Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: MeiyoMakoto    01/05/2013    0 recensioni
Peronaggi: Danaerys, Arya, Nuovo Peronaggio
Arya Stark e Danaerys Targaryen hanno molto in comune; sono tenaci, più di quanto il resto del mondo immagini, e all'inizio della storia (subito dopo la morte di Ned) il loro cammino è appena iniziato. Ma se le loro strade si incrociassero? Se Arya fosse messa sotto la protezione della Madre dei Draghi?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Arya

Pentos andava al di là di ogni immaginazione.
Se King’s Landing era sembrata ad Arya caotica e puzzolente rispetto alla calma di Winterfell, in questa città era difficile persino respirare, per la quantità di gente che c’era; prese un respiro profondo, succhiando gli odori della folla, dai profumi esotici delle nobildonne e delle prostitute di alto borgo -impossibile distinguere le une dalle altre- all’odore metallico delle dita dei ricchi banchieri, che facevano scivolare costantemente monete di ogni sorta nelle tasche ricamate.
‘Stammi vicino.’, si raccomandò Cress, senza però prenderla per mano: fin dall’inizio del viaggio sembrava aver intuito che Arya detestava essere trattata come una bambina, e tollerava a malapena le occasionali carezze che davanti alla ciurma erano inevitabili se volevano mantenere la loro copertura.
Si sforzò di obbedire alla raccomandazione di Cress meglio che poté, costringendosi a non lasciarsi distrarre dalle compagnie di saltimbanchi, dai mendicanti con lo sguardo duro e distrutto insieme, dai sacerdoti di culti sconosciuti che camminavano a testa alta, scivolando nelle loro vesti colorate…
‘Arya, sbrigati!’
‘Arrivo!’
Cress era sbrigativa, non le lasciava neanche un minuto di respiro per godersi la sua avventura; per lei era un lavoro, dopotutto. Le parlava con una schiettezza a cui non era abituata, senza eufemismi o mezzi termini; era così diversa da tutte le donne che avevano popolato la sua infanzia Winterfell, con le loro moine e la loro cortesia… Per questo ad Arya piaceva ogni giorno di più, anche se non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura. La cugina disse qualcosa in Pentoshi ad un ragazzo che si trascinava dietro un risciò, sbucato da chissà dove, poi le fece segno di salire.
‘Nei bordelli si imparano le lingue.’, spiegò con noncuranza sotto lo sguardo ammirato della ragazzina. ‘Specialmente quelli nei porti. Da qui a casa di Illyrio Mopatis ci vuole una mezz’oretta con questo traffico; ora puoi goderti il panorama, se vuoi.’
Arya non se lo fece ripetere due volte; quando mezz’ora dopo il risciò si fermò di scatto le sembrava che fosse passato sì e no qualche minuto, immersa com’era nell’atmosfera della città. Cress ebbe un breve scambio di battute con un giovane schiavo dalla pelle nera, avvolto in una tunica color avorio, poi chiamò a sé la cugina.
‘Arry, ti presento è Rishti Tayrie, uno dei camerieri personali del magistro.’
‘Per servirvi.’, sorrise Rishti, mostrando una fila di denti bianchissimi e quasi aguzzi, da pantera. ‘Purtroppo il magistro è molto provato dalle fatiche della giornata, e data l’ora tarda ha immaginato che gli onorevoli ospiti preferiscano riposarsi prima del loro incontro con la sua venerabilissima persona, domattina. Mi ha incaricato di vegliare su di voi fino alla vostra udienza.’
‘Ti ringrazio, Rishti.’, disse solenne Cress. ‘Accettiamo con gratitudine l’ospitalità dl magistro.’
Arya annuì brevemente, gettando uno sguardo complice alla cugina, che annuì fiera. La ragazzina aveva recepito il messaggio: doveva essere ancora Arry davanti ai servi, altrimenti Cress l’avrebbe chiamata col suo vero nome. Specialmente davanti ai servi con i denti aguzzi e l’aria da pantere.



‘Perché ci mette così tanto?’, sibilò Arya all’orecchio della cugina, giocherellando con una foglia strappata da una delle tante piante che decoravano l’ampio salone.
Per tutta risposta Cress le strappò di mano il suo gingillo con un gesto fulmineo.
‘Non è il caso di fare una cattiva impressione; ricorda, Illyrio può sembrare uno stupido, ma è astuto come una faina.’
‘Sembra più una balena.’, ghignò la bambina indicando un ritratto del venerabilissimo magistro, che dipinto nelle sue vesti più ampie e sfarzose somigliava ad un piccolo elefante da circo.
L’altra scosse la testa esasperata. Finalmente l’enorme portone di ebano si spalancò, e l’elefante da circo in persona sgusciò nel salone con le braccia aperte e un sorriso sudaticcio sul volto.
‘Benvenuti, miei onoratissimi ospiti!’, esclamò. ‘Vogliamo ritirarci in un luogo più intimo per discutere il nostro affare?’
Senza sapere perché, al suono di quella voce Arya sentì una morsa nello stomaco.
‘Dobbiamo andarcene, Cress.’, sussurrò stringendole il braccio.
Lei la guardò interrogativa, ma non protestò.
‘Illustre magistro, se posso osare, Arry ha una grande curiosità di vedere il vostro splendido giardino; sareste così gentile da concederci una visita?’
‘Naturalmente.’, replicò lui con una smorfia. ‘Vai pure, giovanotto. Senza dubbio voi ed io possiamo parlare da soli, lady Cress?’
‘No. Il giardino può aspettare.’, intervenne Arya con fermezza.
Qualche istinto, forse un vago ricordo, la spingeva a diffidare del magistro; non avrebbe lasciato che lui e Cress decidessero il suo futuro senza di lei.
‘Molto bene.’, concluse l’uomo, recuperando il suo sorriso placido. ‘Vogliate seguirmi.’
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: MeiyoMakoto