arrivammo a casa di Lela, e, appena citofonai, mi venne ad aprire, gli occhi gonfi di pianto. Mi chiese il motivo del mio sorriso raggiante, e mi scostai. Non credette di aver Harry davanti. Arrivò anche Josh, il ragazzo del Kebab. Ormai l'avevo catalogato così, che potevo farci? Erano entusiasti. Lela ci invitò a sederci, e il mio dolce ricciolino si buttò stremato sul divano, mentre Lela e Josh, mano nella mano, si diressero a prenderci qualcosa da bere. 
Poggiai delicatamente la testa sulla sua spalla. Quando Lela e Josh tornarono, Harry raccontò dello scambio di persona che era avvenuto, e io attirai in cucina Lela con la scusa di riempire nuovamente i bicchieri.
"Allora?" Chiesi civettuola.
"Allora cosa?" Rispose facendo la finta indifferente.
"Dai! Josh!"
"Shhh! Zitta.. Oh Dio, quanto è bello! E poi bacia benissimo!"
"Mh, non ti facevo così.." Indovinò cosa intendevo, e mi rispose prontamente con uno sguardo di rimprovero allo stesso tempo divertito.
"Ma no, cosa vai a pensare! Solo che è un ragazzo perfetto, da ogni punto di vista!"
"Da quanto state insieme?"
"Due settimane, solo che tu non mi volevi mai vedere.."
"Eh, scusa, ma per me è stato terribile."
"Immagino... Sai, anche mia cugina era andata in coma, ma per fortuna anche lei si è risvegliata in fretta. Meno male, le sono molto affezionata. Anche lei vedeva tutto blu, così mi ha detto."
Josh venne a chiamarci. Improvvisammo un vassoio con altre bevande da portare in salotto, sul tavolino basso ovale posto tra il divano ad angolo e la televisione. Harry maneggiava il telecomando, girando i canali fino a trovare qualcosa di carino e leggero, ma ovunque vedevamo persone morte, persone in coma e suicidi. Lela si alzò per prendere un DVD da vedere tutti insieme. La grande libreria squadrata, moderna, di legno laccato nero, bianco e rosso, era piena di DVD, CD e persino qualche vecchia videocassetta. Quante storie, vere e finte, quanti volti, quanti occhi, quante mani, racchiuse in quel mobile. Scelse un film che non avevo mai voluto vedere per la sua tristezza. Ma dico, per festeggiare il risveglio di Harry, proprio un film deprimente e triste dovevamo vedere? Lela iniziò a piangere, commossa, all prime effusioni affettive tra i due protagonisti. Josh iniziò a scimmiottarla, e io chiusi gli occhi e mi assopii, abbandonandomi alle risate di Harry e al suo profumo. Quando mi risvegliai, ero stesa sul mio letto, vicino a lui, profondamente addormentato. I suoi ricci erano illuminati dal tenue bagliore lunare che filtrava dalla finestra. Le nostre mani erano intrecciate teneramente in un'eterna promessa, e i nostri corpi erano avvolti dal profumo delle mie rose. La tendina bianca della finestra aperta ondeggiava lieve alla brezza leggera, nascondendo, a volte, una piccola fetta di luna, un sasso bianco perfettamente tondo immerso nell'acqua nera del mare. Galleggiai nei miei pensieri, mentre alla mente riaffioravano ricordi della sera precedente, passata da Lela e Josh. Un film, una pizza insieme. Evidentemente mi ero addormentata ed Harry mi aveva riportata a casa. L'orologio sul mio comodino segnava le 2:09, orario ideale per una passeggiatina fuori. Scostai lentamente il lenzuolo e constatai rincuorata che entrambi eravamo vestiti. Mi infilai un paio di pantacalze gialle e una canottiera blu e andai verso le scale. Passai davanti alla camera di Jake, e, nella penombra, notai un'altra figura oltre a lui. Sorrisi e andai a mettermi le scarpe per andare a correre. Mentre aprivo il frigorifero per uno spuntino energetico, un colpetto di tosse alle mie spalle mi fece sobbalzare. Mi girai cautamente, e una domanda sorse spontanea sulle mie labbra.
"Chi sei tu?"


______________________
Spazio Autrice
Scusatemi di nuovo :(
Sono in ritardissimo ed è tantissimo che non leggo le vostre bellissime storie, ma ho taaaanti compiti e pooooochissimo tempo. ):
Scusatemi tanto soprattutto voi, whatmilivingfor e IfallinlovewithanIrish. <3
E grazie ancora, come al solito, a voi due, a PiccoloAngeloSenzaAli e qualcun altro che ovviamente non ricordo *Eh, 14 anni cominciano a essere tantucci!*.. Dicevo, grazie davvero di cuore per le vostre recensioni <3 
Ah, vero, grazie anche a _Mauna, e ricordati la scommessa dei 16 anni, AMORE. 
Mh.. Ah, ringrazio e saluto anche paynesphoto <3
Dovrei aver detto tutto.
Ah no. 
La storia ... eheheh. 
Dicevamo.. Come vi sembra? Sono stata mooolto cattiva :3
No, avrei potuto farlo morire, e invece è vivo e vegeto.
Ringraziatemi u.u
#A tutte quelle che recensiscono costantemente: GRAZIE DI CUORE dei vostri consigli e pareri. 
#A tutte quelle che NON hanno mai recensito o l'hanno fatto solo una volta: Ehm, no, okkei, sto zitta che è meglio, se no mi censurano se dico tutto ciò che penso di voi.
#A tutte quelle che leggono ma non possono recensire perché non sono iscritte: Non ce l'ho con voi quando accuso chi non recensice, anche voi siete speciali <3
Se riuscite a indovinare chi è il 'personaggio misterioso' che arriva alle spalle di Candy, vi manderò dello spoiler per messaggio :3 Okkei, questo è sporco ricatto xD
Okkei, dovrei aver finito...
Un bacio :')
Ila <3


 
  
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