Fino ad ora non avevo mai fatto caso al fatto che tutti noi possiamo
morire da un momento all'altro. Che potremmo uscire di casa e venire
investiti da un'auto, che potrebbe prenderci un infarto da un momento
all'altro. Che potremmo insomma morire in mille modi e in ogni momento.
Mi sembra fosse un Dalai Lama che disse, a proposito degli uomini
occidentali: "vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se
non avessero mai vissuto". Fino ad oggi facevo tranquillamente i miei
progetti sul futuro, progettavo di fare il liceo linguistico, di avere
una band, cazzo, sognavo di diventare una musicista. Famosa come i Led
Zeppelin. Comunque avrei sempre potuto, se non ce l'avessi fatta,
diventare una giornalista, mi sarebbe piaciuto. In sostanza, avevo
pensato a tutto questo, ed il pensiero della morte non mi aveva
sfiorata. Sapevo che sarei potuta passare a miglior vita da un momento
all'altro, ma era una cosa così lontana dalla mia
quotidianità.
Invece mi trovo con una possibilità di non farcela che,
seppur
molto bassa, mi si presenta davanti. Il peggio è che mi si
presenta ben definita, con una data ed una forma ben precise.
Venerdì verrò operata al cuore. Non è
un
intervento particolarmente rischioso o complicato (penso), l'equipe
è esperta, eppure rimane quella piccolissima percentuale di
probabilità che qualcosa vada storto. Continuo a tormentarmi
sulla mia possibile morte, penso: "E se muoio? I miei genitori? I miei
amici? I miei gatti (non ridete, penso sempre anche a loro)? Insomma,
tutti coloro che hanno un qualche interesse nei miei confronti? Saranno
pochi, è vero, ma sono pur sempre persone, esseri pensanti,
gente per cui conto". Non riesco a darmi pace. Se morissi, mi
romperebbe lasciare il mondo. è vero, fa schifo, ma
è pur
sempre la mia casa. La mia storia "Ciò che non ti puoi
aspettare" rimarrebbe incompiuta. Mi dà fastidio. Caffelatte
che, come saprà chi ha letto "L'amnesia storica, ovvero
tanto
rumore per nulla", è la mia chitarra elettrica, rimarrebbe
lì, a fottersi le corde. Se muoio la faccio seppellire con
me.
Ora penserete "fa bene a preoccuparsi delle sue cose, la morte va
tenuta in conto, ma allora che cazzo scrive?!?!?". Ho paura di morire.
Ho ancora così tante cose da fare. Io la morte non l'ho mai
desiderata. Devo iniziare la nuova scuola, devo imparare a suonare bene
la chitarra. Che triste vedere la gente che vuole farla finita. La vita
è un dono, non so di chi, sono agnostica, ma so solo che non
va
sprecata. Bisogna darsi da fare. Bisogna trovarsi un'occupazione, fare
qualcosa, non fermarsi mai. Dormiremo quando saremo morti. Per questo
non voglio che la mia vita finisca. Perché ho ancora
così
tante cose da fare. Se sopravviverò, non mi
fermerò
più per davvero. Darò davvero il massimo in
tutto.
Però non lo voglio giurare; Gesù Cristo disse
qualcosa
tipo "non giurare sulla tomba di tua madre, perché se non
potessi mantenere il giuramento non avrai mostrato rispetto per tua
madre". Se l'ha davvero detto, aveva ragione.
Ora ascolto un po' di musica, che mi tira su il morale. Devo smettere
di essere paranoica. Sarà quel che sarà.
Ma ho paura... The
corner: è un piccolo sfogo, non pretendo che
sia perfetta. Almeno ho smesso di piangere come una fontana.
P.s.: qualcuno può dirmi se quella citazione che ho fatto su
Cristo esiste? Mi piacerebbe ritrovarla :)