Libri > Il diario del vampiro
Segui la storia  |       
Autore: cate25    01/05/2013    1 recensioni
ehm.. ed ecco qua la mia seconda Fic sui miei personaggi preferiti. Damon e Bonnie. ma.. comunque andrà avanti questa storia cercherò di inserire anche momenti con altre coppie.. non ho idea da dove sia saltata fuori questa "cosa" e non so come continuerà. Per ora, Damon è alle prese con qualcosa in cui non è mai stato bravo, i sentimenti.. ne salterà fuori? forse sì, forse no. magari con l'aiuto di qualcuno.. Spero che riuscirò a non deludere voi lettori.. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Elena si fece strada in mezzo a studenti che la scrutavano da capo a piedi. Tirò qualche gomitata qua e là per avanzare, dato che la musica rendeva inutile qualsiasi tentativo di chiedere permesso.

All’improvviso un corpo le si parò di fronte, facendola sbattere contro un petto marmoreo.

Elena alzò la testa pronta a inveire contro lo sfortunato, ma appena vide il viso del ragazzo le parole si bloccarono. “Damon??” chiese, incredula.

Il ragazzo fece una smorfia, impreparato a quell’incontro. In teoria lui non doveva essere lì..

“Che ci fai tu qui??” Elena si scostò un poco per osservare il moro con un sopracciglio alzato.

“Oh, anche io mi sto divertendo un mondo, grazie.” Mormorò Damon, sarcastico. Poi cercò di sfuggirle, ma Elena lo riacciuffò subito, prendendolo per l’avambraccio.

“Damon.” lo riprese, severa. “Che stai tramando?”

“Io?” fece lui, innocente. Elena lo fulminò con lo sguardo. “Parla. Non ho tempo da perdere.” Gli intimò.

“E come mai non vedo il tuo bel principe azzurro? Non dirmi che sei sola, Principessa.” Ghignò Damon, sviando di proposito la domanda della bionda.

“Mi sta aspettando al bar.” Replicò Elena, sicura. “E tu? Dimmi che cosa hai in mente.”

“Io invece ho un debole per le matricole semi nude che ballano come selvagge. Sono venuto solamente per loro.” Confessò Damon, con quel sorrisetto enigmatico dipinto in faccia.

I due si guardarono negli occhi per qualche secondo, entrambi consci di aver detto una grossa balla.

“D’accordo.” Disse Elena, risoluta “Io sarò sincera con te e tu lo sarai con me.” concluse poi, soddisfatta.

Damon serrò la mascella, assottigliando gli occhi “Mi sembra giusto.”

“Sto cercando Stefan.” Ammise secca, Elena.

“E io Bonnie.” fece Damon, scrollando le spalle. “Buona fortuna con Stefan, ne avrai bisogno.” Ghignò poi.

“A te servirà un miracolo invece!!” Elena digrignò i denti, combattiva. “Non azzardarti a rovinare la serata a Bonnie!”

“E tu non provare a..” Damon scosse la testa, incredulo. “Oh, ma che diamine sto dicendo? Non m’importa un fico secco di quella gallina insieme al mio fratellino. Fa come ti pare.”

“Bene.” Grugnì Elena, fulminandolo con i suoi lapislazzuli. “Siamo d’accordo allora.”

“Bene!” ringhiò Damon “A più tardi Principessa.” disse poi, immergendosi tra la folla di studenti.

 

Jacob intanto si guardava intorno con due bicchieri in mano, in cerca di Elena. Si avvicinò al bancone, scocciato. “Ehi, avete visto Elena?” domandò, interrompendo il discorso di Christopher.

“Oh, sì. È andata da quella parte.” Esclamò Meredith, puntando un dito esattamente nella direzione opposta in cui era scappata Elena.

Jacob la guardò con gratitudine. “Grazie. Vado, allora.” Disse poi, seguendo la strada indicata da Meredith, la quale sorrise sotto i baffi.

 

“Oh, ma vi volete levare?!” sbottò Elena, rivolta a un gruppo di ragazzi che continuavano a dimenarsi imperterriti, senza farla passare.

Indignata, Elena, pestò col tacco il piede di uno dei ragazzi, che per il male imprecò ad alta voce.

“Ops, scusami tanto.” Fece Elena, sorridendo angelica. Con passo deciso avanzò, superando l’ostacolo.

Rialzò la testa, per guardarsi in giro. Ebbe un tuffo al cuore, intravedendo il suo Stefan con appiccicata addosso quel fungo biondo di Lisa.

 

Caroline ballava beata tra le braccia di Matt. Si sentiva in paradiso.

