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Autore: xsimplebuteffective    29/04/2013    5 recensioni
-Harry, minchia. Si è bloccato!-
-Asia, cazzo. Mancano due minuti!-
-Sai che se non arriviamo a prenderli, Ed non mi conoscerá mai e quindi..- inzio il mio solito discorso.
-E quindi non potrà mai innamorarsi di te, sposarti e concepire un figlio che chiamerete Edwino/Edwina. Lo so, l'hai ripetuto dieci volte solo ieri al telefono.- conclude per me.
Al telefono perchè tu stavi con Lucilla, pft.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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13. Temperature.

Sono sdraiata sul letto con il cellulare tra le mani con attorno una cinquantina di fazzoletti.
Sto guardando Titanic? No, ho semplicemente la febbre.
Che poi tanto semplice non è.
In realtà io non sono tanto leggera da sopportare, figuriamoci con la febbre.
Insomma, è il mio peggior nemico.
-Asia, tutto apposto?- chiede mia madre fuori dalla porta.
Con quale coraggio si presenta a me?
-Vaffanculo, madre.-
-Dai, non ti incazzare.- la sento sbuffare.
Lei e la sua mania di non respirare la mia stessa aria quando sono malata.
Che poi dico, ho la lebbra?
-Tutto ok, tranquilla.- dico col naso chiuso.
Mi tocco la fronte mi sento scoppiare come un pop corn nel microonde.
Mi alzo dal letto e sento la mia testa esplodere.
-Porca la miseria, vaffanculo.- impreco.
Quando ho la febbre dico ancora più parolacce di quante ne dico di solito.
E di solito ne dico davvero tante.
Mi trascino fino al cassetto della scrivania e tiro fuori un album pieno di foto.
Torno sul letto e inizio a sfogliare le pagine.
La prima foto ritrae una bambina con il grembiule rosa e le codine.
Sì, sono io.
Da piccola mia mamma mi comprava tutto ciò che aveva qualcosa di rosa.
Ecco perché adesso lo odio.
La seconda foto ritrae la stessa bambina qualche anno dopo con una gonna in velluto, una camicia bianca e i sandali. I capelli sono legati in due codine con due pomposi elastici rosa. Sul viso troneggiano dei piccoli occhiali del medesimo colore.
Cazzominchia, però.
Non potevo uscire così, sul serio.
Con quale coraggio mia madre mi mandava al panificio a compre il pane in queste condizioni?
La foto dopo ha come soggetto una bambina che si mangia le unghie con indosso l’uniforme scolastica. Dietro di lei, si vedono altre tre figure, ovvero una donna che tiene per mano una bambina ed un bambino.
Sorrido istantaneamente.
Non lo conoscevo ancora ma quel bambino è il mio migliore amico da moltissimi anni.
E’ proprio Harry che chiede a sua mamma di tornare a dormire nel suo bellissimo letto, con un espressione assonnata.
Giro pagina e vedo la mia foto preferita.
Io ed Harry ci teniamo per mano e la foto è stata scattata sul giardino di casa mia. Solo un pallone e tanto divertimento.
Mi viene una gran voglia di passare del tempo con Harry. Ho voglia di vedere le foto vecchie mentre ho la febbre e delirare, come facevamo fino a qualche mese fa.
Afferro il cellulare e gli chiamo.
-Pronto?- dice tranquillo.
-Ehi, Stazza.- lo saluto debolmente.
Sembro un soldato che sta per morire sul campo di combattimento.
Non male avere come compagno/soldato in stile Zac Efron in ‘Ho cercato il tuo nome’.
-Ciao Conty, come stai?- chiede avendo capito la mia situazione.
Lui ha sempre capito tutto.
-Una merda.- mi lamento.
-Questa è la voce che hai quando la febbre ti viene a rompere le palle.- dice ridendo.
-Esatto.- ridacchio.
Mi schiarisco la voce, pronta a chiedergli di venire e pronta a ricevere un ‘no’ come risposta.
-Guardavo le foto vecchie e mi è venuta di voglia di chiamarti. Ti va di venire a farmi compagnia?- chiedo.
Non ha mia rifiutato un mio invito, mai.
Nemmeno quando era con la sua nuova fidanzata o quando aveva la partita di calcio con i suoi amici.
La sua amica Asia era sempre più importante.
-Ho un appuntamento con Helen ma se finisco presto vengo, promesso!- dice sicuro.
Mi sta mettendo da parte per una puttana.
Ma io le brucio i capelli, minchia.
-Adesso mi sono rotta le palle, Edward. Vieni, devo parlarti.-
-Ti ho detto che non posso.-
Se la portassi in Kenya e la lasciassi tra i leoni?
Se la lasciassi in un parco acquatico e la buttassi in mezzo agli squali?
Non sono cattive idee, però.
-Harry, decidi. O vieni ora o non ti voglio più sentire.- dico incazzata.
Probabilmente non so nemmeno io quello che sto dicendo.
-Stai scherzando, Asia?-
-No. Mi sono rotta le palle di essere trattata di merda e..- inizio ma la sua voce mi interrompe.
-Devo andare, vengo quando posso.- dice rapidamente.
Fa sul serio?
Ma io gli altero lo shampoo e gli faccio diventare i capelli lisci come la seta.
-Vengo quando posso, ma fanculo!- gli faccio il verso.
