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Autore: Inathia Len    03/05/2013    2 recensioni
Ispirata all'ultima puntata dell'ottava serie di Scrubs. Ultimi momenti a Hogwarts di James, pensieri e preoccupazioni per il suo futuro e quello dei suoi amici.
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Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Classe 1960'
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Finisco di impacchettare la mia roba e mi siedo sul baule per riuscire a chiuderlo. È difficile far entrare sette anni di vita e ricordi in un'unica valigia. Tiro le tende del baldacchino per nascondere il mio bagaglio e mi guardo attorno. Il baule di Remus è già accanto al letto, ordinato e perfetto come sempre. Accanto al suo, più piccolo e malandato, c'è quello di Peter. Il letto di Sirius è ancora sommerso di cose e credo che rimanderà l'impacchettare ancora per molto. Sorrido al pensiero della sua faccia scocciata quando si renderà conto che non potrà più rimandare. Rimanere qui, circondato dai bagagli dei miei migliori amici mi fa capire che davvero questa volta non c'è ritorno, è tutto finito. Gli esami sono andati, le lezioni pure e gli stessi insegnanti ci trattano diversamente, come se ora non fossimo più bambini ma adulti, come loro. Ripenso agli anni passati qui ad Hogwarts, che è stata la mia casa per lunghissimo tempo. Gli scherzi fatti, le risate... Tutto passa davanti ai miei occhi. Non sono un tipo sentimentale, ma guardare indietro fa spuntare una lacrimuccia persino a me. Non riesco a pensare al fatto che non torneremo più. Scendo in sala comune, deserta grazie a Merlino. La bacheca è ancora piena di annunci: liste di cose perse, provini per unirsi al coro che ormai risalgono a mesi fa, foto e scritte senza senso. Esco passando attraverso il ritratto e sono quasi certo di veder brillare di lacrime gli occhi della Signora Grassa. L'ho fatta penare in questi anni, certo, ma sono sicuro che le mancherà il suo Malandrino preferito. Mi ha visto crescere da un punto di vista diverso rispetto agli altri, tornare tardi la notte, combinare scherzi, litigare con Lily, cambiare per amore e baciarla per la prima volta. Mi mancherà questa adorabile pettegola. Cammino per i corridoi, come per volerli salutare. Non c'è nessuno in giro, sicuramente saranno tutti fuori a godersi gli ultimi raggi di sole prima del banchetto. Inaspettatamente, però, vedo corrermi in contro Sirius e Lily. Il mio sorriso si allarga. "James!" gridano all'unisono raggiungendomi e cominciando a parlare contemporaneamente. Scoppio a ridere e faccio loro cenno di fermarsi. "Ragazzi, RAGAZZI!" grido a mia volta per sovrastare il loro cicaleccio. "Calmatevi!" I due si guardano e Sirius attacca a parlare per primo. "Non ti ho dato il mio nuovo indirizzo, amico! Me ne stavo dimenticando." Lily non gli dà nemmeno il tempo di finire che comincia a sua volta. "Dobbiamo cambiare destinazione per le vacanze, non c'è più posto dove vogliamo andare...". Getto la testa indietro e rido ancora poi forte, passandomi una mano tra i capelli. "Accidenti, proprio dei grandi dei gran problemoni!" Sirius e Lily mi guardano come se fossi impazzito e ricominciano a parlare all'unisono. Io li interrompo di nuovo. "Ragazzi, calmatevi, risolviamo tutto. C'è tempo, abbiamo ancora tantissimo tempo!" Li supero e proseguo verso la Sala Grande. "Partiamo domani, non c'è tutto questo tempo!" La voce di Lily mi insegue. Ha ragione, la sto prendendo con troppa calma. A parte il mio bagaglio, nulla di me è ancora pronto a lasciare questo posto. Eppure, negare che questo stia succedendo non gli impedirà di accadere. Domani mattina saliremo sull'Espresso e quando scenderemo a King's Cross lo faremo per non tornare più. Il pensiero di quanto questo sia reale mi dà le vertigini. E allora mi chiedo cosa ne sarà di noi. Qui siamo i Malandrini, ma qualcuno si ricorderà mai di noi, nel bene o nel male? Mille domande ora mi assillano, mentre penso a tutte le persone che ho conosciuto in questi anni. Una galleria di volti si presenta davanti ai miei occhi. I primi sono i professori. Sono stati nemici, persone da odiare solo per il ruolo che ricoprivano. A volte, invece, quando si era fortunati, modelli e mentori ai quali tendere. Vedo i loro volti che mi salutano rassicuranti con l'occhio della mente. Il sorriso severo della McGranitt, donna granitica ma dal cuore d'oro; Silente, con i suoi occhi che sembrano pezzi di cielo; Lumacorno ed i suoi modi pomposi... Poi ci sono i miei amici, la mia vera famiglia in questo sette anni. Unici e diversi come pochi. Come faremo quando non ci sarà più la scuola a tenerci uniti, durerà la nostra amicizia? Sarà un bel cambiamento non vederli più a tutte le ore del giorno. Peter, il piccolino, sempre pronto a ridere ed a riverirmi come un dio. Da ragazzo impacciato lo abbiamo trasformato in un Malandrino con i fiocchi. Remus, il lupo mannaro più leale della Terra. Ragazzo studioso sempre pronto a coprire le nostre malefatte. Sirius, mio fratello. Non c'è altro modo per definirlo. Il mio compagno di scherzi, la mia spalla, il migliore. Ha sfidato tutte le regole, anche quelle non scritte, le ha infrante una dopo l'altra per la nostra amicizia. Mi mancheranno, Morgana se è vero! Non capita a tutti la fortuna di vivere per sette anni con i propri migliori amici, sarà un bel cambiamento. E poi c'è Lily. Ultima ma non ultima, la prima nel mio cuore e nella mia mente. Sento di amarla con tutto me stesso e so che lei prova lo stesso per me, ma non posso fare a meno di avere mille dubbi. Dureremo come coppia? Affronteremo il futuro insieme, uniti? In questi sette anni ci siamo, nell'ordine, ignorati, odiati, disprezzati (soprattutto lei) e amati (prima io poi lei). Ci siamo presi e lasciati mille volte, ma non voglio più che accada. La voglio con me, ne ho bisogno, sento la necessità di averla al mio fianco. E poi, come se fossi davvero in un cinema Babbano, vedo scorrere davanti a me le immagini del mio futuro. Ci vedo comprare casa, sposarci, lei che mi salta al collo quando glielo chiedo. Vivremo felici. La vedo incinta, felice come non mai. Mi vedo con in braccio mio figlio, mostrarlo orgoglioso ai miei amici. Li vedo venire a casa nostra, festeggiare il Natale e le altre festività con le loro famiglie. Casa nostra piena di bambini felici e di volti allegri. Mi vedo invecchiare, accompagnare i miei figli a King's Cross, vedere i loro occhi riempirsi di meraviglia davanti alla locomotiva scarlatta. Vedo me e Lily gioire per i loro successi, osservarli crescere e sposarsi a loro volta, avere dei bambini. Ci vedo abbracciati sul divano, io e mia moglie, ormai vecchi, ridere ricordando il passato e sfogliare album pieni di nostre foto... Voglio che tutti questo succeda, che non rimanga solo una fantasia. Con i Malandrini e Lily al mio fianco sento di non avere paura, il futuro non mi spaventa più. Ma, in fondo, è questo il bello del futuro. Non è ancora scritto, saranno le mie scelte a determinarlo ed a far avverare le mie fantasie. E non vedo l'ora che il futuro cominci.
  
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