“Ti diverti?” chiese lui, dopo averle fatto fare una giravolta.

“Sì, tantissimo!” rise di gusto Care, regalandogli il suo sorriso più luminoso.

“Matt, io..” aggiunse poi, allacciandogli le braccia al collo. “Volevo chiederti..” si interruppe di colpo, sentendo il cellulare vibrare.

“Scusa un secondo.” Mormorò poi, piegandosi di scatto e afferrando l’oggetto incastrato nel cinturino dei tacchi. Matt la osservò sbarrando gli occhi.

Incredibile quanti posti si inventassero le ragazze per riporvi il cellulare, pensò il ragazzo incredulo.

Care digitò due tasti, leggendo mentalmente il messaggio di Elena:

“Il fungo biondo è al tavolo del punch. Entra in azione. Ora!”

Caroline chiuse di scatto il telefono, guardando Matt, dispiaciuta.

“Problemi?” chiese cauto il ragazzo, osservandola di sottecchi.

Care scosse la testa veloce. “No no. Assolutamente.” Rispose in fretta “Ma..”

“Ecco devo andare un secondo in bagno!” si inventò poi, agitata.

“Oh, ok.” Fece Matt, sollevato. “Se vuoi ti accompagno..”

“No no!! Vado da sola, grazie. Torno subito!!” esclamò Care e in un batter d’occhio era sparita dalla visuale di Matt, che restò imbambolato per un attimo da quella reazione improvvisa.

Care corse nella direzione del suo obbiettivo. Purtroppo si scontrò contro un’altra ragazza che avanzava nella direzione opposta alla sua.

“Auch!” urlò Bonnie, posandosi una mano nella parte lesa del corpo, la testa. Sbirciò da un occhio per vedere la figura che le aveva sicuramente regalato un bernoccolo in fronte.

“Care!” Bonnie riconobbe immediatamente l’amica, sorridendo felice.

“Bonnie, ma che fai? Non sei con Kevin?”

La Rossa si morse il labbro, imbarazzata. “Bè, stavamo ballando da un’ora ormai e i piedi mi facevano male così..”

“L’hai mollato in asso??” esclamò Care, contrariata.

“Ma no! Avevo solo bisogno di sedermi un attimo, ma quando mi sono alzata era scomparso! Diciamo che ci siamo persi di vista.” Si giustificò Bonnie, risoluta.

“Non mi sembra che ti dispiaccia più di tanto..” azzardò Care, osservandola di sottecchi.

Bonnie fece un sorrisetto tirato a Caroline, come a confermare la verità delle sue parole.

Care, roteò gli occhi al cielo, sospirando. “D’accordo. Vieni con me, ho bisogno del tuo aiuto.” Bonnie annuì solenne, lasciando che Caroline la prendesse per mano tirandola verso chissà dove.

Dopo vari spintoni raggiunsero il tavolo del punch.

“Io devo distrarre Lisa, mentre tu intrattieni Stefan.” Disse Care, lanciando uno sguardo verso i due.

Bonnie le scoccò un’occhiataccia. “E come dovrei intrattenerlo secondo te!?” fece, scettica.

“Oh, su! Dì la primo cosa che ti viene in mente. Ricordati che lo facciamo per Elena.”

“Ok, ok. Allora..” fece poi Bonnie, titubante. “Che si fa?”

“Si entra in azione.” Sorrise diabolica Care. Poi avanzò verso l’obbiettivo, seguita da Bonnie.

Caroline tirò fuori dal cinturino del tacco il suo rossetto.

Bonnie la fissò incredula. “Ti pare il momento di metterti quel coso??”

“Sta a guardare scema.” Replicò Care, facendole l’occhiolino. Esattamente prima di raggiungere Stefan, Caroline fece finta di inciampare, finendo addosso a Lisa.

“Ahi!” urlò Lisa, indignata, mentre si aggrappò ancor di più a Stefan per non cadere.

“Oddio, scusami tanto!” fece Caroline, recitando la sua parte di brava ragazza.

“Oh, no! Il rossetto che tenevo in mano deve aver macchiato il vestito.” Aggiunse poi, fissando un punto indefinito sul vestito violetto.

Lisa abbassò lo sguardo e per poco non strillò. Il suo meraviglioso vestito portava una macchia rossa appena sotto al seno sinistro. “Oh, merda!!” imprecò poi, imbarazzata.

Stefa strabuzzò gli occhi per la reazione della ragazza. Dopotutto era solo un vestito. Pff, le donne, pensò alzando gli occhi al cielo.

