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Autore: callmemavy    05/05/2013    3 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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Dedico questo capitolo alla mia fidanzata ed a tutti quelli che mi seguono e commentano! Un saluto speciale ai nuovi follower Kikka97Starky, Oceane_7, e domsic :-D


CAPITOLO 17 - Il tepore del mattino

La vampira era come ipnotizzata, non riusciva a distogliere lo sguardo da quello specchio, troppe emozioni attraversavano la sua mente per riuscire a muoversi, fino a che non sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla che la fece trasalire.

La ragazza era sola sullo specchio, così spostò lo sguardo verso suo padre che aveva accanto. Lui le sorrise, anche se dai suoi occhi Mavis capì che c'era poco per cui essere felici, ma non le importava, avere il padre accanto le dava sicurezza in qualsiasi situazione.

Poi Dracula provò a scherzarci su:

-Ora sai cosa si prova a non vedere chi si ha alle spalle dallo specchio!-

Mavis sorrise ed il vampiro continuò:

-Sai, Jonny mi ha raccontato di come lo hai spaventato in bagno, piccola vampiretta birichina!-

-Mica ti ha raccontato anche il resto, vero?- Disse Mavis ridacchiando, lasciandosi trascinare fin troppo dal clima di risate che si era venuto a creare.

Dracula smise di ridere improvvisamente e subito dopo anche Mavis che si accorse di aver parlato troppo.

-Che cosa avrebbe dovuto dirmi Jonny?-

-Ehmmmmmm...- La ragazza non aveva idea di cosa dire, ma il padre continuò a fissarla in attesa di una risposta.

-È l'occasione in cui ci siamo baciati con la lingua...- Disse Mavis con il viso completamente rosso dall'imbarazzo.

Dracula sorrise, così Mavis, un po' meravigliata, disse:

-Tutto qui? Non dici niente? Pensavo che ti saresti arrabbiato. Ruggivi per i nostri bacini...-

-Io? Arrabbiato? No! Ho solo il desiderio di accartocciare Jonny come una lettera scritta male!- Rispose il vampiro mimando con le mani l'accartocciare qualcosa con sguardo ironicamente cattivo, poi d'improvviso ritornò serio e continuò:

-Ma non sono affatto arrabbiato.-

-Papà!- Brontolò Mavis, incrociando le braccia e guardando il padre con uno sguardo di rimprovero.

I due si guardarono per qualche secondo, prima di scoppiare in una divertita risata.

Mavis fece un sospiro di sollievo dentro se stessa, suo padre non sapeva nulla di come lei si fosse lasciata trascinare dalla lussuria ed avesse preso il ragazzo con violenza.

-Dai, pipistrellina, è quasi l'alba, ti accompagno in camera, sarai stanca dopo tutto quello che è successo.-

Mavis acconsentì con un cenno della testa, quindi Dracula la prese per mano e si incamminarono.

Mentre attraversavano il corridoio dell'infermeria Mavis si voltò verso la porta della stanza di Jonathan intenta a guardarci dentro attraverso la grata, ma venne strattonata a dal padre che non si era accorto che si era fermata.

-Ahi! Che fai? Così mi fai male!-

-No, no, no...- Disse dolcemente Drac, poi la prese per le spalle guardandola in viso sorridendo: -E' meglio se non vedi Jonathan in quelle condizioni. Non ti preoccupare per lui, ci metterà un po' a stabilizzarsi visto che non ho sangue umano da potergli dare, ma si rimetterà.-

-Quanto credi che ci metterà?-

-Non lo so, la trasformazione in vampiro è completa solo quando sia il sangue che lo spirito sono sufficienti a mantenerlo in vita. Purtroppo tu hai bevuto quasi completamente il sangue di Jonathan ed gli hai infuso solo una piccola quantità del tuo, quindi è estremamente debilitato sia fisicamente che spiritualmente, per non parlare della ferita della freccia d'argento che probabilmente gli rallenterà la trasformazione.-

-Ma se l'ho quasi dissanguato anche la sua anima ora è debolissima?-

-Si, ma mentre lo spirito non si rigenera da solo, l'anima è in grado di ripristinarsi stando a riposo. In questo momento Jonathan non è abbastanza forte da controllare il proprio spirito, quindi non voglio che tu lo veda ora che è un vero mostro.-

Mavis sospirò, poi appoggiò una mano alla porta e disse sotto voce:

-Jonathan, riprenditi presto... ti prego...-

Alla vampira tornò in mente per un attimo l'orribile sogno, sempre che di sogno si trattasse, del giorno prima, ma preferì non pensarci più.

I due arrivarono alla camera di Mavis e si sederono sul letto.

La ragazza non riusciva a distogliere lo sguardo dallo specchio, era troppo strano vedere il proprio riflesso. Dracula non disse nulla, non voleva spaventare la figlia più di quanto non lo fosse già, quindi si limitò ad abbracciarla amorevolmente, poi sì voltò verso di lei.

-Non ti preoccupare, cadaverina! Ora riposati che sei ferita e non ti fa bene muoverti troppo.-

Dracula si voltò per uscire, ma venne fermato.

-Papà, c'è una cosa che devo dirti...-

-Si, dimmi pure, ti ascolto.- Disse Dracula avvicinandosi nuovamente al letto.

-Che cosa faresti se io non sopravvivessi?- Mavis era agitata e guardava in basso.

Le parole della ragazza presero alla sprovvista il vampiro, che sentì crollare quel bel clima di risate e spensieratezza che c'era fra di loro. Drac ci mise un po' per riprendersi.

