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Autore: MelaChan    06/05/2013    1 recensioni
Prima prova di traduzione da una meravigliosa Sherlolly che mi ha fatto innamorare della coppia, purtroppo però non sono riuscita a contattare l'autore (ha disabilitato i Messaggi Privati su fanfiction.net e quindi non sapevo come fare altrimenti, non mi voglia...).
Sherlock la baciò tre volte in tutto.
Ogni volta differente e unica rispetto alla precedente.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Orbene, come già detto, questa storia NON è mia e, ripeto un'altra volta, non sono riuscita a contattare l'autore, quindi spero di non incappare in segnalazioni e varie minacce. L'autore in questione è Aelan Greenleaf e vi consiglio vivamente di andare a leggere qualche suo lavoro, sono magnifici e molto ben scritti. Inoltre, esorto chi si ritiene capace di andarli a leggere in lingua originale, dato che nella traduzione perdono tutta la loro magia.
Detto ciò, ringrazio chi voglia leggere a recensire e vi auguro una buona lettura :)




La baciò tre volte.

La prima volta, fu giusto sulla guancia, esattamente come quello che le diede quella sera al party natalizio, un avvenimento contemporaneamente mortificante e soddisfacente.

Aveva appena finito di spiegarle il suo piano, il piano, in effetti - un ultimo inganno in regola per proteggere le persone a cui lui... teneva.

"Allora, hai capito?" disse per la terza volta.

Lei sorrise tra sé e sé, conoscendo il perfezionista in lui non era esattamente elettrizzato nel dover mettere la propria vita nelle mani di qualcun altro. (Ma lui aveva detto che si fidava di lei, e che si era sempre fidato di lei, non era così?)

"Sì, ho capito" rispose lei, terminando con le scorte e mettendo via tutto. "Allora ci incontreremo fuori Victoria Station, sì? Stanotte?".

Lui annuì una volta, ma i suoi occhi si stavano già concentrando su altrove, su un posto fuori del tempo e dello spazio, su un posto dove solo lui poteva arrivare.

"Quindi..." iniziò lei, di nuovo improvvisamente nervosa, improvvisamente ansiosa "Tu... Tu sei a posto con questo?".

"Con cosa?" chiese subito lui, i suoi occhi che scattavano verso il basso per guardarla.

"Con... questo" rispose lei, facendo un gesto ampio con la mano per indicare gli oggetti che avevano riunito, il piano che aveva stabilito.

La guardò in modo enigmatico "Percè non dovrei? E' il mio piano".

"E John? La signora Hudson? Lestrade? Tuo fratello?"

Lui la fissò soltanto, quelle misteriose iridi blu noiosamente piantate nelle sue "Molly, dove vuoi arrivare?"

Lei ruppe il contatto, incapace di guardarlo negli occhi, incapace di mostrare i propri sentimenti, specialmente in quel momento. "Penseranno che tu sia morto. Penseranno tutti che tu sia morto."

"E' proprio questo il punto. Forse dovremmo discutere di nuovo del piano...?"

Chiuse gli occhi, sapendo che era una causa persa per lui, rimanendo sè stesso, potesse capire. "No, conosco il piano. Non- non importa. Solamente io- non è niente." Si voltò per lasciare la stanza, pronta per gli eventi seguenti.

Fu in quell'istante che lui la prese per la spalla, trattenendola dall'andarsene. Girò la sua schiena verso di lui, e lei restò sorpresa quando non la lasciò, quando la sua mano restò esattamente dov'era.

"Il pensiero che io sia morto li renderà sicuri nel miglior modo in cui possano esserlo" disse dolcemente, non guardando direttamente verso di lei, i suoi occhi fissi sulla fila di microscopi sul bancone dietro di loro.
 
"Lo so" rispose, annuendo.

Lui fece un passo in avanti, e lei potè sentire i suoi battiti farsi più veloci, il ritmo aumentare.

"Sono sicuri così come lo sono proprio a causa tua" mormorò, la sua voce come una droga che si faceva strada in lei.

E in quel momento quando si abbassò e la baciò sulla guancia, giusto un fugace tocco tra le labbra di lui e la pelle di lei, lei non potè trattenersi dal chiudere gli occhi al contatto e non potè trattenersi più a lungo dal lasciare che alcune lacrime fuoriuscissero.

Ma quando aprì di nuovo gli occhi lui se ne era andato, le porte che frusciando si chiusero dietro di lui, e lei si chiese se quella fosse stata l'ultima volta che vedeva il vero Sherlock Holmes.




NOTE FINALI DELLA PIGNA (ancora?!?)

Ehm sì, bene, ora mi vergogno abbastanza del mio lavoro... Però non voglio parlare di me, ma di una persona che sicuramente sa che mi sto riferendo a lei.

Voglio ringraziarti e scusarmi per tutte le volte che non sono stata una brava amica, mi dispiace tanto ma sono fatta così e la garanzia per ripararmi è scaduta... Ma voglio dirti che sei speciale e che ti voglio tanto tanto bene <3 Ci vediamo domani :)

E invece noi lettori (?) ci sentiamo la settimana prossima per il secondo capitolo della storia, già tradotto.
  
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