“Oh, ti prego lascia che ti aiuti. Ti accompagno in bagno così ci rifacciamo il trucco insieme.” Propose Caroline, sorridendo affabile.

“Credo che tu abbia già fatto abbastanza!” esclamò Lisa, sul punto di un attacco isterico.

“Insisto, ti prego. Voglio rimediare al danno.”

“Ma non posso lasciare solo Stefan..” fece Lisa, agitata.

“Posso venire con voi, aspetterò lì fuori..” Stefan venne interrotto bruscamente.

“No, queste sono cose da donne! Ci penserà Bonnie a tenerti compagnia.”

Stefan osservò la Rossa, che gli fece un sorriso rassicurante. “Oh, d’accrodo.”

Lisa invece sembrò pensarci su, indecisa.

Caroline ne approfittò. “Su, vieni!” le afferrò il braccio e con uno scatto sparì verso il bagno.

“Allora..” Bonnie si avvicinò al ragazzo, pensando a come intrattenere un argomento di senso compiuto.

“Ti stai divertendo, Stef?”

“Uhm. Sì, certo.” Rispose subito Stefan, bevendo un sorso di punch dal bicchiere che teneva in mano.

Bonnie gli sorrise affettuosa. “Guarda che puoi essere sincere con me. Siamo amici.”

“Mm, d’accordo Bonnie. Lisa..” cominciò Stefan, ghignando. “Diciamo che non è il mio tipo, ok?”

“Mm..” fece Bonnie, trattenendo una risata. “Diciamo che forse il tuo tipo è più una come..”

Elena arrivò spedita, posizionandosi tra i due amici.

“...Lei.” finì la frase Bonnie, con un alzata di spalle. Ora Stefan la stava fissando con sguardo truce.

“Ops, devo andare a cercare il mio accompagnatore! Se volete scusarmi..” aggiunse poi Bonnie, lanciando un’ultima occhiata di scuse a Stefan, prima di volatilizzarsi tra la folla di studenti.

 

“Suppongo che tu non mi abbia richiamato perché hai perso il cellulare, vero?” Alaric incrociò le braccia al petto, guardando di sottecchi le spalle del vampiro.

Damon sentendo quella voce familiare si voltò ad osservare l’amico, appoggiato al bordo del bancone che vendeva alcolici. Alcolici pessimi, pensò il vampiro con una smorfia.

“Rick” fece Damon con un sorrisetto, avvicinandosi al bancone. “Ti stai diver..”

“Hai già parlato con Bonnie?” lo interruppe bruscamente Alaric.

Damon roteò gli occhi al cielo. “Diciamo che ci sto lavorando.” Disse poi, vago.

“Ma lei almeno sa che sei qui?”

“Sto lavorando anche a quello, ok?” sbottò Damon, esasperato. Alarci scosse la testa, contrariato.

“Che c’è?” sputò Damon, tagliente. Alaric fece un cenno col capo in lontananza, poi sbuffò pesantemente.

Damon girò la testa per guardare a cosa Rick si riferisse.

Miss Inquietudine e un ragazzo moro stavamo parlando animatamente, mentre lui le porgeva un bicchiere con all’interno un liquido ramato.

“Oh, andiamo Rick! Non sarai mica geloso di quel secchione, spero.” Ghignò Damon, scettico.

“Per prima cosa, non sai se è un secchione e..”

“Lo è, fidati.” Lo interruppe Damon, sicuro.

“E seconda cosa..” continuò Alaric, scocciato “Sì, sono geloso. E molto anche.”

Damon gli scoccò un’occhiataccia. C’erano già abbastanza problemi per quella sera, non ne aveva bisogno di altri. Però..

“Hai due possibilità.” Dichiarò Damon con finta noncuranza. In realtà stava solo cercando di aiutare il suo unico amico.

Alaric lo osservò curioso.

“O trascini una professoressa sexy sulla pista da ballo, oppure cerchi di pensare al fatto che Miss Inquietudine vorrebbe che ci fossi tu al posto di quel bamboccio secchione.” Disse Damon, inarcando le sopracciglia con fare convincente.

“Sì, hai ragione Damon.” si arrese Rick, sospirando. “Ok, io resto qua ha scolarmi alcolici. Tu và da lei.”

Damon lo fissò con aria scettica. “Ma come? Non mi offri neanche un bicchierino?! Che razza di amico sei, eh??!”

“Damon, muoviti.” Gli intimò Rick, piegando la testa di lato. “Vai a cercare Bonnie.”

