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Autore: LeMee    06/05/2013    1 recensioni
Quando il bambinetto basso e sorridente mi disse che entrando segretamente nella stanza li aveva visti sdraiati uno sopra l'altro mi si rivelò la verità: quei due ragazzi dovevano essere sessualmente confusi.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pioveva da far schifo.
I suoi capelli erano indignati e insolitamente in disordine.
Si avvicinò alla vetrina di un centro commerciale, il ronzio delle cuffiette nelle sue orecchie  intonava una canzone dei Judas Priest.
Si tolse il cappuccio e osservò il suo riflesso nel vetro.
“Macchediamine! Doveva piovere proprio oggi?”
Si scostò un ciuffo di capelli biondi dal viso. Finalmente gli occhi fino ad allora nascosti si rivelarono. Erano azzurri. Aveva un aspetto nordico, era alto e magro, e i lineamenti molto dolci.
Per contrastare questa bellezza quasi eterea portava una giacca di pelle da metallaro, dei jeans e delle scarpe distrutte e slacciate.
Si chiamava Franek, aveva sedici anni ed era molto confuso.
 
Era un’adorabile giornata di pioggia.
Aveva deciso di uscire per fare passeggiata, senza ombrello.
Il cappuccio gli copriva i capelli ricci, che facevano a gara per vedere il mondo.
Quando si accorse che il cellulare stava squillando lo prese dalla tasca in tempo per vedere l’avviso di chiamata persa e vedersi riflesso nello schermo oscurato.
Nel volto spiccava subito una mascella squadrata, un pomo d’adamo da far concorrenza ad una mela e un’espressione assurda.
A vederlo da lontano, sembrava un normalissimo ragazzo figo, che sarebbe piaciuto a tutte le peppie del mondo. Era molto alto.
Si chiamava Filip e frequentava l’ultimo anno del ginnasio, con ottimi risultati.
 
“Che bello. AMO la pioggia quando non ho né l’ombrello, né il cappuccio e torno a casa fradicio come un cane bagnato. E’ la giornata che aspettavo da secoli!”
Si affrettò ad entrare nel centro commerciale. Doveva comprarsi degli occhiali DA SOLE nuovi. Dopo aver girato e maledetto una decina di commessi, vide un paio di occhiali che facevano proprio al caso suo.
“Mein Gott! Das sind meine Sonnenbrille!”
Prima di provarli contemplò l’immagine che riflettevano: lui stesso!
Capelli biondi, occhi chiari, denti splendenti e un portamento tipico tedesco.
Era molto orgoglioso di come si vedeva.
Alexander, sedici anni. Un gran simpaticone.

Oggi piove. Niente football americano.
In coda alla cassa, con un pacco di cerotti in mano, c’era un ragazzo dall’aspetto virile: mani grandi, statura eccessiva, e una palla da rugby sotto un braccio.
Aveva i capelli corti e portava un codino intento a diventare un rasta, che gli dava le sembianze di un jedi.
La ferita di guerra da coprire con i cerotti non era nient’altro che un taglietto innocuo sulla mano, che a suo dire gli impediva di giocare a rugby.
Era Antek aveva 17 anni e se non si fosse capito adorava giocare a rugby.



Angolo delle autrici (sì, due)
Salve people, siamo le autrici di questa fanfiction! 
Ci teniamo a precisare che in teoria questa storia non è ambientata in Italia, bensì in Polonia.
Quindi il ginnasio non si riferisce al nostro liceo classico, ma alla scuola che c'è là. 

http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=261911 <---- questo è il link dell'altra autrice (Erica)
e quello da cui abbiamo scritto è il mio profilo.
  
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