-Ma che domande sono queste? Non lo dire nemmeno per scherzo!- Disse preoccupato

-Libereresti il tuo demone? Inseguiresti la vendetta?- La ragazza aveva una voce fredda che fece tornare in mente al vampiro la volta in cui Mavis gli chiese di cancellarle la memoria dopo la fuga di Jonny, così lui provò a scherzare:

-Non mi ci fare neanche pensare! Mi viene la pelle d'oca solo a parlarne! E poi perché me lo chiedi?-

-Perché so già cosa faresti, l'ho già visto...-

Dracula era confuso.

-Che intendi dire?-

Mavis rimase in silenzio un attimo, poi continuò alzando il volto verso il padre:

-Papà, noi vampiri possiamo avere delle visioni sul futuro?-

-No, abbiamo molti poteri, ma non siamo veggenti.-

-Eppure io l'ho visto...-

-Visto cosa?- Il padre continuava a non capire cosa preoccupasse tanto la figlia.

-Tutto. Era così reale che non so nemmeno se questo è un sogno o no.-

-Di cosa stai parlando, spiegati.- Dracula si inginocchiò di fronte alla figlia, in modo di essere alla sua stessa altezza.

-Ti ho ubbidito e non ho morso Jonathan, ma quando sono arrivata qui in hotel era già morto ed io presa dalla disperazione e dalla solitudine mi sono uccisa trafiggendomi il cuore con il tridente del tritone della fontana. Ho passato una settimana in quel sogno, le emozioni che provavo, il dolore delle ferite... era tutto così maledettamente reale. Anche dopo la mia morte ho continuato a vedere ciò che accadeva all'hotel, tu sei diventato crudele e vendicativo al punto da prendere il controllo degli altri mostri ed iniziare una crociata contro gli umani, facendo crollare il castello dietro di te.-

Dracula rimase sconcertato dall'orrendo racconto della figlia, abbassò la testa appoggiandola sulle mani rimanendo un attimo a riflettere su ciò che la figlia gli aveva detto.

Lui sapeva benissimo che lei aveva ragione, l'unica cosa che gli impediva di vendicarsi era proprio la figlia che voleva proteggere a tutti i costi.

Infine il vampiro rialzò lo sguardo verso Mavis.

-Ma è terribile... Sei sicura che non sia stata solo una tua immaginazione?-

-No, sono certa di aver visto il futuro. Tutto ciò che è successo nel hotel appena sono tornata era uguale a ciò che avevo sognato, per fortuna che ho potuto cambiare il mio destino...- La voce di Mavis era un po' più tranquilla.

Mavis abbracciò il padre, che lo contraccambiò e le disse con una rassicurante voce paterna:

-Piccola mia, non ti devi preoccupare, ci sono io con te e sia tu che Jonny fra poco starete bene, quindi immaginazione o premonizione non importa.-

-Ti voglio bene papà...-

La ragazza sorrise stringendo ancora di più a se il padre, si era finalmente calmata.

-Te ne voglio anche io, tesoro. Ora però ho una importante riunione, mi raccomando, devi riposati.-

Detto ciò il vampiro baciò la fronte della figlia ed uscì dalla stanza lasciandola da sola.

Mavis provò a sdraiarsi sul letto per un po', ma aveva troppi pensieri per la testa per riuscire a dormire, inoltre non riusciva a distogliere lo sguardo dallo specchio, che era certamente più grande del monitor del cellulare di Jonathan, così la ragazza scese dal letto e tornò a fissare la sua immagine riflessa.

Mavis fece scorrere gli spallini della camicia da notte lungo le braccia, la seta della vestaglia scivolò lungo il suo corpo nudo accarezzandolo dolcemente.

Non era come l'altra volta, aveva solo il ventre ed il volto fasciati, mentre sul petto non aveva segni. Quando si ricordò cosa Jekyll le aveva fatto le prese un brivido, ma fortunatamente questa volta la ragazza era riuscita, raccontando della premonizione al chirurgo, a convincerlo a non infierire sul suo corpo.

Anche le bruciature del Sole e le sbucciature della lotta erano già scomparse ed il volto era più pulito senza i graffi e l'occhio nero. Il sangue di Jonathan le aveva dato abbastanza energia da aumentarle la velocità di guarigione. Solo le ferite inferte con l'argento non si erano ancora rimarginate completamente, non poteva vederle da sotto le fasciature, ma non le facevano molto male.

Poi si guardò intensamente negli occhi rossi:

-È vero, sono bellissimi come ha sempre detto papà, solo che lui li chiamava gemme di zaffiro, ma ora sembrano rubini...-

Mentre Mavis diceva ciò, lo specchio iniziò a brillare, dalla finestra alle sue spalle arrivava la luce dell'alba.

La vampira sarebbe dovuta correre a chiudere le tende, ma sembrava che la luce del giorno non la spaventasse, così si lasciò travolgere dai raggi solari che resero i suoi occhi, ancora più colorati e splendenti, proprio come una pietra preziosa.

Ci fu un attimo di silenzio, poi si guardò le mani illuminate dal Sole, non aveva mai provato questa sensazione di tepore sulla pelle, era veramente rilassante.


Scusate per il ritardo nel pubblicare questo capitolo, avevo detto a DJ_AmuStar che lo avrei fatto due giorni fa, ma rileggendo il capitolo ho voluto aggiungere un bel po' di cose, tanto da dover dividerlo in due parti.

  
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