Il vampiro sbuffò “Ok, ok. Me ne vado. Ci vediamo più tardi Rick.” Fece poi, immergendosi nella massa di studenti che ballavano impazziti.

 

“Elena, che sta succedendo?” chiese Stefan, sospettoso.

“Stefan io.. Volevo parlarti. Dovevo parlarti.” Si giustificò Elena, puntando i suoi lapislazzuli sul ragazzo.

Stefan si schiarì la gola, improvvisamente nervoso. “Ok. Che vuoi dirmi?”

Elena fece un passo avanti, senza interrompere il contatto con quegl’occhi color foglia. “Ti amo, Stefan.”

Il ragazzo, spiazzato da quella dichiarazione inaspettata, deglutì rumorosamente.

“Tu sei quello che riesce a farmi battere il cuore, non Damon.” ammise Elena, poi prese un bel respiro, continuando decisa.

“Tu sei il primo che è riuscito a farmi tremare, ma non di freddo. Sei riuscito perfino a farmi arrossire, a farmi sorridere davvero per la prima volta da quando i miei genitori erano morti. Sei riuscito a farmi credere in me stessa, quando no ne avevo la forza. Tu sei l’unico che mi rende felice, Stefan.”

Il ragazzo aprì la bocca, senza emettere alcun suono però. Elena aveva il cuore a mille per la paura di essere respinta, di nuovo.

“Tu! Lascia stare il mio Stefan, hai capito!?” Lisa spuntò all’improvviso, parandosi in mezzo ai due. Guardò Elena con aria di sfida.

Quest’ultima alzò gli occhi al cielo, scocciata per quell’interruzione.

“Allora?” continuò Lisa, indignata. “Mio dolce Stefan, che sta succedendo?” domandò poi, strusciandosi contro il ragazzo in questione.

Elena la fulminò con lo sguardo. “Ascoltami bene, razza di fungo biondo, perché non ho intenzione di ripetertelo. STEFAN NON è TUO!!”

Lisa si staccò dal moro, e fissò Elena, inviperita. “Smettila di chiamarmi così!!”

Elena cercò di fare un bel respiro, per calmarsi. “Hai interrotto una conversazione importante.” Disse poi, trattenendo a stento la rabbia.

“Bè, IO sono più importante per Stefan!” disse con fare ovvio. Poi si girò verso il ragazzo e, prendendogli il viso fra le mani, lo baciò.

Elena restò immobile senza respirare per un secondo, che le sembrò un’eternità. Poi la rabbia scoppiò, incontrollabile.

Afferrò con forza il braccio di Lisa, tirandola indietro, mettendo così fine al bacio. Poi prese un bicchiere pieno di punch e glielo rovesciò in testa.

“Aaah!!” Lisa soffocò un urlo, scioccata. Si scostò i capelli bagnati dal viso, ancora incredula per quel gesto.

“Non osare farlo mai più.” Disse Elena, tagliente.

“Tu sei una pazza psicopatica!!!” urlò Lisa, stringendo i pugni arrabbiata.

Elena stava per ribattere, ma la voce di Stefan la precedette.

“Elena non puoi trattare la gente in questo modo!” la riprese, severo.

Elena rimase a bocca aperta, incapace di emettere suono. Il suo cuore si spezzò nell’udire quella voce tanto gentile, riferirsi a lei con così tanto disprezzo.

“Oh, Stefan! Sono tutta bagnata!” piagnucolò Lisa.

“Vieni. Ti accompagno fuori. Prendiamo un po’ d’aria.” Disse Stefan, prendendola per le spalle. Senza degnare di un’occhiata Elena, sparì verso l’uscita.

Elena rimase pietrificata per un attimo, poi si voltò e corse via.

“Elena! Non sono riuscita a trattenerla più di così! Che è successo?” Caroline guardò l’amica con gli occhi lucidi, allarmata.

“Scusa Care, ma voglio restare sola.” Disse Elena, superando l’amica con velocità. Non sapeva dove stesse andando, ma sapeva che voleva andarsene da lì.

Damon si stava decisamente irritando. Aveva incontrato praticamente tutta l’allegra brigata, tranne quel moccioso biondo con Bonnie.

“Damon che cavolo sei venuto a fare qui!?” fece Matt, scocciato di incontrare quell’insopportabile vampiro.

Ecco appunto, pensò Damon ironico. Non poteva andare peggio di così.

“Mutt.” Disse poi, a mo di saluto, avvicinandosi al biondo. “Vorrei dirti che anche per me è un piacere vederti, ma.. non è così.” Finì il vampiro, con un ghigno strafottente.