Prendo un lungo respiro e cerco di calmarmi.
Ho due possibilità: andare a casa di Helen e picchiarla a sangue fin quando smette di mettere le corna ad Harry e me lo torna indietro o mi infiltro in casa Styles e gli faccio un bel discorso.
E se facessi entrambi?
Un sorriso malvagio mi si dipinge sul volto.
Magari prima mi faccio passare la febbre e poi attacco.
Anzi no, così contagio tutti e sarà più devastante.
Mi alzo dal letto riunendo tutte le forze che ho ma un giramento di testa mi fa crollare di nuovo sulla superficie morbida.
Scherzavo, il piano è rimandato.
Sento il mio cellulare squillare e lo cerco tra le lenzuola.
-Pronto? Se sei tu, Stazza della mia mazza, puoi anche attaccare.- saluto gentilmente.
-E se fossi Eddy?- chiede incerto
-Ciao, ragazzo dai capelli rossi.- lo saluto consumando l’ennesimo fazzolettino.
-Febbre?- chiede.
No, sta minchia.
-Esatto.-
-Vengo a farti compagnia, se vuoi.-
-Non hai paura che ti contagi?- chiedo.
-No, mica hai la lebbra.- dice ridendo.
Ho una madre che vive nella mia stessa abitazione ma si rifiuta di entrare nella mia stanza, ma in compenso ho l’uomo della mia vita che mi affronta anche con la febbre.
Questo sì che è amore.
-Ti aspetto, angioletto dai capelli rossi.- lo saluto.
Lo sento borbottare un ‘la febbre ti da alla testa’ e poi attacca ridendo.
**
-Posso?- chiede da fuori la porta.
-Ti innamorerai di me e avremo tanti figli quindi mi vedrai spesso con la febbre. Entra pure, ragazzo con i capelli rossi.-
Leggo nel suo sguardo un filo d’imbarazzo ma sembra non dargli tanto importanza.
Entra e si guarda intorno.
Il numero di fazzoletti si è raddoppiato e le numerose coperte lasciano libera solo parte della mia faccia.
-Wow, stai proprio bene.- dice sedendosi sul letto.
Allunga una mano e la poggia sulla mia fronte.
È freddissimo a differenza mia che sembro un fuoco.
-La mia piccola Asia ha la febbre.- dice pizzicandomi una guancia.
Ho sentito bene o la febbre ha un effetto negativo anche sul mio udito?
‘La’
‘Mia’
‘Piccola’
‘Asia’
Minchia, adesso svengo.
-Grazie di essere venuto, Eddy.- dico sorridendo.
-Di nulla.- ricambia il sorriso.
Rimaniamo così a vita.
Io sorrido e tu sorridi, come i mongoli.
-Hai per caso litigato con Harry?- chiede.
-Per caso ha scelto di nuovo Helen alla sua migliore amica malata.-
Le brucio tutte le borse.
Dall’ultimo modello Burberry, al bauletto Louis Vuitton.
-Che stavi facendo?- chiede prendendo tra le mani l’album di foto vecchie.
-Ed, non aprirlo. Ci sono foto parecchio compromettenti di me quand’ero piccola.- lo avviso.
Potrebbe prendermi in giro a vita.
Non è semplice vederti vestita di rosa in ogni occasione.
-Sembri un confetto.- dice scoppiando a ridere.
-Stronzo.- dico a denti stretti.
Continua a ridere e a guardare le mie foto.
Mi fa prendere un’aspirina e dopo un po’ mi sento meglio.
-Come va?- chiede dopo aver finito di vedere tutte le foto.
-Meglio, grazie.- dico regalandogli un bacio in guancia.
Sembra non aspettarselo così abbassa lo sguardo.
-Ed, mi canti una canzone?- chiedo sorridente.
Alza lo sguardo e mi guarda.
Che voglia chiedermi in sposa?
-Mi vergogno.- dice serio.
-Tu fai concerti di fronte ad un sacco di persone e ti fai problemi a cantare una canzone alla tua futura moglie? Malata, tra l’altro.- preciso.
Si imbarazza ancora di più e scuote la testa.
Mi sento sul letto e sbuffo, facendo l’offesa.
-Quale vuoi che ti canto, piccola?- chiede dolcemente.
Asia vince ancora!
Potrei morire anche subito ma non mi posso perdere un momento così. Quindi tengo duro, magari mi chiede di scappare con lui alle Bahamas.
-Gold Rush.- dico mettendomi comoda.
Si schiarisce la voce e inizia a cantare.
Ascolto ogni sfaccettatura della sua voce e chiudo gli occhi, beandomi del suono più bello del mondo.
Quando finisce, sto per addormentarmi.
-Ho sempre sognato che tu cantassi per me.- dico piano.
Poi cado in un sonno profondo, uno di quelli nei quali ti svegli dopo ore e sembri venire da un altro mondo.
Cazzo dico, è semplicemente un sonno di un ghiro in letargo.








Oyey.
Sono morta? No.
Sono in ritardissimo? Sì.
Scusatemi, scusatemi, scusatemi.
Avevo scritto un sacco di capitoli e mi ero portata avanti ma la chiavetta mi ha abbandonato e ho perso tutto :c 
Lasciando stare quanto ho imprecato contro quella minchia di chiavetta.
In ogni caso, ho riscritto di nuovo il capitolo ed eccolo!
Sottolineando il fatto che odio riscrivere i capitoli.
Quindi amatemi come io amo il Mc Flurry agli smarties.
'La mia piccola Asia'
Aaaaaaaaaaaah, kffsdjh.
Fatemi sapere cosa ne pensate, mille baci.
<3
<3
<3



(é una foto ma è fsjgdsjf)
  
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