Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Conny Guitar    02/05/2013    1 recensioni
Piccole depressioni sulla vita, che si concludono bene.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fino ad ora non avevo mai fatto caso al fatto che tutti noi possiamo morire da un momento all'altro. Che potremmo uscire di casa e venire investiti da un'auto, che potrebbe prenderci un infarto da un momento all'altro. Che potremmo insomma morire in mille modi e in ogni momento. Mi sembra fosse un Dalai Lama che disse, a proposito degli uomini occidentali: "vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto". Fino ad oggi facevo tranquillamente i miei progetti sul futuro, progettavo di fare il liceo linguistico, di avere una band, cazzo, sognavo di diventare una musicista. Famosa come i Led Zeppelin. Comunque avrei sempre potuto, se non ce l'avessi fatta, diventare una giornalista, mi sarebbe piaciuto. In sostanza, avevo pensato a tutto questo, ed il pensiero della morte non mi aveva sfiorata. Sapevo che sarei potuta passare a miglior vita da un momento all'altro, ma era una cosa così lontana dalla mia quotidianità.
Invece mi trovo con una possibilità di non farcela che, seppur molto bassa, mi si presenta davanti. Il peggio è che mi si presenta ben definita, con una data ed una forma ben precise. Venerdì verrò operata al cuore. Non è un intervento particolarmente rischioso o complicato (penso), l'equipe è esperta, eppure rimane quella piccolissima percentuale di probabilità che qualcosa vada storto. Continuo a tormentarmi sulla mia possibile morte, penso: "E se muoio? I miei genitori? I miei amici? I miei gatti (non ridete, penso sempre anche a loro)? Insomma, tutti coloro che hanno un qualche interesse nei miei confronti? Saranno pochi, è vero, ma sono pur sempre persone, esseri pensanti, gente per cui conto". Non riesco a darmi pace. Se morissi, mi romperebbe lasciare il mondo. è vero, fa schifo, ma è pur sempre la mia casa. La mia storia "Ciò che non ti puoi aspettare" rimarrebbe incompiuta. Mi dà fastidio. Caffelatte che, come saprà chi ha letto "L'amnesia storica, ovvero tanto rumore per nulla", è la mia chitarra elettrica, rimarrebbe lì, a fottersi le corde. Se muoio la faccio seppellire con me. Ora penserete "fa bene a preoccuparsi delle sue cose, la morte va tenuta in conto, ma allora che cazzo scrive?!?!?". Ho paura di morire. Ho ancora così tante cose da fare. Io la morte non l'ho mai desiderata. Devo iniziare la nuova scuola, devo imparare a suonare bene la chitarra. Che triste vedere la gente che vuole farla finita. La vita è un dono, non so di chi, sono agnostica, ma so solo che non va sprecata. Bisogna darsi da fare. Bisogna trovarsi un'occupazione, fare qualcosa, non fermarsi mai. Dormiremo quando saremo morti. Per questo non voglio che la mia vita finisca. Perché ho ancora così tante cose da fare. Se sopravviverò, non mi fermerò più per davvero. Darò davvero il massimo in tutto. Però non lo voglio giurare; Gesù Cristo disse qualcosa tipo "non giurare sulla tomba di tua madre, perché se non potessi mantenere il giuramento non avrai mostrato rispetto per tua madre". Se l'ha davvero detto, aveva ragione.
Ora ascolto un po' di musica, che mi tira su il morale. Devo smettere di essere paranoica. Sarà quel che sarà.
Ma ho paura...
The corner: è un piccolo sfogo, non pretendo che sia perfetta. Almeno ho smesso di piangere come una fontana.
P.s.: qualcuno può dirmi se quella citazione che ho fatto su Cristo esiste? Mi piacerebbe ritrovarla :)
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Conny Guitar