Il biondo sbuffò, abituato al sarcasmo tagliente di Damon. “Che ha intenzione di fare, eh?”

Il vampiro roteò gli occhi al cielo, scocciato e fece per andarsene.

“Non vorrai sabotare l’appuntamento di Bonnie, vero?!” chiese Matt, pensando al povero ragazzo che aveva visto poco fa ballare con la Rossa.

Damon si fermò di colpo, voltandosi di nuovo a guardare Matt. “E lei cosa c’entra ora!?!”

“Oh, non fare il finto tonto Damon.” fece Matt, beffardo. “Mi credi davvero così stupido?”

Damon assottigliò gli occhi “Vuoi davvero che ti risponda?” chiese retorico, alzando un sopracciglio.

“Ho visto come la guardi. Sei innamorato di lei, Damon.” dichiarò Matt, sicuro.

Damon scoppiò a ridergli in faccia, nascondendo la sua irritazione. “Sei ubriaco Mutt. E da ubriaco diventi incredibilmente più stupido del solito.”

“Intendi negarlo?” chiese Matt, sfidandolo.

Damon fece un passo in avanti, trovandosi faccia a faccia col biondo. “Se provi anche solo ad accennarle di questo discorso, ti staccherò la testa dal collo e poi la getterò nel bidone dell’immondizia.” Lo minacciò, sorridendo diabolico.

Matt restò in silenzio, mantenendo però lo sguardo del vampiro.

“Lei è MIA, Mutt. Cerca di ricordartelo.” Finì Damon, con tono possessivo. Poi si allontanò, avanzando tra la folla in cerca di Bonnie.

La musica, per i suoi sensi da vampiro, era anche troppo alta. In quel caos di studenti urlanti non riusciva ancora a scorgere una chioma dai boccoli rossi.

All’improvviso la musica cambia e diviene una melodia dolce e smielata.

Merda, pensò il vampiro. Non era sicuro di riuscire a trattenersi vedendo Bonnie appiccicata al moccioso biondo, mentre ballavano un lento!

“Ehi.” Disse una voce femminile, molto sensuale. “Sei uno schianto, sai?”

“Già.” Disse un’altra voce femminile, un po’ più squillante dell’altra. “E sei tutto solo. Ora ti teniamo compagnia noi.”

Damon si ritrovò due bionde tutte curve addossate contro. La prima premeva il seno sulla sua spalla sinistra, l’altra gli accarezzava il petto, lentamente.

“Mi dispiace per voi, ma stavo cercando una ragazza a dire il vero.” Fece Damon, rimanendo fermo a quelle strusciatine provocanti.

“Bè, è stata una stupida a perdere di vista uno come te.” Ammiccò una delle bionde, senza fermarsi.

“Già, ora ti facciamo divertire noi.” Continuò l’altra, quella dalla voce troppo squillante.

“Sentite, so che sono irresistibile ma..” cominciò Damon, ma venne interrotto da una voce poco distante.

Bonnie si staccò bruscamente da Kevin, mentre sentì le mani pruderle per la rabbia. “TU!!!” urlò contro Damon.

“Sei uno schifoso pervertito!!!”

In un batter d’occhi, Damon si liberò dalle carezze delle due bionde, avanzando fino ad arrivare di fronte a Bonnie.

“Non è come credi! Mi si sono appiccicate e..” Cercò di giustificarsi, Damon.

“Non mi interessano le tue scuse! Stupido maniaco!!” continuò Bonnie, fulminandolo col lo sguardo.

“Le mie scuse!?!” fece Damon, irritato. “E tu!? Eri sicuramente incollata a quel moccioso!!” la accusò poi.

“Cosa!!!? Cosa cazzo hai detto!?!?!?” urlò Bonnie, indignata. “È SOLO COLPA TUA se sono con Kevin!!”

“E ora ti trovo qui con due bionde con una quinta rifatta!!!!” continuò Bonnie.

“Bene! E io non ho intenzione di scusarmi per qualcosa che non ho fatto!!” replicò Damon, tagliente.

Bonnie, al limite della sopportazione, girò i tacchi facendosi strada tra gli studenti appiccicati l’uno all’altro, mentre ballavano un lento.

Kevin restò immobile a fissare la Rossa che se ne andava, poi prese a osservare Damon.

“Che hai da fissare, razza di moccioso!!” gridò Damon, per poi inseguire Bonnie.

 

Stefan accarezzò di nuovo la schiena di Lisa, consolandola per il vestito rovinato. Erano di fronte all’ingresso della scuola, seduti su una panchina nel cortile.

“Stefan” disse Lisa, cambiando umore all’improvviso. Come se si fosse dimenticata del suo vestito lilla per sempre rovinato dall’enorme macchia di punch.

“Che ne dici se mi porti a casa tua e mi aiuti a togliermi questo vestito bagnato?” chiese poi, con voce sensuale.

Stefan rimase un attimo interdetto da quella proposta.

“Dai su..” lo incoraggiò Lisa, avvicinando il viso a quello del ragazzo. Stava per baciarlo, ma Stefan la fermò, prendendola per le spalle.

“Lisa..” disse, insicuro sul da farsi. “Ascolta, io non sono il ragazzo che credi tu…”

“Stefan, tu sei il ragazzo perfetto per me!” replicò Lisa, cercando di nuovo di avvicinarsi maggiormente.

“Senti..” cercò di dire il vampiro.

“Noi due ci apparteniamo, Stefan!” esclamò Lisa, sbattendo le ciglia.

Stefan aggrottò le sopracciglia, incredulo. Avevano passato solo una serata insieme e questa già si immaginava un futuro con lui. Magari anche un matrimonio!

Stefan sbuffò, prendendo una decisione. “Perdonami per quello che sto per fare.”

Prese il viso di Lisa con due mani e puntò gli occhi verde foglia in quelli di lei.

“Torna dentro e balla con un ragazzo. Divertiti e dimenticati di me per questa sera. Noi siamo solo amici.”

La ragazza si alzò dalla panchina e, senza dire niente, entrò nella scuola.

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli. Poi, con un sospiro entrò anche lui, percorrendo i corridoi quasi bui della scuola.

Decise di fare due passi per schiarirsi le idee. Non era fiero di ciò che aveva appena fatto, ma era l’unica soluzione per non far soffrire nessuno.

Si bloccò all’improvviso, sentendo dei singhiozzi. Allarmato, Stefan, corse verso la fonte di quel rumore.

Si fermò dopo poco, di fronte all’aula di storia dell’arte. Aprì piano la porta, entrando.

Elena era accovacciata in un angolo con le ginocchia strette al petto.

La ragazza alzò il capo, accorgendosi della presenza di qualcuno. Era pronta a spedire un’altra coppietta venuta lì per pomiciare fuori dall’aula, ma si trovò davanti solo un ragazzo.

“Stefan?” chiese, con voce rotta dal pianto. “Vattene, ti prego. Và da Lisa.” Disse poi, nascondendo il viso tra le ginocchia.

Il ragazzo si avvicinò ad Elena e, con lentezza, si sedette affianco a lei. Non disse niente, mentre solo i singhiozzi di lei rompevano il silenzio.

“Perché sei qui?” chiese Elena tirando su col naso, mentre alzava un poco la testa per osservare il viso del ragazzo.

Stefan sospirò, poggiando il capo contro al muro. “La risposta la sai già.” Rispose, guardando la lavagna bianca, appesa al muro opposto.

Elena rimase in silenzio per pochi muniti, cercando di calmare il respiro.

“Io non ti merito, Stefan.” Disse poi, rassegnata dalla verità di quelle parole.

“Sì, è vero.” Confermò il ragazzo, sempre osservando la lavagna. Elena trattenne il fiato, aspettando che andasse avanti.

“Ma sai, tanto tempo fa una donna saggia mi disse qualcosa di altrettanto saggio.” Annunciò Stefan, facendo un sorriso amaro.

“Che cosa ti disse?” domandò cauta Elena.

“Ama qualcuno quando meno se lo merita, perché è lì che ne avrà più bisogno.” Disse Stefan, poi girò il viso verso Elena, sorridendole dolcemente.

Il cuore di lei prese a battere all’impazzata, felice più che mai di aver conosciuto una persona tanto speciale. Una lacrima le sfuggì bagnandole la guancia sinistra.

Stefan si alzò con eleganza, parandosi di fronte a Elena. Le porse la mano, incoraggiante.

“Mi concedi l’onore di questo ballo?” le chiese dolcemente.

Elena afferrò la mano di Stefan, lasciando che l’aiutasse ad alzarsi. Si guardarono negli occhi, poi Elena si gettò tra le braccia di Stefan.

“Ti amo.” Disse lei, soffocando le parole nell’incavo del collo del suo amato.

“Ora ne sono certo.” Fece Stefan, iniziando a muoversi a tempo di una musica lenta, immaginandosi una melodia smielata.

 

“Bonnie, fermati!” gridò Damon, rincorrendola per i corridoi semi bui.

Bonnie non aveva certo intenzione di rallentare o fermarsi, ma presto venne costretta a farlo. Il petto di Damon le si parò davanti e per poco non ci andò a sbattere contro.

“Spostati subito!” gli urlò addosso, cercando di raggirarlo.

Damon le afferrò i polsi, non permettendole di muoversi. “Vuoi darti una calmata!?”

“Una calmata!?!” fece Bonnie, incredula. “Tu sei solo un presuntuoso, egocentrico pervertito e..!”

Bonnie iniziò a dimenarsi per sfuggire alla presa di Damon, che non sembrava intenzionato a lasciarla andare.

“Lascami!!” urlò Bonnie, tirando dei pugni sul petto del vampiro. “Lasciami!!”

Dopo poco Bonnie si stancò, conscia di avergli fatto solo il solletico.

“Hai finito?” chiese Damon, con calma.

Bonnie lo fulminò con lo sguardo.

“Uccellino, credimi. Stavo venendo a cercarti, ma quelle due..” mormorò Damon, dolcemente.

“Hai rovinato tutto. Sarebbe stata una serata fantastica, se mi avessi accompagnata tu.” lo interruppe Bonnie, chinando il capo.

Damon le sciolse i polsi dalla sua presa ferrea, posando le mani sui fianchi di Bonnie. Poi con uno scatto la spinse contro al muro, attento a non farle male.

“Guardami, Bonnie.” sussurrò lui, ad un centimetro dal suo viso.

La ragazza però non accennò ad alzare il capo. Damon proruppe un basso ringhio, frustrato.

Poi, le posò due dita sotto al mento, costringendola a guardarlo negli occhi. “Perdonami.” Sussurrò Damon.

Bonnie restò immobile per un attimo, poi cercò di protestare. “Tu non puoi..!”

Il vampiro si avventò sulle labbra del suo Uccellino, famelico. Schiacciò il corpo minuti di lei sovrastandolo col suo.

Bonnie, suo malgrado, si lasciò trasportare de quel bacio che tanto agognava. Solo quando sentì le mani di Damon carezzarle il viso, si risvegliò.

Con tutta la sua forza, perché la volontà era abbastanza scarsa, posò le mani sul petto di Damon e fece pressione.

Il vampiro si scostò, mugugnando una protesta. “Uccellino..” sussurrò, ma Bonnie lo precedette.

“Non puoi risolvere ogni cosa baciandomi!!” esclamò, arrabbiata.

“Ora, se non ti dispiace, vado dal mio vero accompagnatore!” fece poi, sgusciando via dalle braccia di Damon.

“Non lo conosci nemmeno quel moccioso di Kevin!!” sbuffò Damon fissando lei mentre se ne andava.

Bonnie però si fermò di colpo. “Tu come diavolo fai a sapere il suo nome!?!” chiese, tagliente, mentre si voltava di nuovo verso Damon.

Damon rimase in silenzio, mentre si malediceva da solo. “Ehm, vedi..” cominciò a dire.

“No! Non voglio saperlo! Ora vado a divertirmi!” annunciò Bonnie, lasciando Damon solo nel corridoio, mentre si dirigeva alla pista da ballo.

“Oh, dannazione Bonnie!” imprecò Damon, ma la ragazza era già scomparsa.

“Hai ancora tanto da imparare sulle donne.” Commentò una voce flebile.

Damon si voltò di scatto, sorridendo alla vecchietta. “Non mi sembra l’abito adatto per un ballo, Eva.”

“Oh, bè.” Ridacchiò la vecchietta, osservando il suo grembiule grigiastro. “Nessuno mi avrebbe invitata, comunque.”

Damon appoggiò la schiena contro il muro, ghignando. “Ora credo di essere disponibile..”

“Oh, Damon caro.” Ridacchiò Eva, avvicinandosi al ragazzo. “Devi andare a parlarle.”

“Ma non mi dà ascolto!” protestò Damon, irritato.

“Lasciare le cose così, non risolverà niente.” Disse Eva, saggiamente.

“Potrei non risolverle.” Fece Damon, scrollando le spalle con nonchalance.

“Oh, io credo che non ne saresti capace.” Replicò Eva, sorridendo. “Ho visto come la guardi.”

“Non la guardo in nessun modo!!” sbottò Damon. Prima Mutt e ora pure Eva!

“Qualcosa mi dice che sei innamorato di quella dolce figliuola.” Aggiunse poi la vecchietta.

Damon la fulminò con lo sguardo, ma non riuscì a dire nulla. Sembrava che Eva lo stesse guardando come a dire “Non mentire a te stesso.” Ed aveva ragione. Perché mentire anche a lei?

“Sarà il nostro segreto, ok?” Damon sospirò, rassegnato. “Che devo fare?” chiese poi.

“Và da lei, ovviamente! Non vorrai lasciartela scappare, su!” lo incoraggiò Eva, battendo le mani rugose.

Sul volto di Damon rispuntò quel suo sorrisetto strafottente. “Giusto. Lei è mia, perciò vado a riprendermela.”

Con uno scatto iniziò a correre verso la sala da ballo. “Eva!” chiamò la signora, voltandosi per guardarla.

“Sì, Damon caro?”

“Un mio amico sarebbe più che felice di ballare con te.” Fece Damon, con tanto di occhiolino.

“Oh, bè..” rispose Eva, un po’ imbarazzata. “Magari verrò a dare un’occhiata..”

Damon ghignò, immaginandosi Rick che ballava un lento con Eva. Almeno si sarebbe distratto un po’ dalla sua insensata gelosia per Miss Inquietudine!

 

Bonnie si scolò una bella dose di punch e, ancora non soddisfatta si versò un altro bicchiere pieno. Iniziò a torturarsi un boccolo rosso, nervosa. Avrebbe dovuto cercare Kevin, ma la verità è che non ne aveva la minima voglia.

“Colpa di quell’arrogante.” Borbottò Bonnie, conscia ormai di aver identificato Damon come suo capro espiatorio.

“Buonasera, tesoro.” Disse maliziosa una voce profonda, alle spalle della ragazza.

Bonnie si girò di scatto e quello che vide non le piacque proprio per niente. Un ragazzo dai capelli scuri e arruffati, gli occhi dorati che scintillavano e un sorrisetto diabolico si presentarono di fronte a lei.

“Non ti conosco. Che vuoi?” chiese secca Bonnie, notando quanto fosse muscoloso. Troppo muscoloso.

“Vorrei rimediare, allora. Sono Dylan.” Fece il ragazzo, porgendole la mano che lei non accettò.

“Che ne dici di fare un giro?” domandò poi, sorridendo rassicurante.

Bonnie però lo guardò meglio, accorgendosi di quanto fosse falso quel sorriso rassicurante. Dicono che gli occhi parlano, e di sicuro quelli non rassicuravano affatto.

“No, grazie. Sto aspettando una persona.” Si inventò la Rossa, restando sulla difensiva.

“Oh, andiamo.” Dylan afferrò il braccio di Bonnie, cercando di attirarla a sé.

“Ho detto no!” cercò di liberarsi lei, invano. “Lasciami!” esclamò poi, rovesciando di scatto il punch addosso al ragazzo tutto muscoli e niente buone maniere.

“Stupida mocciosa!” bofonchiò Dylan, asciugandosi il viso con la manica della camicia.

“Ora vieni con me!” le intimò poi, strattonandola verso l’uscita.

Bonnie stava per mettersi ad urlare, ma Dylan la precedette mettendole una mano sulla bocca.

“So cosa sei.” le sussurrò, mentre Bonnie lo fissava con occhi sgranati.

“Solo che tu non sai cosa sono io, quindi se non vuoi che faccia del male a questi sciocchi esseri umani, ti conviene seguirmi senza fiatare.” Aggiunse con tono minaccioso.

Bonnie fece vagare lo sguardo nella sala colma di studenti, ignari di tutto quel modo soprannaturale di cui lei faceva parte. Non poteva permettere però che venisse fatto loro del male. Così, annuì cauta, lasciando che Dylan la portasse via.

Prima però, riuscì a pensare solo a un nome, che gridò nella sua testa: Damon.

 

Damon si fermò all’istante, sentendo la voce del suo Uccellino che gridava il suo nome. Era in pericolo.

“Stefan” chiamò telepaticamente il fratello, con tono urgente. “Bonnie è nei guai.”

“Che succede, Damon!?” il vampiro sentì la voce del fratello minore arrivarle in testa, preoccupata.

“Credo che abbiamo degli imbucati a questo ballo.” Fece Damon, muovendosi veloce tra gli studenti. Nessuna traccia di Bonnie.

“Quei tre ibridi sono qui?” domandò Stefan, ansioso.

“Ho paura di sì, fratellino.” Rispose Damon “Prendi Elena e esci dalla scuola. Io cerco gli altri. Se la vedi, avvertimi subito.”

Damon voleva trovare Bonnie al più presto e staccare poi la testa a quel moccioso biondino che l’aveva lasciata sola.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: cate25